La tarantella – Antidotum Tarantulae

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La tarantella – Antidotum Tarantulae

di Anna Poletti – auraweb.it

La tarantella è una danza rituale che affonda le sue antiche radici nel mediterraneo. Si diffuse
nell’Italia meridionale durante i secoli e venne attribuita a Dioniso, la divinità dell’estasi nella
mitologia greca.

Oltre a essere associata a una danza erotica, con una connotazione di liberazione sessuale per le
donne, la tarantella fu anche considerata una danza ipnotica, magica, di guarigione e di trance.

Si credeva che il tarantismo, cioè la manifestazione di natura isterico-convulsiva attribuita al
morso della tarantola, potesse essere guarito soltanto attraverso la musica, capace di ristabilire
la piena salute. La soluzione della malattia veniva così identificata nella danza e nella musica,
che, vissute come parte di un rituale sacro, purificavano il corpo e al tempo stesso lo spirito
degli uomini.

L’essere umano è sempre stato affascinato dalla musica, dalla sua capacità di guarire, di sedurre,
di provocare dei mutamenti sugli stati emotivi, di aprire la via alla percezione di altri stati di
coscienza.

La tarantella, in quanto musica rituale e di guarigione, aiutava a ristabilire l’ordine cosmico nei
malati. Veniva suonata per ore o persino giorni interi senza tregua, per far guarire il malato,
affetto dal veleno iniettato dal morso della tarantola e di altri ragni velenosi all’epoca diffusi
nell’Italia merdionale.

I musicisti dovevano cercare una musica a cui il malato reagisse e che lo inducesse a mettersi in
movimento e a ballare. A volte veniva suonata anche a gruppi interi di persone, e diveniva una vera
e propria danza rituale e sciamanica.

Il contatto con una tarantella è spesso uno choc. E’ una danza impressionante, che ha sonorità
diverse dalla tarantella napoletana suonata per i turisti. Nel passato si utilizzavano una
carrellata di strumenti, di cui la tradizione moderna ne utilizza solo alcuni: tamburi, tamburelli,
zampogne, chitarre, trombe, lire, cetre, clavicembali, violini, arpe, liuti, zampogne e altri. Gli
strumenti a percussione erano suonati sempre dalle donne, che rappresentano l’aspetto femminile e
sono in stretto rapporto con la terra.

Anche il ragno è in effetti, secondo la tradizione amerinda che attribuisce a ogni animale uno
specifico potere, il simbolo della forza creativa femminile. Può tessere bei modelli di vita, o può
imprigionare nella tela dell’illusione le prede spaventate.

La tarantella era una musica sempre cangiante. Visto che era terapeutica, poteva mutare a seconda
del paziente da curare e poteva durare da poche ore a diversi giorni a seconda del bisogno. A volte
era allegra e dal ritmo veloce, altre volte triste e lenta come un lamento funebre, perchè occorreva
trovare la melodia e il ritmo in grado di curare il malato, le cui reazioni al morso del ragno
potevano essere differenti.

In ogni caso la musica induceva il malato a danzare, a sudare, ad entrare in uno stato di trance che
lo metteva in contatto con una dimensione altra, sciamanica, in cui poteva riappropriarsi di parti
della sua anima perdute e che gli permetteva di espellere dal suo corpo il veleno. Ritrovare e
reintegrare parti della propria anima è un modo di guarire, per gli sciamani di tutto il mondo.

Da un punto di vista medico, il morso della tarantola causava una malattia, il cui solo rimedio era
la tarantella. E ancora: il morso della tarantola si accompagnava a stati di malinconia che
l’allegria della danza e della musica potevano aiutare a superare.

Il tarantismo è probabilmente un fenomeno simbolico, ma non è assurdo pensare che il morso di alcuni
ragni un tempo fosse più frequente, visto che la vita nei campi era più intensa, e che ci sia una
fonte reale di sviluppo del tarantismo e di conseguenza della tarantella.

Negli stati di trance prodotti dal morso della tarantola e dalla sonorità musicale, si potevano
perfino ricevere visioni del ragno stesso, che appariva per dare consigli su come modificare
atteggiamenti e abitudini del malato, allo scopo di migliorare la sua vita. Qualcosa di molto simile
alle visioni che si producono nelle cerimonie con le piante sacre della foresta amazzonica,
accompagnate sempre da musiche e canti sciamanici, in cui gli spiriti della foresta a volte appaiono
in visione per mostrare alla persona quello che deve modificare e aiutarla a comprendere meglio la
sua vita e a guarire dagli squilibri.

Può un animale piccolo come il ragno avere un tale potere, da far cadere improvvisamente malato un
essere umano? E può una musica essere tanto potente da fungere da antidoto alla malattia?

Ci sono dei ragni, sebbene rari, il cui veleno può causare alterazioni nello stato di salute
generale: violenti dolori alle gambe e spasmi muscolari che rendono difficile la respirazione, stati
di angoscia e di stanchezza. E ci sono musiche che inducono a stati di coscienza tali da scatenare
il processo di guarigione. Questo è stato riscoperto anche dalla moderna musicoterapia.

La tarantella fu danzata e suonata fino al 18° secolo, mentre la letteratura sull’argomento fiorì a
partire dal 14° secolo. Successivamente la Chiesa, che la riteneva un’eredità del paganesimo, fece
rientrare questo tipo di musica rituale all’interno di alcune feste religiose e attribuì le
guarigioni “miracolose” a San Paolo. Oggi la tarantella fa parte del passato, ma esercita ancora un
fascino particolare e rimane una bellissima testimonianza del potere terapeutico della musica e
della danza sciamanica.

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