La strada che porta al vero

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La strada che porta al vero

del Dalai Lama

Tratto da: “La strada che porta al vero”
Come praticare la saggezza nella vita quotidiana
del Dalai Lama

– La condizione umana –

La vita inizia con la nascita, durante la quale soffriamo, e finisce
con la morte, che a sua volta produce sofferenza. Tra questi due
estremi si collocano l’invecchiamento e la malattia. Indipendentemente
da quanto sei ricco o da quanto sei in salute, in tali circostanze sei
destinato a soffrire.

A tutto questo si aggiunge poi l’insoddisfazione, il fatto di volere
sempre di più. Questa, in un certo senso, è la vera povertà: la
bramosia che non è possibile placare. Altri saranno forse privi di
ricchezze ma, poiché si accontentano, hanno meno preoccupazioni, meno
nemici, meno problemi e dormono più serenamente.

In più di un’occasione ho visitato case splendide in quartieri agiati,
e sbirciando nell’armadietto delle medicine in bagno ho trovato
farmaci per dare energia durante il giorno e altri per indurre il
sonno la sera. Accontentarsi è un metodo più efficace in entrambi i
casi poiché riduce l’ansia durante il giorno e di notte assicura sonni
tranquilli.

La frenesia della vita moderna ci fa perdere di vista il vero valore
dell’umanità. Le persone contano per quello che producono. Gli esseri
umani agiscono come macchine con il compito di guadagnare denaro. È un
errore grave. Accumulare denaro diventa in questo modo la felicità del
genere umano. Gli esseri umani, invece, non sono fatti per il denaro,
ma è il denaro a essere fatto per gli esseri umani. Il denaro ci
permette di vivere e dunque è necessario, ma dobbiamo al contempo
capire che un eccessivo attaccamento alla ricchezza non è di alcun
aiuto. Come affemano i santi dell’india e del Tibet, più si diventa
ricchi, più aumentano le sofferenze da affrontare.

Anche gli amici possono essere motivo di sofferenza. Di solito gli
amici ci portano piacere e felicità, ma a volte possono crearci dei
problemi. Oggi il tuo amico ha un vol¬to aperto, sorridente, ma da un
momento all’altro la conversazione con lui può inasprirsi e allora si
finisce per litigare, senza che dell’amicizia rimanga alcuna traccia.
Dai nostri amici traiamo felicità e soddisfazione, ma si tratta di un
fenomeno provvisorio, non di vera felicità. Il dolore fa dunque parte
della natura profonda dell’amicizia.

Osserva il tuo corpo. Anche se la pelle è morbida e il suo aspetto
ottimo, basta una sola goccia di sangue perché perda immediatamente la
sua bellezza. Sotto la pelle la carne è viva, e se vai ancora più in
profondità, troverai l’osso. Gli scheletri in un museo o in un
ospedale ci mettono a disagio, ma noi non siamo certo diversi. C’è chi
è grasso, c’è chi è magro, c’è chi è brutto e c’è chi è bello,
tuttavia se esamino ognuno di loro ai raggi X vedrò soltanto
scheletri, con grandi cavità al posto degli occhi. Tale è la vera
natura del nostro corpo.

Consideriamo poi i piaceri della tavola. Oggi ad esempio ho mangiato
cibi squisiti. Mentre li assaporavo provavo una sensazione
meravigliosa ma, quando sono passati nello stomaco e negli intestini,
quella sensazione si è trasformata in qualcosa di meno gradevole.

Quando mangiamo evitiamo di pensare a ciò che accade veramente dentro
di noi e ci compiaciamo nel dire a noi stessi: «Ah, proprio un buon
pranzo! Sono proprio contento». Eppure quel cibo delizioso attraversa
poco per volta il nostro corpo per poi finire nel gabinetto, in una
forma tutt’altro che deliziosa. Quella cosa che la gente considera
molto sporca è in realtà prodotta dal corpo umano. In un certo senso
produrre escrementi è una delle funzioni principali del nostro corpo!

Mangiare, lavorare e accumulare denaro sono di per sé attività prive
di significato. Invece un atto di compassione, per quanto piccolo, dà
un significato e uno scopo all’esistenza.

– Tenacia e speranza –

Soffermati a riflettere più che puoi. Se lo fai, ti accorgerai che il
nostro normale stile di vita è quasi del tutto insensato. Non
scoraggiarti per questo. Sarebbe stupido rinunciare proprio ora. Se la
speranza ti ha del tutto abbandonato, dovrai compiere un grande
sforzo. Siamo così abituati a stati mentali erronei che è difficile
cambiare con una pratica di breve durata. Una goccia di sostanza dolce
non è in grado di cambiare un gusto fortemente amaro. Tuttavia,
nonostante i fallimenti, dobbiamo insistere.

Nei momenti difficili, l’atteggiamento migliore consiste nel cercare
di mantenersi il più possibile onesti e sinceri. Se invece reagiamo
con durezza o egoisticamente, non facciamo che peggiorare le cose. Ciò
è particolarmente evidente in situazioni familiari dolorose. Bisogna
rendersi conto che le difficoltà in cui ci troviamo sono dovute ad
azioni incontrollate compiute in passato, per cui, quando si
attraversa un periodo difficile, è necessario fare il possibile per
evitare comportamenti che in seguito potranno appesantire il nostro
fardello.

