di H.P. Blavatsky (parte terza)
LA VOCE DEL SILENZIO
(e altri frammenti scelti
dal Libro dei Precetti Aurei)
(parte terza)
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traduzione di H. P. Blavatsky
Società Teosofica Italiana
Trieste 1978
DEDICATO
AI POCHI
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F R A M M E N T O II
I d u e S e n t i e r i
I DUE SENTIERI
Ed ora, o MAESTRO di Compassione, indica tu la via ad altri uomini.
Guarda tutti coloro che bussano per essere ammessi, e aspettano
nellignoranza e nelle tenebre che la porta della Dolce Legge si apra!
La voce dei Candidati:
Non rivelerai tu la Dottrina del Cuore,46 o Signore della tua Pietà?
Rifiuterai tu di guidare i tuoi Servi al Sentiero della Liberazione?
Dice il Maestro:
Due sono i Sentieri; tre le grandi Perfezioni; sei le Virtù che trasformano
il
corpo nellAlbero della Conoscenza.
Chi li avvicinerà
Chi vi entrerà per primo?
Chi primo udirà la dottrina dei due Sentieri in uno, la verità del Cuore
Segreto svelata? La Legge che, rifuggendo dalla scienza, insegna la
Sapienza, rivela una storia di dolore.
Ahimè, ahimè, tutti gli uomini posseggono Âlaya, sono uniti con la Grande
Anima, e tuttavia Âlaya giova loro così poco!
Osserva come, simile alla luna riflessa nelle acque tranquille, Âlaya si
specchia in ciò che è piccolo come in ciò che è grande, si riflette nei più
minuti atomi, e pur non riesce a giungere al cuore di tutti. Ahimè, sì pochi
uomini approfittano del dono, del beneficio inestimabile di ottenere la
verità,
la retta percezione delle cose esistenti, la conoscenza del non-esistente!
46 Le due scuole della dottrina di Buddha, lesoterica e lexoterica, sono
chiamate rispettivamente
Dottrina del Cuore e Dottrina dellOcchio. Il Bodhidharma, la
Religione-Sapienza della Cina
donde i nomi pervennero nel Tibet le chiamò Tsung-men (scuola esoterica)
e Kiau-men (scuola
exoterica). La prima è così chiamata, perché consiste negli insegnamenti
che emanarono dal cuore
di Gautama Buddha, mentre la Dottrina dellOcchio fu opera della sua testa,
ossia del suo cervello.
La Dottrina del Cuore si chiama pure sigillo della verità o vero sigillo,
simbolo che si trova al
principio di quasi tutte le opere esoteriche.
Albero della Conoscenza è un titolo dato dai seguaci del Bodhidharma a
coloro che hanno
raggiunto la vetta della cognizione mistica agli Adepti. Nâgârjuna, il
fondatore della scuola
Madhyamika, fu chiamato lalbero drago, essendo il drago un simbolo di
sapere e di conoscenza.
Lalbero è onorato perché sotto lAlbero Bodhi (sapienza) Buddha ricevette
la nascita e
lilluminazione, predicò il suo primo sermone e morì.
Il Cuore Segreto è la Dottrina esoterica.
Dice il discepolo:
O MAESTRO, che farò per giungere alla Sapienza? Che, o SAGGIO, per
raggiungere la perfezione?
Cerca i Sentieri. Ma, o Lanu, sia puro il tuo cuore prima dincominciare il
viaggio. Prima di muovere un passo, impara a distinguere il vero dal falso,
leffimero dallimperituro. Sopra tutto impara a distinguere la scienza del
cervello dalla Sapienza dellAnima, la dottrina dellOcchio da quella del
Cuore.
Sì, lignoranza è come un recipiente chiuso e senzaria; lanima è come un
uccello che vi sia prigioniero. Esso non gorgheggia né può muovere una
piuma: il cantore sta torpido e muto, e muore di esaurimento.
Tuttavia lignoranza stessa è ancora preferibile alla Scienza del cervello,
quando la Sapienza dellanima non la illumina e la guida.
I semi della Sapienza non possono germogliare né crescere in un luogo
senzaria. Per vivere e raccogliere esperienza, la mente abbisogna di
larghezza, di profondità e di punti per attirarla verso lAnima Diamante.49
Non cercar questi punti nel regno di Maya: ma sorvola oltre le illusioni, e
cerca leterno, limmutabile SAT, diffidando dei falsi suggerimenti della
fantasia.
