L’armonia nascosta – Osho

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L’armonia nascosta

di Osho

Tratto da:
L’ A R M O N I A N A S C O S T A
di Bhagwan Shree RAJNEESH
Undici discorsi sui Frammenti di E R A C L I T O

“Secondo discorso”

Nella veglia come nel sonno
gli uomini sono dimentichi e ignari
di quanto accade intorno a loro.

Gli sciocchi, anche se sentono, sono come i sordi;
a loro si addice la massima:
“anche se sono presenti sono assenti.”

Non si dovrebbe agire o parlare come se si fosse addormentati.

Coloro che sono svegli hanno un mondo in comune;
chi è addormentato vive in un mondo separato.

Tutto ciò che vediamo nella veglia è morte,
nel sonno-sogno.

Eraclito tocca il problema più profondo dell’uomo: e cioè,

l’essere profondamente addormentati anche quando si è svegli.

Sei addormentato quando dormi, ma anche quando sei sveglio. Perfino in
questo momento stai sognando: migliaia di pensieri si muovono dentro
di te, e tu non sei consapevole di ciò che accade, non sei consapevole
di quello che stai facendo, non sei consapevole di chi sei tu. Ti
muovi come chi si muove nel sonno.

Ti innamori senza sapere il perché; ti arrabbi senza sapere il perché.
Trovi dei pretesti, ovviamente; razionalizzi qualsiasi cosa fai, ma
una razionalizzazione non è attenzione.

–Attenzione

Attenzione vuol dire che qualsiasi cosa stia accadendo nel momento,
accade con completa consapevolezza: tu sei presente nell’atto. Se tu
sei presente quando accade la rabbia, la rabbia non può accadere.
Accade solo quando sei profondamente addormentato. Quando sei
presente, nel tuo essere inizia una trasformazione immediata, perché
quando tu sei presente, consapevole, molte cose semplicemente non sono
possibili.

Tutto ciò che viene chiamato “peccato” non è possibile se tu sei
consapevole. Quindi esiste un solo peccato, l’inconsapevolezza.

Essere pienamente attento mentre stai compiendo un’azione è la sola
virtù. Krishnamurti parla di consapevolezza, e Kabir l’ha chiamata
surati: l’esserci! Non occorre nient’altro, non è necessario cambiare
qualcosa. E anche se cerchi di farlo, non ci riuscirai. Fare ulteriori
sforzi non ti sarà di nessun aiuto. Si tratta di essere attento, non
di compiere degli sforzi.

–Essere in Amore

Non puoi perderti nell’amore se sei consapevole. Puoi amare ma non
significa perdersi, bensì esserci. Quando sei consapevole, non ti è
possibile perderti, neppure nell’amore. Non è possibile, semplicemente
non è possibile! Se sei consapevole ti elevi nell’amore. Ed elevarsi
nell’amore è un fenomeno totalmente diverso dal perdersi nell’amore.

Perdendoti nell’amore rimani bambino; quando ti elevi in amore diventi
più maturo. E a poco a poco l’amore diviene non un rapporto, ma uno
stato del tuo essere. Allora non ti accade più di amare questo e di
non amare quello, no! In questo caso sei semplicemente amore. Chiunque
ti giunga vicino, sei pronto a condividere. Qualsiasi cosa accada,
regali il tuo amore. Tocchi una roccia ed è come se stessi toccando il
corpo del tuo amato. Guardi un albero ed è come se stessi guardando il
viso del tuo amato. Diviene uno stato dell’essere. Non sei più
innamorato, ora sei amore. Questo è elevarsi, non perdersi.

Perdendoti in amore, divieni un oggetto di possesso; possiedi e
permetti che qualcuno possegga te. Diventi una cosa, e cerchi di
trasformare la persona di cui sei innamorato in una cosa.

–Possesso o amore.

Possedere…………… tutti si sforzano in continuazione di
possedere: l’innamorato, l’amante. Questo non è più amore. In effetti,
quando possiedi una persona, la odi, la distruggi, la uccidi, diventi
un assassino. L’amore dovrebbe dare libertà; l’amore è libertà.
L’amore deve rendere l’amato sempre più libero, l’amore deve spingerti
a volare, ti aprirà cieli sconfinati: non può diventare una prigione,
una chiusura.

–Essere nel presente.

La mente è sempre nel passato oppure nel futuro, non è mai nel
presente. Non può essere nel presente, è assolutamente impossibile che
la mente sia nel presente. Quando tu sei nel presente la mente non
esiste più, perché la mente significa pensiero. Come puoi pensare nel
presente? Puoi pensare il passato; è già divenuto parte della memoria,
la mente può elaborarlo. Puoi pensare il futuro; non è ancora giunto,
la mente può sognarlo.

