Le leggi della Telepatia

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LE LEGGI DELLA TELEPATIA

di Guido da Todi

Tratto da: “La Grande Sintesi della Tradizione Esoterica”

Occorre che l’uomo ridimensioni la normale veduta sulla panoramica mentale
che egli possiede, nei riflessi della vita circostante, prima di potere, con
successo, penetrare l’essenza dell’argomento, che trattiamo: la telepatia ed
i suoi rapporti.

Ma, occorre, ancora, che egli entri, munito, nello studio che abbiamo
intrapreso, di un preciso e quadrato senso della teorica, che sostanzia la
scienza dell’epoca contemporanea. Difatti, le leggi della telepatia sono le
leggi medesime del mondo fisico, nelle sue strutture sottili e fondamentali,
adeguatamente inserite e funzionanti, a piu’ alto livello, nel sistema
biologico dell’uomo.

Si tratta non gia’ di sminuire i valori spirituali ed animici di quella
meravigliosa creatura che e’ l’uomo, rivedendone le funzioni, nel nostro
caso specifico, e rapportandone le possibilita’ ad un suo divenire una
semplice macchina ricevente ed emittente; non si tratta di appesantirne lo
slancio spirituale, nel dire che, come un apparecchio radio, con circuiti e
transistors, egli puo’ inserirsi in una precisa disposizione sovrannaturale,
che lo renda assorbitore e fruitore di vasti campi magnetici, fuori della
portata comune di un medesimo strumento scientifico, e, anche, creatore di
altrettanti campi magnetici. Significa, solo, sottolineare e mettere a fuoco
una nuova ed infinita qualita’ che la famiglia umana possedette e possiede,
senza rendersene conto.

Ne’ intendiamo introdurci nella scienza della telepatia, con argomenti che
ne provino la fondatezza; oramai, il fenomeno e’ stato localizzato,
individuato e, in genere, accettato. Anzi, uno specifico settore di cultura
metafisica ne ha, con l’investigazione diretta e studi appropriati,
sviscerata la quasi totalita’ delle leggi. La presente lezione non si
rivolge, quindi, al vasto gruppo di studiosi che conoscono e praticano la
telepatia; ma, semplicemente, al profano, o a coloro che, pur pratici del
fenomeno, ne restano ai margini.

Intendiamo, semplicemente, mettere un po’ d’ordine nella fragile
incompletezza della conoscenza pubblica sul fenomeno. E teniamo a
sottolineare, con vivezza, anzi, che, quanto scriviamo ora, deve collegarsi,
e non puo’ rimanerne amputato, a quanto detto, sin qui; sarebbe, per noi,
impossibile ripetere, se non in alcuni tratti essenziali, le leggi
fondamentali del ciclo in divenire della natura, gia’ esposte. Chi prendesse
in mano il presente saggio, quindi, e lo studiasse, senza tale debita
preparazione, non ne trarrebbe che una incompleta conoscenza.

_COS’E? LA TELEPATIA?_

Omogeneità. Unita’ di energia, nelle manifestazioni di tutto cio’ che e’
descritto dalla forma e contenuto in essa.

Un principio fondamentale sorge dalla sintesi della scienza moderna:
l’universo e’ fluido.

Cio’ che e’ coerente e fisso, in una sua immobilita’ statica, a partire
dalla montagna, sino a giungere all’orologio, che tenete al polso, oltre che
rivelarsi, all’occhio scrutatore dello strumento scientifico, un’assieme di
particelle in attuale e continuo movimento tra di esse, e scambio con altre
particelle dell’ambiente esterno, e’ destinato ad una piu’ o meno lontana
fusione con il mare, in eterno movimento, di quella onnipervadente energia
che, in precedenza, postulo’ il suo guizzo vibrante, in una apparente
staticita’.

Tutto e’energia, ripetiamo. E noi teniamo a che il lettore non si discosti,
per un attimo, dall’accurato esame razionale di quanto gli stiamo dicendo.

