La scelta alimentare, un rituale d’amore

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La scelta alimentare, un rituale d’amore

di Maria Gabriella Santolisier

Un’alimentazione consapevole è la possibilità che abbiamo per scegliere e decidere cosa vogliamo
essere, come vogliamo creare il nostro corpo, la nostra mente e il nostro spirito…

Mai come in questo momento storico dell’esistenza umana la vita ci chiama ad essere presenti in ogni
scelta e in ogni azione.
Abbiamo compreso di non essere semplici osservatori di ciò che si manifesta nella nostra realtà ma
di essere dei “partecipanti” alla creazione del “Tutto”.
Cosa vuol dire?
È da oltre un secolo che ci viene proposta questa visione, da quando il Nobel tedesco Max Planck ha
dimostrato che tutto ciò che esiste, tutta la materia, è un pulsare di energia elettromagnetica che
viene condizionata dall’ambiente circostante.
In questo pulsare universale, secondo Albert Enstein, l’ essere umano è un semplice osservatore che
tenta di comprendere ciò che si manifesta ai propri occhi.

Ma, per il fisico americano John Wheeler: “Non si può immaginare un Universo che non contenga l’
Uomo. L’essere umano concrea l’Universo e la vita che in esso si manifesta, interagendo con
l’ambiente e col pulsare di energia elettromagnetica che si trova nella materia e nel vuoto che
viene chiamato “il campo”.
Ogni scelta umana è una creazione con e per l’Universo intero, compresa ogni nostra realtà.
E nulla di più concreto, di più intimo e di più alchemico dell’alimentazione ci pone ripetutamente e
quotidianamente davanti a questa con-creazione.

Il mio intento non è quello di soffermarmi sul comportamento fisiologico della digestione dei cibi,
oltre che sui meccanismi che si mettono in moto nel nostro organismo a seconda della tipologia di
alimento introdotto, ma piuttosto quello di osservare il rapporto che creiamo di volta in volta con
l’elemento cibo e con l’ azione che andiamo a compiere “mangiando”: ovvero, in che modo scegliamo e
introduciamo nel corpo un cibo “che pulsa di una sua sostanza” e che diventerà il nostro sangue, la
nostra mente e il nostro spirito, il nostro e l’altrui Universo, “il campo”. Un “nuovo pulsare”, un
nuovo campo elettromagnetico.

Con curiosità ho orientato il mio sguardo al passato notando che tutte le Scuole Religiose, in ogni
parte del mondo e di qualunque Fede, si sono sempre basate su regole e scelte alimentari.
I “Maestri” del nostro passato non conoscevano la chimica attuale ma, i Testi Sacri ci indicano
quale sia l’importanza che il cibo ha nella pratica della ricerca spirituale, avvicinandosi in
maniera prepotente a ciò che Max Planck ci ha rivelato nel 1900 con la “legge dei quanti”.

Ogni alimento contiene in sé dei principi chimici e delle sostanze che inducono, attraverso la loro
assunzione, ad una trasformazione cellulare che si ripercuote nel comportamento, nel pensiero, nello
spirito e nella salute dell’essere umano nella sua totalità.

Con l’evoluzione della scienza e l’analisi del funzionamento del sistema endocrino, nervoso e
psicosomatico, successivamente si è compreso quale condizionamento avesse sull’organismo una scelta
alimentare rispetto ad un’ altra, rispondendo al perché, nelle pratiche spirituali, alcune categorie
di alimenti venivano vietate e altre invece costituivano la base essenziale del nutrimento,
soprattutto del neòfita che, attraverso queste modalità, veniva “forgiato” nel corpo e nell’ anima.

Oggi possiamo dire quanto possano influire le scelte alimentari nella creazione del Tutto.
Come possiamo tradurre in pratica, per i giorni nostri, per la nostra quotidianità tutto questo
discorso che potrebbe apparire astratto?

L’ascolto corporeo

Soffermiamoci sull’aspetto emozionale che, nel mondo di ciascuno di noi, ogni alimento porta con sé.
Fermandoci sull’ascolto dell’emozione vissuta la prima volta che abbiamo introdotto un determinato
cibo scopriamo che quella stessa emozione ci accompagnerà, inconsapevolmente, ogni qualvolta
ri-sceglieremo o rifiuteremo quello stesso alimento.
Alla luce di ciò, non è sicuramente da trascurare la modalità con la quale siamo stati nutriti sin
dalla nascita.
Quando nasciamo siamo totalmente “istinto” e “affamati di cibo-pappa e cibo-affetto”, senza peraltro
riconoscerli distintamente.

Tutti sappiamo che non è sufficiente alimentare meccanicamente un bimbo affinché questo cresca bene
ma, perché ciò avvenga, il “cibo pappa” dev’essere sempre accompagnato da “cibo affetto”.
Possiamo dire che le nostre “emozioni”, che sappiamo nascere dal nostro passato, sono in stretto
contatto con le nostre scelte alimentari e le condizionano nel presente.
La “trasformazione” che il nostro apparato gastro-enterico sviluppa relativamente al “cibo come
memoria emozionale” è in grado di intraprendere un viaggio nella “nostra storia intima e personale”.
Addentrandoci in questo mondo speciale, fatto di forme, colori, profumi ed emozioni, scopriamo che
tutto questo è alla base della creazione dei nostri “sentimenti”.

Come alimentarci e alimentare la nostra vita, nonché l’interazione del sistema universale?

Prima di tutto per poter comprendere quale sia, in un preciso momento, il cibo più adatto per noi,
occorre essere totalmente presenti nel corpo.
È attraverso l’azione del corpo che ci alimenteremo creando il nostro campo elettromagnetico fatto
di pensieri, emozioni e sentimenti che, a sua volta, interagirà col campo elettromagnetico di tutte
le cose esistenti, di tutto l’Universo.
Il corpo è saggio e sa esattamente quale sia la reale necessità alimentare. Sa esattamente come
vuole essere nutrito per perpetuare la vita.
L’ applicazione dell’ascolto corporeo per riconoscere le esigenze alimentari personali è uno
strumento che ci permette di fare sempre una scelta consapevole.
Per esempio: possiamo avere un’ idea, un desiderio di cibo dettati da un pensiero, un ricordo o un
emozione ma poi, dopo aver mangiato, constatare che il corpo non lo ha accettato.
Questo è creato da una disconnessione tra mente, corpo e spirito. Disconnessione tra pensiero,
emozione e sentimento.

Ora osserviamo olisticamente l’ essere umano:
– la nostra attività di pensiero viene creata nella parte alta del nostro corpo: ( base delle
spalle-testa), (V, VI, VII chakra);
– la zona corporea che esprime le emozioni si manifesta nella parte bassa del corpo: (bocca dello
stomaco / perineo / gambe e piedi
corpo>), (III , II, I, chakra );
Attraverso un semplice esercizio di meditazione, possiamo sperimentare l’unione di queste due parti
facendo confluire pensiero ed emozione nella zona centrale del nostro corpo che corrisponde al
“chakra del cuore, (IV)”.
“Il cuore” trasformerà il pensiero e l’emozione in “sentimento”. La scienza ha riconosciuto nel
cuore l’organo del nostro corpo che emette con maggiore intensità le onde elettromagnetiche che,
viaggiando oltre il nostro corpo, interagiscono con le onde elettromagnetiche del “campo”.

E i sentimenti che l’Essere Umano può esprimere e sperimentare attraverso il cuore sono due:
– AMORE (ne consegue serenità, pace, gioia, buonumore…);
– PAURA (ne consegue tristezza, turbamento, rabbia, rancore…).
Se scelgo il cibo con Amore, creo Amore.
Se scelgo il cibo con Paura, creo Paura.
Se cucino con Amore, creo Amore.
Se cucino con Paura, creo Paura.

Restando in connessione col corpo e ascoltando il sentimento prodotto dal cuore posso avere
consapevolezza di quale sentimento sto producendo e creando: Amore o Paura?
Scopriremo che in questo modo il corpo sceglierà una sola tipologia di cibo e non svariate e diverse
sostanze; inoltre sentirà immediatamente il punto di sazietà e di soddisfazione che avverrà a tutti
i livelli.
Sarà semplice riconoscere un cibo “vivo” da uno “morto”, un cibo “ integro” da uno “impoverito”, un
cibo “semplice” da uno “sofisticato”….
Questo esercizio di meditazione ci permette di “toccare con mano” l’unione e il collegamento di
tutto il nostro essere, dove tutto si unisce e diventa UNO.
Applicandolo giornalmente, nella scelta degli alimenti, affinché diventi uno strumento ovvio del
nostro “stare qui e ora” questo metodo ci porta ad osservare uno stravolgimento delle abitudini
alimentari che, sino a quel momento, erano state dettate da antiche emozioni inconsapevoli.
Personalmente ho sperimentato e fatto sperimentare la “meditazione attiva alimentare”, così l’ho
chiamata, e i risultati sono stati straordinari, qualunque fosse la manifestazione di malessere che
l’assistito presentava.

Concludendo. tutti noi siamo creatori e possiamo divenire consapevoli diventando ciò che scegliamo
di essere, in modo radicale e istantaneo, attraverso la scelta del cibo. Interrogando il nostro
corpo e ascoltando il desiderio che il corpo stesso manifesta in quel preciso momento, potremo
nutrire la mente e l’anima in totale armonia con la parte corporale.
Questa modalità di “connessione” in primis con noi stessi e successivamente, sia come qualità che
come quantità, col cibo che diventerà di lì a poco il “nostro essere “ nella totalità di corpo,
mente e spirito, porta enormi benefici a tutto l’universo proprio perché, così facendo, l’essere
umano ne diventa intenzionalmente partecipatore.
A questa presa di coscienza consegue una presa in carico della propria vita e del proprio benessere
che non viene più demandato a terapeuti e/o a specialisti, ma viene vissuto con la scelta di
responsabilità.
Il nostro peso corporeo non avrà necessità di essere riconosciuto secondo tabelle e calcoli
prestabiliti, la nostra autostima sarà una conseguenza logica;
la gioia, il buonumore e il benessere verranno portati a passeggio nel Mondo attraverso un corpo che
manifesterà la Sua magnificenza in totale consapevolezza nel vivere qui e ora: un’ologramma della
gioia esplosiva Universale!
Un detto rabbinico cita:“Prima di mangiare e bere, l’uomo ha due cuori, dopo aver mangiato e bevuto
non ne ha che uno”.

Maria Gabriella Santolisier
Naturopatia, iridologia, ricerche in alimentazione
kiethilonatura@tiscali.it

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