La mente può fare due cose: può muoversi nel passato; là c’è spazio a
sufficienza, lo sconfinato spazio del passato, e potrà continuare
eternamente a muoversi. Oppure può muoversi nel futuro; ancora una
volta uno spazio sconfinato, senza fine, in cui puoi continuare a
immaginare e a sognare. Ma come può la mente funzionare nel presente?
Non ha spazio; il presente non ha spazi in cui la mente possa
muoversi.

Il presente è solo una linea di demarcazione, ecco tutto. Non ha
spazio. Separa il passato dal futuro; è solo una linea di
demarcazione. Puoi essere nel presente, ma non puoi pensare; per
pensare occorre spazio. I pensieri hanno bisogno di spazio, proprio
come le cose, ricordalo.

I pensieri sono cose sottili, ma sono materiali; i pensieri non sono
spirituali, poiché la dimensione spirituale inizia soltanto quando
non ci sono più pensieri. I pensieri sono cose materiali, molto
sottili, e ogni cosa materiale ha bisogno di spazio. Non puoi pensare
nel presente; nel momento in cui cominci a pensare, è passato.

Vedi il sole che sorge; lo vedi e dici: “Che cosa meravigliosa! “, è
già passato. Quando il sole sorge non c’è neppure lo spazio per dire:
“Che bello”, perché nel tempo che impieghi a formulare questa breve
frase, l’esperienza è già passata, la mente l’ha registrata nella
memoria. Ma nel preciso momento in cui il sole sta sorgendo, come puoi
pensare? Che cosa puoi pensare? Puoi essere insieme al sole che sta
sorgendo, ma non puoi pensare. C’è abbastanza spazio per te, ma non
per i tuoi pensieri.

Vedi uno splendido fiore in giardino e dici: “Che bella rosa”, e già
non sei più con questa rosa in questo momento; è già un ricordo.
Quando il fiore è presente e tu sei con lui, entrambi presenti l’uno
all’altro, come puoi pensare? Che cosa puoi pensare? Come è possibile
pensare? Non c’è spazio per questo. Lo spazio è così stretto – in
effetti, non esiste spazio alcuno – che tu e il fiore non potete
neppure esistere separatamente perché non c’è spazio a sufficienza per
due.

Ecco perché nell’essere profondamente presente tu sei il fiore e il
fiore è divenuto te. Tu sei anche un pensiero, e anche il fiore è un
pensiero nella mente. Quando non c’è più pensiero, chi è il fiore e
chi è l’osservatore? L’osservatore diviene ciò che è osservato.
Improvvisamente i confini si dissolvono. Improvvisamente sei penetrato
nel fiore e il fiore è penetrato in te. Improvvisamente non siete più
divisi, esiste solo un’unità.

Seduto di fianco all’amato, stringendo la mano del tuo amato, esisti
semplicemente. Non pensi ai giorni passati, trascorsi; non pensi al
futuro che sta per arrivare, sei qui, ora. Ed è così bello essere qui
e ora, così intenso; nessun pensiero può penetrare questa intensità. E
la porta è stretta, la porta del presente è stretta! In due non ci si
può passare, soltanto da soli.

–Consapevolezza e Meditazione

Quando sei nel presente e non pensi, per la prima volta sei
spirituale. Si apre una nuova dimensione; quella dimensione è
consapevolezza. Eraclito dice che sei addormentato, che non sei
consapevole, perché non hai conosciuto quella dimensione.
Consapevolezza significa essere così totalmente nel momento che non
c’è più nessun movimento verso il passato, né verso il futuro: ogni
movimento si arresta. Questo vuol dire che tu diventi statico. Ha
inizio un nuovo movimento, un movimento in profondità.

Quando il pensiero si arresta cadi in profondità, in un fenomeno che è
simile a un abisso. Le persone che meditano profondamente giungono
prima o poi a quel punto, e ne hanno paura perché hanno la sensazione
che si spalanchi un abisso senza fondo, che fa girare la testa, mette
paura. Vorresti aggrapparti al vecchio genere di movimento perché è
una cosa conosciuta; quello nuovo ti dà la sensazione di morire. È
questo il significato della croce di Gesù: è una morte. Passare
dall’orizzontale al verticale vuol dire morire, è questa la vera
morte. Se ti sposti da un pensiero ad un altro resti nel mondo del
tempo. Se ti sposti nel momento, non nel pensiero, ti muovi
nell’eternità.

