di Marcello Bonazzola
Tratto da:
La Scienza del Benessere Spirituale
I SEI FANTASMI DELLA PAURA
Prima di mettere in pratica anche solo una parte di questo
insegnamento, la vostra mente deve essere pronta a riceverlo. La
preparazione non è difficile: comincia con lo studio, la comprensione
e l’analisi dei tre nemici di cui dovete liberarvi, e cioè
l’Indecisione, il Dubbio e la Paura.
Il sesto senso non funzionerà mai se questi nemici, o anche uno solo
di essi, rimarrà nella vostra mente.
I membri di questo antipatico trio sono strettamente correlati; dove
ne trovate uno, anche gli altri due sono a portata di mano.
L’indecisione è la radice della paura.
L’indecisione ricerca il dubbio; i due si mescolano e diventano paure.
Il processo di fusione dei due, spesso, è lento, e questa è una delle
ragioni per cui i tre nemici sono così pericolosi; essi nascono,
crescono e si sviluppano senza che la loro presenza possa essere
notata.
Fate un attento esame di voi stessi, e controllate se vi sia qualche
traccia di paura sulla vostra strada.
Lo scopo di questa introduzione è quello di focalizzare l’attenzione
sulle cause e sulla cura delle sei paure base; prima, però, dobbiamo
conoscere a fondo il nemico, dobbiamo conoscere il suo nome, le sue
abitudini e sapere dove dimora.
Analizzatevi attentamente e riflettete se queste sei paure sono in
voi. Non fatevi ingannare dalle abitudini di questi sottili nemici:
qualche volta essi rimangono nascosti nella mente subconscia dove sono
difficili da scovare ed ancor più da eliminare.
La paura è solo uno stato mentale.
Ci sono sei Paure base, ed ognuno di noi soffre di una qualche
combinazione delle stesse.
Descritte nell’ordine in cui appaiono più comunemente esse sono:
1° La Paura della povertà;
2° La Paura della critica;
3° La Paura delle malattie;
4° La Paura di perdere l’affetto di una persona cara;
5° La Paura della vecchiaia;
6° La Paura della morte.
Le prime tre sono quelle più angosciose.
Ne esistono, poi, molte altre di minore importanza, ma possono essere
catalogate sotto quelle principali.
La paura non è niente di più che uno stato mentale, e come tale è
soggetto al controllo ed alla direzione dell’uomo, che non può creare
nulla se prima non l’ha concepito sotto forma di impulso di pensiero;
e da ciò deriva un altro concetto basilare, e, cioè, che gli impulsi
di pensiero nell’uomo possono essere immediatamente convertiti nel
loro equivalente fisico, siano essi impulsi volontari, od involontari
(questi ultimi sono quelli raccolti per puro caso, quelli cioè che
sono stati realizzati da altre menti).
Possono essere determinanti per il destino delle persone, siano essi
stati creati direttamente, con proprie mete e desideri, od acquisiti
da altri..
Noi stiamo qui gettando le fondamenta per acquisire un nuovo modo di
pensare, e vogliamo capire perché alcune persone sembrano essere
fortunate; mentre altre, di uguale o maggior abilità, addestramento,
esperienza e capacità mentale, sembrano destinate all’eterna sfortuna.
La Natura ha dotato l’uomo del controllo di molte sue manifestazioni,
ed una di queste è il pensiero.
Se è vero che ogni pensiero ha la tendenza a convertirsi nel suo
equivalente fisico, e questo è vero aldilà di qualsiasi dubbio
razionale, è anche vero che un pensiero di paura non può essere
trasformato in uno di coraggio; sono cose del tutto diverse, e
contrarie tra loro..
Non ci può essere nessun compromesso tra povertà e ricchezza, le
strade che vi ci conducono corrono in direzione opposta.
La parola ricchezza è qui usata nell’accezione più ampia,
intendendola, cioè, quale spirituale e mentale.
Il punto di partenza del sentiero che conduce alla ricchezza è il desiderio.
Nel Capitolo su questo argomento avete già trovato le istruzioni per
il suo uso appropriato.
In questo capitolo sulla paura troverete le istruzioni per preparare
la vostra mente a farne un uso corretto.
Questo è il momento giusto per programmare quanto gli eventi abbiano
in serbo per voi.
Si sta tracciando una mappa della strada che dovrete percorrere: se la
seguirete, essa vi terrà sul percorso giusto, ma se rifiuterete di
partire, o se vi fermerete prima di arrivare, dovrete biasimare
soltanto voi stessi.
Questa responsabilità è vostra; nessun alibi vi salverà. Dovrete
accettare le vostre responsabilità, anche se ora non vi sentite ancora
pronti, perché l’accettazione non è altro che uno stato della mente.
E voi ne possedete una.
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