Le lamentele danneggiano il cervello

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Le lamentele danneggiano il cervello

di Claudia Galli

Le persone che si lamentano, o che chiacchierano senza un fine costruttivo e propositivo, hanno una
qualità delle loro vibrazioni negative che si ripercuote su di noi con un effetto nocivo sui neuroni
del nostro cervello.

La lagnanza e la chiacchiera sono il frutto di un atteggiamento arcaico, una strategia di
sopravvivenza, adottata dal nostro inconscio per liberarci di stati mentali ed emotivi aberranti,
che purtroppo va a discapito di chi ne subisce l’influsso passivo.

È stato scientificamente provato, che le onde magnetiche caratteristiche delle lamentele e delle
chiacchiere, spengono letteralmente i neuroni dell’ippocampo, preposti tra l’altro alla risoluzione
dei problemi.

Rimanere esposti per più di trenta minuti a lagnanze, negatività e chiacchiere superflue provoca
danni effettivi a livello cerebrale, sia che provengano da persone in carne ed ossa che dai media,
in primis la televisione.

Cosa fare di fronte a manifestazioni di questo genere?

I media si possono spegnere, escludere. Con le persone, si può invece cercare di dirottare la
conversazione verso argomenti propositivi, o addirittura, suggerire molto diplomaticamente al
“lamentoso”, di fare tre respiri profondi, espirando forte con la bocca.

Naturalmente noi stessi dovremmo evitare di cadere in lagnanze e inutili chiacchiere, consapevoli
del fatto che oltre a nuocere a chi ci sta intorno, stiamo letteralmente sprecando la nostra
energia. Siamo così abituati a lamentarci e ad ascoltare le lamentele, da esserne perfino
assuefatti.

Ma se ascoltare le lamentele degli altri spegne i neuroni, quando siamo noi a farlo… cosa succede?

Fisiologicamente, le cellule del nostro cervello si specializzano con contenuti di basso livello,
perdendo nel tempo in creatività e capacità di risolvere le situazioni critiche, uscire dalle
difficoltà e mettere in moto l’inventiva, cosa che si sviluppa normalmente nelle persone che invece
di scegliere la lamentela, trasformano le “crisi” in opportunità: un cervello in movimento, volto
continuamente a creare, permette nell’insieme di essere più consapevoli.

Esotericamente, accade che la personalità agisce con il “pilota automatico”, addensando sempre di
più quel meccanismo per cui l’ego tende a prendere il sopravvento sull’Essere. Ovviamente, questa
percezione esula dall’insieme di cui facciamo parte e ci allontana sempre più dalla Realtà reale,
cristallizzando gli schemi (e i programmi mentali) che ci fanno percepire la virtualità come realtà
oggettiva.

Energeticamente, sappiamo bene, anche grazie alle moderne scoperte della Fisica Quantistica, che
dove va il pensiero, l’energia fluisce e crea! Più i miei pensieri sono negativi, orientati alla mia
sfortuna, alla crisi e al lavoro che scarseggia, al politico che si fa le vacanze di lusso alla
faccia del popolo che non ce la fa, ecc… più sto nutrendo di energia quella determinata situazione.
Psicologicamente si creerà un circolo vizioso, per cui tali pensieri negativi diverranno l’unica
realtà possibile, moltiplicando proprio quelle situazioni che confermano questo processo.

Può capitarci di vivere in contesti nei quali siamo sottoposti a forti pressioni e disequilibri,
ambienti carichi di stress e negatività che agiscono come dei veri e propri virus, su tutti i
fronti: mentale, emozionale e fisico. È altresì vero che più innalziamo il nostro livello
energetico, più la realtà circostante reagisce alla nostra qualità vibrazionale. Non solo attraiamo
nella nostra vita situazioni e persone affini a ciò che siamo, ma influiamo positivamente anche
sull’ambiente che ci circonda, e sulle persone con cui ci relazioniamo.

Tratto dal libro: Lifesurfing di Claudia Galli

Fonte: fisicaquantistica.it

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