L’arte del rilassarsi dalla testa ai piedi: “La posizione del cadavere”

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L’arte del rilassarsi dalla testa ai piedi: “La posizione del cadavere”

di Anonimo

– La Posizione del Cadavere –

I medici di tutto il mondo civilizzato riconoscono che nella

vita moderna la presenza degli stress è tale da costituire ormai una

delle maggiori minacce per la salute e la vita stessa. I dottori

continuano a raccomandare ai loro pazienti di rilassarsi di più, ma

questi trovano che è più presto detto che fatto.

Se rilassarsi fosse soltanto questione di lasciarsi cadere e

giacere immobili per diversi minuti, allora tutti riuscirebbero a

rilassarsi in qualsiasi momento. Ma le tensioni si aggrappano a noi

più tenacemente di così, sono di natura penetrante e si installano nei

nervi e nei muscoli del corpo con ogni ferma intenzione di farne la

propria abitazione permanente. Ai primordi dell’umanità lo schema

quotidiano di vita era lavoro-riposo-lavoro-riposo, uno di seguito

all’altro in modo naturale cosi come il sole sorgeva e tramontava.

Oggi non è la fatica fisica la causa delle tensioni dei muscoli, e

nemmeno un pericolo fisico diretto; le persone hanno tensioni per

motivi che non rientrano nell’ambito del pensiero cosciente. Provano

ansietà, frustrazione, paura e insicurezza in modo vago, senza una

causa precisa. Si potrebbe dire che la tensione nervosa è divenuta

sofisticata. Parole che suonano strane, come angst, costellano i

resoconti della scena contemporanea.

Gli Yogi hanno una posizione con la quale amano completare una

seduta di esercizi. É macabramente denominata la Posizione del

Cadavere (Savasana) perché per assumerla bisogna giacere lunghi

distesi sulla schiena, perfettamente immobili, esattamente come una

persona morta. Si potrebbe chiamarla anche la Posizione del

Rilassamento, poiché questo è il suo scopo.

“Giacete supini, sulla schiena. Come morti.” Questo è quanto

insegna lo Yoga sia antico sia moderno. Ed è tutta l’istruzione di cui

hanno bisogno un uomo o una donna che vivano in modo semplice.

Gli Yogi del passato che inventarono questo prezioso asana

sapevano come stendersi e rilassarsi, ed erano guidati da guru che

erano (o avrebbero dovuto essere) modelli di equilibrio e di serenità.

Si dice che gli Yogi abbiano imparato molto dallo studio dei

gattopardi. Certamente il ramo domestico, che ben conosciamo, della

stessa famiglia, ci rivela un’alta capacità di conservare l’energia,

equilibrio di movimenti, prontezza di riflessi e abilità estrema nel

rilassarsi. Un gatto che dorme lascia sul cuscino un’impronta molto

più grande di quanto ci si potrebbe aspettare da una forma così poco

consistente. E questo vale anche per un neonato che giace in una

culla. Entrambi veramente si abbandonano con tutto il loro peso.

Purtroppo quando il bambino cresce acquisisce abitudini innaturali

cosicché l’abilità di rilassarsi, se è recuperabile, deve essere

reimparata coscientemente. Per l’homo sapiens il mangiare, il bere, lo

stare in piedi e lo star seduto, il camminare, il respirare, il

dormire, il fare l’amore e il rilassarsi sono arti, ed è veramente

raro il trovare un uomo o una donna che le padroneggi tutte.

– Rilassamento come abilità neuromuscolare –

La Posizione del Rilassamento dello Yoga è chiaramente di

grande agio per noi, e dovrebbe essere praticata per almeno dieci

minuti al giorno, preferibilmente a complemento di una seduta di

asanas di Yoga. Tuttavia, eccovi un caso in cui l’insegnamento dello

Yoga è incompleto per le nostre necessità, per le ragioni che abbiamo

già spiegato. Per fortuna abbiamo una tecnica di rilassamento

muscolare utilizzabile da autodidatti, che è stata esperita da molti

medici come terapia eccellente per pazienti ipertesi. Fu per la prima

volta messa a punto negli anni venti dal Dottor Edmund Jacobson di

Chicago che le diede il nome di rilassamento progressivo. Ogni lavoro

successivo sul rilassamento si è basato su questo metodo.

La preziosa scoperta del Dottor Jacobson fu che il

rilassamento è un’abilità neuromuscolare alla cui padronanza si può

giungere progressivamente, allo stesso modo di qualsiasi altra, come

per esempio il camminare o il ballare, il cantare, il cucinare un

pranzo o il guidare l’automobile. E ciò vale per il rilassamento della

mente come per quello del corpo, sebbene a questo aspetto sia stata

data poca pubblicità.

La base del metodo consiste nel mettervi nella condizione di

riconoscere la tensione nei muscoli e di imparare poi a liberarvene.

