L’arte di amarsi e rispettarsi

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L’arte di amarsi e rispettarsi

Una parte molto importante della cura di sé è amare e rispettare se stessi. Quando ci guardiamo
dentro, stabiliamo confini e riorganizziamo le priorità, possiamo lasciar andare alcune
responsabilità che non ci appartengono.

Per ogni persona che è sovraccarica di responsabilità e di compiti, ce n’è un’altra che vive più
leggera e senza tante preoccupazioni. Se ciò accade regolarmente, arriverà un momento in cui la
prima persona sarà molto stanca e inizierà a rinunciare ad attività che sono preziose per lei, a
sentirsi ansiosa e senza speranza. L’arte di amarsi è estremamente importante per il proprio
benessere.

E sarà proprio in quel momento di lucidità che comincerà a svegliarsi dal proprio letargo come una
bella addormentata. Questa apertura degli occhi avverrà prendendo coscienza della situazione,
osservando il contesto che la circonda e cominciando a chiedersi quale ruolo abbia.

Se la Bella Addormentata decidesse di svegliarsi del tutto, inizierebbe a sbarazzarsi di alcuni
fardelli assunti come propri. Ecco allora che gli altri, che avevano vissuto fino a quel momento
felicemente senza responsabilità, possono arrabbiarsi.

L’arte di amarsi e di ascoltare le proprie emozioni

Il giorno in cui Biancaneve apre gli occhi, la prima cosa che vede è una bara di vetro. Se avete
visto il film Buried – Sepolto, ricorderete il protagonista intrappolato in una bara sotto strati e
strati di terra; non prova certo felicità.

Quando ci accorgiamo di essere intrappolati e sepolti sotto una pila di compiti, è normale provare
angoscia, ansia, tristezza, rabbia, ecc. Una delle grandi sfide consiste nell’analizzare queste
spiacevoli emozioni e cercare di capire quale messaggio è associato a esse.

L’ansia, sebbene fastidiosa, non è pericolosa, di fatto per migliaia di anni ci ha aiutato a
sopravvivere. Appare nelle nostre vite per metterci in guardia da situazioni pericolose. Affrontare
questa ansia, provarla e smettere di fare ciò che potrebbe causarla è un atto di amor proprio.

Condannare e incolpare l’ansia per essere nel nostro corpo è come condannare il messaggero per
averci consegnato una lettera il cui contenuto non ci piace.

Il prezzo di essere bravi o di salvare gli altri

Se Mulan fosse stata una brava ragazza e avesse cercato di rispettare i mandati familiari e i ruoli
sociali imposti, non si sarebbe mai arruolata nell’esercito e non avremmo né una leggenda né i film
che ne parlano.

Agire in modo da non deludere gli altri, soprattutto le persone care, è il primo passo per
sovraccaricarci. Dietro il ruolo da brava ragazza o crocerossina, di solito si cela la paura di non
essere amati, dunque il desiderio di compiacere.

In psicologia questo fenomeno è noto come beneficio secondario del sintomo, ovvero se la persona
mantiene una condotta nociva per sé, alla base vi è una potente motivazione che lo rafforza.

Essere la persona che si fa carico di tutto implica, da un lato, diventare “indispensabile” e per
questo apprezzata. Spesso, di fatto, si ricorre a frasi del tipo: “Se non lo faccio io, non lo fa
nessuno”, “Non so cosa ti succederebbe senza di me” oppure “Quando smetterò di farlo, ti mancherà”.

D’altra parte, significa anche evitare situazioni spiacevoli, come litigi, o emozioni spiacevoli,
come la paura di deludere gli altri o di non essere amati.

Questo ruolo, tuttavia, non è esercitato in modo pienamente consapevole. Ogni persona vive in un
preciso contesto sociale, culturale e familiare. Proprio questo contesto può favorire o meno una
certa condotta.

L’arte di amarsi: non voglio turbarti, ma non voglio nemmeno tradire me stesso

Continuando con l’esempio delle principesse Disney, ricordiamo anche Ariel. La sirenetta non voleva
far arrabbiare suo padre o far preoccupare il granchio Sebastian, ma semplicemente esplorare oltre
ciò che aveva conosciuto fino a quel momento.

Quando una persona si pone dei limiti e inizia a lavorare sulla cura di sé, non lo fa per turbare
gli altri, ma per rivendicare la propria autostima e la fedeltà verso se stessa.

A volte, amare e prendersi cura di se stessi richiede lo sforzo di dover deludere le persone che
prima erano contente.

“Voglio amarti senza attaccarti. Apprezzarti senza giudicarti. Unirmi a te senza invaderti.
Invitarti senza pretendere la tua presenza. Lasciarti andare dalla mia vita senza farti sentire in
colpa. Aiutarti senza offendere te. Se posso ottenere lo stesso da te, ci incontreremo veramente e
ci arricchiremo a vicenda”.

-Virginia Satir-

Essere la principessa che affronta tutte le sfide lungo il cammino può avere un prezzo molto alto.
L’amore e la gratitudine dei sette nani o del principe non compensano la fine dei giorni in una bara
di vetro.

L’arte di amarsi e assertività come alleata

L’assertività è la capacità di riconoscere diritti e doveri in relazione agli altri. È strettamente
correlata alle abilità sociali, all’autostima e alla valutazione che facciamo di noi stessi e degli
altri.

Spesso lasciamo che le altre persone si sentano apprezzate o rispettate in una conversazione, e in
parte ciò dipende da noi in quanto interlocutori. Un’altra parte, tuttavia, dipende da se stessi.

Essere chiari sui propri limiti, sapere quali oneri possiamo o vogliamo assumerci in ogni momento
della nostra vita e in ogni relazione, riflettere sul perché assumiamo certi pesi, amarci e farci
rispettare dipende in gran parte da noi stessi.

Bibliografia

Amat, V. (2018, 28 julio). EL ENIGMA DE LAS BELLAS DURMIENTES. Víctor Amat.
victoramat.es/el-enigma-de-las-bellas-durmientes/

Gonzalez, A. (2020, 4 febrero). Lo bueno de tener un mal día: Cómo cuidar de nuestras emociones para
estar mejor. Editorial Planeta.

Hilts, E. (2016, 4 febrero). Manual de la Perfecta Cabrona: Consejos para estar segura de una misma
y no dejarse pisotear (001 ed.). DEBOLSILLO.

Mayer-Spiess, O. C. (2011, 19 octubre). La asertividad: expresión de una sana autoestima
(Serendipity) (Spanish Edition). Desclée De Brouwer.

www.wikihow.it/Comportarti-in-un-Litigio

da lista mentem gg

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