Poiché la mente è come uno specchio: raccoglie polvere mentre riflette.51
Sono necessarie le dolci brezze della Sapienza dellAnima per levare la
polvere delle nostre illusioni. Cerca, o Principiante, di fondere insieme
la tua
mente e lAnima tua.
Fuggi lignoranza, fuggi del pari lillusione. Distogli il tuo sguardo dagli
inganni del mondo; diffida dei tuoi sensi che sono bugiardi. Ma dentro il
tuo
corpo, tabernacolo delle tue sensazioni, cerca nellImpersonale lUomo
Eterno52; e trovatolo, guarda allinterno: tu sei Buddha.
Anima Diamante, Vajrasattva, è un titolo del Buddha supremo, del Signore di
tutti i Misteri,
chiamato Vajradhara e Adi-Buddha.
SAT, lunica eterna e assoluta realtà e verità, al di fuori della quale
tutto è illusione.
Dalla dottrina di Shin-Sien, che insegna che la mente umana è come uno
specchio il quale attira e
riflette ogni atomo di polvere, e deve, come uno specchio, essere curata e
spolverata ogni giorno.
Shin-Sien fu il sesto patriarca della Cina settentrionale, e insegnò la
dottrina esoterica del
Bodhidharma.
LEgo che si reincarna è chiamato dai Buddhisti del Nord il vero uomo, il
quale in unione con il
suo Sé superiore diventa un Buddha.
Fuggi la lode, o Devoto. La lode conduce allillusione di se stessi. Il tuo
corpo non è il Sé, ma il tuo SÉ è in se stesso senza corpo; né lode o
biasimo lo
toccano.
Lammirazione di sé, o Discepolo, è come unalta torre sulla quale sia
salito uno stolto vanitoso. Egli vi sta in orgogliosa solitudine, non visto
da
alcuno fuor che da se stesso.
La falsa dottrina è respinta dal Saggio, e dispersa ai venti dalla Buona
Legge. La ruota di questa gira per tutti, per lumile e per il superbo. Per
la
folla è la Dottrina dellOcchio; la Dottrina del Cuore è per gli eletti.
Quella
ripete con orgoglio: Ecco, io so”; questi, che hanno raccolto in umiltà,
confessano semplicemente: Così ho sentito dire.
“Grande Vaglio è il nome della Dottrina del Cuore, o Discepolo.
La ruota della Buona Legge gira rapidamente. Macina notte e giorno. E
libera il chicco doro dallinutile involucro, e da ogni rifiuto monda la
farina.
La mano del Karma guida la ruota; i giri suoi segnano i battiti del cuore
karmico.
La vera conoscenza è la farina, il falso sapere linvoglio. Se vuoi nutrirti
del pane della Sapienza, devi intridere la tua farina con le chiare acque di
Amrita.Ma se intridi gli invogli con la rugiada di Mâyâ, non produrrai cibo
che per le nere tortore della morte, uccelli della nascita, della
corruzione e deldolore.
Se taluno ti dice che per diventare Arhan devi cessar damare tutti gli
esseri, rispondigli che ei mente.
Se taluno ti dice che per conquistare la liberazione devi odiare tua madre e
trascurare tuo figlio; rinnegare tuo padre e chiamarlo capo di famiglia56;
rinunziare ad ogni pietà per gli uomini e le bestie, rispondi che la sua
lingua è
mendace.
53 Buddha significa illuminato.
54 Formula usuale che precede gli scritti sacri buddhistici, e che
significa che ciò che la segue è stato
raccolto per tradizione orale diretta dal Buddha e dagli Arhat.
55 Limmortalità.
56 Rathapâla, il grande Arhat, così si rivolge a suo padre nella leggenda
intitolata Rathapâla
Sútrasanne. Ma, siccome tutte queste leggende sono allegoriche (ad esempio,
il padre di Rathapâla
ha unabitazione con sette porte, così questo è un rimprovero rivolto a
coloro che le accettano alla
lettera.
Così insegnano i Tirthika, i miscredenti.
Se ti si insegna che il peccato nasce dallazione e la pace dallassoluta
inazione, rispondi che ciò è erroneo. Limpermanenza delle azioni umane, la
liberazione della mente dalla schiavitù con la cessazione del peccato e
dellerrore non sono per gli Ego-Deva.58 Così dice la Dottrina del Cuore.59
Il Dharma dellOcchio è la personificazione dellesterno e dellinesistente.
