La storia del corvo che ha cambiato la mia vita

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La storia del corvo che ha cambiato la mia vita

di Yugavatara dasa

Quando si avvicinò il mio primo esame di laurea in medicina e chirurgia, persi subito la mia
serenità. Con le mani che mi tremavano, la bocca asciutta e l’insonnia ero quasi in uno stato di
nevrosi ansiosa. Guardai fuori dalla mia camera d’albergo e sentii che tutti al mondo erano felici
tranne me. Avevo un disperato bisogno di assistenza.

La Storia del Corvo

Per avere un aiuto mi rivolsi a mio zio, una persona dedita alla spiritualità. Mi chiamò quando gli
fu possibile dedicare un po’ di tempo esclusivamente a me. Nei primi quindici minuti mi ascoltò
attentamente mentre sfogavo la mia sofferenza e poi mi raccontò la storia del corvo. Un corvo viveva
nella foresta ed era completamente soddisfatto della sua vita, ma un giorno vide un cigno. “Questo
cigno è così bianco,” pensò, “ed io sono così nero. Questo cigno deve essere l’uccello più felice
del mondo.” Espresse i suoi pensieri al cigno. “In verità,” rispose il cigno, “sentivo di essere
l’uccello più felice qui, finché vidi un pappagallo che era di due colori. Ora penso che sia il
pappagallo l’uccello più felice della creazione.” Allora il corvo si rivolse al pappagallo. Il
pappagallo rispose: “Ero completamente felice – finché vidi un pavone. Io ho solo due colori, ma il
pavone ne ha molti.”

Allora il corvo si recò a trovare un pavone allo zoo e vide che centinaia di persone si erano
radunate per vederlo. Dopo che tutti se ne furono andati, il corvo si rivolse al pavone. “Caro
pavone,” disse il corvo, “sei bellissimo. Ogni giorno migliaia di persone vengono a vederti. Quando
qualcuno vede me, mi scaccia subito. Penso che tu sia l’uccello più felice del pianeta. Il pavone
rispose: “Ho sempre pensato di essere l’uccello più bello e più felice del pianeta, ma a causa della
mia bellezza sono prigioniero in questo zoo. Ho osservato questo zoo con grande attenzione e mi sono
reso conto che il corvo è l’unico uccello che non viene tenuto in gabbia. Allora negli ultimi giorni
ho pensato che se fossi un corvo, potrei vagare felicemente in tutto il mondo.” Questo racconto
riassume il nostro problema in questo mondo. Il corvo pensa che il cigno sia felice, il cigno pensa
che il pappagallo sia felice, il pappagallo pensa che il pavone sia felice e il pavone pensa che il
corvo sia felice.

La Nostra Storia

La nostra storia è simile a quella del corvo. Quando siamo alle elementari desideriamo crescere e
andare alla scuola secondaria. Quando entriamo nella scuola secondaria pensiamo che gli studenti
delle superiori siano felici perché non devono seguire regole così rigide. Alle superiori pensiamo
che gli studenti universitari siano felici, perché hanno avuto successo nel realizzare i loro sogni
di entrare nelle facoltà di medicina, d’ingegneria, di economia e commercio o in altre. Quando siamo
nelle facoltà universitarie pensiamo che gli studenti che si sono laureati e hanno ottenuto i
migliori lavori, le macchine più belle, una bella moglie e una grande casa siano felici. Quando però
siamo noi ad ottenere i lavori migliori e il meglio in ogni campo, siamo completamente impegnati a
mantenere tutto questo.

Mentre lottiamo per l’esistenza in questa corsa sfrenata al successo, talvolta vediamo quei piccoli,
innocenti bambini delle scuole elementari e pensiamo: “Oh! Loro sì che sono felici. Non hanno
responsabilità. Devono solo andare a scuola, studiare un pochino e giocare. Che vita divertente!” In
questo modo vediamo la storia del corvo in pratica: i bambini delle scuole pensano che gli studenti
delle scuole superiori siano felici, questi pensano che i professionisti di successo siano felici e
i professionisti di successo pensano che i bambini delle elementari siano felici.

