L’Archivio Akashico: Il libro della vita
di Kevin J. Todeschi
(Il Libro della Vita – o l’Archivio Akashico – è il magazzino di tutte le
informazioni riguardanti ogni individuo mai vissuto sulla Terra: esso
contiene ogni parola, azione, sentimento, pensiero e intenzione mai
avvenuti. Apprendi in che modo hai il controllo del tuo destino e come puoi
utilizzare il tuo archivio – le tue vite passate, le tue esperienze presenti
e il tuo futuro non ancora dischiuso – per creare la vita che desideri.)
Non è esagerato affermare che il computer ha trasformato (e sta ancora
trasformando) il pianeta intero. Che si tratti della tecnologia, dei
trasporti, della comunicazione, dell’educazione o dell’intrattenimento,
l’era
del computer ha rivoluzionato il globo e i modi in cui comunichiamo e
interagiamo tra noi. Nessun settore della società moderna è stato
risparmiato. La quantità di informazioni immagazzinata nella memoria dei
computer e presente ogni giorno nella “strada maestra” di Internet è
incalcolabile. Tuttavia, questo vasto complesso di sistemi computerizzati e
database collettivi non è ancora in grado di avvicinarsi alla potenza, la
memoria o l’onnisciente capacità di registrazione dell’Archivio Akashico.
Per semplificare le cose, l’Archivio Akashico, o Il libro della vita, può
essere considerato l’equivalente di un super-computer dell’universo. È
questo computer che funge da memoria centrale di tutte le informazioni di
ogni individuo che abbia mai vissuto sulla Terra. Più che un semplice
contenitore di eventi, l’Archivio Akashico contiene ogni azione, parola,
sentimento, pensiero e intenzione che sia mai avvenuto in qualsiasi momento
della storia mondiale. Al contrario di un semplice magazzino di memoria,
questo Archivio Akashico è interattivo, poiché esercita una grandissima
influenza sulla nostra vita di ogni giorno, le relazioni, i sentimenti, i
sistemi di credenze e le realtà potenziali che attiriamo su di noi.
L’Archivio Akashico contiene l’intera storia di ogni anima, sin dall’alba
della Creazione. Questo archivio ci connette tutti gli uni agli altri, e
contiene ogni simbolo archetipo o racconto mitologico che abbia mai
influenzato profondamente il comportamento e le esperienze dell’uomo.
L’archivio
Akashico ispira i sogni e le invenzioni, provoca l’attrazione o la
repulsione tra gli esseri umani, modella e foggia i livelli della
consapevolezza umana, costituisce una porzione della Mente Divina, è il
giudice e la giuria imparziali che cercano di guidare, educare e trasformare
ogni individuo per farlo evolvere al meglio delle sue possibilità, e infine
incarna una matrice fluida e sempre mutevole di futuri possibili che
diventano attuali quando noi esseri umani interagiamo e impariamo dai dati
che si sono già accumulati.
Informazioni su questo Archivio Akashico – questo Libro della Vita – si
possono trovare nel folklore, nei miti e in tutto l’Antico e Nuovo
Testamento. Sono rintracciabili nelle popolazioni semitiche, negli Arabi,
gli Assiri, i Fenici, i Babilonesi e gli Ebrei. In ognuna di queste
popolazioni esisteva la credenza nell’esistenza di una sorta di tavole
celesti contenenti la storia del genere umano e ogni tipo di nozione
spirituale.
Nelle Scritture, il primo riferimento a un libro ultraterreno si trova in
Esodo 32:33. Dopo che gli Israeliti avevano commesso un peccato gravissimo
adorando il vitello d’oro, fu Mosè a intercedere per loro, giungendo a
offrire la propria totale responsabilità e la cancellazione del proprio nome
“dal tuo libro che hai scritto” a espiazione delle loro azioni. In seguito,
nell’Antico Testamento, apprendiamo che non esiste nulla di un individuo che
non sia riportato in questo stesso libro. Nel Salmo 139, Davide accenna al
fatto che Dio ha scritto tutti i dettagli della sua vita, incluso ciò che è
imperfetto e le azioni ancora da svolgere.
Per molte persone, questo Libro della Vita è semplicemente un’immagine
simbolica di coloro che sono destinati al paradiso; le sue radici sono gli
archivi genealogici o forse i primi censimenti. La religione tradizionale
suggerisce che questo libro – in forma letterale o simbolica – contiene i
nomi di tutti coloro che sono degni di salvezza. Il Libro va aperto in
relazione al giudizio divino (Dan. 7:10, Rev. 20:12). Nel Nuovo Testamento,
i redenti dal Cristo sono contenuti nel Libro (Filippesi 4), mentre coloro
che non si trovano nel Libro della Vita non entreranno nel Regno dei Cieli.