Se consideriamo vita cio’ che risulta evidente allo sguardo penetrante
dell’uomo, o della macchina elettronica, e se consideriamo morte quanto, in
un processo di costante illanguidimento, ritrae il suo volto espressivo
dallo scenario dell’essere, l’accavallarsi di questi due princìpi ci fara’
pervenire, per giocoforza, alla realta’ di una terza costante: l’esistenza
dell’energia, in eterno movimento.

Andare ad occuparci di cio’ che esiste dietro la morte e prima della vita
ci porterebbe in un altro ampio discorso che, comunque, abbiamo, nelle sue
generali linee, trattato.Quello, invece, che a noi interessa, ai fini della
presente lezione , e’ l’aggancio, immediato ed immanente, che ogni individuo
ha – ne sia, o meno, cosciente – con l’infinito abbraccio, impalpabile ai
sensi comuni, che e’ la plasticita’ delle cose tutte.

Non vogliamo spingere ad un grado di estrema e, per i piu’, dolorosa
rarefazione, la mente dei lettori, facendo loro fissare, direttamente, nello
spasmodico nucleo sostanziale, questa energia onnipervadente; ne’ vogliamo,
pero’, portarlo verso gli aromi pesanti, che provengono dallo strofinio vivo
che le parti materiali del suo ambiente vitale creano, di continuo.

Si e’ fatto un troppo parlare, sull’argomento. Ma, sia da una parte, che
dall’altra, si e’ ecceduto.

In oriente, per chi sia studioso di filoni di antica cultura esoterica, la
medesima ha bruciato le anime di un vasto gruppo di individui, creando un
caleidoscopio di successi e di insuccessi, nel campo.

La telepatia, semplice e fondamentale legge naturale e che, da alcuni, e’
stata, felicemente, denominata la , tra cose e
cose, nelle loro spontanee irradiazioni, e tra uomini, nell’unione tra le
loro rispettive nature elettromagnetiche, e’ stata, in oriente, piuttosto
pesantemente ed emotivamente mescolata a sproporzionate attivita’ mentali e
spirituali.

Cio’, nella maggior parte dei casi. E, nella maggior parte dei casi,
incompresa, per quanto riguarda la sua origine prima ed i modi di
manifestarsi. Come un tenero germoglio, che venga bruciato, nelle sconfinate
lande di un pensiero filosofico, troppo vasto per poterlo umilmente far
crescere e scaldare.

Ogni filosofia hindu, a partire dalla pura e semplice teoria, sino alla
pratica yoga, porta, a fondamentale meta della sua ragion d’essere, da una
parte, la mentale e soggettiva unificazione con l’Assoluto; dall’altra, il
coordinamento oggettivo di un rituale fisico, che realizzi, nel corpo di chi
ha raggiunto la Suprema Concezione, quella fenomenologia, che si estende,
anche, alla natura esterna che circonda lo yoghi, e derivante da tanta
conquista spirituale; e che, in semplici parole, e’ la miracolistica
eccezionale, di cui determinati individui, in tali paesi, sono padroni.

Ora, se noi consideriamo quanto, in effetti, la telepatia non sia,
semplicemente, una capacita’ intellettuale, estremamente sottile, che faccia
scivolare, tra cerebro e cerebro, il profumo naturale di pensieri, senza
tenere conto di distanze, ma, ci rifacciamo al concetto, esposto in
precedenza, della eterna plasticita’ della vita e di come ogni movimento
della medesima venga postulato e sostanziato da un indiscutibile tratto
radicale di energia pura, constateremo che, in tal senso, la telepatia e’
qualcosa di piu’ di un semplice rapporto mentale.

E perverremo alla spiegazione che la telepatia, in effetti, e’ una scienza
che, prima o poi, deve e dovra’ sconfinare – e noi parliamo di un ideale ben
lontano, si intende – nella crezione della tanto ben conosciuta magistica
orientale.

In occidente, l’individuo e’ molto piu’ preciso, piu’ accurato; il fenomeno
non puo’, secondo noi, esistere, in qualcosa al di la’ della constatazione
obiettiva di una statistica fenomenologica e ben vincolata, come tanti
anelli, alle dita dello scienziato, che ne segue l’espressione.