Soddisfatti o Insoddisfatti?

Allora qual è la soluzione? La soluzione si trova nel realizzare uno stato assoluto di soddisfazione
di se stessi. Naturalmente questo non significa opporsi alla trasformazione di uno studente in un
professionista di successo. Possiamo dare tutto il meglio del nostro impegno nella ricerca del
successo, ma dobbiamo eliminare il pensiero illusorio profondamente radicato che la felicità venga
dal successo. Anche se il successo porta un po’ di felicità, essa è temporanea. Perciò mentre ci
sforziamo di raggiungere il successo materiale dovremmo sforzarci di ottenere una felicità
permanente praticando la spiritualità.

Questa miscela è una formula perfetta per una felicità duratura. L’ostacolo principale alla vera
felicità è il desiderio per la gratificazione dei sensi. Dal momento che vi indulgiamo, finiamo col
diventare più agitati e alla fine molto lontani dal risultato di una felicità eterna. Perciò una
piccola indulgenza si trasforma in una maggiore agitazione della mente e dei sensi. La spiritualità
aiuta ad ottenere uno stato in cui la persona è felice dei suoi sforzi senza tener conto del
successo o del fallimento. La vera spiritualità annulla i nostri rimpianti del passato e distrugge
le nostre illusioni sul futuro, rendendo in questo modo il nostro presente molto piacevole.

Una Soddisfazione Completa

Il servizio devozionale ci aiuta a controllare i nostri sensi e a placare la nostra mente. Il canto
del santo nome di Dio purifica i nostri sensi. Al momento i nostri sensi sono impuri. La tendenza a
sfruttare questo mondo è il sintomo di sensi e mente impuri. Questo mondo è proprietà del Signore,
quindi gratificarsi i sensi significa cercare di godere della Sua proprietà. Come possiamo diventare
felici se abusiamo della Sua proprietà per il nostro interesse personale? Servizio devozionale
significa usare la proprietà di Dio per il Suo servizio. Un devoto offre tutto al Signore e poi lo
accetta per sé. Questo piccolo cambiamento può portare una modifica essenziale nella nostra vita.
Esso estinguerà il fuoco del desiderio di sfruttare e risveglierà il servizio devozionale dormiente
nel cuore.

Come figli di Dio la Sua proprietà ci spetta di diritto purché seguiamo le Sue istruzioni. Sri
Krishna spiega questo principio nella Bhagavad-gita (5.29):

bhoktaram yajna-tapasam
sarva-loka-mahesvaram
suhridam sarva-bhutanam
jnatva mam santim ricchati

“Sapendo che Io sono il beneficiario supremo di tutti i sacrifici e di tutte le austerità, il
Signore Supremo di tutti i pianeti e di tutti gli esseri celesti, l’amico e il benefattore di tutti
gli esseri viventi, la persona pienamente cosciente di Me trova sollievo alle miserie materiali e
ottiene la pace.”

La storia del corvo cambiò la mia vita aiutandomi a realizzare che avrei dovuto imparare ad essere
soddisfatto. Ma furono gli insegnamenti di Srila Prabhupada che mi insegnarono come sentirmi
soddisfatto, prendendo rifugio nel Signore per mezzo del canto dei Suoi santi nomi: Hare Krishna,
Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. Vorrei
affermare con orgoglio che dopo che ho preso rifugio negli insegnamenti di Srila Prabhupada, non
sono stato più teso durante gli esami. Esame o non esame, provavo la gioia estatica di studiare per
fare un’offerta a Dio.

Yugavatara Dasa (Yuvaraj Jayprakash Bhosale) è un professore assistente d’anatomia al Seth G. S.
Medical College e all’ospedale KEM di Mumbai. È discepolo di Sua Santità Radhanatha Swami e fa
servizio come mentor all’ISKCON di Chowpatty.

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