Il processo negativo di liberazione – in realtà un non far niente – è

possibile soltanto attraverso l’allenamento positivo alla

consapevolezza delle sensazioni di tensione nervosa in tutte le loro

indefinibili sfumature. Per chi si eserciti regolarmente, l’arte di

rilassarsi è padroneggiabile in poche settimane e può diventare

abituale.

– Preparazione al rilassamento –

La stanza dovrebbe essere tranquilla e non eccessivamente

illuminata. L’aria dovrebbe essere piacevolmente tiepida e senza

correnti. Indossate indumenti comodi e sciolti, se possibile non

indossatene affatto.

Sdraiatevi su un divano solido o sul letto o sul pavimento.

Molti trovano che il pavimento è il posto migliore per stendersi e

rilassarsi. Ci si dovrebbe mettere un tappeto piegato o una coperta.

Se la testa ha bisogno di cuscino, che sia sottile e che non sposti

l’allineamento con la spina dorsale. Testa, collo e corpo dovrebbero

essere in linea retta ma non rigida.

– Rilassamento graduale –

Giacete sulla schiena con le braccia appoggiate comodamente ai

lati, il palmo delle mani in giù e le dita leggermente allargate. Le

gambe dovrebbero essere stese e unite ed i talloni toccarsi o quasi.

Sbattete le palpebre 4 o 5 volte, poi tenete gli occhi chiusi.

Instaurate un ritmo di respiro tranquillo e uniforme.

Respirate profondamente attraverso il naso, ma non tanto profondamente

da causare sforzo. Nello spazio di un minuto diminuite gradatamente la

profondità di respiro fino a che sia lento, tranquillo, leggero e

ritmico.

Incominciando dai piedi e su fino alla testa, dovreste a

questo punto allenarvi a ravvisare la tensione in ciascuno dei

maggiori gruppi muscolari del corpo. Allo stesso modo prendete nota

delle sensazioni di rilassamento quando vi liberate dalla contrazione

muscolare. Con tale metodo dovreste porvi in grado di riconoscere

anche le tracce più vaghe di tensione e avere una percezione naturale

del rilassamento che è un non far niente, un liberarsi dalla tensione.

– Parte inferiore della gamba sinistra (davanti):

– Inclinate il piede sinistro verso l’articolazione della

caviglia. Prendete nota delle tensioni che ne derivano nella caviglia

e sul davanti della parte inferiore della gamba.

… Tenete il piede inclinato per sei secondi … Lasciatelo

andare e prendete nota della sensazione di rilassamento che ne è

derivata.

– Parte inferiore della gamba sinistra (dietro)

Piegate all’ingiù le dita del piede sinistro, contraendo in

tal modo il muscolo del polpaccio sul dietro della parte inferiore

della gamba. Mantenete la contrazione per sei secondi, poi lasciate

andare il più possibile. Anche qui prendete nota delle sensazioni sia

di tensione sia di assenza di questa.

– Parte superiore de[la gamba sinistra (davanti)

– Alzate un poco il ginocchio, poi raddrizzate con forza la

gamba, contraendo il muscolo estensore della coscia … Mantenete la

contrazione … Lasciate andare.

– Parte superiore della gamba sinistra (dietro)

– Girate il piede sinistro e il ginocchio leggermente verso

l’interno, in modo da poter flettere la gamba e tirare indietro il

tallone sinistro. Mantenete la contrazione del bicipite della coscia,

poi lasciate andare.

– Parte inferiore della gamba destra (davanti)

Inclinate il piede verso l’articolazione della caviglia …

Mantenete … Rilassate.

– Parte inferiore della gamba destra (dietro)

Contraete il polpaccio destro spingendo il piede lontano da

voi e piegando all’ingiù le dita … Mantenete per sei secondi …

Rilassate.

– Parte superiore della gamba destra (davanti)

Alzate un poco il ginocchio; poi stendete con forza la gamba,

contraendo in tal modo i muscoli anteriori della coscia … Mantenete …

Lasciate andare.

– Parte superiore della gamba destra (dietro)

– Girate il piede e il ginocchio leggermente verso l’interno.

Tirate indietro il tallone, contraendo il bicipite della coscia …

Mantenete … Lasciate andare.

– Addome

Ritirate lo stomaco all’insù e all’indietro verso la spina

dorsale… Mantenete la contrazione per sei secondi … Liberatevi dalle

tensioni provate.

– Parte inferiore della schiena

Arcuate la spina dorsale in modo che la tensione si propaghi

attraverso la parte inferiore della schiena … Mantenete … Rilasciate.

– Mammella sinistra

Sollevate il braccio sinistro in linea perpendicolare, poi

stendetelo lentamente attraverso il petto contraendo il petto o

muscolo pettorale sinistro … Attendete sei secondi prima di lasciar

andare.

