La terapia della risata

pubblicato in: AltroBlog 0

La terapia della risata

Valerio Pignatta tratto da “Scienza e Conoscenza”

Si chiama gelotologia ovvero lo studio del riso, ed è una nuova materia specifica della scienza. Per
quanto non si lasci facilmente vestire di pomposità accademica, ha, per es., ridotto la necessità di
consumare antidepressivi e ha dato risultati in vari campi medici. Tra l’altro, il riso simulato
spinge il corpo a reagire esattamente come se la risata fosse reale e, a seguito dell’effetto
contagio, diventa reale.

Oggi, sempre più spesso si sente parlare di comicoterapia, “terapia della risata” o in modo più
raffinato di gelotologia (dal greco ghelos, risata) che è appunto lo studio metodologico del ridere
in relazione alle sue potenzialità terapeutiche.
Questo tipo di approccio curativo si va in effetti diffondendo lentamente in tutto il mondo a
partire dalla sua nascita, negli anni Ottanta del Novecento a New York. Fu proprio negli Stati Uniti
infatti che apparvero i primi dottori-clown, in conseguenza soprattutto di due esperienze dirette
pilota che diedero notorietà e basi scientifiche a questa terapia.
Una di queste vicende è la nota odissea terapeutica del giornalista Norman Cousins, resa pubblica
grazie a un suo libro-testimonianza, che stimolò notevolmente le ricerche nel campo della
psiconeuroendocrinoimmunologia. Cousins, ammalatosi di spondilite anchilosante(infiammazione cronica
alla colonna vertebrale), con una prospettiva di vita piuttosto scarsa, ottenne in un solo anno una
guarigione considerata impossibile grazie a forti “dosi” quotidiane di film comici e consistenti
quantità di vitamina C. Investito, in seguito a questa guarigione, della laurea honoris causa, ebbe
così quel riconoscimento scientifico che fu la base di ulteriori ricerche in ambito terapeutico.

Il dott. Hunter Patch Adams è stato, invece, l’interprete dell’altra splendida esperienza di vita
che ha aperto le strade al recupero della risata in veste curativa. Medico e clown, convinto cultore
di questa visione, Adams è infatti arrivato nel tempo ad edificare addirittura l’istituto
Gesundheit, una clinica nel West Virginia dove sono state curate gratuitamente più di 15.000 persone
con l’aiuto complementare della terapia del sorriso.
I risultati delle esperienze ospedaliere di comicoterapia sono stati sin dall’inizio molto
incoraggianti. Una ricerca condotta all’interno del New York Presbiterian Hospital ha comprovato una
diminuzione della degenza ospedaliera di circa la metà e un calo dell’uso di anestetici del 20%. Ma
allora ridendo che cosa accade all’organismo?

Secondo il dott. Franco Scirpo, esperto di terapia della risata, ridere provoca:
1) l’aumento dell’ossigenazione del sangue;
2) il ricambio della riserva d’aria presente nei polmoni;
3) la stimolazione della produzione di serotonina;
4) la stimolazione della produzione di endorfine;
5) la stimolazione della produzione di anticorpi;
6) l’aumento dell’irrorazione sanguigna degli organi interni (grazie al massaggio prodotto dai
movimenti diaframmatici);
7) l’aumento dell’irrorazione sanguigna dell’epidermide e dei muscoli facciali;
8) il miglioramento del tono muscolare addominale;
9) il miglioramento dell’autostima;
10) l’aumento delle “energie psichiche”;
11) la neutralizzazione degli effetti dello stress;
12) la neutralizzazione degli effetti dell’ansia;
13) lo sviluppo di una maggiore predisposizione ai rapporti sociali.

È importante qui sottolineare il punto 3. Infatti, una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica
Nature Genetics e condotta nel North Carolina, ha confermato che gioia e rabbia, memoria e capacità
di comprensione sono strettamente correlati ad alcuni neurotrasmettitori come la dopamina e la
serotonina. Questi, a loro volta, sono in un certo senso in relazione con la durata stessa della
vita media, secondo la loro maggiore o minore presenza e funzionalità.
E nella società contemporanea non si può certo dire che le risate abbondino…

Uno studio statunitense ha rilevato come negli anni Cinquanta le persone ridessero in media dai 45
ai 60 minuti al giorno contro i 15 minuti odierni.
La risata ha quindi un potere protettivo e rinforzante del sistema immunitario, riduce l’ansia e
provoca la secrezione di beta-endorfine e catecolamine che sono analgesici naturali apportatori di
sensazioni di benessere.
Questo è stato comprovato anche da una ricerca condotta nel nostro paese e precisamente con clown di
corsia negli Ospedali di Santa Chiara a Pisa e Lotti a Pontedera, dalla dott.ssa Laura Giordani.
La dott.ssa Giordani è andata proprio alla ricerca di una conferma di questa ipotesi scientifica e
ne ha trovato un puntuale riscontro con la misurazione dei livelli di cortisolo.
Ma non solo.