Cio’, da una parte e’ comprensibile; dall’altra, poco coraggioso.

Due campioni, si trovano di fronte; il sottile, rarefatto uomo dei
miracoli: l’indiano. Egli parla al suo dio, non vuole intermediari e
trasforma la materia, con la propria volonta’.

Nello spiccare il volo, nove, su dieci di essi, cadono; appunto, perche’
carenti di quell’ossatura razionale che, per lo piu’, appesantisce
l’occidente; ma, quell’unico fa restare interdetti scienziati e uomini di
senno europei, per l’indiscutibile evidenza, praticità, eleganza ed
immediatezza dei suoi “miracoli”.

Oggetti fisici, materiali, tangibili vengono creati dal nulla e posti
davanti allo sguardo attonito dell’uomo. Oggetti fisici, materiali,
tangibili vengono, dal tutto circostante, fatti sparire, in un baleno, in un
nulla definitivo.

E, questo, non e’ creare? E, questo, non e’ essere simili a Dio? E, questa,
stringi stringi, non e’ la meta a cui tende, anche, lo scienziato
occidentale, carico ed appesantito di materiali industriali; insonne, per le
nottate passate davanti agli apparecchi disgregatori degli atomi e
formicolante nei laboratori chimici, attorno a fiale, nelle quali trasforma
gas in altri?

Telepatia.

Analizziamo bene il significato di questo termine. Esso, strettamente
parlando, significa . Collegamento di atomi tra di loro; ben
tenendo presente che l’atomo e’ energia, e che l’energia e’, sempre, il
prima, il durante ed il dopo di ogni nocciolo vitale, manifesto
nell’universo: dal protone, alla macchina, agli organi del corpo umano, alla
stessa atmosfera, piu’ o meno viva, che circonda la terra, le stelle, i
campi magnetici, tra galassie e galassie.

Telepatia e’ sinonimo di energia; energia e’ sinonimo di .

E, se voi, con l’immaginazione, cercate di abbracciare l’ampio tutto che
circonda il nostro globo, sino ai vertici piu’ tenacemente distanti degli
universi-anni luce, li’, dove la vostra immaginazione si aggancia al sublime
punto in cui sono una medesima cosa, il cerchio
contenitore in cui, per un attimo, il vostro spirito avra’ libato quella che
credevate la completezza, compiera’ un sussulto; e s’unirà ad altri novelli
orizzonti che esistono nei risvolti luminosi, dietro la .

Telepatia. Un nuovo rapporto telepatico si sara’ inserito tra quell’universo
che le vostre anime avranno toccato, ed un altro infinito, eterno “nulla”,
verso cui prosegue l’infaticabile stivale delle sette leghe dell’eterno
Passo Universale. Un nulla, che e’ ENERGIA. Un nulla che è TUTTO.

Abbiamo, quindi, voluto tingere la natura dell’elemento guizzante che la
telepatia governa e dirige, sia con l’ampiezza spaziale della vita cosmica,
in cui ci troviamo a navigare (elemento, puramente, astratto, ma, necessario
ad ogni concretezza d’atto, che noi inseriamo, nella vita quotidiana), che
rendere il medesimo elemento duro e flessibile, come l’acciaio, dimostrando
che esso e’ l’unica e costituente natura di ogni particella materiale, nei
suoi intimi rapporti vitali e sensitivi.

Ha, mai, pensato, l’uomo, dove vada a risolversi l’enorme fiumana di
corpuscoli elettro-magnetici, che la fisica ha assodato continuino ad
invadere l’atmosfera del nostro globo, e permangano, galvanizzati, di
continuo, tra gli oggetti che formano il maneggio abituale della nostra
espressione quotidiana?

Corpuscoli elettro-magnetici, i quali, di infinita natura ed infinita gamma
d’onda, non solo corrodono, da ogni parte, il blocco omogeneo della materia,
quando essa viene urtata, investita, scossa da movimenti estranei, e
l’alleggeriscono del loro numero, in quantità di miliardi e miliardi di
entita’ sottili; ma, creano in essa un nucleo di invisibili, vorticosi
conglomerati di gorghi-radice, che la mantengono in uno stato di fragile
incostituenza.