Il Dharma del Cuore è lincarnazione di Bodhi , il Permanente e
Imperituro.
La lampada arde luminosa quando il lucignolo e lolio sono mondi. Per
renderli mondi è necessario qualcuno che li netti. La fiamma non avverte il
processo di ripulitura. I rami di un albero sono scossi dal vento; il tronco
rimane immobile.
Lazione e linazione possono entrambe trovar posto in te; il corpo può
essere agitato, e la tua mente tranquilla, e lAnima tua limpida come un
lago
alpestre.
Vuoi tu diventare uno Yogi del Circolo del Tempo? Allora, o Lanu:
Non credere che il ritirarti in oscure foreste, orgogliosamente isolato
dagli
uomini, non credere che il viver derbe e di radici, e il dissetarti con la
neve
della grande Catena, non credere, o Devoto, che ciò sia per condurti alla
meta
della liberazione suprema.
Non pensare che il frangerti le ossa, che il lacerarti la carne e i muscoli
ti
uniscano al tuo silente Sé.60 Non pensare, o Vittima delle tue Ombre,61 che
il
tuo dovere verso la natura e verso luomo sia compiuto quando i peccati
della
tua rozza forma siano vinti.
I beati ebbero a sdegno di far ciò. Il Leone della Legge, il Signore di
Compassione, scorgendo la vera causa del dolore umano, immediatamente
abbandonò il dolce ma egoistico riposo delle quiete solitudini. Da Âranyaka
57 Brahmani asceti, che visitano i santuari e specialmente i bagni sacri.
58 Gli Ego che si reincarnano.
59 La Sapienza vera, divina.
60 Il Sé superiore, il settimo principio.
61 I nostri corpi fisici sono chiamati ombre nelle scuole mistiche.
62 Una foresta, un deserto. Aranyaka è un eremita che si ritira nelle
giungle e vive in una foresta,
diventando Yogi.
Egli divenne il Maestro dellumanità. Julai,63 entrato nel Nirvana, predicò
per
monti, per piani e per città ai Deva, agli uomini ed agli Dei.64
Semina atti di bontà, e ne raccoglierai i frutti. Non compiere un atto di
pietà è compiere un peccato mortale.
Così dice il Saggio.
Ti asterrai tu dallazione? Non così sarà liberata lAnima tua. Per
raggiungere il Nirvâna si deve raggiungere la Conoscenza di Sé, e la
Conoscenza di Sé nasce dalle opere damore.
Pazienta, o Candidato, come chi non teme la sconfitta, né è avido del
successo. Fissa lo sguardo dellAnima tua sulla stella di cui sei raggio,65
la
stella fiammeggiante che brilla nelloscura profondità dellEnte Eterno,
per i
campi sconfinati dellIgnoto.
Sii perseverante come chi dura eterno. Le tue ombre vivono e svaniscono;66
ciò che in te vivrà per sempre, ciò che in te conosce (perché è la
conoscenza
stessa) non è della vita fuggevole: è lUomo che era, che è e che sarà,
lora del
quale non suonerà mai.
Se vuoi raccogliere dolce pace e riposo, o Discepolo, cospargi con i semi
del merito i campi delle messi future. Accetta i dolori della nascita.
Ritirati
dalla luce del sole nellombra per lasciar maggior posto agli altri. Le
lacrime
che irrigano il suolo riarso della pena e del dolore, fanno sbocciare i
fiori e
maturare i frutti della retribuzione karmica. Dalla fornace della vita
umana e
dal suo nero fumo sorgono fiamme alate, fiamme purificate, che elevandosi
63 Julai è lequivalente cinese di Tathâgata, titolo che è conferito ad
ogni Buddha.
64 Tutte le tradizioni settentrionali e meridionali concordano nel far
lasciare a Buddha la solitudine
non appena ebbe risolto il problema della vita cioè ricevuta
lilluminazione interna per
ammaestrare pubblicamente lumanità.
65 Secondo la dottrina esoterica, ogni Ego spirituale è un raggio di uno
Spirito Planetario.
66 Le personalità, o corpi fisici, sono chiamate ombre, per la loro
evanescenza.
sotto locchio karmico, tessono infine la trama gloriosa delle tre vesti del
Sentiero.
