Tratto da: “Il Divino Romazo”
di Yogananda Paramahansa
Una creatura spirituale non è un angelo con le ali, ma qualcosa di infinitamente più grande perché è
in comunione con Dio. Voi non dovete vivere come l’essere umano comune, che è in rapporto soltanto
con la coscienza dei sensi. La coscienza spirituale consiste nella vittoria completa sulla coscienza
umana. Ora, la spiritualità non significa soltanto meditare, ma abbraccia invece un immenso campo di
attività equilibrate. Tuttavia la meditazione è il presupposto migliore. È la strada più diretta per
diventare spirituali, la strada più semplice per spiritualizzare la coscienza e porterà nella vostra
vita tutto il bene che avete sempre desiderato. Ma, meditare da un lato ed essere arrabbiati o
condurre una vita irregolare dall’altro, equivale a mettere i piedi in due barche che vanno in
direzioni opposte. Non dovete soltanto meditare, ma anche imparare a comportarvi bene. Avere una
coscienza spirituale significa essere in grado di fare quelle cose che rappresentano il vostro
principale vantaggio. Ma io scommetto che il novantanove per cento degli esseri umani non sa in che
cosa consista il proprio bene.
L’autoanalisi e l’autocritica sono un modo pratico per distinguere il comportamento sbagliato da
quello giusto. Tutti dovrebbero tenere un diario mentale. I diari mentali sono di gran lunga
migliori dei diari veri e propri che costituiscono motivo di curiosità per gli altri. Molte persone
scrivono nel proprio diario bei pensieri e buoni propositi che poi dimenticano immediatamente. È
meglio tenere invece un diario mentale per sorvegliare costantemente i pensieri e le azioni. Ogni
tanto, durante il giorno, verificate i vostri meccanismi fisici, mentali e spirituali, per vedere
come si comportano. Questo sistema vi aiuterà a sviluppare la coscienza spirituale.
Soltanto Dio leggerà il vostro diario mentale. Riempitelo di azioni e di pensieri giusti e diventerà
il vostro passaporto per il cielo. Così, racchiudete nel vostro diario mentale soltanto le cose
buone. Non prestate
ascolto alle cose negative, non dite cose negative, non pensate cose negative. Evitate di compiere
azioni che possano nuocere agli altri; i danni arrecati al prossimo si trasformano in un boomerang e
danneggiano soprattutto voi. Il peccato non ha nulla a che vedere con la dinamite che potete fare
esplodere a distanza senza subire alcun danno. Il peccato deve essere disinnescato nella vostra
anima.
Non siate mai meschini. Non serbate rancore verso nessuno. Preferisco i peccatori dal cuore buono
alle cosiddette brave persone, bigotte e senza pietà. Essere spirituali significa avere larghe
vedute, saper comprendere e perdonare ed essere amici di tutti.
Se dichiarate di essere amici di tutti, deve essere vero. Se offrite la vostra amicizia, dovete
offrirla davvero, non dovete mostrarvi gentili o desiderosi di collaborare e provare invece un
sentimento contrario. La legge spirituale è molto potente. Non andate contro i princìpi spirituali.
Non siate sleali e non tradite mai il vostro prossimo. Un amico sa quando essere riservato, quando
stare al proprio posto e quando rendersi disponibile a collaborare.
Se gli altri sentono la vostra amicizia, se sanno che siete un amico pronto ad aiutarli, avrete un
meraviglioso potere che darà forza alla vostra vita. Io ho sempre riscosso la fiducia di tutti. Il
mio guru Sri Yukteswar una volta mi disse: “Se mai dovessi sbagliare, appoggia la mia testa sul tuo
petto e benedicimi”. Questa era la sua umiltà e la perfetta espressione di che cosa significhi la
divina amicizia.
Ricordo un ragazzo che frequentava la mia scuola in India, era stato un bambino molto difficile e i
suoi genitori lo avevano portato da me. Accettavamo soltanto ragazzi al di sotto dei dodici anni e
lui era molto più grande. Gli parlai con molta sincerità. Gli dissi che le porte della scuola erano
sempre aperte e che avrebbe potuto andarsene in ogni momento. Aggiunsi che poteva rimanere soltanto
se fosse stato disposto a essere buono. Gli spiegai: “Tu hai deciso di fumare, malgrado il parere
contrario dei tuoi genitori. Sei riuscito a sconfiggerli, ma non sei riuscito a sconfiggere la tua
infelicità. Come conseguenza del tuo comportamento sbagliato, tu sei il più infelice”.
La freccia colpì nel segno. Il ragazzo piangendo disse: “Mi picchiano sempre “.
Continuai: “Pensa a ciò che hai fatto a te stesso. Avanti, resterai a condizione che io sia il tuo
amico e non certo il tuo guardiano. Fino a quando sarai disposto a correggere i tuoi errori io ti
aiuterò. Ma se mi mentirai, non farò niente per te. Le bugie distruggono l’amicizia”. Aggiunsi:
“Tutte le volte in cui vorrai fumare, non farlo alle mie spalle dimmelo piuttosto, e ti darò io le
sigarette”.
Un giorno venne da me e disse: “Ho una voglia terribile di fumare”.
Gli detti i soldi e gli dissi di andarsi a comprare le sigarette. Non credeva ai suoi occhi.
“Riprenda il denaro”, disse.
Lo esortai ad andare, ma il ragazzo non volle. Alla fine, dopo questo tira e molla disse: “Non mi
crederà, ma non voglio più fumare”. Divenne una brava persona. Ero riuscito a risvegliare in lui la
coscienza spirituale.
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