Le Emozioni di Louise Hay

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Le Emozioni

di Louise Hay

PENSIERO POSITIVO

Dal momento che la nostra cultura ammira l’approccio più maschile e
razionale verso la vita, e disprezza il lato femminile, più portato ai
sentimenti, tutti hanno imparato, in qualche misura, a nascondere i propri
sentimenti, persino a se stessi.

Abbiamo imparato a seppellire la maggior parte delle nostre sensazioni nel
profondo di noi stessi, e a mostrare al mondo soltanto quello che sembra
sicuro; e, generalmente, non è molto.

La maggior parte di noi si sente particolarmente a disagio con i sentimenti
comunemente considerati “negativi”, come la paura, la tristezza, il dolore,
la collera e la sensazione di essere feriti. In realtà non esistono
sentimenti negativi.

Noi definiamo negative le cose perché non le capiamo e quindi ne abbiamo
paura. Tutti questi sentimenti sono naturali e importanti; ognuno ha una
funzione significativa nell’esperienza umana. Invece di respingerli ed
evitarli, abbiamo bisogno di esplorare e scoprire il dono che ogni
sentimento ci offre.

I pensieri sono molto più collegati alla mente cosciente e alla volontà,
mentre i sentimenti vengono da un luogo più profondo e meno razionale. In
una certa misura possiamo scegliere coscientemente i nostri pensieri, ma
l’unica scelta che abbiamo riguardo ai nostri sentimenti è il modo in cui
affrontarli.

Per esempio, la persona che è stata licenziata potrebbe scegliere di
crogiolarsi in pensieri critici o vendicativi sul suo capoufficio, oppure
concentrarsi su pensieri che riguardano la ricerca di un altro lavoro. Ma,
le emozioni sottostanti di rabbia e di paura rimangono lì, immutate. La
persona può scegliere se affrontare queste sensazioni rimanendo seduto in
casa in preda alla depressione, oppure andando in ufficio a gridare contro
il capo; oppure, sfogandosi con un amico o un terapista, per poi andare in
cerca di un nuovo lavoro. In altre parole, può reprimere i suoi sentimenti,
sfogarli, oppure esplorarli, esprimerli, accettarli, e infine trovare un
modo di agire appropriato per prendersi cura di se stesso.

Permettendoci di riconoscere e di vivere i nostri sentimenti, quando si
presentano, sviluppiamo gli strumenti per rimanere in contatto con essi. È
importante entrare in contatto con i bisogni che si trovano sotto le nostre
emozioni e imparare a comunicarli con efficacia. Al di sotto della maggior
parte delle nostre emozioni si trovano le nostre esigenze basilari di amore,
accettazione, sicurezza e autoconsiderazione. Abbiamo bisogno di conoscere
il bambino vulnerabile che vive ancora nel profondo di noi, e di diventare
il genitore affettuoso di cui il nostro bambino interiore ha bisogno.

I nostri sentimenti sono una parte importante della forza vitale che si
muove costantemente attraverso di noi. Impedendo a se stessi di vivere
appieno le proprie emozioni, si interrompe il flusso naturale della forza
vitale. L’energia viene bloccata nel corpo fisico e può rimanere così per
anni; o, addirittura, per tutta la vita, finché non viene liberata. Questo
stato genera dolore emozionale e fisico, e malattie.

Sentimenti repressi = energia bloccata = malattie emozionali e fisiche.

Accettare le nostre emozioni, concederci di viverle e imparare a comunicarle
in modo costruttivo e equilibrato, fa sì che scorrano facilmente e
naturalmente attraverso di noi. Così la forza vitale fluisce, senza
impedimenti, attraverso il corpo fisico, e produce la guarigione emozionale
e fisica.

Vivere i sentimenti = fluire libero dell’energia = salute e benessere
emozionale e fisico.

Mi piace usare l’analogia che paragona le nostre emozioni alle condizioni
meteorologiche, in costante trasformazione; a volte buie, a volte luminose,
a volte violente e intense, altre volte calme e tranquille. Cercare di
resistere, o di controllare le esperienze emotive, è come cercare di
controllare le condizioni atmosferiche: il massimo della futilità e della
frustrazione!

Inoltre, se vivessimo solo giornate di sole, alla temperatura esatta di 20
gradi, la vita sarebbe piuttosto noiosa. Quando siamo in grado di apprezzare
la bellezza della pioggia, del vento e della neve, come quella del sole,
siamo liberi di godere della vita in tutta la sua pienezza.

SENSAZIONI

Dopo aver represso e bloccato le nostre sensazioni non possiamo metterci in
contatto con l’universo insito in noi; non possiamo prestare ascolto alla
nostra voce intuitiva e non possiamo certo godere di essere vivi.

Quando sorvegliamo le nostre sensazioni, impediamo all’energia vitale di
fluire attraverso il nostro corpo. L’energia di queste sensazioni represse e
inespresse rimane bloccata nel nostro corpo e ciò causa sconforto emotivo e
fisico e, a lungo andare, malattie e disturbi fisici.

Diventiamo apatici, quasi fossimo morti.

Dopo aver sperimentato e liberato emozioni del passato, prima represse, un
maggiore flusso di energia e di vitalità arricchirà la vostra vita. E’
importante che impariate a essere in contatto con le vostre sensazioni non
appena esse compaiono: in questo modo possono continuare a muoversi
attraverso voi e il vostro canale rimarrà libero.

Le emozioni hanno una natura ciclica e, come il tempo meteorologico,
cambiano costantemente. Nel corso di un’ora, di un giorno o di una settimana
possiamo provare sensazioni diverse.

Se capiamo ciò, possiamo imparare ad apprezzare tutte le nostre sensazioni e
permettere loro di continuare a cambiare.

Ma, quando temiamo alcune sensazioni – quali la tristezza, o la paura –
inizieremo a usare i nostri freni emotivi non appena ne avremo la
percezione. Non vogliamo percepirle completamente, così ci fermiamo a metà
strada, senza completare l’esperienza.

Tendiamo a considerare dolorose alcune sensazione e, quindi, vorremmo
evitarle.

Ho scoperto, tuttavia, che il dolore deriva realmente dalla resistenza a una
sensazione.

A livello emotivo, quel che ci provoca dolore è la nostra resistenza a una
sensazione “negativa”. Mentre, se permettiamo a noi stessi di percepirla e
di accettarla totalmente, essa diventa una sensazione intensa, non una
sensazione dolorosa.

Non vi sono molte sensazioni “negative” o “positive”: noi le rendiamo tali,
a seconda che le rifiutiamo o le accettiamo. Per me, tutte le sensazioni
sono parte dell’indicibile e mutevole sensazione di essere viva. Se amiamo
tutte le differenti sensazioni, esse ci appaiono come i colori
dell’arcobaleno della vita.

(Lousie Hay)

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