La scuola steineriana: storia e sviluppo
di Claudio Carli – creatore e master del sito esonet.org
Origini
La prima scuola steineriana, chiamata “Libera Scuola Waldorf”, fu
fondata nel 1919 a Stoccarda dall’industriale Emil Molt, per i figli
degli operai della fabbrica Waldorf-Astoria sotto la guida di Rudolf
Steiner (1861 – 1925) che ne pose i fondamenti pedagogici.
L’impulso spirituale all’origine di questa scuola è l’esigenza di un
rinnovamento profondo della vita sociale a partire dall’educazione che
nacque al centro dell’Europa subito dopo gli orrori della Prima Guerra
Mondiale.
L’anelito alla vera libertà dell’essere umano, che sta alla base di
questa concezione pedagogica, si pone come risposta ai profondi
cambiamenti nella vita, che sono venuti ad evidenza storica proprio
nel vecchio continente. E non è un caso che durante il periodo nazista
molte scuole steineriane furono chiuse e poterono riaprire solo dopo
la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Diffusione in Europa
Fin dalle origini si è avuta una rapida diffusione delle scuole
steineriane nell’area germanica e anglosassone d’Europa, nei paesi
mediterranei è stata successiva, mentre sorprendente è stato lo
sviluppo nell’area est-europea subito dopo il 1989.
In molti dei paesi europei generalmente considerati socialmente
avanzati le scuole steineriane sono oggi molto diffuse e anche
sovvenzionate dallo Stato, sia per la gestione ordinaria che per le
strutture.
In Finlandia al modello didattico steineriano si è ispirato il
Ministero dell’Istruzione; in Olanda lo psicologo steineriano
B.C.J.Lievegoed, ha diretto per anni la scuola di formazione degli
insegnanti delle scuole pubbliche. In Belgio, Olanda, Danimarca,
Norvegia, Svezia, Finlandia, Estonia, Lettonia le scuole steineriane
sono completamente finanziate dallo Stato. In Svezia, Germania,
Austria, Slovenia e Ungheria ricevono consistenti contributi. Nella
Repubblica Ceca e in Lettonia sono considerate scuole statali
sperimentali. In Belgio, Svezia, Norvegia, Regno Unito ed Estonia
rappresentanti delle scuole steineriane lavorano insieme ai funzionari
governativi nelle commissioni ministeriali.
La pedagogia steineriana può vantare quindi oggi un ampio
riconoscimento da parte di molti Stati Europei, che riconoscendone il
valore, non raramente creano eccezioni rispetto alle vigenti normative
in campo scolastico.
Diffusione nel mondo
Le scuole steineriane oggi sono più di 800, delle quali circa la metà
in Europa, ma distribuite in tutti continenti: dall’Islanda al Sud
Africa, dal Giappone ad Israele, dal Kenya al Canada, dall’Egitto al
Perù, dagli Stati Uniti alla Russia, dall’India al Brasile, dal
Messico all’Australia. In alcuni paesi le famiglie prenotano con anni
di anticipo l’ingresso dei figli alla scuola steineriana poiché la
domanda supera l’offerta.
Questa diffusione mondiale testimonia la validità di un metodo basato
sulle leggi evolutive dell’essere umano, che sono universali a
prescindere dai differenti contesti etnici, socioculturali e
religiosi.
Diffusione in Italia
In Italia la diffusione delle scuole steineriane è in forte crescita.
Su tutto il territorio nazionale, da Torino a Palermo a Trieste, sono
distribuite circa 20 scuole elementari – medie e più di 30 scuole
materne, dette “giardini d’infanzia”.
In relazione al recente dibattito sulla scuola privata e la parità
scolastica, le scuole steineriane si caratterizzano come:
– una alternativa di metodo dal punto di vista pedagogico ,
– una realtà pubblica anche se non statale,
– una realtà che esiste solo in virtù della volontà, da parte di
gruppi di cittadini, di attuare un originale ed innovativo progetto
educativo, senza essere legata economicamente o ideologicamente ad
entità religiose o commerciali?
Collegamenti internazionali
Nell’ambito del movimento pedagogico steineriano mondiale esiste una
continua circolazione di esperienze ed elaborazioni sviluppate da
parte dei diversi nuclei locali. Diversi organismi permettono a
insegnanti, formatori ed anche genitori di incontrarsi, confrontarsi
su problemi e risultati raggiunti, percepire e portare avanti in una
dimensione veramente mondiale le tante articolazioni dello sviluppo di
questa pedagogia, affrontando approfonditamente aspetti sociali,
economici, politici e culturali. Vengono inoltre intrapresi progetti e
strette relazioni con organismi esterni che si dedicano al mondo
dell’infanzia, in un’ottica di confronto e reciproco arricchimento. Lo
E\F\F\E (European Forum for Freedom in Education) è un esempio di
realtà promossa, tra gli altri, dal movimento pedagogico steineriano,
che ha recentemente dato vita a livello mondiale anche alla “Alliance
for Childhood”, che si propone di creare una rete di relazioni tra i
diversi soggetti privati, politici e istituzionali che hanno a cuore
il rispetto dell’infanzia e la sua difesa dai forti attacchi cui è
sottoposta in questo periodo storico. Esistono inoltre da diversi anni
collaborazioni con l’Unesco.
Aspetti sociali
L’impulso sociale che portò alla fondazione della prima scuola
steineriana, muove ancor oggi i genitori a fondare e sostenere scuole
Waldorf in tutto il mondo. Tali scuole non sono elitarie, ma libere e
aperte: si rivolgono a bambini di ogni ceto sociale, razza, religione,
indipendentemente dall’estrazione ideologica o economica dei genitori.
Non hanno fini di lucro: i genitori, riuniti in associazioni,
sostengono le spese e condividono responsabilmente la gestione
economica della scuola secondo criteri di solidarietà, attraverso
organi democraticamente eletti.
Le scuole steineriane, già a partire dagli anni venti, hanno favorito
lo sviluppo di quelle facoltà che si stanno rivelando come la miglior
risposta alle esigenze del mondo odierno. Oggi si dà sempre più valore
alla consapevolezza delle proprie responsabilità, alla capacità di
immedesimazione, alla creatività e capacità decisionale, piuttosto che
a un sapere principalmente specialistico e settoriale.
I bambini sono il nostro futuro: sono essi che dovranno trovare le
soluzioni alle sfide globali con le quali dobbiamo confrontarci. È
quindi necessaria un’educazione che sviluppi capacità adatte a
superare un orizzonte e un sapere di tipo tradizionale.
Nelle scuole steineriane si cerca di stimolare nei bambini e nei
ragazzi l’interesse per quanto di assolutamente nuovo potrà essere
sviluppato nella nostra società e nel mondo.
Aspetti pedagogici
Fasi di sviluppo ed approcci pedagogici.
Steiner individua principalmente tre fasi, corrispondenti ai primi tre
settenni, in cui di vitale importanza è l’azione educativa della
famiglia e della scuola.
Nel primo settennio, il bambino conquista tre principali facoltà: la
posizione eretta e la capacità di camminare, l’uso della parola, la
possibilità di dire “io” a se stesso: si impadronisce delle sue
capacità ed esprime al massimo le sue facoltà di movimento.
Nel secondo settennio sviluppa soprattutto la dimensione emotiva, la
vita di sentimento (ecco perché grande importanza è data all’arte e
tutto l’insegnamento assume una veste artistica), mentre nel terzo
settennio si assiste allo sviluppo di un pensiero sempre più astratto
e alla maturazione di una capacità di giudizio autonoma.
Trattandosi di ambiti molto diversi, diverse sono gli approcci pedagogici.
1. Nel primo settennio, dopo i tre anni e mezzo, il bambino viene
accolto nel giardino d’infanzia dove, in un’atmosfera calda e
protetta, con l’ausilio di semplici materiali naturali, egli può
esprimere pienamente la sua creatività e fantasia; inoltre, attraverso
molteplici attività pratiche promosse dalle insegnanti può conoscere
il mondo partendo dall’imitazione e dal movimento.
2. Nel secondo settennio il bambino entra nella scuola: il ciclo dalla
I alla VIII classe è basato sul ritmo e sull’arte ed è visto in chiave
unitaria, senza ripetizioni di programmi. L’intera attività scolastica
è coordinata da un’unica figura: il maestro di classe che con la sua
amorevole autorità guida il fanciullo fino alle soglie della pubertà.
3. Dopo la VIII classe, per i ragazzi è necessario conquistare un
rapporto oggettivo e scientifico con il mondo e l’ambiente; la loro
vita affettiva ed emotiva non è ancora del tutto strutturata e occorre
sollecitarli ad un interesse per il mondo, a maturare sul piano
sociale e a instaurare un rapporto vivo nei confronti dell’ambiente.
Nel liceo steineriano oltre alle materie tradizionali, si studia
economia, agrimensura, topografia, agricoltura, lavori forestali,
informatica, pronto soccorso, modellaggio della creta, pittura,
recitazione, intaglio del legno, scultura del marmo, disegno con la
tecnica del “chiaroscuro”, battitura del rame. In Italia attualmente
l’unico liceo steineriano è nella città di Milano.
Educare alla libertà
Il bambino non viene considerato come un substrato passivo sul quale
imprimere nozioni ed informazioni, ma un essere in divenire, ricco di
capacità e talenti da risvegliare.
Le potenzialità dei bambini, ancora latenti, possono essere
grandissime e di incalcolabile valore per la società e il mondo.
L’obiettivo educativo fondamentale è quindi attuare una metodica ed
una didattica che consentano al singolo alunno, al singolo essere
umano, di scoprire e porre pienamente in atto tali capacità con il
minimo di condizionamenti e distorsioni.
Si tratta quindi di risvegliare le facoltà del giovane e di educarlo
in modo che divenga se stesso, libero da pregiudizi e capace di
orientare la sua vita verso le mete che lui stesso si dà. In questo
senso la scuola steineriana attua un’educazione verso la libertà.
Educazione permanente
L’uomo non cessa mai di imparare e l’apprendimento non si arresta alla
preparazione degli esami di compimento degli studi. Chi scopre il
piacere di imparare e impara con entusiasmo a scuola, avrà per tutta
la vita, divenuto adulto, un rapporto positivo con l’educazione di sé,
e con il mondo.
LA SCUOLA DELL’OBBLIGO (I -VIII)
L’età scolare
Nel percorso pedagogico della scuola steineriana è riservata una
grande attenzione al rispetto delle fasi evolutive del bambino:
precocizzare spesso vuol dire indebolire le capacità, non guadagnare
tempo!
Tutto il piano di studi si pone come risposta alla necessità di
nutrimento interiore dell’individualità che sta nascendo; le classi
sono composte in modo da essere omogenee per età e quindi non sono
previste bocciature durante tutto il ciclo dalla I alla VIII classe.
Si fa molta attenzione, invece, al fatto che i bambini ammessi alla
prima classe siano realmente maturi e pronti (ogni allievo viene visto
da una commissione di maestri e dal medico scolastico). Spesso
l’accesso anticipato è causa, infatti, di seri problemi scolastici
negli anni successivi.
Il maestro
Poiché l’uomo impara solo dagli altri uomini a diventare uomo è chiaro
che al centro della pedagogia steineriana sta la figura
dell’insegnante. Esso è sempre un individuo fortemente motivato e
consapevole del fatto che per diventare realmente “maestri” occorre un
costante impulso all’autoeducazione personale: questo impegno
garantisce l’instaurarsi di un giusto rapporto tra il maestro e i suoi
allievi.