Queste vesti sono: Nirmânakâya, Sambhogakâya, e Dharmakâya, veste
sublime6
67 Questa stessa venerazione popolare chiama Buddha di Compassione i
Bodhisattva che,
raggiunto il grado di Arhat (compiuto cioè il quarto o settimo Sentiero),
rifiutano di passare nello
stato nirvanico, ossia di indossare la veste di Dharmakâya e passare
allaltra riva, perché non
sarebbe allora più in loro potere di assistere lumanità anche per quel
poco che il Karma permette.
Essi preferiscono rimanere invisibili (in spirito, per così dire) nel
mondo, e contribuire alla salvezza
degli uomini spingendoli a seguire la Buona Legge, guidandoli sulla Via
della Virtù. Fa parte del
Buddhismo exoterico del Nord lonorare tutti questi grandi come Santi, ed
anche il rivolger loro
preghiere, come fanno i cattolici e gli ortodossi con i loro Santi e
protettori; ma la dottrina esoterica
non incoraggia simili cose. Vi è una gran differenza tra i due
insegnamenti. Il laico exoterico non
conosce affatto il vero significato della parola Nirmânakâya: da ciò la
confusione e le spiegazioni
inadeguate degli orientalisti. Lo Schlagintweit ad esempio, crede che
Nirmânakâya significhi la
forma fisica assunta dai Buddha quando sincarnano sulla terra il meno
sublime dei loro
ingombri terreni (Buddhism in Tibet) e passa a dare unesposizione
interamente falsa del
soggetto. La verità invece è questa
:
I tre corpi (o forme) buddhici sono chiamati :
1) Nirmânakâya,
2) Sambhogakâya,
3) Dharmakâya.
Il primo è la forma eterea che chi avesse la scienza di un Adepto
assumerebbe volendo lasciare
il corpo fisico, e apparire nel corpo astrale.
Il Bodhisattva sviluppa questa forma in se stesso col procedere nel
Sentiero. Raggiunta la mèta e
rifiutatone frutto, egli rimane sulla terra come Adepto; e quando muore,
invece di andare nel
Nirvâna, rimane in quel glorioso corpo che egli stesso si è intessuto,
invisibile ai non iniziati, per
vegliare su di loro e proteggerli.
Il Sambhogakâya è la stessa cosa, ma con laggiunta di tre perfezioni,
una delle quali è
lobliterazione totale di tutto ciò che è terreno.
Il corpo Dharmakâya è quello di un Buddha perfetto, e cioè non corpo
affatto, ma un soffio ideale,
coscienza immersa nella Coscienza Universale, Anima vuota di qualsiasi
attributo. Divenuto
Dharmakâya, un Adepto o Buddha lascia ogni relazione o pensiero terreno.
Così, per poter aiutare
lumanità, un Adepto che ha ottenuto il diritto al Nirvâna rinunzia al
corpo Dharmakâya, come si
dice in linguaggio mistico, conserva del Sambhogakâya soltanto la grande e
totale conoscenza, e
resta nel Nirmanâkâya. La scuola esoterica insegna che Gautama Buddha, con
parecchi dei suoi
Arhat, è uno di questi Nirmanâkâya, e che più alto di lui, per la sua
grande rinunzia e per il suo
sacrificio al genere umano, non se ne conosce alcuno.
68 Ibid.
La veste Shangna69 può, invero, procurare la luce eterna. Sola dà il Nirvâna
della distruzione; essa arresta la rinascita ma, o Lanu, uccide pure la
compassione. Vestiti della gloria di Dharmakâya, i perfetti Buddha non
possono più contribuire alla salvezza delluomo. Ahimè! Saranno i SÉ
sacrificati al sé ; lumanità lo sarà alla gioia di singole Unità?
Sappi, o Principiante, questo è il SENTIERO aperto, la via della felicità
egoistica, sdegnata dai Bodhisattva del Cuore Segreto, dai Buddha di
Compassione.
Vivere per il bene dellumanità è il primo passo. Praticare le sei gloriose
virtù il secondo.
Rivestire lumile veste del Nirmânakâya è rinunziare per sé alla beatitudine
eterna, per aiutare la salvezza delluomo. Raggiungere la beatitudine del
Nirvâna ma rinunziarvi è lultimo passo, il supremo il più alto sul
Sentiero
della Rinunzia.
Sappi, o Discepolo: questo è il SENTIERO segreto prescelto dai Buddha di
Perfezione, che sacrificarono il SÉ ai sé più deboli.
