LE FREQUENZE SOLFEGGIO
di Simone Bresciani
Le Frequenze Solfeggio (o Toni Solfeggio) costituiscono l’antica scala di 6 toni pensata per essere utilizzata nella musica sacra, inclusi i bellissimi Canti Gregoriani.
Si credeva che i canti e le loro tonalità speciali stimolassero la pace spirituale, se cantati in armonia. Ogni Tono Solfeggio è composto da una frequenza necessaria per equilibrare l’energia e mantenere il corpo, la mente e lo spirito in perfetta armonia.
Le sei principali Frequenze Solfeggio sono:
396 Hz – Libera il senso di colpa e la paura
417 Hz – Sbroglia situazioni complicate e facilita il cambiamento 528 Hz – Frequenza della Trasformazione dei Miracoli (Riparazione del DNA) 639 Hz – Frequenza della Connessione e delle Relazioni
741 Hz – Frequenza dell’Espressione e delle Soluzioni
852 Hz – Ritorno all’Ordine Spirituale
Da dove nascono questi Toni?
Secondo il Prof. Willi Apel, l’origine dell’antica Scala Solfeggio può essere fatta risalire ad un inno medioevale per San Giovanni Battista. L’inno aveva questa particolarità che le prime 6 linee musicali iniziavano rispettivamente sulle prime 6 note successive della scala, e quindi la prima sillaba di ogni linea veniva cantata su una nota di un grado più alta della prima sillaba della linea che l’aveva preceduta. A causa di questa risonanza matematica in musica, le Frequenze originali erano in grado di stimolare spiritualmente le persone e rendere più “vicine a Dio”.
La Scala Solfeggio originale è stata sviluppata da un monaco benedettino, Guido d’Arezzo (991 – 1050). E’ stata usata dai cantanti per imparare i canti e le canzoni più facilmente. Oggi sappiamo che alla scala musicale (di sette note) sono assegnate le sillabe Do-Re-Mi-Fa-Sol-La-Si. Alla scala originale (di sei note) erano assegnate le sillabe Ut-Re-Mi-Fa-Sol-La. Le sillabe per la scala erano prese dell’inno per San Giovanni Battista “Ut Queant Laxis”, scritto da Paulus Diaconus.
A metà degli anni 70, il Dott. Joseph Puleo, medico ed erborista, trovò sei frequenze sonore elettromagnetiche che corrispondevano alle sillabe dell’inno a San Giovanni Battista.
Come sono state scoperte queste Frequenze?
Secondo la documentazione fornita nel libro Healing Codes for the Biological Apocalypse, il Dott. Puleo è stato introdotto, attraverso la sua apertura mentale, alla riduzione numerica con il metodo Pitagorico. Usando questo metodo, scoprì lo schema di sei codici ripetuti nel Libro dei Numeri, Capitolo 7, versetti dal 12 all’83.
Il metodo Pitagorico è un metodo molto semplice, utilizzato per ridurre grandi numeri in una sola cifra. Il valore di tutte le cifre viene sommato. Dopo questa prima addizione, se il numero contiene ancora più cifre, il processo viene ripetuto.
Ecco un esempio:
456 può essere ridotto a 15 (4+5+6) e successivamente ridotto a 6 (1+5). Quindi il numero 456 si riduce a 6.
Come detto, il Dott. Puleo ha trovato situazioni ripetute nel Libro dei Numeri. Nel Capitolo 7, versetto 12, lui ha trovato un riferimento al Primo Giorno, il Secondo Giorno viene menzionato nel versetto 18, il Terzo Giorno nel versetto 24, e così via fino all’ultimo riferimento del versetto 78 dove si parla del Dodicesimo Giorno.
La riduzione Pitagorica di questi numeri di versetti è:
Versetto 12 = 1 + 2 = 3 Versetto 30 = 3 + 0 = 3
Versetto 18 = 1 + 8 = 9 Versetto 36 = 3 + 6 = 9
Versetto 24 = 2 + 4 = 6 Versetto 42 = 4 + 2 = 6 ….. fino al versetto 78
Da notare la ripetizione del numero 396: questa è la prima Frequenza.
