L’autoregolazione emotiva puo’ essere allenata

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L’autoregolazione emotiva puo’ essere allenata

L’autoregolazione delle emozioni e degli impulsi dipende dall’interazione tra la corteccia
prefrontale e i centri emotivi, in particolare i circuiti che convergono nell’amigdala. In questo
articolo parliamo di questo affascinante processo.

Nessuno è libero se non è padrone di se stesso. Nell’essere padroni di noi stessi, l’autoregolazione
emotiva gioca un ruolo chiave. Epitteto pronunciò queste parole già 2000 anni fa ed è difficile
capire il motivo per cui la psicologia non ha dato alle emozioni la giusta rilevanza fino al 1995,
anno in cui viene pubblicata Intelligenza emotiva di Daniel Goleman

Le neuroscienze contemporanee sottolineano il ruolo dell’amigdala nelle reazioni emotive impulsive e
ansiose. Un’altra parte del cervello, tuttavia, presiede all’elaborazione di una risposta più
adeguata (Goleman 1996). La regolazione delle risposte emotive può dunque essere allenata. Secondo
Goleman, allenare le nostre emozioni può aiutarci a:

Motivarci.

Perseverare nello sforzo nonostante le possibili frustrazioni.

Controllare gli impulsi (le emozioni possono manifestarsi su 4 livelli: corporeo, cognitivo, emotivo
e degli impulsi).

Posticipare le gratificazioni.

Regolare lo stato d’animo.

Evitare che l’angoscia interferisca con le nostre facoltà cognitive.

Essere empatici e fidarsi degli altri.

“La rabbia, il risentimento e la gelosia non cambiano il cuore degli altri, cambiano solo il tuo.”

– Shannon L. Alder –

La causa evolutiva e il bisogno di allenare l’autoregolazione emotiva

La capacità di ottenere una rapida risposta dall’organismo e guadagnare millisecondi in situazioni
pericolose deve essere stata vitale per i nostri antenati. Questa configurazione è rimasta impressa
nel cervello di tutti i protomammiferi, compresi gli esseri umani.

Il rudimentale cervello minore dei mammiferi permette una risposta emotiva molto rapida.
Ciononostante, si tratta al tempo stesso di un risposta grezza. Le cellule coinvolte consentono
un’elaborazione veloce, ma anche imprecisa; questi rudimentali stati di caos emotivo, basati sul
sentire piuttosto che sul pensare, sono le emozioni precognitive (Goleman, 1996).

C’è però un problema: l’amigdala si sbaglia con frequenza. Riceve informazioni su un unico neurone e
solo una piccola frazione dei segnali raccolti dagli occhi o dalle orecchie. La stragrande
maggioranza dei segnali giunge ad altre aree del cervello che impiegano più tempo per analizzare le
informazioni… e fare una lettura più accurata (Goleman, 2015).

L’autoregolazione e l’apprendimento socio-emotivo

Tutte le competenze dell’intelligenza emotiva si sviluppano con l’apprendimento a partire
dall’infanzia. I programmi di apprendimento socio-emotivo sono pensati per offrire ai bambini ciò di
cui hanno bisogno via via che il loro cervello si sviluppa; ecco perché si dice che sono adattati
allo sviluppo (Goleman, 2015).

Il cervello è l’ultimo organo del corpo a raggiungere la maturità anatomica. Se osserviamo i
cambiamenti che avvengono ogni anno nel modo di pensare, di comportarsi e di reagire del bambino,
ovvero le fasi di sviluppo infantile, assisteremo effettivamente al suo sviluppo cerebrale.

L’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene interferisce con l’efficienza cognitiva e con
l’apprendimento. Quando ci concentriamo sulle preoccupazioni, la rabbia, l’angoscia o qualsiasi
altra emozione che provoca alti livelli di stress, avremo una minore attenzione. L’autoregolazione
emotiva aiuta a individuare questi meccanismi e ad adattarli al contesto personale.

D’altra parte, se riusciamo a controllare questi piccoli incidenti emotivi, la memoria di lavoro
aumenta, vale a dire migliora la capacità di attenzione necessaria per memorizzare le informazioni.
L’apprendimento socio-emotivo ci insegna a gestire queste emozioni nocive, fatto che a sua volta
favorisce l’apprendimento.

Come mantenere l’apprendimento emotivo?

L’autoregolazione emotiva ci aiuta ad adattarci ai momenti di caos emotivo. Se riusciamo a
perseverare nell’apprendimento, si creano nuovi circuiti; i circuiti acquisteranno sempre più forza,
finché un giorno il cervello lavorerà nel modo corretto senza pensarci due volte. Quando si produce
questo cambiamento, l’abitudine corretta diventa normale (Goleman, 2015).

Naturalmente un adulto può applicare lo stesso insieme di abilità nel proprio ambiente di lavoro per
migliorare il proprio rendimento. Non è mai troppo tardi per migliorare le nostre competenze nel
campo dell’autoregolazione emotiva.

“Un’emozione non causa dolore. La resistenza o la soppressione di un’emozione provoca dolore.”

– Frederick Dodson –

Bibliografia

Caruso, David R. y Salovey, Peter, The Emotionally Intelligent Manager, Jossey-Bass, San Francisco,
2004. [El directivo

emocionalmente inteligente, Algaba, Madrid, 2005.]

Goleman, Daniel (1996). Inteligencia emocional (4a ed. edición). Barcelona: Kairos.

Goleman, D. (2015). El cerebro y la inteligencia emocional: nuevos descubrimientos. B DE BOOKS.

Mora, F. (2012). 1.¿ Qué son las emociones?. El Observatorio FAROS Sant Joan de Déu (www. faroshsjd.
net) es la plataforma de promoción de la salud y el bienestar infantil del Hos-pital Sant Joan de
Déu (HSJD) de Barcelona., 14.

Salmurri, F. (2004). Libertad emocional. Estrategias para educar las emociones.

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