Ha, mai, considerato, l’uomo, che esistono numerosi altri aspetti di vita,
dei quali, abitualmente, egli non e’ consapevole, e che formano, in una
benche’ minima parte, oggetto delle investigazioni della scienza attuale?

Parliamo dei raggi gamma, x, delle onde eteriche, dell’aspetto atomico,
quantico e molecolare che, piu’ precisamente, lo studioso puo’ chiamare:
. Parliamo
di quelle forze, alcune, stagnanti, altre di sconosciuta natura, che fanno
fremere l’atmosfera della nostra terra; forze, di cui una minima parte, come
potenziale immanente, coprirebbe, in dinamicita’, l’intero organico delle
altre tutte, che costituiscono l’intelaiatura magnetica del nostro globo.

In mezzo a tali energie, l’uomo si trova a compiere il proprio dovere di
.

Basta, quindi, con criterio, ammorbidito dall’intuizione, aprire un
qualsiasi libro di fisica delle particelle, per, non solo rimanere attoniti,
di fronte al colossale scenario di esse, estranee a tanta cristallizzata
immobilita’ della materia, sbalorditi del modo in cui la tengano a
galleggiare su di loro – sughero, in un mare in tempesta -, interessati alle
capacità che se ne potrebbero trarre, con un intelligente uso, da parte
dell’uomo, quanto comprendere che l’uomo stesso, per la qualita’ del
fenomeno, e’ in diretta coestensione con la piu’ assoluta diversita’ di
nature sottili, e non vincolato, solo, a qualche tipo particolare delle
medesime.

Cautamente – ed era giusto – abbiamo posto, tra di noi e l’universale, un
ponte di macchinari, di intermediari automatici, che ci hanno rivelato
l’ombra di qualcosa di impalpabile. Ma, giunti al punto in cui ci troviamo,
il peso di tante macchine rischia di schiacciarci.

E’ l’ora che l’uomo getti, dalle sue spalle, il filtro di simili grucce e
fissi, direttamente, in volto, l’aureo splendore di quella luce, che rifiuta
di venir addomesticata, nei laboratori di ricerca. Non dovra’ e non potra’
farlo, di colpo. Consideri cio’ che gli veniamo esponendo, con simpatia e
senza spirito di prevenzione. A noi interessa che il lettore accetti di
intavolare un rapporto del tutto razionale sul problema e, pur tenendo di
sottecchi, la meravigliosa, mistica visione del REALE, non rimanga
invischiato nel soporifero miele di una immaginazione, troppo distante da
cio’ che ha conquistato, sino adesso.

Telepatia, quindi, non solo e’ un fatto prettamente essenziale e naturale,
in tutte le cose, animate ed inanimate, trascendentali e relative,
coscienti, o meno, e nasce dalla necessita’ di accettare, quale base vivente
dell’essere, una origine energetica; ma, telepatia e’ , anche, creativita’.

Chi penetra nel mondo delle forze invisibili e pone mano alle leve che le
guidano, secondo l’assioma esoterico:” al pensiero, segue l’energia “, mette
in movimento i principi di un altro assioma:” all’energia, segue la sua
materializzazione “.

Ecco, allora, giunta la necessita’ di rivedere, assieme, le leggi esposte
nelle prime nostre lezioni

Come dire al profano, che nulla sappia sulla reincarnazione, sul karma, e
viva, isolandosi nella crosta pregiudiziale al limpido studio
dell’esoterismo, che egli si trova ad aver sposato proprio quella donna, a
funzionare, come una rotella, nell’industria sociale, proprio nel quadro
della specifica attività che lo occupa, o frenato dall’argilla scivolosa di
un destino ostile, o sbalzato sulle quinte della cronaca, in un successo
pubblico, perche’ la legge di Economia del nostro Sistema Solare gli riuni’,
nella presente incarnazione, in un fascio strettamente allacciato, sotto
forma della condizione su cui esprime il discorso d’esperienza d’anima,
tutte le irradiazioni sottili del pensiero, i desideri monchi, piu’ o meno
benefici, che semino’, nelle vite passate? Non e’ un mistero affermare che
la medesima struttura biologica di ogni mortale nasce, e si agglomera,
partendo da particelle elettro-magnetiche, che affiorano alla cresta
dell’organicita’ fisica, di cui dispone.

