Terapie e trattamenti olistici
Ipotesi sugli effetti delle lampade al Sale Himalayano sul nostro benessere
Redazione – Scienza e Conoscenza – 18/03/2021
Articolo del Dr. Paolo Scicolone – Tecnologo alimentare – Consulente nutrizionale
Da un po’ di anni a questa parte si è diffuso il commercio di particolari lampade realizzate con blocchi di sale provenienti dalle cave di salgemma dell’Himalaya, grezze o modellate, scavate per posizionare all’interno una lampadina.
L’effetto è molto gradevole e costituiscono un bel complemento d’arredo per studi o salotti.
I venditori ne promuovono con assoluta sicurezza i benefici effetti per la salute e questo ha spinto alcuni studiosi a voler indagare meglio. Sembra certo, dalle esperienze raccolte su web e da interviste personali, che soggiornare in un ambiente illuminato con queste lampade provochi un senso di benessere, di relax e aumenti il livello di attenzione e le capacità di apprendimento.
I sostenitori di queste lampade attribuiscono questi effetti alla loro capacità di produrre ioni negativi, che sembra abbiano effetti positivi sia sull’ambiente sia sulla persona.
Se presenti in dosi adeguate questi ioni hanno capacità di abbattere le polveri sottili e di agire contro microrganismi presenti nell’ambiente, hanno un potere rinfrescante e dinamizzante che rende l’aria salubre come quella di alcuni luoghi di montagna o come quella che si respira dopo un bel temporale o in prossimità di cascate.
Le tre situazioni citate sono fra gli esempi più riportati per descrivere ambienti ad alta presenza di ioni negativi.
Sugli effetti diretti di questi ioni sulla salute della persona c’è una maggiore controversia e necessitano sicuramente ulteriori approfondimenti.
Di certo però la lampada al sale degli effetti positivi li produce. Uno studio del 2010 condotto presso l’Università di Karachi in Pakistan, paese produttore ed esportatore di sale rosa dell’Himalaya, ha dimostrato l’aumento del metabolismo della serotonina nel cervello di ratti esposti per 14 settimane alla luce di lampade di sale. Questo è stato rilevato misurando i livelli di materia prima, il triptofano, di serotonina stessa e del principale metabolita, il 5-HIAA (acido 5-idrossiindolacetico). Il triptofano cresce sia a livello cerebrale sia a livello plasmatico, probabilmente per una azione inibitoria sull’enzima Triptofano pirrolasi.
La serotonina è nota per i suoi effetti sull’uomo. Sono infatti tante le pubblicazioni che ne esaltano il ruolo positivo nel contrastare il disturbo affettivo stagionale, sul comportamento alimentare, sull’umore, su patologie degenerative come il morbo di Alzheimer e quello di Parkinson, sul benessere delle ossa, sulla coagulazione del sangue, sui problemi cardiovascolari, sui ritmi circadiani, sulle funzioni sessuali e molti studi mettono in evidenza anche il nesso fra bassi livelli di serotonina e la predisposizione al consumo di alcol.
Su quale possa essere il meccanismo di questo effetto delle lampade gli autori dello studio (che abbiamo provato a contattare) sembrano orientati ad accreditare l’azione degli ioni negativi, affidando a fugace menzione possibili meccanismi d’impatto di altra natura che forniscono invece le chiavi di lettura più interessanti. Non esiste studio (o non ne abbiamo trovati) che metta in relazione la luce di queste lampade o le proprietà del materiale con questo risultato.
Fin dai tempi remoti si sa che certe frequenze interagiscono con organismi viventi. Esempi li abbiamo con l’abbronzatura, la produzione di Vitamina D, l’inibizione della produzione di melatonina, la fotosintesi delle piante. Questi gli esempi più noti, ma la letteratura scientifica è piena di ricerca sugli effetti di particolari frequenze rilasciate da fonti luminose su alcune funzioni del nostro organismo.
La luce emessa dalla lampadina viene “filtrata” di cristalli di sale e trasmette determinate lunghezze d’onda luminose che in qualche sito si quantificano di ampiezza che va dai 600 ai 700 nm (6000-7000Å).
L’intervallo medio (650nm) è perfettamente coerente con le ipotesi di salute proposte nella prima metà del secolo scorso da alcuni scienziati, fra i quali l’ing. Andrè Simoneton, anche se i suoi valori si riferivano a rilevazioni radiestesiche un po’ più complesse. Simoneton rilevò che queste lunghezze d’onda sono tipiche di un individuo in salute. Si potrebbe indagare anche sulle cosiddette Energie Sottili e i lavori di Simoneton sono strettamente connessi a queste.