Ti muovi perché l’energia è piacere, per nessun altro motivo. Non
esiste nessuno scopo, non sei alla ricerca di qualcosa. In effetti,
non stai andando da nessuna parte, non ti stai affatto spostando;
semplicemente gioisci della tua energia. Non esiste nessun fine del
movimento; il movimento ha un suo valore intrinseco, nessun valore
estrinseco.

Il mondo intero e l’esistenza si muovono nell’eternità; la mente si
muove nel tempo. L’esistenza si muove in profondità e in altezza,
mentre la mente va avanti e indietro. La mente si muove
orizzontalmente: questo è sonno. Se riesci a muoverti verticalmente, è
consapevolezza.

Sii nel momento. Immetti la totalità del tuo essere nel momento. Non
permettere al passato di interferire, e non permettere al futuro di
intromettersi. Il passato non esiste più, è morto. Il futuro non è
ancora giunto. Per quale motivo te ne stai lì a pensare al futuro?
Come puoi pensare a una cosa che non è ancora? Come lo puoi
pianificare? Qualsiasi cosa tu faccia sarà un peccato, perché ti
lascierai sfuggire il momento, questo momento.

Tutto ciò che esiste, esiste qui e ora, non può esistere in nessun altro modo.

A partire da qui e ora, puoi intraprendere due viaggi: uno nel mondo,
nel futuro; l’altro nel profondo, dentro Dio. Divieni sempre più
consapevole, divieni sempre più attento e sensibile al presente.

–Che cosa devi fare?

Ogni volta che ti rendi conto di esserti spostato nel passato o nel
futuro, non crearne un problema; torna semplicemente al presente.

Senza alcun problema. Va tutto bene! Riporta semplicemente indietro la
tua consapevolezza. Non preoccuparti, Dio non ha nessuna fretta;
l’eternità può aspettare per l’eternità. Non creare tensione. Ogni
volta che senti di esserti lasciato sfuggire il presente, torna
indietro; questo è tutto.

Non sentirti in colpa; è un trucco della tua mente, ti sta ancora
ingannando. Non appena puoi, torna a quello che stai facendo: se stai
facendo il bagno, torna indietro; se stai mangiando, torna indietro,
se stai camminando, torna indietro. Nel momento in cui senti di non
essere qui e ora, torna indietro con innocenza, con semplicità. Non
creare sensi di colpa. Se ti senti in colpa ti sfugge l’elemento
essenziale:

Esiste il peccato ma non c’è colpa; ma per te è difficile.

Più torni indietro… con semplicità, ricorda, senza oscurarti in
volto, senza fare grandi sforzi; con semplicità, con innocenza, senza
farne un problema, perché l’eternità è senza problemi. Tutti i
problemi esistono sul piano orizzontale; anche questo problema
esisterà su quel piano. Il piano verticale non conosce problemi – è
pura gioia; è privo di ansie, di angoscia, di preoccupazioni, di
colpa. Sii semplice e torna indietro.

Torni a casa così tante volte che ora, a poco a poco, si aprirà una
nuova dimensione. Sarai sempre più in grado di restare nella
consapevolezza, ti sposterai sempre meno in avanti e indietro.
L’oscillazione sarà sempre più piccola. Dimenticherai sempre meno, e
sarai sempre più in grado di ricordare: stai entrando nel piano
verticale.

Improvvisamente, un giorno, quello orizzontale scompare. La
consapevolezza acquisterà intensità e il piano orizzontale scomparirà.

È questa la ragione per cui gli hindu chiamano questo mondo
un’illusione. Perché quando la consapevolezza diventa perfetta, questo
mondo, questo mondo che avete creato nelle vostre menti, semplicemente
scompare. Un altro mondo ti viene rivelato. Il maya scompare,
l’illusione scompare. Essa esiste a causa del vostro sonno, della
vostra inconsapevolezza.

–Dio ti cerca, ma tu dove sei?

Tutti siamo educati alla chiarezza e alla precisione. Se vuoi essere
chiaro e preciso devi muoverti sul piano orizzontale; là A è A, B è B,
ed A non è mai B. Ma nell’abisso misterioso del piano verticale, i
confini si incontrano e si perdono l’uno nell’altro: l’uomo è donna,
la donna è uomo; ciò che è giusto è sbagliato, ciò che è sbagliato è
giusto; l’oscurità è luce, la luce oscurità; la vita è morte, la morte
è vita – tutti i confini si incontrano e si fondono. Dunque, Dio è un
mistero, non un sillogismo.

Coloro che cercano dimostrazioni dell’esistenza di Dio stanno
semplicemente cercando di fare l’impossibile; non può essere data
nessuna dimostrazione. Queste esistono solo sul piano orizzontale. È
questo il significato della fiducia: cadi nell’abisso, sperimenti
l’abisso, scompari in esso… e giungi a sapere. Questo accade quando
la mente non c’è più, mai prima.