La Frequenza successiva è stata scoperta esaminando il versetto 13, che parla di un un’offerta, un sacrificio. Sei versetti più in basso (versetto 19), la stessa offerta o concetto di offerta viene ripetuto, sei versetti più in basso (versetto) 25) c’è un’altra ripetizione, ecc. Così, utilizzando il metodo Pitagorico di riduzione, il Dott. Puleo ha scoperto un altro schema: 417, la seconda Frequenza. Il resto delle Frequenze è stato scoperto con lo stesso metodo. I significati segreti delle antiche sillabe
Come già detto, le sillabe utilizzate per identificare le note sono: Ut, Re, Mi, Fa, Sol, La. Sono state estrapolate dalla prima “stanza” (strofa) dell’inno per San Giovanni Battista:
“Ut queant laxis Resonare fibris
Mira gestorum Famuli tuorum
Solve polluti Labii reatum
Sancte Iohannes”
(trad. Affinché i fedeli possano cantare con tutto lo slancio le tue gesta meravigliose, liberali dal peccato che ha contaminato il loro labbro, o S. Giovanni)
In altra parole, quindi, il brano canta di come le persone potrebbero vivere insieme in pace e comunicare in armonia il miracolo delle loro vite, e come Dio li benedisse per la produzione di questa “magia”. Il testo di cui sopra sembra suggerire che i Toni Solfeggio possano aprire un canale di comunicazione con il Divino.
Ogni sillaba è stata approfonditamente studiata dal Dott. Puleo e un altro ricercatore, David Hulse, un pioniere della musicoterapia con oltre 40 anni di esperienza, e descrivono i Toni come segue:
UT – 396 Hz (tramuta il dolore in gioia, liberando dal senso di colpa e dalla paura) RE – 417 Hz (sbroglia situazioni difficili e facilita i cambiamenti) MI – 528 Hz (attua trasformazioni e miracoli, ripara il DNA) FA – 639 Hz (migliora le relazioni, la connessione con il proprio spirito) SOL – 741 Hz (aiuta nelle espressioni e nelle soluzioni)
LA – 852 Hz (riporta ad un ordine spirituale)
Perchè il mondo moderno le ha dimenticate?
Le Frequenze Solfeggio vennero perse durante le epoche storiche e furono utilizzati diversi tipi di intonazione. Antiche pratiche di intonazione si basavano sul sistema denominato “Intonazione Naturale”. Il metodo di Intonazione Naturale era caratterizzato da intervalli tra ogni nota che sono stati matematicamente legati da rapporti di piccoli numeri che portano ad un suono molto più puro.
L’intonazione (o accordatura) adottata dalle culture occidentali a partire dal XVI secolo e usata tuttora è conosciuta come “Temperamento Equabile”**. Secondo Joachim Ernst-Berendt, il Temperamento equabile di 12 toni accorda tutti gli intervalli consonanti, tranne l’ottava. La nostra scala moderna è in grado di creare situazioni di “pensiero pre-confezionato”, emozioni represse, la mancanza di coscienza basata sulla paura, tutte cose che poi tendono a manifestarsi in sintomi fisici chiamati “malattia”.
Tale scala non è sincronizzata, se comparata alla Scala Solfeggio originale. Se vogliamo portare armonia, abbiamo bisogno di rimpiazzare questa dissonante scala moderna occidentale con una trama di sottili e chiari rapporti degli intervalli della musica Solfeggio.
La chiave segreta per l’Universo
Nikola Tesla, il grande genio e padre dell’ingegneria elettromagnetica, una volta disse: “Se voi solo conosceste la grandiosità del 3, del 6 e del 9, allora avreste le chiavi dell’Universo”. 3, 6 e 9 sono le vibrazioni fondamentali delle Frequenze Solfeggio.
Albert Einstein affermò: “Per quanto riguarda la materia, abbiamo sbagliato tutto. Quello che abbiamo chiamato “materia” è energia, la cui vibrazione è così bassa da essere percepita dai nostri sensi. Non esiste materia”. Ogni essere materiale vibra ad una specifica frequenza ed ha una sua melodia. La natura musicale della materia nucleare, dagli atomi alle galassie, è ora finalmente riconosciuta dalla scienza.
Ecco perchè le frequenze sono così potenti. Possono letteralmente riportare un essere umano al proprio tono naturale e mettere il corpo in una risonanza equilibrata. La musica Solfeggio è la chiave per l’Universo. Si può gettarla via o utilizzarla per la cura e l’armonia, per la salute e il benessere.
da generazionebio.com
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