Le sue ricerche hanno messo in risalto il valore del sale marino, ritenendolo, dopo ripetute misurazioni sulle lunghezze d’onda rivelatesi “potenziatrici” di salute, custode dell’energia marina con capacità di trasferirla ai cibi ed al corpo. Questi studi, se approfonditi, dovrebbero incoraggiare anche la produzione di oggetti simili con blocchi di sale marino che, a differenza di altri sali commerciali pressoché “morti”, mostrò una vitalità misurata da alcuni suoi studiosi delle energie in valori che vanno da 7000 Å a 10600 Å a seconda di luogo di prelievo e tempo di conservazione.
Nel caso delle lampade in commercio si tratta di salgemma che pur avendo una remota origine marina non sappiamo se sia in grado di produrre gli stessi benefici da questo punto di vista. In ogni caso una cristallo riscaldato ha un proprio spettro di emissioni. Come anche i biofisici ben sanno c’è una emissione propria di ogni materiale, di ogni miscela. Delle emissioni delle rocce di sale non abbiamo trovato notizia. Anche questa ipotesi sull’efficacia delle lampade non viene indagata neppure da quegli esperti in cristalloterapia che potrebbero trovare interesse in queste ricerche. Avendo escluso lo stimolo di tipo chimico proprio nelle emissioni andrebbe ricercata la ragione di questi effetti salutistici delle lampade di sale.
L’emissione di frequenze, la luce e i colori
Ogni cellula, ogni tessuto, ogni parte del nostro corpo lavora a certe frequenze caratteristiche, che possono variare a seconda di tante condizioni, fra le quali lo stato di salute. Le frequenze esterne, sonore, luminose, di ogni tipo, sono veicoli di informazioni che possono essere riconosciute dagli organismi viventi e sono in grado di stimolare una risposta organica.
Le emissioni della lampada potrebbero agire entrando in risonanza con molecole, recettori, segnali biochimici coinvolti nel ciclo di produzione di serotonina potenziandoli o con i processi di inibizione della produzione disattivandoli o elevando la radiovitalità del nostro corpo mettendolo in condizione di potenziare tutte le attività orientate alla salute. Al momento non ci sono studi che hanno cercato questa relazione.
Anche i colori, hanno effetti sul nostro umore e su tutto il metabolismo e la gamma cromatica di queste lampade potrebbe produrre stimoli che portano ai risultati descritti. Tante osservazioni, tante ricerche in svariati campi, dalla psicologia alla fisica studiano le relazioni fra colori e risposte metaboliche.
Ci piacerebbe poter dare dei dati certi, ma dovendoci affidare a ricerche già pubblicate da altri possiamo solo formulare ipotesi che appaiono comunque molto credibili.
Sarebbe interessante capire se la TRP pirrolasi subisce interferenze nella propria attività per una qualunque delle cause ipotizzate in precedenza o se c’è proprio un’influenza sulle cellule epatiche che producono questo enzima; o, ancora, si potrebbero valutare le interazioni fra la luce della lampada o le energie del sale riscaldato e le frequenze energetiche del sistema nervoso centrale.
La visione meccanicistica dura a morire cerca sempre le ragioni in una molecola che urta un’altra molecola. E giunge ad un vuoto nel momento in cui le misurazioni in laboratorio fanno crollare le aspettative.
L’argomento lampade non è finalizzato a celebrare l’oggetto ma ad esplorare quei linguaggi più nascosti ma ben compresi da quell’immenso cervello che è la natura, che tardano a recuperare una centralità che hanno avuto per millenni.
Le onde, le vibrazioni sono il linguaggio primordiale che guida ogni esistenza e può svelare i segreti anche di un uso terapeutico che altrimenti, come sta succedendo, saremmo costretti o a negare o ad ignorare essendo non inquadrabili in protocolli prestabiliti, o a dimenticare nei cassetti degli studi di Università troppo periferiche.
Quel poco che la ricerca finora ha potuto dirci è che l’effetto positivo, in termini di incremento del metabolismo della serotonina, è stato misurato e quindi l’esposizione alle lampade di sale rosa dell’Himalaya fa bene. Le cause sono ancora ben indagare e comprendere e le ipotesi qui formulate potrebbero fornire interessanti spunti.
Acqua e Sale — Libro >> bit.ly/3eX0cya
Inesauribili fonti di vita – Due doni della natura per la nostra salute
Barbara Hendel, Peter Ferreira
www.macrolibrarsi.it/libri/__acqua-e-sale-libro.php?pn=1567 <www.macrolibrarsi.it/libri/__acqua-e-sale-libro.php?pn=1567>
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