Gli sciocchi, anche se sentono, sono come i sordi; a loro si addice la
massima: anche se sono presenti sono assenti.

È detto nelle antiche scritture tibetane che Dio giunge a te molte
volte ma non ti trova mai là, dove sei. Bussa alla tua porta, ma
l’ospite non c’è mai – è sempre da qualche altra parte. Sei a casa tua
o da qualche altra parte? Com’è possibile che Dio ti trovi? Non c’è
nessun bisogno di andare da lui, basta solo che tu sia in casa e sarà
lui a trovarti. È in cerca di te proprio come tu sei in cerca di lui.
Devi solo restare a casa, così quando verrà ti troverà. Milioni di
volte è arrivato, ha bussato, è rimasto in attesa sulla porta, ma tu
non c’eri mai.

L’intero corpo è una casa e la mente è in viaggio, il padrone di casa
è perennemente in viaggio e la casa resta vuota. E la vita bussa alla
tua porta – puoi chiamarla Dio, o in qualsiasi altro modo ti piaccia,
il nome non ha alcuna importanza; chiamala esistenza – bussa alla tua
porta, sta bussando anche in questo momento, ma tu non ci sei mai.
Questo è sonno.

Non si dovrebbe agire o parlare come se si fosse addormentati.

Agisci, parla, con piena consapevolezza, e allora vedrai verificarsi
in te un tremendo cambiamento. Il fatto stesso che tu sia consapevole
cambia le tue azioni. A questo punto non puoi più commettere peccati –
non che tu debba controllarti, no! Il controllo è un misero surrogato
della consapevolezza; non è di grande aiuto. Se sei consapevole non
hai bisogno di controllare la rabbia; nella consapevolezza non sorge
mai rabbia. Esse non possono assolutamente coesistere, non possono
esistere insieme. Nella consapevolezza molte cose semplicemente
scompaiono; tutte le cose negative scompaiono.

Le azioni non significano nulla. Le azioni non hanno importanza. Tu,
sei la consapevolezza, il tuo essere conscio, attento, ecco ciò che ha
importanza. Quello che fai non è essenziale.

Una volta conosciuta la consapevolezza, nulla può essere più prezioso:
hai conosciuto la più grande estasi della vita. A quel punto,
improvvisamente, molte cose semplicemente cadono; diventano stupide,
insensate. Non c’è più motivazione, non c’è più desiderio, i sogni
sono caduti.

Coloro che sono svegli hanno un mondo in comune; chi è addormentato
vive in un mondo separato.

–La Verità

Ed è proprio a causa di tante persone addormentate, di un così gran
numero di persone addormentate, che esistono tantissimi mondi. Tu
possiedi un tuo mondo privato; se sei addormentato vivi chiuso nei
tuoi pensieri, concetti, sogni, desideri. E ogni volta che incontri un
altro, avviene uno scontro di due mondi; due mondi in collisione, ecco
come vanno le cose. Osserva!

Nessun dialogo è possibile perché ci sono due mondi privati. È
possibile solo il conflitto. I sogni sono privati, la verità non è
privata. La verità non può essere privata – non può essere mia o tua,
cristiana o hinduista, indiana o greca. La verità non può essere
privata. I sogni sono privati. Tutto ciò che è privato, ricorda, deve
appartenere al mondo dei sogni. La verità è un cielo aperto, è per
tutti, è una sola. La mente possiede un proprio mondo privato ma la
consapevolezza non lo possiede.

Coloro che sono svegli hanno un mondo in comune; chi è addormentato
vive in un mondo separato.

Tutti coloro che sono svegli hanno un mondo in comune: l’esistenza.
Mentre tutti coloro che sono addormentati e sognano hanno ognuno un
proprio mondo privato. Il tuo mondo deve cadere; questa è l’unica
rinuncia che io esigo da voi. Non vi chiedo di lasciare le vostre
mogli; non vi chiedo di rinunciare al vostro lavoro, ai soldi, o a
qualsiasi altra cosa, affatto.

Il vero mondo a cui si deve rinunciare è la mente, il mondo privato
dei sogni. Se ci rinunci, sarai sull’Himalaya anche se ti troverai fra
la folla del mercato. Se non rinunci, anche sull’Himalaya creerai
intorno a te un mondo privato. Lascia cadere il sogno! Divieni più
attento! Improvvisamente i sogni scompaiono, e con i sogni scompaiono
tutte le infelicità.

Muori al tempo così da potere risorgere nell’eterno. Muori alla mente
così da divenire vivo nella consapevolezza. Muori al pensiero così da
poter nascere all’attenzione.

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