Le abitudini: alcune curiosita’

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Le abitudini: alcune curiosita’

Capita spesso di voler acquisire nuove abitudini e abbandonarne alcune. In questo articolo parleremo
di alcune curiosità sulle abitudini che, nella maggior parte dei casi, rivelano il nostro modo di
pensare.

Le abitudini sono definite come pratiche che si ripetono con frequenza e, quasi sempre,
automaticamente. Aiutano ad affrontare una situazione o risolvere un problema ricorrente senza dover
pensare più e più volte a come farlo. In altre parole, aiutano a superare la routine, liberando il
cervello che può così concentrarsi su altri dimensioni più complesse.

Le abitudini sono presenti negli esseri umani, ma anche negli animali. In molti casi sono associate
a processi biologici e in altri ad aspetti culturali. Possono essere individuali, ma anche
collettive. Cambiano da una società all’altra e anche a seconda del tempo.

A volte le abitudini hanno una base o un supporto ragionevole, altre volte no. Alcuni di questi
costumi garantiscono il benessere, mentre altri obbediscono solo ad automatismi inconsci. Ci sono
molti fatti curiosi su questo argomento, come quelli che presenteremo qui di seguito.

Tendiamo a mantenere le nostre abitudini.

Abitudini nel tempo

Tra le abitudini più strutturate spiccano quelle legate all’igiene. Oggi sembra normale lavarsi
tutti i giorni, ma non è sempre stato così. Nel Medioevo si riteneva che lavarsi fosse un’usanza
moralmente sporca. In altre parole, si lavavano solo coloro i quali avevano bisogno di purificare la
propria anima.

Si dice addirittura che i nativi americani furono sorpresi dal fetore emanato dagli europei giunti
nel continente durante la Conquista. I conquistatori erano convinti che bastasse indossare abiti
raffinati o usare profumi.

Un’altra delle stranezze del Medioevo era che la defecazione era considerata un onore, motivo per
cui era comune avvenisse in presenza di altre persone. In alcuni posti era persino disposta una fila
di “gabinetti” in modo da poter parlare durante la defecazione.

Tuttavia, le “strane” abitudini di questo tempo non finiscono qui. Nel Medioevo era consuetudine
gettare gli escrementi dalle finestre. Era consuetudine, soprattutto, in città come Parigi. Dal 1513
questa pratica iniziò a essere vietata.

Altre curiosità

Charles Duhigg è uno dei ricercatori più importanti in merito allo studio sulle abitudini. Ha
sottolineato che l’abitudine prevede un ciclo composto da tre parti: segnale, routine e ricompensa.
Questo ci porta a un punto essenziale: per acquisire e mantenere un’abitudine, ci deve essere una
ricompensa.

Questo è il motivo per cui è così difficile acquisire abitudini che non ci risultano allettanti. Per
esempio, uno dei buoni propositi per l’anno nuovo è spesso quello di perdere peso. I dati indicano
che solo l’8% delle persone riesce ad adottare diete che consentono loro di raggiungere questo
obiettivo.

Allo stesso modo, è noto che le abitudini più radicate coinvolgono determinati livelli di dopamina:
durante la loro esecuzione si produce una sensazione di benessere.

I gangli della base sono responsabili della regolazione delle abitudini. Fino a poco tempo fa si
diceva che, per acquisire una nuova abitudine bisognasse ripetere la stessa azione per 21 giorni
consecutivi. Oggi sappiamo che ciò non basta. In realtà, sono necessari 66 giorni consecutivi.

L’abitudine di usare lo spazzolino dei denti non si deve a un medico né a un dentista, ma a un
pubblicitario americano che lavorava per un’azienda di dentifrici.

Altri dati sulle abitudini

Anche se attualmente si ribadisce spesso l’importanza di lavarsi i denti dopo ogni pasto, questa
buona abitudine non è stata diffusa da un dentista o un medico. Il primo a suggerirla fu un
pubblicitario americano di nome Claude Hopkins. Ovviamente, lavorava per un’azienda di dentifrici.

Gli esperti di marketing sottolineano che le persone sono molto fedeli alle loro abitudini, che
modificano solo quando vanno incontro grandi cambiamenti.

Alla luce di ciò, il cliente perfetto per il mercato è una donna incinta. La gravidanza è una fase
in cui la donna acquista nuovi prodotti che spesso sostituiscono il consumo di altri abituali.

Le abitudini sono così importanti che molti degli algoritmi sviluppati hanno la funzione di
raccogliere dati su di esse. Tracciano le abitudini di acquisto per capire cosa si compra, quando e
come. Lo scopo è proporre offerte “casuali” di prodotti su misura. In altre parole, assicurarsi
l’acquisto.

Bibliografia

González Menéndez, R. (1995). Como liberarse de los hábitos tóxicos.: Guía para conocer y vencer los
hábitos provocados por el café, el tabaco y el alcohol. Revista Cubana de Medicina General Integral,
11(3), 253-284.

it.wikipedia.org/wiki/Claude_C._Hopkins

www.scielo.org.pe/scielo.php?script=sci_arttext
<www.scielo.org.pe/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S1019-43552018000400007>
&pid=S1019-43552018000400007

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