Lentamente, giorno per giorno, infine la tua ansia si scioglierà, come neve al sole….
Tratto dal sito nienteansia.it
“Vivere l’ansia”
di Farfalla Perduta
L’ansia è un attimo, un momento, un istante… un pensiero attraversa
la mente come una scheggia impazzita e le percezioni attorno a noi
assumono contorni così nitidi da schiacciarci contro noi stessi.
Ansia è un cuore che batte. Parte dallo stomaco, una sorta di paura,
di sensazione di pericolo, così intensa da sembrare reale, il cuore
batte forte, sempre più forte e il respiro si fa pesante, veloce,
lento, veloce e poi ancora lento… dentro di noi qualcosa accade,
qualcosa che non possiamo e non vogliamo controllare. L’unica nostra
azione è nel respiro e in quel senso di smarrimento che ci conduce al
pensiero negativo, giustificato da una realtà che non ci premia ma
anzi ci punisce costantemente.
Ansia è il senso delle cose. L’ansioso vede le cose come realmente
sono. Non immagina, non inventa. Le vive semplicemente esasperando le
sensazioni, gli odori, i profumi, i pensieri che si intrecciano nella
testa e si moltiplicano fino a farci impazzire. E il cuore continua la
sua corsa fuori dal petto e batte come un tamburo che ha l’odore della
morte. È tutto reale. Attorno a noi le figure si muovono come
marionette senza volto. È l’idea ossessiva che niente e nessuno possa
mai aiutarci ad uscire da questo incubo, perché uscirne vuol dire
perdere il controllo sulle cose, controllo necessario, vitale ma anche
estremamente pericoloso.
Ansia è paura. Senso di paura e senso di smarrimento. Il futuro è solo
un’immagine sfuocata di un film nel quale siamo semplici spettatori,
dove il resto del mondo ne è protagonista inconsapevole di non vivere.
Dietro il vetro della nostra vita osserviamo gli eventi susseguirsi
lentamente, troppo lentamente per la nostra mente che si muove veloce
e vuole vedere cosa c’è oltre e resta chiusa dentro ad una stanza
vuota e fredda.
Ansia è angoscia. Di non riuscire a risolvere, di restare per sempre
aggrappati ad un realtà assurda e priva di senso. Il gusto amaro del
non senso ci accompagna ogni giorno e ci ricopre con il suo manto
vellutato e per quanto ci dimeniamo per liberarci, non riusciamo a
vedere la luce. Luce che forse è sopra le nostre teste ma che ci
ostiniamo a non voler vedere perché questa condizione ci è familiare,
perché riusciamo a controllarla, perché solo così abbiamo la
prospettiva di uscirne, da soli, e di vedere il sole.
Ansia è la notte. Dove il silenzio ha un senso, alimenta i pensieri
negativi che si moltiplicano mentre il tic tac dell’orologio echeggia
nella stanza vuota e buia. Dormire. Che grande parola. Così
irraggiungibile per chi ha fatto dei suoi pensieri un respiro
necessario. Dormire è un lusso che non possiamo permetterci perché ci
distaccherebbe dalla realtà che abbiamo creato, che ci circonda, che
ci assorbe. Vuol dire tagliare drasticamente il filo che ci lega alla
vita, ai problemi che nella nostra mente sono diventati insormontabili
e quindi non possono essere accantonati neppure per una notte… e per
quanto cerchiamo di staccare la spina del nostro cervello, esso si
pone in condizione di allarme e lavora doppiamente facendoci sentire
la gelida sensazione che tutto questo non finirà mai. Da soli non si
può. E si rischia di trascorrere tutta la vita vagando in un labirinto
buio, senza uscita. Apparentemente senza uscita. Si rischia di restare
fermi, immobili, aspettando che tutto passi ma nulla passa… perché
noi non vogliamo che accada. Perché questo labirinto ci da sicurezza,
perché è un luogo conosciuto e familiare.
Occorre trovare la forza di superare le barriere della paura e
lasciarci prendere per mano, lasciarci guidare fuori dal buio.
Lentamente giorno dopo giorno quel fardello che ci ricopre si
scioglierà come neve al sole e aprendo gli occhi, scopriremo che in
fondo, la vita, può essere un avventura meravigliosa.
(Farfalla perduta)
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