La Tecnica dell’OM 1
di Paramahansa Yogananda
da lista_sadhana
– Parte prima –
Poche parole per introdurre questa vitale lezione di Paramahansa Yogananda, sul suono occulto di Om, tratta da quelle della Self Realization Fellowship.
Nel brano che segue e’ contenuta l’essenza della Scuola Hindu’, in tutto il suo splendore tradizionale.
Come scrisse Vivekananda:
“.una delle caratteristiche del ricercatore spirituale hindu’ e’ affermare con determinazione incrollabile:
“..Non mi basta conoscere quello che e’ celato nel Mistero della Vita. Mi sentiro’ un fallito, se – al termine di questa reincarnazione – non avro’ “sperimentato” la Verita’ Cosmica!.”
Ecco, amici miei: “. sperimentato..”.
Spesso, ripeto che Dio e’ un Suono sottile e indicibile, nell’universo: non un atto di fede, ne’ un sublime slancio mistico.
Certo, e’ “anche” tutto cio’; ma, non basta.
La Scuola Yoga possiede i piu’ alti pinnacoli di metafisica teorica, che mai altro monumento al Pensiero Umano abbia costruito.
Ma, al termine di ogni , sia pur indicibile, didattica pone il ricercatore di fronte al “Reale Suono di Dio”.
E la Bhagavad Gita e’ il cuore dei Veda, ove quanto indico e’ ampiamente provato e documentato.
Soltanto percependo la Vibrazione di Dio, che rappresenta un fenomeno pragmatico ed “oggettivo”, come lo sono i fenomeni della natura – il fulmine, l’acqua, i monti, le piante – soltanto allora, ognuno di voi potra’ dire di essere uno “yoghi”; un unito a Dio; un “liberato”.
Cio’ non significa certamente giungere a “conoscere” Dio!
“Chi dice di conoscere la natura del tao, non lo conosce.”
Ma forma la differenza tra colui che e’ al di qua – nel limite della Forma – e chi e’ al di sopra di Essa.
Yogananda insegna qui (e procedera’ oltre, ancora, nelle Sue lezione SRF) a “toccare il Costato di Dio”.
A percepire, da soli e individualmente, l’AUM, nell’Universo. Il Verbo Sacro. Lo stesso Dio.
E, come un infante di pochi mesi non e’ sicuramente in grado di discettare sulla natura di “quell’immenso e completo amore” che lo “avvolge” con le sue braccia – la dolce mammina, tenera e premurosa – e, si sente felice, completo e sazio d’amore, e di ogni altro suo desiderio, in quell’amplesso totale, cosi’, chi percepisce – chiaramente – il possente AUM – tuono sacro del Divino – in se stesso e nell’universalita’ delle cose, vive completamente – anche se indicibilmente – l’unione finale con Dio Stesso.
Questa e’ la prima parte della lezione. Nella seconda, Paramahansa indichera’,
in dettaglio, anche la “Tecnica dell’OM”.
Siate sempre felici! E sempre – consapevolmente – benedetti dalla Sacra Vibrazione del Logos!
(Guido)
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* Valore della meditazione *
(Grado 2°. Lezione 30 – Self Realization Fellowship)
“La gioia e’ il proposito della vita”
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Le cose materiali forniscono vera gioia? No! Per qualche momento danno un piccolo piacere passeggero, che, sempre, e,’ pero’, seguito da pene. Esse ci promettono gioia, ma non mantengono la parola data.
Colui che si diverte troppo con i piaceri della terra smarrira’ la felicita’ ; coloro che si arrendono alla vita sessuale, perderanno la loro vitalita’; chi mangia eccessivamente, perdera’ la salute e la soddisfazione del cibo. Ovunque andrete vi accorgerete che la gente raccoglie il frutto degli eccessi che ha seminato durante l’esistenza.
“Il prezzo del peccato e’ la morte”.