Ma se le ali della Dottrina del Cuore attingono troppo alto per te, se tu
stesso abbisogni daiuto e temi di offrirne agli altri allora, o uomo dal
timido cuore, ti avverto in tempo: sta contento, riguardo alla Legge, della
Dottrina dellOcchio. E spera ancora. Perché, se oggi non puoi raggiungere
il
Sentiero Segreto, lo potrai domani.71 Sappi che nessuno sforzo, per quanto
piccolo, in buona o in cattiva direzione, può scomparire dal mondo delle
cause. Neppure il fumo disperso rimane senza traccia. Una parola dura
pronunciata in vite trascorse non si distrugge, ma inevitabilmente
ritorna.72
La pianta del pepe non produrrà rose, né la candida stella del delicato
gelsomino si muterà in spino o in cardo.
69 Veste Shangna, da Shangnavesu di Râjagriha, il terzo grande Arhat o
Patriarca, come gli
Orientalisti chiamano i membri della gerarchia dei trentatrè Arhat che
diffusero il Buddhismo.
Veste Shangna vuol dite lacquisto della sapienza con la quale si entra
nel Nirvâna di distruzione
(della personalità). Letteralmente è la veste dIniziazione dei neofiti.
LEdkins afferma che questa
veste derba fu introdotta nella Cina dal Tibet sotto la dinastia di
Tong. La leggenda cinese, come
pure la tibetana dicono che quando nasce un Arhan si trova questa.pianta
germogliata in un luogo
puro.
70 Praticare il Sentiero delle Pâramitâ significa diventare Yogi col
proposito di darsi allascetismo.
71 Domani significa nellincarnazione o rinascita seguente.
72 Dai precetti della scuola Prasanga.
Tu puoi creare oggi la sorte del tuo domani. Ciascuna delle cause seminate
ad ogni istante nel Gran Viaggio,73 produce la sua messe di effetti, poiché
rigida Giustizia regge il Mondo. Con limpulso potente di unazione
infallibile, essa reca ai mortali vite di letizia o di dolore, karmica
progenie di
tutti i nostri pensieri e di tutte le nostre azioni precedenti.
Prendi dunque tutto ciò che il merito ti serba, o tu dal cuore paziente.
Sii di
buon animo, e contento al fato. Tale è il tuo Karma, il Karma del ciclo
delle
tue nascite, il destino di coloro che, nella loro pena e nel loro dolore,
sono nati
con te, di coloro che gioiscono e piangono di vita in vita, incatenati alle
tue
passate azioni.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
.
Agisci oggi per loro, ed essi agiranno per te domani.
Il bocciolo della Rinunzia del Sé genera il dolce frutto della Liberazione
finale.
E condannato a perire chi per timor di Mâra si astiene dal porgere aiuto
alluomo temendo di agire per sé. Il pellegrino che voglia rinfrescare le
sue
membra stanche nelle acque correnti, ma non osa tuffarsi per timore dessere
travolto, arrischia di soccombere per il caldo. Linazione basata sulla
preoccupazione egoistica non può portare che cattivi frutti.
Il devoto egoista vive senza scopo. Luomo che nella vita non ha compiuto
il lavoro destinatogli ha vissuto invano.
Segui la ruota della vita; segui la ruota del dovere verso la razza e la
famiglia, verso lamico e il nemico, e chiudi la tua mente ai piaceri come
ai
dolori. Esaurisci la legge della retribuzione karmica. Acquista Siddhi per
la
tua futura nascita.
Se non puoi essere il Sole, sii lumile pianeta. Se non ti è dato di poter
fiammeggiare come il Sole meridiano sulla vetta nevosa della purezza eterna,
scegli allora, o Neofito, più umile corso.
Indica la Via, per quanto oscuramente, per quanto perduto nella folla, come
la stella della sera a coloro che percorrono il proprio sentiero
nelloscurità.
Osserva Migmar, quando fra i veli purpurei locchio suo accarezza la Terra
dormiente. Osserva laura fiammeggiante della mano di Lhagpa stesa in atto
di
amorosa protezione sopra le teste dei suoi asceti. Entrambi sono ora servi
di
73 Il Gran Viaggio, è il ciclo completo delle esistenze in un Giro.
29
Nyima,74 lasciati durante la sua assenza soli e silenziosi nella notte.
Eppure
entrambi nei Kalpa trascorsi erano brillanti Nyima, e potranno in giorni
futuri
ridiventare due Soli. Tale è il cadere e il risorgere in Natura, secondo la
Legge
Karmica.