– Mammella destra

Sollevate il braccio destro in verticale e lentamente

stendetelo attraverso il petto … Contraete il pettorale destro per sei

secondi … Lasciate andare.

– Parte alta della schiena

Tirate indietro le scapole come se dovessero toccarsi. Questo

contrae la parte superiore della schiena … Mantenete … Lasciate

andare.

– Avambraccio sinistro

Poggiate il palmo sul pavimento, sollevate la mano

all’indietro verso l’articolazione del polso … Notate le linee di

tensione che salgono lungo i muscoli dell’avambraccio dal polso al

gomito … Lasciate andare.

– Parte superiore del braccio sinistro (davanti)

Tenendo il palmo della mano sinistra girato verso l’alto e il

braccio ben fermo, flettete il braccio sino a che le punte delle dita

tocchino la spalla sinistra. Ciò contrae il muscolo biceps brachi

sulla parte anteriore del braccio. Attendete sei secondi prima di

lasciar andare e rilassare il braccio.

– Parte superiore del braccio sinistro (dietro)

La posizione iniziale è quella della contrazione del biceps

brachi del controllo precedente, con il braccio completamente piegato

in modo che le punte delle dita tocchino la spalla sinistra.

Distendete lentamente il braccio bloccandolo con forza al gomito. Ciò

aziona il triceps, il muscolo situato nella parte posteriore del

braccio e che serve alla sua estensione. Mantenete la contrazione per

sei secondi, poi rilasciate.

– Avambraccio destro

Poggiate il palmo sul pavimento, sollevate tutta la mano

all’indietro verso l’articolazione del polso … Lasciate andare dopo

sei secondi.

– Parte superiore del braccio destro (davanti)

Tenendo il palmo della mano girato verso l’alto, flettete

completamente il braccio in modo che le punte delle dita tocchino la

spalla destra … Mantenete … Lasciate andare.

– Parte superiore del braccio destro (dietro)

Partendo dalla contrazione del precedente controllo, allungate

il braccio bloccandolo con forza dal gomito contraendo in tal modo la

parte superiore del braccio … Mantenete … Rilassate.

– Spalle

Contraete le spalle alzandole per sei secondi … Lasciate

andare e rilassate.

– Gola

Contraete i muscoli della gola tirando fortemente in giù gli

angoli della bocca … Mantenete … Rilassate.

– Collo

Contraete i muscoli del collo premendo all’indietro la testa

contro il pavimento … Contraete … Lasciate andare.

– Mascella

Sbadigliate lentamente, continuando a fare resistenza con i

muscoli della mascella. Lasciate andare e rilassate dopo una

contrazione di sei secondi.

– Labbra

Contraete e spingete in avanti le labbra, notando la

sensazione di tensione … Lasciate andare e rilassate.

– Lingua

Tenendo i denti uniti, con la punta della lingua toccate il

palato più indietro che vi è possibile. Mantenete, poi lasciate

andare.

– Occhi

Senza muovere la testa, guardate il più lontano possibile

verso sinistra … il più lontano verso destra … il più lontano verso

l’alto … il più lontano verso il basso. Prendete nota delle sensazioni

di tensione nei muscoli che muovono i globi oculari, e concentratevi

poi sulla sensazione di rilassamento quando lasciate andare.

Questo è un esercizio prezioso per rinforzare i muscoli degli

occhi che abbiamo la tendenza a trascurare. Siamo pigri quando si

tratta di muovere gli occhi, e preferiamo invece girare la testa.

– Rilassamento controllato

Questa spiegazione della tecnica che condiziona il

rilassamento muscolare profondo può sembrare complicata sulla carta.

In pratica troverete che è molto semplice da seguire, e dopo alcuni

giorni non dovreste più aver bisogno di consultare il testo. E le

contrazioni non devono essere continuate per anni, bensì finché l’arte

di rilassarsi diventa un’abitudine. Di solito si possono fare

progressi in poche settimane, e si arriverà al controllo completo in

tre o quattro mesi. A questo punto le contrazioni condizionanti

possono essere sospese, tranne che per un “ripasso” occasionale.

Dal momento in cui riuscirete bene nell’arte di decontrarre i

muscoli, vi accorgerete che in accordo anche la mente si rilassa. Dato

il legame esistente fra mente e muscolo, questo non vi deve

sorprendere. Ma la tecnica che abbiamo appena descritto può essere

applicata al rilassamento della mente oltre che a quello del corpo,

cosicché la pace della mente diventa effettivamente un’abilità

neuromuscolare. Ma ciò sarà descritto in un capitolo successivo. Nel

frattempo, come preparazione a questo progresso, fate particolare

attenzione a rendervi consapevoli delle tensioni nei muscoli della

gola, della mascella, delle labbra e degli occhi. Questi muscoli sono

strettamente connessi con il modo di funzionare del pensiero.

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