Il peccato e’ ignoranza; ignoranza delle leggi cosmiche Divine della vita. Soltanto quando giungiamo a vivere armoniosamente con la legge di Dio ci armonizziamo con il nobile proposito dell’esistenza umana.
Dio non ci castiga; siamo noi stessi a castigarci, in accordo con la legge di causa e di effetto. Se semineremo buone opere raccoglieremo felicita’; se, invece, ne produrremo di cattive, ci ritroveremo immersi in molti dispiaceri.
La vecchiaia, le preoccupazioni, le malattie, e la morte rappresentano solo alcuni effetti del peccato, o ignoranza della legge universale.
Sarebbe cosa completamente inutile se noi soddisfacessimo la presente vita “esistendo” solamente, e, poi, morendo. Tutti noi speriamo che le nostre vita producano bene e piacere.
Devi seguire il sentiero, sino alla fine; e se avrai scelto quello appropriato, inevitabilmente, li’, incontrerai Dio. Evita i viottoli del desiderio materiale, che conducono soltanto ad un abisso di insoddisfazione.
Ogni buona azione che compirai sara’ come il colpo di un piccone che, perforando il suolo della coscienza, permettera’ alla sorgente della gioia Divina di zampillare.
Ma, il piccone della meditazione, che rappresenta l’azione perfetta per antonomasia, perfora la superficie interiore della coscienza e fa scaturire la gioia totale della vita. Il “geiser” della Felicita’ Suprema cresce e fluisce perpetuamente nell’anima, attraverso il silenzio trapanante.
“Dio e’ gioia sempre rinnovata”
Voi tutti scoprirete che, attraverso la pratica continua della meditazione, inizierete a provare una gioia, che sempre si rinnova, che sempre aumenta. Una gioia che non equivale solo ad uno stato mentale astratto, o ad un piacere mortale di corta durata, bensi’ a quella felicita’ Divina della meditazione, che accogliera’ sempre le vostre preghiere e rispondera’ ad esse.
Subito dopo, ascolterete il Suono Cosmico, che proviene dallo Spirito, ed in questo suono percepirete intimamente la gioia dello Spirito stesso.
E, mentre starete ascoltando il Suono, riceverete la soluzione per ogni vostro problema.
Tutti cerchiamo la felicita’; una felicita’ che non ci abbandoni. Tutti aneliamo a che essa si stabilizzi durevolmente in noi. Una felicita’ che non declini, e che si rinnovi eternamente.
Una volta che avrete sperimentato questa gioia, che si rinnova eternamente nella vostra stessa anima, troverete automaticamente in essa tutto cio’ che da sempre anelavate rintracciare; e saprete che e’ proprio questo giubilo che stavate cercando da eoni di tempo.
Avreste mai pensato alla possibilita’ di godere dell’eterna gioia, senza ritrovarvi nell’eterna esistenza? No! Questo concetto sarebbe stato contraddittorio ed assurdo.
Senza dubbio, l’amore per l’esistenza non rappresenta il nostro maggior desiderio. Se lo fosse, non ci sarebbero i suicidi.
Nessuno giungerebbe mai a pensare che porrebbe termine alle proprie tribolazioni togliendosi la vita.
Noi desideriamo vivere [anche] quando la nostra esistenza si riempie di afflizioni. Desideriamo una vita gioiosa. E non desideriamo provare esistenza e gioia, mentre stiamo in uno stato incosciente. Vogliamo farlo, pienamente consapevoli di esse.
Ora, che rapporto esiste tra la novella gioia perenne e l’esistenza eterna?
Ecco, la risposta: la coscienza eterna.
Dio e’ quella gioia sempre nuova, in continua espansione, e incessantemente consapevole.
Tutti noi cerchiamo questa gioia; direttamente, attraverso l’anima, e indirettamente, attraverso i falsi piaceri dei sensi.
Quando nasce la sazieta’, il fastidio, la disillusione, e la sofferenza, come conseguenza dell’aver cercato la felicita’ tramite i sensi, noi ci rivolgiamo a Dio e, in tal modo, scopriamo l’unica fonte di vero godimento.
* Il proposito di ascoltare il suono di OM *
Tutte le vibrazioni producono un suono. I suoni piu’ sottili, e quelli piu’ intensi, che procedono dalla creazione, non vengono percepiti dall’udito umano, il quale non e’ capace di captare suoni con una frequenza minore di sessanta vibrazioni al secondo, e maggiore di sessantamila.
Questa lezione vi insegnera’ a riconoscere, tramite l’intuitivo udito astrale, il Suono Cosmico: la sinfonia di tutti i suoni dell’universo.
Nella meditazione profonda, quando i suoni fisici del battito del cuore, della circolazione del sangue, e delle altre attivita’ organiche svaniscono, e la musica astrale delle campane, dell’arpa, del flauto (N.d.R.: suoni occulti dei chakras, quali vengono indicati dalle iniziazioni Kriya), e la musica astrale degli altri suoni, originati dall’attivita’ elettrica del corpo astrale, gradualmente spariscono, il devoto ascolta – durante la sua meditazione – il suono di OM: la Vibrazione Cosmica.
Noi sappiamo che esistono suoni fisici e canti, che vagano, non sentiti, attraverso l’etere, e che possono venire captati solo per mezzo della radio.
Le vibrazioni estremamente sottili del Suono Cosmico di OM, che penetrano ogni cosa, si ripercuotono nell’universo in modo simile; sono piu’ sottili dell’etere e si celano nella profondita’ delle forze cosmiche, dietro l’ intelligenza ed il pensiero.
E’ possibile captare il Suono Cosmico soltanto quando la radio-cuore del devoto, che medita profondamente, si sintonizza alla sua frequenza vibratoria.
Quando disconnetterete del tutto il telefono del vostro senso dell’udito, ascolterete il grandioso suono di OM, celato dietro lo schermo dei suoni corporei ed astrali.
Il piu’ importante dei cinque sensi telefonici e’ l’udito.
In primo luogo, apprendiamo a disconnetterlo completamente; poi, potremo imparare ad escludere i suoni piu’ deboli della parte interiore del corpo. E, infine, si dovranno escludere i suoni del corpo astrale.
Allorche’ avrete imparato a farlo, il vostro corpo giungera’ a vibrare come un tamburo, o il ruggito dell’oceano; con un immenso ritmo musicale.
Quando ascolterete, sperimentalmente, questo suono, e percepirete la musica cosmica, mentre si diffonde in ogni parte dello spazio, allora conoscerete Dio. E saprete di conoscerLo.
Una volta appresa, questa tecnica dovrete praticarla con fedelta’, con serieta’, con assiduita’, e dovrete essere persistenti in questa pratica:
Facendolo, vi renderete conto che avete il potere individuale di stabilire un contatto “reale” con Dio.
Le altezze a cui potrete ascendere saranno illimitate.
La Self Realization Fellowship vi fornisce questa tecnica: tramite la sua pratica, voi potrete armonizzare la vostra coscienza con la Coscienza Infinita.
L’unita’ con Dio non e’ un cloroformio per la mente. L’unione divina rappresenta l’espansione della vostra coscienza, dai limiti della forma mortale, sino agli ultimi confini dell’eternita’.
E’ interessante osservare che le campane delle chiese hanno avuto origine dalle campane dei templi dell’India.
Il suono che producono cerca di assomigliare al grande suono cosmico di OM.
E la stessa cosa si riferisce alla grande quantita’ di tamburi, che vengono usati dalle diverse razze umane, per produrre un ritmo.
Perche’ mai le campane, ed i tamburi, vi commuovono?
La ragione risiede nel fatto che essi richiamano occultamente, al vostro senso soggettivo, l’immenso suono cosmico di OM.
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