L’ansia altera la percezione del mondo

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L’ansia altera la percezione del mondo

07 marzo 2016

Chi soffre di disturbi d’ansia può percepire il mondo in modo diverso, faticando a distinguere tra
stimoli sicuri oppure pericolosi. La causa è una ristrutturazione dei circuiti cerebrali
responsabili dell’individuazione delle minacce, ristrutturazione che interessa anche le aree sensoriali del cervello (red)

da lescienze.it

I disturbi d’ansia alterano la percezione del mondo a livello sensoriale: chi ne soffre fatica a
distinguere gli stimoli associati a un evento neutro o sicuro da quelli che in precedenza erano
stati associati a una minaccia. La dimostrazione sperimentale del fenomeno è stata ottenuta da un
gruppo di ricercatori del Weizmann Institute of Science, a Rehovot, in Israele, e del Jerusalem Mental Health Center, che firmano un articolo pubblicato su “Current Biology”.

I ricercatori hanno dimostrato che nei pazienti affetti da disturbi d’ansia l’esperienza emotiva
induce una plasticità nei circuiti cerebrali che, ristrutturandosi, fanno scattare un campanello
d’allarme non solo in presenza dello stimolo realmente minaccioso, ma anche di stimoli che lo ricordano solo vagamente.

“Nei circuiti cerebrali di queste persone – spiega Rony Paz, che ha diretto lo studio – si
verificano dei cambiamenti che poi mediano la risposta a nuovi stimoli, con la conseguente
impossibilità di discriminare tra lo stimolo originariamente sperimentato e un nuovo stimolo simile.
Di conseguenza, questi pazienti rispondono emotivamente anche a nuove situazioni apparentemente
irrilevanti. E’ importante sottolineare che queste persone non possono controllare il fenomeno, in quanto è legato a una incapacità percettiva di discriminare gli stimoli.”

Nello studio Paz e colleghi hanno addestrato alcuni soggetti affetti da disturbi d’ansia ad
associare tre suoni distinti a eventi positivi, neutri o negativi. Poi hanno presentato ai
partecipanti diversi suoni, chiedendo se li avevano già sentiti nella fase precedente. Le persone con ansia identificavano molto spesso come già sentito un suono in realtà nuovo.

Inoltre, le immagini ottenute con la risonanza magnetica funzionale a cui erano stati
contestualmente sottoposti i partecipanti, hanno mostrato delle differenze fra soggetti ansiosi e
soggetto sani. Le differenze non interessavano solo l’amigdala, una regione del cervello coinvolta
nella regolazione delle emozioni di paura e ansia, ma anche le regioni sensoriali primarie,
confermando così l’idea che nei pazienti affetti da ansia le esperienze emotive inducono dei cambiamenti nelle rappresentazioni sensoriali.

http://www.cell.com/current-biology/abstract/S0960-9822%2816%2900073-7?_returnURL=http%3A%2F%2Flinki nghub.elsevier.com%2Fretrieve%2Fpii%2FS0960982216000737%3Fshowall%3Dtrue

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