Tratto dalla rivista “Verità Spirituali” -Anno -n° 4
“L’ ALBERO DEI DESIDERI”
di Yoganandaji
Ci fu una volta un eremita indiano di nome Hari, il quale quasi consumò le
piante dei suoi piedi a suon di viaggiare attraverso le alture rocciose del
Himalaya alla ricerca di un determinato albero dei desideri!
Le leggende indiane descrivono tali alberi miracolosi dotati di vitalità
perpetua e particolarmente permeati da un potere magico che può esaudire
qualsiasi desiderio della persona seduta sotto tale albero. Si dice che
questi alberi deliziosi e desiderabili siano stati cresciuti da folletti
fatati e divini per il beneficio di asceti meritevoli che li cerchino.
Ora l’eremita Hari era un uomo spirituale, devoto e saldo nelle sue
determinazioni. A lungo aveva cercato Dio, ma solo raramente aveva percepito
delle visioni fugaci dell’Infinito durante le sue meditazioni. Dopo Dio
l’oggetto
più agognato da Hari era l’ albero dei desideri. Benché avesse imparato a
considerare l’unione con Dio il desiderio più grande, questa eremita non si
era ancora liberato dai desideri minori e aveva molte lezioni da imparare !
Sebbene Hari non potesse comunicare a volontà con l’Infinito, aveva
ciononostante sviluppato grandi poteri occulti grazie alle sue austerità,
all’autodisciplina e ad esperienze occasionali di comunione spirituale. Si
sentiva sicuro del fatto che fosse finalmente giunto il momento in cui la
sua determinata ricerca e le sue pratiche yogiche sarebbero culminate
nell’accumulo
di tanto buon karma con il potere magnetico accumulato, più il potere divino
latente che ora si manifestava in lui, e che il tutto si sarebbe unito per
ricompensarlo con il possesso di un albero dei desideri.
E questa gemma di desiderio si trasformò all’istante in un fiore di
realizzazione quando – mentre viaggiava attraverso una valle dalle pareti
innevate dell’impervio Himalaya – s’imbatte in un grande albero coperto di
foglie. Pochissime persone avevano mai profanato questa terra magica e
verginale con le loro impronte.
L’intuizione risvegliata di Hari gli fece riconoscere che l’albero imponente
era magico.
All’istante si avvicinò all’albero e stette sotto di esso – come le regole
leggendarie istruiscono il ricercatore di fare – e si preparò a verificare i
poteri occulti di questa creazione dalle strane doti.
Hari chiuse gli occhi e pensò: “Se questo è un albero dei desideri, desidero
l’istantanea materializzazione di un grosso castello!”
Non appena ebbe pensato così, ecco che un grande castello apparve vicino
all’albero,
circondato da terreni completi di paesaggi con alberi e giardini. Sembrava
così naturale che si avrebbe potuto pensare che fosse sempre state là.
Incoraggiato da questa prima prova riuscita, Hari espresse un altro
desiderio: “Mi piacerebbe essere servito da fanciulle dagli occhi chiari – e
queste belle cortigiane dovrebbe portarmi cibi rari su dei piatti dorati e
con del nettare versato in calici dorati.”
Proprio quando fece il suo prossimo respiro, un banchetto fu steso davanti a
lui, e gli utensili dorati luccicarono al sole; ma non erano più splendenti
degli occhi luccicanti delle fanciulle graziose che lo servirono sorridenti.
Deliziato dalla realizzazione istantanea di questi due desideri molto
terreni Hari allora desiderò un potente esercito per proteggerlo e per
sorvegliare i suoi nuovi tesori. Ecco ! un potente esercito venne stazionato
vicino al castello, e guardie armate si posizionarono accanto a tutte le
porte.
