Le donne sono più emotive

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Le donne sono più emotive

Data articolo: novembre 2008

Fonte: www.corriere.it

La scienza conferma

L’analisi delle aree cerebrali attivate in un test specifico mostra le differenze «biologiche»

Anche la scienza lo conferma: le donne sono più emotive ed empatiche degli uomini. L’altra «metà del
cielo» sarebbe intrinsecamente più incline a esprimere le proprie emozioni e a decodificare quella
altrui attraverso indicatori «non verbali».

A dimostrarlo è uno studio condotto dal gruppo di Alice Mado Proverbio, del laboratorio di
Elettrofisiologia cognitiva dell’universitá di Milano-Bicocca, in collaborazione con Alberto Zani,
dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr di Milano-Segrate.

«Abbiamo osservato – spiega Mado Proverbio – le risposte cerebrali di 12 uomini e 12 donne (studenti
universitari destrimani e sani) alla vista di circa 220 immagini a colori raffiguranti persone di
varia età, numero e genere in differenti contesti sociali (a passeggio, in bicicletta, mentre
leggono, giocano, si salutano, vanno a far la spesa, danno da mangiare al cane, fanno sport) o solo
paesaggi urbani o naturali (interni o esterni di uffici, scuole, appartamenti, boschi, colline,
spiagge)».

ANALISI NEUROLOGICA – L’analisi dell’attivazione delle diverse aree cerebrali «accese» dai diversi
stimoli ha permesso di riconoscere una maggiore risposta cerebrale per le immagini con esseri umani
piuttosto che con scenari nelle donne rispetto agli uomini. «I dati suggeriscono un maggiore
interesse e attenzione da parte del cervello femminile per questa classe di stimoli biologicamente
rilevanti, cioè le immagini dei propri simili. Si può infatti pensare che il ruolo biologico di
nutrice/allevatrice sia ottimizzato da una maggiore empatia nei confronti dei piccoli» spiega Mado
Proverbio. «La predisposizione genetica della donna a essere più interessata a stimoli sociali,
piuttosto che, per esempio, a macchinari, è in parte confermata da studi comparativi che evidenziano
differenze di sesso in primati non-umani.

I Cebi subsahariani femmine preferiscono di gran lunga giocare con le bambole piuttosto che con
palle o macchinine e viceversa; i piccoli macachi Rhesus femmina passano molto più tempo dei maschi
a prendere in braccio e manipolare i piccoli del loro gruppo, e così via». «Complessivamente –
conclude la ricercatrice dell’università di Milano – i nostri studi forniscono interessanti indizi
sull’esistenza di differenze di sesso nei circuiti neurali dell’empatia e aiutano in parte a
comprendere la diversa incidenza tra i sessi delle disfunzioni cerebrali legate alla mancanza di
empatia, ad esempio autismo e personalitá antisociale, patologie più frequenti negli uomini che
nelle donne».

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