di Ellen Grace O’Brian
Jnana Yoga
Uno studente del grande maestro di Yoga Paramhansa Yogananda che stava
faticando per raggiungere un obiettivo dif ficile, disse a
Paramahansaji:
“Per lei è facile farlo, perché è un Maestro spirituale”.
Yogananda rispose: “Come pensi che io lo sia diventato?”
Invece di dare ragione al discepolo che non si sentiva “equipaggiato”
a sufficienza per affrontare le sfide della vita, Paramhansaji lo
fece riflettere sulla sua reale natura, ricordandogli che dentro
ognuno di noi c’è lo stesso potenziale e che sta a noi svilupparlo.
Filosofia spirituale, principi e pratiche sono attrezzi che usiamo per
sviluppare il nostro potenziale divino innato ed esprimerlo
pienamente. Quando osserviamo le vite dei santi, dei grandi mistici e
dei guaritori di ogni tempo, possiamo vedere che ognuno di loro passò
attraverso un processo di sviluppo spirituale nel quale provò i
principi della sua vita.
Come fece ognuno di loro a diventare grande?
“Mettendo in pratica ciò che aveva imparato”.
Uno studente di matematica non deve solo dare la risposta esatta, ma
deve sapere anche come arrivare a quella risposta. Così facendo può
applicare ancora quello stesso principio in altre occasioni.
I principi spirituali non sono diversi. Per realizzare pienamente i
benefici di studio e pratica, dobbiamo scoprire come si originano i
cambiamenti benefici che sperimentiamo. A quel punto possiamo
applicarli in altre aree della vita. Se, invece, manchiamo un
obiettivo, possiamo scoprire la causa del fallimento e correggerla.
Questa è la chiave.
Affinché le pratiche spirituali siano di beneficio reale, dobbiamo
applicarle con consistenza, studiare i risultati, discernere gli
elementi coinvolti e correggere ciò che dobbiamo. Il successo è una
questione di dedizione, applicazione, osservazione e perseveranza.
Gli yoga sutra di Patanjali affermano che il nostro progresso sul
sentiero spirituale riflette l’intensità della pratica: scarsa, media
o intensa (Sutra 1:22). Anche Paramahansa Yogananda affermò che la
nostra evoluzione spirituale può essere accelerata attraverso lo
sforzo concentrato.
Interessante: I risultati di uno studio che ha osservato il cervello e
i comportamenti di scimmie per discernere gli effetti dell’ambiente
sull’apprendimento hanno rivelato che il successo ha un’influenza
generale più forte sull’apprendimento. Il neuroscienziato Earl K.
Miller, autore dello studio, afferma:
“Ci sono stati molti studi sul modo in cui il cervello impara, ma c’è
poca comprensione su come il feedback dall’ambiente guidi
l’apprendimento. Questo è importantissimo, perché è il modo in cui
impariamo. Impariamo le cose osservando le conseguenze delle nostre
azioni. Abbiamo scoperto che i neuroni nella corteccia prefrontale
del cervello e nello striato, due aree del cervello coinvolte con
l’apprendimento, mantengono memoria dei successi recenti e dei
fallimenti per molti secondi, abbastanza a lungo per poter esercitare
un ruolo la volta successiva, durante la quale si presenta
un’opportunità di apprendimento. Un’altra cosa che abbiamo scoperto è
che il processo neurale nel cervello migliora dopo un successo recente
e non migliora molto dopo un fallimento recente”.
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