Laya Yoga

pubblicato in: AltroBlog 0
Laya Yoga

Il Laya Yoga è la scienza che permette di liberare l’energia latente nel sistema nervoso umano.

Quando l’uomo si è evoluto, da animale motivato fisicamente ad animale motivato mentalmente, ha
perduto molto della sua forza fisica e della sua capacità di resistenza. È possibile che la forza e
la resistenza degli antenati cavernicoli dell’uomo siano ancora racchiuse nel suo Sistema Nervoso
Centrale (cioè il cervello e il midollo spinale), sotto forma d’energia potenziale. Il Laya Yoga è
la chiave che cerca di schiudere le riserve delle energie nascoste dell’uomo.

Questa energia latente è chiamata « Kundalini » ed è simboleggiata da un serpente avvolto su se
stesso tre volte e mezzo. La simbologia del serpente ci dà le implicazioni segrete della « Kundalini
».

Il serpente è un simbolo sessuale fin dai tempi più remoti, e questo ci dice che la Kundalini è
intimamente connessa con l’espressione sessuale dell’uomo. Infatti l’attività sessuale scaturisce
dal flusso della forza Kundalini, ed è l’esempio più concreto di un’energia latente in noi che ha
effetti tanto vasti sulla nostra vita. L’orgasmo dell’unione sessuale, si dice, è simile al tremito
e alla beatitudine dell’ascesa della Kundalini.

Questo nesso tra l’attività sessuale e la Kundalini ha portato a svilupparsi due diverse scuole di
pensiero. La scuola Tantra insegna l’ascesa e la liberazione della Kundalini usando l’atto fisico
del rapporto come un canale attraverso il quale si esprime questa energia. La scuola Yoga insegna
che l’attività sessuale deve essere interrotta (Bramacharya), reprimendo cosi la Kundalini fino a
quando la pressione diviene sufficientemente forte perché la sua energia si desti. Entrambe le
scuole pos­siedono metà della chiave, nei loro rispettivi punti di vista, e il risultato è che
entrambe hanno confuso completamente gli occidentali, i quali si sono dati alla pratica degli
esercizi non del tutto innocui prescritti dall’una o dall’altra tradizione.

Il serpente, oltre a simboleggiare l’istinto della procreazione, rappresenta la saggezza… la
saggezza del controllo mentale. Questo indica che, se esiste un’energia come la Kundalini, può
venire liberata solo se la mente esercita un preciso e cauto stimolo nei punti dove è più facile che
la Kundalini si manifesti. L’individuo che destasse la Kundalini senza aver acquisito prima il
controllo della propria mente mediante le discipline del Raja Yoga, correrebbe il rischio di
un’infermità mentale.

L’ultimo punto che si deve sottoporre all’attenzione dello studente riguarda il fatto che il
serpente viene sempre mostrato ravvolto in spire. Un serpente si avvolge in tal modo per prepararsi
a scattare, ed è cosi che la Kundalini sta dentro di noi, compressa come una molla, e pronta a
passare dall’energia statica potenziale alla manifestazione cinetica, nelle condizioni adatte. I tre
avvolgimenti rappresentano i tre stati dell’energia (positiva, negativa e neutra), mentre il mezzo
avvolgimento rap­presenta la Kundalini, sempre in procinto di passare dalla manifestazione statica a
quella cinetica.

In Oriente si insegna che, come l’incantatore di serpenti deve per prima cosa rendersi immune ai
veleni, io studente del Laya Yoga deve prepararsi ai trauma del risveglio della Kundalini, o subirne
le conseguenze. Inoltre, deve sapere e ricordare che risvegliare la Kundalini è più.’i facile che
controllarla e dominarla.

Gli antichi Yogi ottenevano la loro straordinaria conoscenza del corpo umano soprattutto mediante un
processo d’introspezione. Per mezzo del Raja Yoga divenivano così intensamente consci di se stessi
che « sentivano » interiormente, più che non « vedessero », i principali vasi sanguigni, i nervi e
gli organi. Da questa introspezione nacque una teoria relativa all’esistenza di certi « Nadi », o
nervi psichici attraverso i quali poteva manifestarsi la Kundalini.

Di questi canali astrali, i tre più importanti vennero chiamati Ida, Pingala e Sushumna. Ida e
Pingala scorrono lungo il lato sinistro e destro della spina dorsale (in corrispondenza con il
ganglio nervoso simpatico ai due lati della colonna vertebrale), mentre Sushumna scorre in mezzo, in
una posizione corrispondente a quella del midollo spinale.

Allegoricamente, Sushumna rappresenta il canale della « Coscienza di Cristo » in tutti noi, che
viene tenuto vacante o « crocifisso » dalle emozioni scatenate in Ida e Pingala (i due ladroni
appesi ai lati di Cristo).

La Kundalini è racchiusa alla base della spina dorsale nel « Kanda » a forma di uovo, dal quale
emanano, è detto, settantaduemila nervi psichici, inclusi Ida, Pingala e Sushumna. Lo scopo del Laya
Yoga consiste nel destare la Kundalini e nel forzarla ad ascendere lungo Sushumna, svegliando i vari
centri vitali situati lungo il percorso, e unendosi finalmente con il centro alla sommità, il
Sahasrara, dove si compie l’unione tra la Shakti della Kundalini (energia femminile o negativa) e la
Shakti di Siva (energia maschile o positiva).

Questo concetto può essere interpretato simbolicamente o letteralmente. Ogni « Chakra », o centro
psichico, quando viene toccato dall’ascendente Kundalini, pone per cosi dire in coabitazione il Dio
e la Dea che dimorano al suo interno. Si può dire che questa sia la descrizione dell’unione tra
l’aspetto positivo e quello negativo della vita, che avviene nel corso dell’ascesa verso la
coscienza spirituale. Solitamente si insegna che il corpo umano contiene sette centri psichici
principali, cinque situati lungo la spina dorsale, e due nella testa. Questi centri sono chiamati
Chakra o Padma. Chakra significa ruota, e quindi si sottintende che tali centri siano attivi o in
movimento. Padma significa loto; e come un loto è qualcosa che cresce, i centri psichici in noi non
sono pienamente sviluppati, ma devono ancora schiudere i loro « petali » per sbocciare.

Un centro psichico (Chakra o Padma) può essere definito come un vortice rotante d’energia, situato
al punto di congiunzione tra il corpo e la mente. Lo studente, a prima vista, può essere tentato di
respingere l’idea dei « centri psichici »; ma se considera che questo insegnamento del Laya Yoga è
una teoria vecchia di 2.500 anni, riscoperta solo recentemente dalla psichiatria moderna con la
denominazione di « medicina psicosomatica », non potrà fare a meno di provare un interesse
razionale. Ogni Chakra è correlato con una ghiandola importante e un centro nervoso del nostro
or­ganismo. Per coincidenza, o mediante un metodo d’introspezione analitica che per noi è andato
perduto, i punti in cui sono situati i Chakra corrispondono ai punti del corpo umano in cui si
manifesta più comunemente la tensione psicosomatica.

da etanali.it/laya_yoga.htm

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *