La solitudine fa male come 15 sigarette

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La solitudine fa male come 15 sigarette

Gli amici allungano la vita: stabilire una rete di rapporti sociali aumenta del 50% le probabilità
di sopravvivenza

studio della Brigham Young University

da corriere.it

MILANO – È dannosa come l’alcol e il fumo ed è due volte più pericolosa dell’obesità : la mancanza
di relazioni sociali fa male alla salute e accorcia la vita. Molti, in passato, hanno studiato gli
effetti della solitudine sulla psiche; ora un gruppo di ricercatori della Brigham Young University a
Provo, Utah, ha valutato anche quanto l’assenza di rapporti con gli altri può condizionare la salute
fisica. Ed è arrivato alla conclusione che le relazioni sociali, non importa se con amici,
familiari, vicini di casa o colleghi di lavoro, aumentano le probabilità di sopravvivenza del 50 per
cento. «L’idea che la perdita di relazioni sociali sia un fattore di rischio di mortalità – commenta
Julianne Holt-Lunstad, che ha coordinato la ricerca appena pubblicata su PLoS Medicine – non è ben
riconosciuta dal pubblico e neppure dagli operatori sanitari».

STUDI NEL TEMPO – I ricercatori americani hanno analizzato 148 studi dai quali potevano ricavare
dati di mortalità su un certo numero di persone, seguite nel tempo (in media sette anni e mezzo), e
informazioni sui loro rapporti sociali. Così hanno anche potuto confrontare l’impatto
dell’isolamento sociale sulla mortalità rispetto ad altri fattori di rischio ben più conosciuti. E
hanno scoperto che quest’ultimo non solo è due volte più pericoloso dell’obesità, ma equivale a
fumare 15 sigarette al giorno o ad abusare dell’alcol ed è più dannosa della mancanza di esercizio
fisico. Ci sono molti modi attraverso i quali amici o familiari possono influenzare positivamente la
salute: dall’effetto tranquillizzante di un contatto fisico vero e proprio fino alla scoperta di
qualche nuovo significato da dare alla propria esistenza.

TROPPI STRESS – «Quando una persona intrattiene relazioni con gli altri – aggiunge Holt-Lunstad – si
sente in qualche modo responsabile per loro ed è stimolata a prendersi cura di sé e a evitare
situazioni di rischio per la propria salute». L’effetto protettivo delle relazioni non vale soltanto
per gli adulti o gli anziani, ma in qualsiasi periodo della vita. Vale la pena di riflettere su
questa ricerca, anche se non fa altro che confermare cose di buon senso, soprattutto in un’epoca,
come la nostra, in cui la tecnologia, la pressione lavorativa e gli stress quotidiani non lasciano
più tempo per stare con amici e parenti.

Adriana Bazzi
abazzi@corriere.it
28 luglio 2010(ultima modifica: 29 luglio 2010)

Scienza/ La solitudine uccide quanto alcolismo e fumo

apcom.net – 05:15 – CULTURA- 29 LUG 2010

I rapporti sociali aumentano del 50% possibilità di vivere bene

Roma, 29 lug. (Apcom) – La solitudine uccide quanto l’alcolismo, il fumo e il troppo cibo. A
sostenerlo è uno studio condotto dalla Brigham Young University dello Utah, secondo cui il sostegno
di parenti, amici e vicini può aumentare fino al 50% le possibilità di vivere la propria vecchiaia
in buona salute. “Quando una persona è unita a un gruppo e avverte il proprio senso di
responsabilità verso gli altri, questa sensazione di avere uno scopo e un significato induce a
prestare maggiore attenzione verso se stessi e ad assumere meno rischi”, ha spiegato la ricercatrice
Julianne Holt-Lunstad, che ha condotto lo studio. “I rapporti sociali garantiscono un livello di
protezione a tutte le età”, ha poi puntualizzato un collega, Timothy Smith, citato oggi dal Daily
Mail. Alcuni studi condotti in passato avevano dimostrato come le persone che non si sposano hanno
maggiori probabilità di morire giovani, rispetto a quanti si sposano o divorziano: da una ricerca
condotta su un campione di 67.000 americani è emerso che gli scapoli di età compresa tra i 19 e i 44
anni hanno più probabilità di morire dei loro coetanei sposati.

Gli amici fanno bene alla salute, come un elisir

28 luglio 2010

diregiovani.it

ROMA – Condividere la vita con gli amici è fonte di benessere. Di conseguenza, non avere “compagni
di viaggio” è pericoloso per la salute esattamente come l’besità o altri eccessi. Quali sono i
rapporti che contano? Tutti: relazioni di lavoro, compagni di avventure, parenti, vicini di casa:
più sono, meglio è, perché tutti contribuiscono all’effetto longevità. Persino i nemici “fanno
media”.

A sostenere la tesi è uno studio condotto da ricercatori della Brigham Young University. “La
mancanza di relazioni sociali è l’equivalente di fumare 15 sigarette al giorno”, assicura la
psicologa Julianne Holt Lunstad, che ha guidato la ricerca. Nell’ambito dell’indagine, sono stati
analizzati 148 studi precedenti che fornivano dati sulla mortalità degli individui in rapporto alle
loro relazioni sociali, con dati relativi a oltre 308mila individui, seguiti per una media di 7 anni
e mezzo. Ne è emerso che poter contare su una solida rete di relazioni sociali aumenta del 50% le
speranze di sopravvivenza. Se poi si considerano solo i rapporti di successo, il bonus è ancora più
ingente.

Studi precedenti avevano tra l’altro dimostrato che le persone con minori relazioni sociali muoiono
prima di quelli che si relazionano con molti amici, conoscenti o famigliari. Sulla morte prematura
le relazioni sociali hanno, infatti, un impatto maggiore che prendere farmaci per la pressione alta:
avere un basso livello di interazione equivale ad essere un alcolizzato.

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