L’ansia secondo sanihelp

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Sentimento di penosa attesa nei confronti di una situazione pericolosa e minacciosa nella realtà, o
avvertita come tale, soggettivamente, dall’individuo. L’ansia è un sintomo comune e normale di
fronte a situazioni traumatiche. Si parla di ansia organica quando accompagna gravi patologie
somatiche (infarto cardiaco, lesioni cerebrali). L’ansia diviene patologica quando esiste
sproporzione tra la portata dello stimolo ansiogeno esterno e l’ampiezza dell’effetto emotivo
risultante oppure quando lo stimolo ansiogeno è collegato a una situazione di per sé niente affatto
pericolosa. L’ansia può osservarsi in ogni tipo di patologia psichiatrica (sindromi depressive,
psicotiche, nevrotiche, psicorganiche) ed essere dovuta alla separazione o alla perdita dell’oggetto
amato nelle depressioni, o alle minacce provenienti dai „persecutori“ nella schizofrenia paranoide.
L’ansia può essere somatizzata, cioè scaricata sul corpo, e provocare alterazioni delle funzioni
organiche: tachicardia, dispnea, alterata funzionalità dell’apparato digerente, disturbi del sistema
nervoso vegetativo. L’ansia diventa angoscia quando è accompagnata da intense sensazioni di
costrizione toracica e retrosternale, o alla gola. Quando è particolarmente grave, con alterazioni
delle funzioni affettive e intellettive, prende il nome di panico. Le benzodiazepine sono i farmaci
più utilizzati nella terapia dell’ansia.

Le terapie naturali per la cura dell’ansia possono avvalersi di preparati omeopatici , fitoterapici
, gemmoderivati, Fiori di Bach , oli essenziali, oligoelementi e litoterapici.
Tra i rimedi erboristici per l’ansia vanno ricordati la melissa (Melissa officinalis), l’alloro, il
sedano, la camomilla (indicata – come la melissa – soprattutto per spasmi dolorosi, coliche
gastrointestinali, colon irritabile), la cardiaca (impiegata nell’ansia con palpitazioni), la
passiflora (ad attività sedativa e antispastica).

Una segnalazione a parte meritano la kava-kava (Piper methysticum) e la valeriana. La radice della
prima pianta, originaria delle isole Fiji, ha azione sedativa ma, diversamente dagli ansiolitici di
sintesi, non riduce il potenziale mnemonico. Si assume sotto forma di estratto secco ed è
sconsigliata durante la gravidanza e l’allattamento. Va posta attenzione alla contemporanea
assunzione di farmaci sedativi e ipnotici, dei quali può potenziare l’effetto. L’uso prolungato può
determinare una temporanea colorazione giallastra della cute. La valeriana (Valeriana officinalis),
già usata dai Greci, trae il suo nome dal latino „valere“ (star bene). Tutte le sue parti contengono
sostanze (valepotriati) dotate di proprietà sedative, ma la concentrazione massima è presente nelle
radici. La valeriana è efficace nel trattamento dei disturbi del sonno collegati a stress, surmenage
mentale, ansia. Può potenziare l’effetto di farmaci sedativi e ipnotici: per adulti sani, non in
gravidanza o in allattamento, che non assumano altri tranquillanti, la valeriana è comunque
considerata sicura nei dosaggi raccomandati. Può essere assunta sotto forma di decotto o infuso, di
estratto fluido, di estratto secco, prima di coricarsi. .

da www.sanihelp.it/enciclopedia/scheda.php?ID=465

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