Sii, o Lanu, come essi. Dà luce e conforto a pellegrino dolente, e cerca
colui che sa ancor meno di te; che affranto dalla desolazione siede affamato
del pane della Sapienza e del pane che nutre lombra senza maestro, né
speranza, né consolazione, e predicagli la Legge.
Digli, o Candidato, che colui che fa lorgoglio e lamor proprio schiavi
della devozione; che, attaccato allesistenza, pone tuttavia la sua
pazienza e la
sua sottomissione alla legge come un dolce fiore ai piedi di Shâkya-Thub-
Pa,75 diventa uno Srotâpatti76 in questa vita. I Siddhi di perfezione
possono
apparir lontani, assai lontani; ma egli ha fatto il primo passo, è entrato
nella
corrente, e può conseguire la visione dellaquila alpina, ludito della
timida
cerva.
Digli, o Aspirante, che la vera devozione può restituirgli la conoscenza,
quella conoscenza che era sua nelle vite precedenti. La vista e ludito del
Deva
non si ottengono in una breve esistenza.
Sii umile, se vuoi giungere alla Sapienza.
Sii ancor più umile, quando lavrai conquistata.
Sii come lOceano che riceve tutte le correnti e tutti i fiumi. La possente
sua calma rimane inalterata; egli non li sente.
Reprimi con il tuo divino Sé quello inferiore.
Reprimi con leterno il divino.
Sì, grande è colui che è il distruttore del desiderio; ancor più grande è
colui, nel quale il Sé divino ha ucciso la conoscenza stessa del desiderio.
Vigila linferiore, affinché non contamini il superiore.
74 Nyima è il Sole nellastrologia tibetana, Migmar, o Marte, è
simboleggiato da un occhio, e Lagpa,
o Mercurio, da una mano.
75 Buddha.
76 Lo Srotâpatti, ossia colui che entra nella corrente del Nirvâna, a
meno che per qualche ragione
eccezionale raggiunga la mèta, difficilmente può conseguire il Nirvâna in
una sola vita. Si suol dire
che un Chela incomincia lascensione in una vita per finirla soltanto nella
settima seguente.
La via della libertà finale è dentro il tuo Sé; e pure questa via comincia e
finisce fuori del sé.77
Non lodata dagli uomini ed umile allocchio dellorgoglioso Tirthika, è la
madre di tutti i fiumi; vuota è la forma umana agli occhi dei folli,
sebbene sia
piena delle dolci acque di Amrita. Tuttavia la sorgente dei sacri fiumi è
nella
terra sacra,
78 e colui che possiede la Sapienza è onorato da tutti gli uomini.
Gli Arhan e i Saggi dalla Visione infinita79 sono rari come il fiore
dellalbero Udambara. Gli Arhan nascono a mezzanotte, insieme con la pianta
sacra dai nove e sette steli,80 con il fiore santo che sboccia e fiorisce
nelloscurità dalla rugiada pura e sul gelido letto delle vette nevose,
delle
sommità non violate da piede di peccatore.
Nessuno, o Lanu, diviene Arhan nella vita in cui per la prima volta
lAnima comincia a bramare la liberazione finale. Pure, o tu che sei
ansioso, a
nessun guerriero desideroso di combattere nellaspra lotta tra ciò che è
vivo e
ciò che è morto,81 a nessuna recluta può negarsi il diritto di entrare nel
sentiero
che conduce verso il campo di battaglia.
Poiché egli o vincerà, o cadrà.
Sì, se riuscirà trionfante, il Nirvâna sarà suo. Prima che egli rigetti
lombra
sua, là spoglia mortale, questa causa feconda di angoscia e di dolore senza
limiti, in lui gli uomini onoreranno un grande e santo Buddha.
E se egli cade, non sarà invano; i nemici uccisi nellultima battaglia non
torneranno alla vita nella sua esistenza successiva.
77 Sintende fuori del Sé inferiore, personale.
78 I Tirthika, settari brahmani doltre Himalaya, sono chiamati infedeli
dai Buddhisti della Terra
Sacra, il Tibet, e viceversa.
79 La visione illimitata, o vista psichica, sovrumana. Si ritiene che un
Arhan veda e conosca tutto,
tanto da lontano, quanto da vicino.
80 La pianta Shangna.
81 Ciò che è vivo è lEgo superiore immortale, e ciò che è morto lEgo
personale inferiore.
…
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