È importante ridurre gli stati incontrollati della mente, ma ancora di
più affrontare le avversità con un atteggiamento positivo. Ricorda che
far fronte ai problemi con ottimismo e speranza permette di evitare
l’insorgere di problemi ancor più gravi. Immagina inoltre che in
questo modo puoi alleviare il peso di tutti coloro che sono afflitti
da problemi simili. Tale pratica – immaginare che, accettando il
dolore, si riduce il karma negativo di tutti coloro che sono destinati
a provare un dolore simile – è estremamente utile. A volte, quando
sono malato, mi dedico alla pratica di farmi carico delle sofferenze
di altri offrendo loro il mio potenziale di felicità; ciò fornisce
alla mente una buona dose di sollievo.

Tutti i giorni di prima mattina, e ogni volta che trovo il tempo, mi
dedico a questa pratica in termini generali pren¬dendo in
considerazione tutti gli esseri viventi. Mi concentro tuttavia su
alcuni individui in particolare, come capi e funzionari cinesi alle
prese con la decisione se torturare, o uccidere cittadini tibetani. Li
visualizzo e trasferisco su di me la loro ignoranza, i loro
pregiudizi, il loro odio e il loro orgoglio. Sento che, grazie
all’addestramento da me seguito, i loro atteggiamenti negativi non
avrebbero alcun influsso sul mio comportamento né riuscirebbero a
trasformarmi in una persona negativa. Assumere su di me le loro
negatività non è dunque difficile e serve a ridurre i loro problemi.
Mi dedico a questa pratica con tale convinzione che se nel corso della
giornata vengo a sapere di atrocità da loro commesse, sebbene provi in
parte irritazione e rabbia, la mia mente nella sua totalità è ancora
sotto l’influsso della pratica mattutina; l’intensità dell’odio si
riduce al punto da perdere ogni fondamento.

Non so se questa meditazione aiuti o meno quei funzionari, comunque a
me dà la pace mentale. Riesco così a essere più efficiente; il
beneficio che ne traggo è immenso.

Non bisogna perdere la speranza in nessuna occasione. La disperazione
porta sempre al fallimento. Ricordati che qualsiasi problema è
superabile. Mantieni la calma anche quando intorno a te non vedi che
confusione e complicazioni; se la tua mente è in pace, l’ambiente
esterno avrà un influsso minimo su di te. Se invece la tua mente
lascia spazio alla rabbia, la serenità ti sfuggirà anche quando il
mondo è in pace e piacevole.

– Riepilogo per la pratica quotidiana –

1. Esamina le motivazioni da cui sei animato più frequentemente. Prima
ancora di scendere dal letto al mattino, predisponiti a un
atteggiamento non violento e non offensivo. Alla sera prendi in esame
quanto hai fatto nel corso della giornata.

2. Presta attenzione a quanta sofferenza è presente nella tua vita:

C’è il dolore fisico e mentale derivante dalla malattia,
dall’invecchiamento e dalla morte, che naturalmente cerchi di evitare.

Ci sono esperienze passeggere, come ad esempio mangiare del buon
cibo, che sembrano di per sé gradevoli ma che, se ti abbandoni a esse
senza sosta, si trasformano in dolore: questa è la sofferenza del
cambiamento. Quando una situazione passa dal piacere al dolore,
rifletti sul fatto che ti si è rivelata la natura profonda di quello
che in origine era un piacere. L’attaccamento a piaceri così
superficiali non potrà che produrre altro dolore.

Rifletti sul fatto che sei prigioniero di un processo pervasivo di
condizionamento che, anziché essere sotto il tuo controllo, subisce
l’influsso del karma e delle emozioni afflittive.

3. Elabora gradualmente una visione più profonda e realistica del
corpo, prendendo in considerazione le parti che lo compongono: la
pelle, il sangue, la carne, le ossa e così via.

4. Analizza attentamente la tua esistenza. Se lo fai, difficilmente
sprecherai la tua vita diventando un automa o ricercando il denaro
come se fosse la via per la felicità.

5. Di fronte alle difficoltà assumi un atteggiamento positivo.
Immagina che affrontando con levità una situazione difficile previeni
conseguenze più gravi, derivanti da ulteriori karma di cui in futuro
potresti fare esperienza. Come esercizio mentale fatti carico della
sofferenza di tutti coloro che sono destinati a provare un dolore
simile.

6. Valuta periodicamente i possibili effetti negativi e posi¬tivi di
pulsioni quali la rabbia, la bramosia, la gelosia e l’odio.

Quando risulterà evidente che hanno effetti assai dannosi, procedi
nell’analisi. Il tuo convincimento si rafforzerà in modo progressivo.
Ad esempio se rifletti ripetutamente sugli svantaggi della rabbia,
capirai che è un sentimento insensato.

Giungere a tale conclusione produrrà in te una diminuzione graduale
della rabbia.

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