Il pensiero arriva a determinare dei mutamenti quantitativi, sulla grossezza
del cerebro umano. Lo studio dei cervelli di pensatori, noti quali
scopritori e studiosi, in ogni campo di attivita’, ha rivelato che essi
possedevano un cervello molto piu’ sviluppato, in mole, della media. Questo,
a significare che il minimo pensiero che noi manifestiamo e’ di natura tale
e di potere galvanizzatore si’ efficace, da avere un dominio netto sulla
materia, che ne e’ il veicolo.

Giunti, quindi, a tal punto della dissertazione, affermiamo che nessuno
potra’ mai dire materia, e, da un’altra, l’energia>.

_Il Maya eterico, l’annebbiamento astrale, l’llusione mentale, il Guardiano
della Soglia_

Confusamente, allo studente puo’ cominciare a delinearsi la causa di quel
colossale fenomeno di accecamento occulto, in cui e’ immersa l’umanita’, al
giorno d’oggi. Abbiamo, spesso, ripetuto che esistono sette piani di
manifestazione, in cui la Monade gioca il suo eterno ritmo di DIO in
espressione.

Ma, cos’e’ la Monade?

Non vogliamo evitare la domanda, nel rispondere: tutto e nulla. E ‘il
tutto, se consideriamo, per tutto, l’insondabile voragine che,
qualitativamente e quantitativamente, abbraccia ogni spora in manifestazione
e spunta, come immediato germoglio, alla minima pressione che il nostro dito
scrutatore vi imprime, quando esamina uno tra i tanti elementi frammentari
che costituiscono la veste delle cose finite e relative; germoglio, che
spunta da quell’unico elemento.

Monade, e’ , anche, quell’.

Solo l’iniziazione puo’ dimostrare, obiettivamente, al discepolo, che il
finito e’ padre dell’infinito, quanto quest’ultimo lo e’ del primo.

Consideriamo l’energia, la sola componente del creato, in eterno movimento.
E rappresentiamocela sotto forma di un circolo.

Noi sappiamo che in tale circolo e’ racchiuso l’uomo e il dio, il finito e
l’infinito, il fisico ed il metafisico.

Dove inizia il principio del circolo, e dove la fine?

Dove, l’assoluto; dove, il limitato?

Ed e’ a questo punto esatto del proprio vibrare interiore che il dio crea;
egli afferma di essere dio; egli decide di essere dio; egli pone i confini
tra se’ e l’ambiente, sguaina la spada della volonta’ inflessibile e traccia
il solco, in cui avanzera’, come tale, e crea il ciclo.

Il Logos Solare, cosi’, ha fatto. Il Logos Cosmico, cosi’, ha fatto.
L’uomo, nell’istante esatto in cui si trova, incrudito e nudo di altri
orpelli dogmatici, o pregiudiziali, nella necessita’ di inserirsi in un
nuovo, originale modo di vita, cosi’ ha fatto, fa, fara’.

Questa, la ragione, per cui la e’, indiscutibilmente,
la dote unica richiesta ad ogni discepolo e ad ogni ricercatore spirituale.

La Monade, quindi, e’, semplicemente, ; e, certamente,
la Meravigliosa Dama, la Gerarchia Bianca, e’ costretta a celare il Suo
candido volto, dietro al nero ventaglio del segreto, quando lo sguardo le si
posa su tanti uomini che sono ben lontani da questa . E
porge loro, comunque, delle linee indicatrici a che raggiungano, i migliori,
una vittoria assoluta sulla vita e sulla morte; i secondi, la stupenda
lezione, alla loro ignorante presunzione, di un completo fallimento.

Lo sforzo, e’ richiesto. Uno sforzo armonioso, amorevole, tenace,
illuminato.