Come interessante corollario, nel mondo antico il nome di una persona era un
simbolo della sua esistenza. Secondo Sir James Thomas Frazer, autore di The
Golden Bough – una delle opere più esaurienti sulla mitologia mondiale – tra
il nome e l’esistenza di una persona esisteva un legame tale che “era
possibile compiere riti magici su un uomo indifferentemente attraverso il
suo nome, i suoi capelli, le sue unghie o qualsiasi altra parte materiale
della sua persona”. Nell’antico Egitto, cancellare un nome da un registro
equivaleva addirittura a eliminare il fatto che una persona fosse mai
esistita.
Più vicino ai giorni nostri, molte informazioni sull’Archivio Akashico sono
state fornite da stimati medium e mistici contemporanei, ovvero individui la
cui percezione si estendeva in qualche modo oltre i limiti delle tre
dimensioni. Secondo H. P. Blavatsky (1831-1891), un’immigrata russa mistica
e fondatrice della Società Teosofica, l’Archivio Akashico è molto di più che
un semplice elenco statico di dati che un sensitivo può raccogliere qui e
là; piuttosto, l’Archivio esercita un’influenza continua e creativa sul
presente:
Akasha è uno dei principi cosmici e un soggetto plastico, creativo nella sua
natura fisica, immutabile nei suoi principi più elevati. È la quintessenza
di tutte le possibili forme di energia, materiale, psichica o spirituale;
inoltre, contiene in sé i germi della creazione universale, che fiorisce
sotto l’impulso dello Spirito Divino.
(Alchemy and the Secret Doctrine)
Rudolf Steiner (1861-1925), il filosofo, pedagogista e fondatore della
Società Antroposofica nato in Austria, possedeva la capacità di ricevere
informazioni da oltre il mondo materiale: un “mondo spirituale” che per lui
era tanto reale quanto per gli altri lo era il mondo fisico. Steiner
affermava che la capacità di percepire questo altro mondo poteva essere
sviluppata, rendendo un individuo capace di scorgere eventi e informazioni
in tutto e per tutto concreti come quelli presenti:
.l’uomo è in grado di penetrare alle origini eterne delle cose che
svaniscono con il tempo. In questo modo, egli amplia la sua facoltà
cognitiva se, per quel che riguarda la conoscenza del passato, non si limita
alle evidenze esteriori. Poi egli può vedere negli eventi non percepibili ai
sensi, quella parte che il tempo non è in grado di distruggere. Egli passa
dalla storia transitoria a quella non-transitoria. È un fatto che questa
storia sia scritta in caratteri diversi rispetto a quella ordinaria. Nella
gnosi e nella teosofia viene chiamata la “Cronaca Akashica”. Al non
iniziato, che non è ancora in grado di fare l’esperienza di un mondo
spirituale separato, è facile che l’iniziato sembri un visionario, se non
qualcosa di peggio. Chi ha acquisito la capacità di percepire il mondo
spirituale arriva a conoscere gli eventi passati nel loro carattere eterno.
Questi ultimi non stanno di fronte a lui come la morta testimonianza della
storia, bensì appaiono pieni di vita. In un certo senso, ciò che è avvenuto
ha luogo davanti a lui.(Cosmic Memory)
Per quanto riguarda le intuizioni moderne, forse la più completa fonte di
informazioni sull’Archivio Akashico viene dall’opera chiaroveggente di Edgar
Cayce (1877-1945), mistico cristiano e fondatore della A.R.E. Per trentatré
anni della sua vita adulta, Edgar Cayce possedette la capacità
soprannaturale di sdraiarsi su un lettino, chiudere gli occhi, unire le mani
sullo stomaco ed entrare in una sorta di stato alterato in cui aveva accesso
praticamente a qualsiasi tipo di informazione. L’accuratezza dell’opera
telepatica di Cayce è dimostrata da circa una dozzina di biografie e da
centinaia di libri che analizzano vari aspetti delle informazioni e delle
migliaia di argomenti da lui discussi.
Quando era interrogato sulle fonti delle sue informazioni, Cayce rispondeva
che erano essenzialmente due. La prima era la mente subconscia
dell’individuo
cui stava dando la “lettura”, la seconda era l’Archivio Akashico.
Più spesso, quando dava una lettura sulla storia dell’anima di una persona o
sulla sua dimora individuale nello spazio e il tempo, Cayce cominciava con
un’affermazione del tipo: “Sì, abbiamo di fronte a noi l’archivio
dell’entità
adesso conosciuta, o chiamata.”.
Discutendo il processo mediante il quale accedeva a questi archivi, Edgar
Cayce descrisse la sua esperienza come segue:
Vedo me stesso come un piccolo punto fuori dal corpo fisico, che giace
inerte davanti a me. Mi sento oppresso dall’oscurità e provo una solitudine
terribile. Sono consapevole di un fascio bianco di luce. Da piccolo punto
che sono, mi dirigo verso l’alto seguendo la luce, sapendo che devo
seguirla, altrimenti sarò perduto.
Man mano che percorro questo cammino di luce, divento gradualmente
consapevole di vari livelli sopra i quali c’è movimento. Sopra il primo
livello esistono forme indistinte e orribili, figure grottesche come quelle
che si vedono negli incubi. Andando avanti, cominciano ad apparire da
entrambi i lati figure deformi di esseri umani con alcune parti del corpo
ingrandite.
