La vita come viaggio
DALLA TERRA AL CIELO
La vita è un viaggio. Affinché possiamo giungere a destinazione (= la realizzazione della Felicità e
dell’Amore), il nostro cammino dovrebbe essere verso una meta deliberatamente scelta, non un vagare,
un vagabondare, bensì un procedere veloci nella direzione giusta evitando inutili e pericolose
distrazioni, frutto di vanità e illusione.
Nella natura dellessere umano si celano i vizi, le paure, lavidità, la collera, l’egoismo,
l’orgoglio, ma vi si possono riscoprire anche le grandi risorse interiori, tesori nascosti, capacità
enormi che però spesso giacciono latenti, addormentate, sconosciute persino al soggetto stesso. Per
questo il viaggio della vita è contrassegnato da incidenti lungo il percorso: deviazioni,
rallentamenti o paralisi creati da noi stessi, ma anche causati dagli altri, dalleredità genetica,
dalla cerchia familiare, dai condizionamenti socio-culturali e dallo psichismo stesso dell’ambiente
in cui si vive, tutti fattori che hanno grande influenza sulla persona.
Uno studente mi chiedeva recentemente se un panorama ameno, un ambiente di bellezze naturali, può
influire positivamente sul carattere. Certo. Ma le stesse bellezze possono costituire un ostacolo
allevoluzione, così come un ambiente angusto, brutto, deprimente, può accelerare la nostra
realizzazione spirituale; tutto dipende dalla nostra motivazione e da come noi utilizziamo ciò con
cui veniamo a contatto. Siamo noi che forgiamo il nostro destino con le nostre mani, noi abbiamo
creato il presente, più o meno consapevolmente, e lo stesso succederà per il nostro futuro.
Lorganizzazione del viaggio della vita richiede intelligenza, purezza, prudenza, pazienza, estrema
attenzione, expertise, sensibilità, tutte le nostre doti migliori. Siamo in un corpo umano e subiamo
i limiti e le costrizioni degli umani nella misura in cui ci identifichiamo con il nostro io
storico. Ma se consideriamo a fondo la nostra natura, senza lasciarci influenzare dai
condizionamenti culturali caratteristici di ogni epoca, se riconosciamo la nostra essenza spirituale
più intima, allora capiamo che siamo qui per esprimere ogni nostra migliore potenzialità e
sviluppare virtù e conoscenza, che non siamo fatti per vivere in gabbia o rimanere in acque
stagnanti e che mantenerci consapevolmente in viaggio è un dovere irrimandabile. Incontreremo
ostacoli, asprezze, difficoltà, ma potenzialmente abbiamo anche una forza immane, coraggio, naturale
predisposizione per la bellezza, per lamore, per la libertà e l’immortalità. Il nostro dovrebbe
essere un viaggio dalla Terra al Cielo: prendere dalla Terra per dare al Cielo, prendere dal Cielo
per portare il Bene sulla Terra, fino a che non vedremo più barriere tra queste due dimensioni
perché tutto quel che facciamo fluirà armonicamente per favorire la nostra e altrui evoluzione,
sempre e in ogni luogo.
Marco Ferrini (Matsyavatara das)
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