del Maestro Francesco Curci
In un mondo che corre a ritmi sempre più frenetici, le antiche
discipline orientali vengono ancora oggi in aiuto di tutti coloro che
desiderano diminuire lo stress e ritrovare una buona forma fisica. Il
Tai Chi Chuan, più comunemente chiamato Tai Chi e pronunciato taici,
si colloca tra quelle Arti Marziali che, come lo splendido Aikido,
pongono la massima attenzione sulla riscoperta dell’armonia tra corpo,
mente, spirito e mondo in cui viviamo.
Il Tai Chi nacque in Cina come disciplina marziale intorno al 1200 e
si evolse nel corso dei secoli in diversi stili, tra cui lo Yang,
praticato principalmente per il benessere psicofisico della persona.
La morbida e lenta esecuzione di questa disciplina porta infatti al
miglioramento del tono e dell’elasticità muscolare, specialmente sin
dall’inizio per gambe e glutei, migliora l’equilibrio, diminuisce ed
in molti casi previene cervicalgie ed altri disturbi della colonna
vertebrale.
La respirazione, essendo calma e profonda, migliora l’efficienza
dell’apparato cardio-respiratorio rilassando la mente e favorendo la
diminuzione di disturbi quali ansia, nervosismo ed insonnia. Con la
pratica si colgono altri importanti aspetti, tra cui il potenziamento
del sistema immunitario, il riequilibrio posturale, benefici agli
organi interni derivanti da alcune posizioni e dal tipo di
respirazione praticata, fluidificazione dei liquidi e riequilibrio
energetico basato su criteri propri della Medicina Tradizionale
Cinese, che abbraccia e suggerisce tra le sue varie pratiche, tra cui
la più famosa è forse l’agopuntura, proprio la pratica del Tai Chi
Chuan.
Di tutto ciò abbiamo parlato col maestro Francesco Curci. Il suo
percorso formativo è iniziato nel 1977 con la pratica della
meditazione Zen a cui si sono aggiunti il Karate, il Tui Na (massaggio
cinese) e gli stili interni di Kung Fu, Yi Chuan e Tai Chi Chuan,
questi ultimi appresi a Milano dalla Maestra Liu Chun Yan (campionessa
nazionale in Cina di Tai Chi con Spada) e dal Maestro Yang Lin Sheng,
con i quali prosegue, settimanalmente, studi e approfondimenti.
Francesco Curci insegna Tai Chi presso palestre ed associazioni
culturali presenti a Varese, Gavirate e Ternate, ma anche nel mondo
dello Sport, come alla Canottieri di Monate, per il miglioramento
delle performance psico-corporee dei propri atleti, ed in quello del
lavoro, come alla Huntsman srl, azienda che promuove corsi per il
benessere psico-fisico dei propri dipendenti.
-Maestro Curci, qual è l’età più indicata per praticare Tai Chi?
“La mia allieva più giovane ha 10 anni, la più saggia ne ha 72.
Persone di ogni età e di entrambi i sessi possono tranquillamente
avvicinarsi al Tai Chi, sia che abbiano già una buona forma fisica,
sia che non pratichino attività sportive da molto tempo”.
-E’ una disciplina pericolosa ?
“No, pur nascendo come Arte Marziale il Tai Chi è praticato
prevalentemente come tecnica per la salute dell’individuo. In alcune
scuole vengono insegnati i principi e le tecniche marziali che
ispirarono questa disciplina, ma anche in questi casi il cammino è
lento e graduale e permette all’insegnante ed all’allievo di valutare
insieme il percorso più indicato (salute e/o marziale) all’interno
dello stesso gruppo di praticanti.”
-Si vedono spesso immagini, in film o documentari, di gruppi di
persone che praticando Tai Chi in mezzo alla natura si muovono come se
stessero danzando al rallentatore.
Perché ci si muove così lentamente nel Tai Chi?
“Ci si muove lentamente per imparare ad essere consapevoli anche delle
più piccole sfumature psico/fisiche ed energetiche. Per rallentare i
ritmi cardio-respiratori e permettere quindi di diminuire i disturbi
collegati ad ansia e stress. Per rinforzare ed elasticizzare tutto
l’apparto osteomuscolare e per tutti gli altri benefici che possono
rifiorire in una persona che necessiti morbidezza e tranquillità. Il
Tai Chi viene anche chiamato “Lo Yoga in
movimento” oppure “La danza del guerriero” od ancora “Arte Marziale
di lunga vita”, tutti questi nomi danno l’idea di quanto possa essere
ampio e completo il panorama offerto da questa antica disciplina.
Infatti, oltre a contribuire al miglioramento dello stato generale di
salute, la pratica di alcuni esercizi porta ad una maggior
sensibilizzazione nei confronti di sé stessi, degli altri e
dell’ambiente circostante.
– Il Tai Chi Chuan deve essere praticato solo individualmente?
No, esistono anche moltissimi esercizi a coppie. Studiati anticamente
per sentire ed intuire movimenti ed intenzioni dell’avversario sono
stati riportati e riadattati ai giorni nostri per risvegliare e
sviluppare sensi, intuito e capacità di interpretazione e relazione
trascendendo i comuni dialoghi basati esclusivamente sulle parole. Si
impara a svuotare la mente da ogni pensiero perturbante raggiungendo
quella calma interiore che permette di cogliere il famoso “qui e ora’,
cioè il momento e l’atmosfera in cui siamo immersi mentre compiamo il
nostro gesto vitale.
Nessun pensiero, nessuna preoccupazione interferiranno con i fluidi
gesti del Tai Chi Chuan permettendo così al praticante di far riposare
la mente ed al tempo stesso di fruire di risorse energetiche, sovente
dissipate in inesauribili processi mentali. Così, migliorando lo stato
di salute, rinforzando il fisico, imparando a dialogare oltre le
parole e rasserenando la mente, è possibile creare i presupposti per
una profonda crescita interiore, sensibile agli equilibri interni ed
al tempo stesso esterni che animano la nostra vita ed i cui frutti
saranno tra i più vari, in base alle scelte che ognuno farà lungo la
propria Via.
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