Dopo aver banchettato Hari sali sugli scalini di marmo e ispezionò una parte
della sua nuova dimora; poi, già annoiato dalla vista di tutta l’opulenza
che lo circondava, l’eremita di un tempo si ritirò in una stanza isolata al
pianterreno del castello. Le finestre basse ed ampie guardavano sul giardino
e sulla fitta foresta al di là. Ora, la stanza sontuosa che aveva scelto era
così vasta che i suoi angoli lontani erano indistinti e bui. Nessuno era
nelle vicinanze, e tutto era molto silenzioso – eccetto per dei lontani
rumori che lo raggiunsero dal giardino e, forse, da alcune creature che
stavano vagando in cerca di prede nella giungla selvaggia.
Come Hari giacque con il viso rivolto verso la finestra che guardava sugli
alberi dei desideri, egli si senti molto solo, e un lieve timore silenzioso
gli si insinuò nella mente. Quando il rumore diventò più forte,
automaticamente fece un altro potente pensiero:
“Anche se un esercito è qui per la mia protezione, nemmeno un soldato è al
momento di guardia davanti a quella finestra aperta – e non ci sono sbarre.
La giungla è vicina e gli animali stanno cacciando. Se dalla finestra
comparisse una tigre per prendermi, per me sarebbe la fine.”
Proprio quando questo pensiero spaventoso lo colse, una tigre vorace con un
salto entrò dalla finestra del castello e portò via l’eremita raggelato dal
terrore. Era troppo tardi per lui per rendersi conto che l’albero dei
desideri avrebbe esaudito sia i suoi pensieri buoni che quelli cattivi,
senza tener conto che fossero attuati per motivi costruttivi o dannosi. Il
compito di un albero dei desideri è di esaudire dei pensieri, e questo
albero funzionava rimanendo fedele alla tradizione: materializzando
fedelmente la forte visualizzazione negativa di Hari. Cosi quello fu
l’ultimo
pensiero dell’eremita !
II mio grande Guru, Sri Yukteswarji, usava spesso la storia precedente per
illustrare come ogni uomo vive in questo mondo sotto il proprio albero
magico dei desideri della forza di volontà che esaudisce ogni desiderio.
Essendo la volontà dell’uomo un riflesso della Volontà Divina Onnipotente
essa ha in sé i semi dell’ onnipotenza. La maggior parte delle persone si
rallegrano del successo improvviso in questa vita, senza fermarsi a pensare
che il successo è arrivato come il risultato della volontà e degli sforzi
continui in una sconosciuta vita passata.
E’ anche vero che le persone che abusano continuamente della propria forza
di volontà sono sorprese quando improvvisamente raccolgono le conseguenze
cattive, dimenticando che anche queste sono state create dal loro stesso
albero dei desideri ricevuto per concessione divina. Se non avete imparato a
controllare i vostri piccoli e grandi desideri e i vostri pensieri siate
grati che ogni pensiero incontrollato non si materializzi all’istante.
Altrimenti quante volte le vostre passioni farebbero piombare delle
disgrazie tigresche sugli altri e su voi stessi !
Cosi dovete aumentare la vostra saggezza, man mano che rafforzate la vostra
volontà. Dovete essere abbastanza saggi da focalizzare la vostra mente sulle
cose buone mentre vi trovate sotto l’albero onnipotente dei desideri della
vostra volontà, e stare attenti che non vi concentriate su paure,
insuccessi, malattie, ignoranza e mancanza di comunione con Dio. Queste
infatti potrebbero apparire all’improvviso saltando fuori dall’etere
invisibile e causarvi dei guai senza fine.
Ricordate, siete nati sotto i rami di un albero dei desideri che può
coprirvi di successo, di scopi elevati e méte di realizzazione – se i vostri
pensieri e le vostre azioni li meritano. Per questo motivo non dovete covare
dei pensieri negativi, dato che non vi porteranno nient’altro che danno. E
visto che questo invisibile albero dei desideri e cresciuto dalla volontà
divina in voi, usatelo tutto il tempo per raggiungere l’ Autorealizzazione.
In questo modo soddisferete per sempre la sete di tutti i vostri desideri.
°°°
AFFERMAZIONE
Padre Celeste, svilupperò il Tuo dono
di buona memoria ricordando tutte le belle cose
che sono accadute nella mia vita.
(Paramahansa Yogananda)
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