La tua tristezza, il tuo amore, la tua rabbia…

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La tua tristezza, il tuo amore, la tua rabbia…

(della Brahma Kumaris World Spiritual University)

Tristezza, rabbia e paura: sono tutte emozioni che derivano da qualche forma
di attaccamento a qualcosa o a qualcuno. Tuttavia molti di noi imparano a
credere che anche l’amore e la felicità siano emozioni.

Tale convinzione oscura sia il nostro bisogno che l’abilità di essere più
consapevoli delle nostre emozioni e di come le creiamo. Essa deriva dalla
perdita di significato delle parole ‘amore’ e ‘felicità’. Usiamo queste due
parole in maniera troppo generica al punto che esse sono diventate due tra
le parole più fraintese ed eccessivamente usate nel nostro linguaggio
quotidiano.

Amore è per lo più confuso con desiderio (ti amo in realtà significa: ti
voglio), con l’attaccamento (amo la mia squadra di calcio), con la
dipendenza (amo la mia cocaina) e con l’identificazione (amo il mio paese).
Quando parliamo di amore in questo senso non parliamo di amore, quanto del
suo opposto.

Facciamo lo stesso con la parola felicità. La usiamo e ne abusiamo in molti
modi. La confondiamo con un possesso (è appena arrivato il mio tappeto
nuovo, sono così felice!), con il consumo (ho appena mangiato il mio cibo
preferito, sono così felice!), con qualche esperienza stimolante (ho appena
visto il film più recente, sono così felice!) e con il sollievo (non ho più
mal di denti, sono così felice!).

In tutti gli esempi citati stiamo in realtà dicendo che crediamo che l’amore
e la felicità nella vita vengano dal di fuori di noi e che siano dipendenti
dagli altri, dalle circostanze o da qualche stimolo fisico. Tuttavia, tutti
sappiamo profondamente che vero amore e felicità sono incondizionati, non
dipendenti da qualcosa o da qualcuno, e che si muovono dall’interno verso
l’esterno
e non dall’esterno verso l’interno.

Amore vero e felicità possono essere considerati stati d’essere fondamentali
a cui possiamo accedere a piacimento una volta che abbiamo imparato a
rivolgere le nostra attenzione alla nostra interiorità e a vivere dal dentro
al fuori e non dal fuori al dentro. Essi possono anche essere considerati il
nostro puro potenziale in tutte le situazioni. Quando agiamo con amore vero
facciamo qualcosa per gli altri che porta loro beneficio a livello
spirituale e quando ciò accade sperimentiamo le vera felicità, che è più
simile a una profonda sensazione di appagamento interiore.

Questo modo di vivere affonda le sue radici nella pace. Se non siamo in pace
con noi stessi non possiamo dare amore. La pace è, l’amore fa e la felicità
(appagamento) ripaga. Solo allora la nostra autostima e il senso del nostro
valore diventano solide rocce, perché ci rendiamo conto che questi nuclei di
qualità interiori non possono esserci portati via e che essi sono la base
del nostro valore in quanto persone e dei nostri valori di vita. Quando
impariamo ad accedere e a generare questi stati fondamentali del nostro
essere, essi ci danno la forza di smuovere il nostro carattere in positivo,
da quello basato sulla competizione, sul possesso e sulla sopravvivenza a
uno basato sulla co-operazione, la condivisione e il servizio. In breve, dal
prendere al dare.

Quando scopriamo interiormente ciò che eravamo convinti si potesse trovare
solo esternamente, scopriamo libertà e serenità profonde. Il metodo per
sostenere questa consapevolezza e connessione è la pratica regolare della
meditazione. Il campo di azione è la relazione con gli altri. Quando la
felicità di una madre non dipende dall’obbedienza del figlio, allora è
capace di ‘essere amore’ per quel figlio, anche quando imporrà delle regole.

Quando la felicità di un manager non dipende dall’essere in tempo per le
scadenze, né dalla performance dei membri del suo gruppo, allora saprà
essere più attento e più incoraggiante verso i suoi collaboratori, il che è
alla base di una leadership efficace. Quando gli innamorati si incontrano,
smettono di dirsi “ti amo”, e invece si dicono “io sono amore per te”.

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Domanda: Da dove pensi derivi gran parte della felicità nella tua vita?
Riflessione: La felicità è una decisione e non una dipendenza
Azione: Che cosa puoi fare domani nella tua relazione con una persona in
particolare per passare dal desiderare e sopravvivere al sostenere e
servire?

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