In pazienti ammalati di cancro si è rilevato un aumento delle cellule T e delle natural killer (NK),
importantissime per contrastare tale patologia così come le infezioni virali, proprio grazie al
ricorso alla terapia del sorriso. Una ricerca della Indian State University dal titolo “L’effetto
della risata sullo stress e la citotossicità della cellula natural killer” conferma l’incremento
dell’attività delle “cellule assassine” in seguito ai miglioramenti dell’umore.
Tant’è che in Sudafrica, ad esempio, negli ospedali esistono appositi reparti per i malati di cancro
dove si applica la terapia del riso.
Un altro uso che si va diffondendo, oltre quello di aiuto nei reparti pediatrici, è la cosiddetta
“comicoterapia in sala d’aspetto”, che è in grado di dissolvere la tensione e la paura in pazienti
in attesa di esami diagnostici invasivi. Anche questa applicazione ha avuto risultati straordinari.
Un’ultima interessante applicazione di questa cura e attività di prevenzione è quella delle malattie
cardiovascolari. Infatti uno studio condotto a Baltimora dall’Università del Maryland e presentato a
Orlando in Florida all’inizio del 2005, in occasione del convegno annuale dell’American College of
Cardiology, uno degli appuntamenti abituali più importanti per i cardiologi di tutto il mondo, ha
comprovato che la risata è in grado di aumentare l’espansione del rivestimento interno dei vasi
sanguigni (endotelio) esattamente come succede con l’esercizio fisico.

Infatti, gli impulsi piacevoli che produce la risata arrivano alla corteccia cerebrale da dove sono
inviati al sistema limbico e all’ippocampo che a loro volta risvegliano la produzione di endorfine,
cioè i mediatori chimici responsabili dello stato di eccitamento. Questi mediatori agiscono
direttamente sull’endotelio favorendone la dilatazione. In questo modo si attua una prevenzione
dell’aterosclerosi e si riducono i rischi di infarto e ictus.
La dilatazione è stata comprovata misurando con gli ultrasuoni il flusso del sangue nell’arteria del
braccio di venti volontari sottoposti alla visione di un film comico. Tutti, tranne uno, alla fine
della proiezione hanno mostrato appunto arterie rilassate e un aumento del flusso di circa il 22% e
questo anche ancora 45 minuti dopo la fine del film.
Praticamente le modificazioni fisiologiche apportate da una sana serie di risate sono paragonabili a
quelle che si hanno come conseguenza di un’attività aerobica, tuttavia senza gli effetti
“indesiderati” che tali attività spesso comportano come tensioni muscolari, indolenzimenti e dolori.

Per concludere, che dire? Dopo queste informazioni, il primo pensiero che si sarà affacciato alla
mente di molti è sicuramente il rammarico per le risate perse e per la nociva seriosità dominante in
un mondo pieno di oggetti ma carente di gioia, salute e benessere. Il secondo, però, potrebbe
benissimo essere quello di fare meglio d’ora in poi, di crearsi spesso le condizioni per ridere con
gusto e maggiore consapevolezza, in barba agli uomini grigi e acciaccati che corrono indaffarati
nelle metropoli del pianeta.

Box
Ridere di più: alcune applicazioni
Ridere sulla giornata che viene, ridere sulla giornata che va
Un’antica tecnica zen sempre buona: la mattina appena sveglio concediti 5 minuti per ridere; alla
sera l’ultima cosa prima di stenderti nel letto, concediti 5 minuti per ridere.
Da non dimenticare la meditazione della Rosa Mistica (www.otoons.com/mysticrose/o/o61.html)
che include tre ore di risata ogni giorno per una settimana.
Altre indicazioni e tecniche per aprire la porta alla risata puoi trovarle in: Impara a meditare di
Maneesha James- Macro Edizioni 2004

www.scienzaeconoscenza.it

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *