La sincronizzazione emisferica dei lobi cerebrali

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La sincronizzazione emisferica dei lobi cerebrali

tratto dal libro “Guarigione spirituale e immortalità”

di Patrick Drouot

Ed. Amrita

Solitamente gli emisferi destro e sinistro generano segnali che sono
sovente indipendenti gli uni dagli altri, e la sincronizzazione
emisferica è una condizione insolita, in cui l’attività elettrica del
cervello è equilibrata.

Questo fenomeno è reso possibile dalla propensione del cervello a
rispondere a frequenze diverse. Sappiamo da diversi decenni che i due
emisferi cerebrali hanno la facoltà di operare delle sottrazioni:
così, quando un segnale sonoro (un’onda sinusoidale) di una
particolare frequenza viene inviato ad un orecchio ed un segnale di
frequenza leggermente diversa è inviato all’altro, le due metà del
cervello devono agire all’unisono per “sentire” un terzo segnale, che
è la differenza T2. Se si emette, ad esempio, un segnale di 440 hertz
nell’orecchio destro, che corrisponde all’emisfero sinistro, ed un
segnale di 445 hertz nell’orecchio sinistro, che corrisponde
all’emisfero destro, la differenza sarà di 5 hertz, vale a dire una
frequenza Theta. Se la differenza tra queste due frequenze rientra
nella gamma di risposte elettriche del cervello, esso entra in
risonanza con questo segnale ed aumenta la sua intensità elettrica
fino a raggiungere quella frequenza. Un simile comportamento viene
chiamato “frequenza di risposta” (Frequency Following Response, FFR).

Sembra che vi sia un’integrazione dei due emisferi cerebrali dovuta a
questa sincronizzazione. Una delle maggiori autorità nel campo della
sincronizzazione cerebrale è il dottor Lester Fehni. Le sue
osservazioni sulla relazione tra attività delle onde cerebrali e
comportamento umano, lo hanno convinto che la sincronizzazione
emisferica è sperimentalmente legata a un senso di unione. Ciò che
tante altre persone hanno sperimentato soggettivamente, il dottor
Fehni l’ha potuto osservare. Vi è come una sensazione di integrazione
globale del cervello. E’ come se, essendo meno coscienti mentalmente,
di divenisse più coscienti su un altro piano, “funzionando” in modo
più intuitivo. Le persone che fossero in grado di imparare a
sincronizzare le loro onde cerebrali, aumenterebbero enormemente il
potenziale del proprio cervello, non solamente per ciò che riguarda
il proprio sviluppo ed apprendimento, ma anche per diventare
ricettivi ad altri livelli di coscienza. Così queste persone
imparerebbero a passare da un lato all’altro dello specchio. Sono
persuaso che imparare a dominare le onde Theta, permetta di arrivare
alla generazione di onde Delta accoppiate alle rapidissime onde
Gamma, la porta di accesso agli stati di visione.

Da quando l’elettroencefalografo ha cominciato ad essere usato come
strumento di ricerca e diagnosi, sono stati individuati alcuni schemi
specifici, indicatori di stati non ordinari della coscienza. Le onde
cerebrali, anche se non si limitano a questa definizione,
costituiscono l’ambiente elettrochimico attraverso il quale la realtà
percepita si manifesta. Ora, la percezione della realtà cambia a
seconda dello stato di coscienza di colui che percepisce. Nel 1934,
alcuni studiosi rivelarono che le onde cerebrali e gli stati di
coscienza ad esse associati, potevano essere alterati da stimolazioni
visive ripetute ad una frequenza nota. Questo fenomeno è stato
chiamato “addestramento”. L’interesse scientifico per l’addestramento
è perdurato nel corso degli anni sessanta, e dieci anni più tardi, le
ricerche scientifiche hanno confermato che delle luci lampeggianti
ritmicamente provocano cambiamenti nei ritmi cerebrali.

Nasceva così gradualmente l’osservazione del fenomeno della sincronizzazione
emisferica del cervello. Tuttavia è stato necessario attendere
l’avvento dell’informatica moderna abbinata ad una rappresentazione
topografica delle onde cerebrali ad alta risoluzione, per constatare
oggettivamente gli effetti anatomici del procedimento Hemi-Sync. Le
mappe topografiche ad alta risoluzione forniscono indicazioni sul
funzionamento di certe regioni del cervello e rendono visibili gli
effetti della sincronizzazione emisferica. Il Monroe Institute
utilizza un apparecchio chiamato NRS 24 (Neuromap System 24) in grado
di produrre una simile mappatura ad alta risoluzione. Il tutto è
collegato ad un calcolatore IBM AT o compatibile che crea un ambiente
di analisi a ventiquattro canali. Il NRS 24 è stato studiato per
facilitare la rapida ottimizzazione dei protocolli di risposta
cerebrale a qualsiasi stimolo proveniente dall’esterno.

Jerre Levy dell’Università di Chicago, professore di neurofisica,
un’autorità nel campo della laterizzazione emisferica, sostiene il
valore della simmetria bilaterale del cervello. I cervelli normali,
sostiene, sono fatti per essere sfidati; essi operano a livelli
ottimali solo quando i processi cognitivi sono di complessità
sufficiente ad attivarne i due emisferi. Senza dubbio, aggiunge, i
grandi della storia – uomini e donne – non avevano capacità
intellettuali superiori in ciascuno dei due emisferi, ma erano capaci
di raggiungere livelli eccezionali di motivazione emozionale, di
capacità di attenzione, là dove le parti del cervello sono altamente
integrate, cioè nel sincronismo emisferico.

Approfondimento sul sito www.sublimen.com

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