Di nuovo, avviene un cambiamento e divento consapevole di figure grigie
incappucciate che si muovono verso il basso. Gradualmente, il loro colore si
fa più chiaro. Poi, la direzione cambia e queste figure si muovono verso
l’alto,
mentre il colore delle loro tuniche si schiarisce rapidamente. In seguito,
cominciano ad apparire da entrambi i lati profili indistinti di case, muri,
alberi ecc., ma ogni cosa è priva di movimento. Andando avanti, appaiono
quelle che sembrano normali città, con più luce e movimento.
Quando quest’ultimo aumenta, divento consapevole dei suoni: inizialmente
strepiti confusi, poi odo musiche, risate e canti di uccelli. C’è sempre più
luce, i colori diventano bellissimi e si sente il suono di una musica
meravigliosa. Le case restano indietro, davanti c’è solo un insieme di suoni
e colori. Improvvisamente mi imbatto in un archivio. Si tratta di una sala
senza muri né soffitto, ma sono consapevole di vedere un uomo anziano che mi
porge un grande libro, una documentazione dell’individuo per il quale sto
cercando informazioni.
Lettura 294-19 (Trascrizione).
Una volta presa in mano la documentazione, Cayce aveva la capacità di
selezionare le informazioni più utili per l’individuo in quel momento della
sua vita. Frequentemente, una lettura poteva lasciare capire che era stata
fornita solo una selezione del materiale disponibile, ma che all’individuo
venivano date le cose “più utili e promettenti”. Intuizioni aggiuntive erano
spesso fornite in letture successive, dopo che l’individuo aveva cercato di
lavorare e mettere in pratica le informazioni già ricevute.
Forse per alludere al fatto che l’Archivio Akashico non era semplicemente
una trascrizione del passato, ma includeva il presente, il futuro e alcune
possibilità, nella lettura 304-5 Cayce fece una curiosa dichiarazione
introduttiva. Discutendo del Libro della Vita, egli affermò che era
“L’archivio
di Dio, di te, della tua anima interiore e della conoscenza di essa”
(281-33). In un’altra occasione (2533-8), fu chiesto a Cayce di spiegare la
differenza tra il Libro della Vita e l’Archivio Akashico:
“Domanda: [Cosa si intende con] il Libro della Vita?
Risposta: L’archivio che l’entità stessa scrive pazientemente sopra la
matassa del tempo e dello spazio. Esso viene aperto quando il sé è
sintonizzato con l’infinito, e può essere letto da coloro che si stanno
armonizzando con tale consapevolezza.
D: Il libro dei Ricordi di Dio?
R: Questo è il Libro della Vita.
D: L’Archivio Akashico?
R: Quelli creati dall’individuo, come appena indicato.
Lettura 2533-8
Le letture di Edgar Cayce suggeriscono che tutti noi scriviamo la storia
della nostra vita tramite i nostri pensieri, le nostre azioni e la nostra
interazione con il resto della Creazione. Queste informazioni hanno un
effetto su di noi nel qui e ora. Di fatto, l’Archivio Akashico ha un tale
impatto sulle nostre vite e le potenzialità che attiriamo su di noi, che
qualsiasi indagine su di esso non può fare a meno di darci intuizioni sulla
natura di noi stessi e della nostra relazione con l’universo.
Ci sono molte più cose nella nostra vita, nella nostra storia e nella nostra
influenza individuale sul domani di quante, forse, abbiamo mai avuto il
coraggio di immaginare. Avendo accesso alle informazioni dell’Archivio
Akashico, il database dell’universo, molte cose potrebbero esserci rivelate.
Il mondo, così come lo abbiamo collettivamente percepito, non è che una
pallida ombra della realtà.
Nel tempo e nello spazio sono scritti i pensieri, le azioni, le attività di
un’entità: nella loro relazione all’ambiente, alla sua influenza ereditaria;
e nel loro essere guidati, ovvero diretti dal giudizio o in accordo a ciò
che l’entità ritiene ideale. Per questo, come spesso è stato definito,
l’archivio
è il libro dei ricordi di Dio; e ogni entità, ogni anima. Riguardo le sue
attività quotidiane, ne compie alcune bene, altre male e altre ancora in
modo neutro, a seconda dell’applicazione del sé dell’entità a quella che è
la maniera ideale di utilizzare il tempo, l’opportunità e l’espressione di
ciò per cui ogni anima entra in una manifestazione materiale.
L’interpretazione, come è stata formulata qui, viene data con il desiderio e
la speranza che, nel rivelare questo all’entità, l’esperienza possa essere
utile e promettente.
Edgar Cayce, lettura 1650-1
Sì, abbiamo il corpo qui, e la documentazione come è stata prodotta e come
potrebbe essere prodotta con l’esercizio della volontà, e la condizione –
così come è stata creata – che prescinde dall’influenza o gli effetti della
volontà. Abbiamo condizioni che potrebbero essere state, che sono e che
potrebbero essere. Non mischiate le tre, e non incrociate i loro intenti.
Lettura 340-5
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