La veggenza – Guido Da Todi

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La veggenza

Le Chiavi Mistiche dello Yoga

di Guido Da Todi

Capitolo 32:

– LA VEGGENZA –

Nell’articolo sfioriamo un argomento che desta molto interesse in tutti
coloro che si rivolgono in ambienti, qualificati o meno, che propongono
diagnosi tramite la lettura delle carte, la stesura di oroscopi
personalizzati, la medianità, ecc..

Il futuro può essere svelato anche con l’ausilio di strumenti arcani?
L’uomo può conoscere cosa lo aspetta dietro l’angolo della sua esistenza?

Prima di entrare nel vivo dell’argomento è necessario, ancora, introdurci
in alcune teorie della scienza; ed in particolar modo in quella della
relatività, di Einstein.

In sintesi, questa teoria indica quanto la massa (ossia, ogni sostanza
inerte e tangibile che ci circonda) e l’energia (ossia, il mare infinito e
fluttuante in cui ogni cosa “concreta” torna, e da cui è nata) siano una
medesima realtà. Una, fluisce continuamente nell’altra e, in questo
avvicendamento eterno, la sola costante di riferimento è la velocità della
luce, emessa dai corpi a 300.000 km. al secondo. Ma, poiché ogni corpo ha
una sua luminosità ondulatoria differente, ne consegue che tale costante
non sia identica alla media d’ogni altra. Quindi, la teoria della
relatività deve tenere conto di molte variabili diverse, volta per volta,
ed in rapporto a quanto analizza, per raggiungere delle conclusioni
scientifiche.

Il tempo e lo spazio di Marte non sono eguali a quelli della Terra; ed il
tempo e lo spazio di
Giuseppe Rossi non sono eguali a quelli di Antonio Verde.

Le dimensioni, il peso, la massa di un corpo celeste possono differire,
grazie a all’intervento delle variabili indicate da Einstein da quelle di
un altro corpo celeste in condizioni simili di esistenza.
In poche parole, il tempo e lo spazio non esistono, ma rappresentano una
manifestazione energetica, coordinata dalla legge di relatività.

Pensiamoci un attimo. Per voi, il futuro è un susseguirsi di notte e di
giorni; di mesi, di anni. E voi credete che il tempo sia un ordinato
concatenarsi di eventi naturali, successivi uno all’altro.

Avete mai realizzato che, proprio mentre ve ne andate a dormire, e la luna
è nel cielo, dall’altra parte del globo, gli abitanti dell’emisfero opposto
stanno iniziando ad alzarsi perché, lì, è cominciato il loro giorno
lavorativo? E che, quindi, per la terra esistono un giorno ed una notte
contemporanei? Dov’è, allora, la successione ordinata?

L’eterno presente. Ecco quanto, fra l’altro, ha indicato Einstein; ed ecco
quanto insegna da millenni la scienza esoterica. Il futuro è una metafora
del cervello umano.

Ma, Einstein e la scienza esoterica insegnano anche qualche cos’altro.
Ossia, che le situazioni materiali sono un continuo consolidarsi di
un’immensa mole d’energia precedente che le costruisce, ed in cui esse
tornano, in un infinito intercalarsi, ad immergersi.

Padre Pio, da Pietrelcina, a numerosissimi fedeli, nel silente suo
confessionale, dava prova di stupefacente conoscenza del loro passato e del
loro futuro. Ed ogni Santo (della chiesa cattolica, oppure no) possedeva, e
possiede simili facoltà.

In India, i Guru (Maestri di Saggezza) non conoscono misteri di
fronte all’avvenire dei loro discepoli. Come, nello stesso occidente,
numerosissimi casi indicano l’esistenza in persone non ortodossamente sante
di poteri di preveggenza.

Citiamo solo quello del famoso Croiset, olandese, che aiutò la polizia del
suo Paese, in decine di casi, a rintracciare persone scomparse. Oppure,
quando, in memorabili esperimenti, indicava, esattamente, le iniziali del
nome, il sesso, le caratteristiche fisiche, gli oggetti posseduti, ecc..
della persona che si sarebbe seduta su di una determinata sedia, nella sala
della conferenza.

In una scala di sensibilità superiore, tutti questi uomini percepivano,
semplicemente, le configurazioni energetiche, oltre il tempo e lo spazio,
che incombevano sulla situazione esaminata, e che stavano per trasformarsi
in realtà concreta.

Ognuno di noi rappresenta un punto, nell’eterno presente, in mutazione
costante e complessa; e ognuno di noi è immerso in un cosmo di energie che
stanno per tradursi in forma e sostanza situazionali. È questo mare che, in
modo istintivo, oppure con la padronanza delle conoscenze esoteriche, viene
captato dal veggente. Egli cattura un’impressione che, in obbedienza
addirittura leggi einsteniane, sta per trasformarsi, nella vita che gli sta
di fronte, in solida realtà.

Ma, i Tarocchi, la divinazione tramite gli steli dell’I King cosa entrano
in tutto questo? Si spiegano con il fenomeno che, a volte, è stato
chiamato “delle risonanze”.
Se noi abbiamo due pianoforti in una camera, e battiamo sul tasto “la” di
uno di essi, vibrerà pure, in modo impercettibile, il “LA” del secondo
strumento musicale.

Così è per la divinazione tramite i Tarocchi, ad esempio (sebbene, spesso,
nel fenomeno intervengano qualità veggenti dell’operatore). Le antichissime
22 Lame (o carte) rappresentano la sintesi delle 22 situazioni radicali di
tutta l’esistenza. Nei 22 Tarocchi è incapsulata ogni situazione
archetipica che possa mai apparire alla luce delle realtà visibili. Quando
essi vengono interrogati, per il fenomeno della risonanza l’operatore si
trova ad avere, sul tavolino, la gamma di carte che l’interrogante ha
sincronizzato con la sua lunghezza d’onda individuale; o, se vogliamo, che
ha attratto nello scorcio di tempo e spazio che sta vivendo.

Insomma, quelle sono le sue carte.

(Guido Da Todi)

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