Tale rapporto si sviluppa e si consolida negli anni poiché il “maestro
di classe” è la figura di riferimento che conduce la classe dalla
prima elementare fino alla terza media (VIII classe).
Le materie
Nelle scuole steineriane le materie artistiche e manuali hanno pari
dignità rispetto a quelle intellettuali: la testa, il cuore e la mano
hanno un’importanza qualitativamente uguale per lo sviluppo del
bambino. Ecco perché nelle scuole steineriane vengono stimolate nella
stessa misura le facoltà cognitive, morali, pratiche e manuali.
Accanto alle materie tradizionali compaiono: due lingue straniere,
lavori manuali, canto, strumento, pittura, modellaggio, disegno,
euritmia (arte del movimento legato alla parola e alla musica),
ginnastica Bothmer (ricerca ginnica di armonia del corpo con le leggi
e le qualità del tempo e dello spazio), teatro, giardinaggio e
falegnameria.
Tali materie non sono di “abbellimento” al programma, ma sono
sostanziali. Attraverso, per esempio, il lavoro manuale (cucito,
maglia, ricamo, tessitura) non solo si educa l’abilità delle mani, ma
si pongono anche le basi per lo sviluppo di un pensiero agile e
mobile.
Anche le materie più “intellettuali”, come la grammatica o la
matematica, vengono insegnate in modo da far scaturire l’astrazione e
la formalizzazione da un processo artistico e pratico. Ciò avviene
attraverso il racconto di storie che evocano immagini nell’interiorità
del bambino e legano il contenuto non solo al suo intelletto, ma anche
alla sua emotività, garantendo in questo modo una memoria più sicura e
di lunga durata.
Nel processo di apprendimento si fa spesso appello alla corporeità e
al movimento, oltre che all’attività percettiva, per esempio le
tabelline si imparano con movimenti ritmici del corpo, il programma di
geometria poggia su anni di disegno di forme e di disegno geometrico,
lo studio della fisica e della chimica è basato sulla sperimentazione.
Struttura della giornata
Ogni mattina le prime ore sono dedicate all’epoca: per alcune
settimane di seguito ci si occupa di una stessa materia, nelle
settimane successive si passa ad un altro insegnamento, in una sorta
di cicli intensivi dedicati alle materie tradizionali. Le epoche hanno
quindi un ritmo prevalentemente mensile, mentre il resto della
giornata è dedicato alle materie artistiche, linguistiche, manuali e
motorie che seguono un ritmo orario che si ripete settimanalmente.
Le valutazioni
La scuola steineriana non sollecita la competitività attraverso voti o
giudizi schematici. Gli insegnanti tendono a fare amare gli argomenti
di studio e non a costringere all’apprendimento facendo leva sulla
paura. Nella pagella di un bambino si troverà una profonda descrizione
e caratterizzazione dell’allievo stesso; per i più piccini il maestro
scriverà, invece, una poesia o un racconto mirato ad evidenziare gli
aspetti positivi del bambino e a sollecitare il superamento delle sue
difficoltà.
Aspetti sociali
Il metodo e la grande varietà di insegnamenti fanno in modo che ogni
ragazzo possa manifestare le proprie abilità con soddisfazione, senza
emarginare i meno dotati. La lunga durata del rapporto di classe (8
anni) consente di lavorare approfonditamente sul piano delle dinamiche
sociali che costituiscono un aspetto molto importante dell’educazione.
È quindi attraverso l’esercizio costante della tolleranza e
dell’interesse per l’altro che si può realizzare un organismo di
classe davvero vivo e armonico.
Libri di testo
Nelle scuole steineriane dalla I alla VIII classe si fa un uso
estremamente limitato di libri di testo.
Il racconto vivace dell’insegnante, il dialogo continuo, e la stretta
interazione tra i ragazzi che vivono l’organismo di classe sono la
base dello svolgimento di tutti gli insegnamenti. Gli allievi
costruiscono, giorno per giorno, il proprio quaderno, che curato e
personalizzato, diventa il vero libro di testo su cui studiare.
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