E non esistono miglior direzione e miglior ginnastica per ottenere il
premio dell’iniziazione se non quello di praticare la telepatia, seguendo i
principi insegnati dai Maestri dell’Occulto: Figli della Gerarchia Bianca, e
Gerarchia Bianca Essi stessi.

In proposito a quanto sopra detto, citiamo le parole di un Guru, il quale
ebbe occasione di scrivere:

“Il mondo, al giorno d’oggi, e’ pieno di discepoli, esperti nella
conoscenza teorica dell’Antico, e sempre attuale, Esoterismo, pieni di buona
volonta’, altruisti, positivi in quanto al possesso dei sentimenti
universali necessari all’animo per procedere ancora oltre, a piu’ elevate
tappe sul Sentiero. Essi, pero’, difettano dei rudimenti necessari a che il
Maestro possa elevarli nel campo della padronanza occulta della materia nei
tre mondi. In cio’ (rendendo vacillante la superbia dei popoli occidentali)
l’oriente ha superato, di gran lunga, l’occidente.”

Uno di tali rudimenti e’ la telepatia. La telepatia, intesa a sintesi e
compimento finale di ogni attivita’ protagonista nei precedenti cicli
reincarnativi; a qualita’ naturale e spontanea dell’essersi, l’uomo,
trasumanato ed aver attuato la trasformazione che ha enucleato ogni punto
dell’universo “in un minimo comun denominatore”: la sua mente; a indice
indiscutibile dell’unificazione, in lui, di spirito e di materia, ove tempo
e spazio sono ridotti ad una costante conquista, immanente ed attuale.

Con la telepatia, i Campioni delle precedenti, della presente e delle future
evoluzioni guidano l’intero assieme delle vite naturali.

E’ telepatia cosmica quella che riunisce “nella reciproca Sfera delle Loro
Aure” i sistemi solari, che procedono verso sentieri cosmici sconosciuti: e’
telepatia il palpitante cordone di forza vitale e sublimifica che inserisce,
separatamente, in un’unica unita’ di propositi, il nostro Logos Solare ai
Sette Pianeti Sacri; telepatia, ma di natura quasi impossibile a
comprendersi alla media evoluzione, e’ il congiungersi di impressioni
celesti, dai porti estranei al sistema solare, sino al nostro globo.
Telepatia ed’ l’unificazione di ragione, di sentimenti, di corpo che si
attua tra i Sette Kumara, le Forze Splendenti che costituiscono il cervello
dirigente della nostra Gerarchia, e la Gerarchia medesima. Telepatia,
infine, e’ il rapporto diretto, o, indiretto, costante, o, meno, che
intercorre tra il Guru e i Suoi discepoli. I quali e’ gioco forza che
apprendano, non solo ad essere recettivi alle onde vitali di tanta
suggestiva maestria spirituale, ma, a loro volta, che apprendano a creare,
secondo il loro Raggio individuale (Sottoraggio di quello monadico),
sgranantesi nei Raggi della personalità, del corpo mentale concreto, del
corpo astrale e del corpo fisico, una gamma totale di vibrazioni impressive,
che renda loro stessi, a lungo andare, poli-guida del ritmo occulto della
telepatia cosmica.

Come abbiamo visto nel caos delle energie da noi analizzate, Coloro che,
oramai, abbiamo imparato a considerare come i divini fattori di ogni
evoluzione, a partire dal Logos Cosmico, sino a giungere al semplice
iniziato di grado inferiore, elevano il tono dello splendido potere che li
svincola dalla placenta materiale e si unificano, sempre più, alla Luce
solare dell’Essere, con il seguire dei metodi di geometria naturale animica,
e che, in gergo umano, possiamo chiamare del< ritmo gerarchico planetario>.

La Monade si e’ individualizzata. L’amplesso meraviglioso dei Sette Kumara,
proiezione diretta dei Sette Pianeti Sacri, a loro volta congiunti a sette
Sistemi Solari, di cui uno è il nostro, tutti dipendenti e parti vive
dell’incommensurabile Stella chiamata “Colui che non si deve nominare”,
durante l’epoca Lemurica dette nascita a sette gruppi umani (dopo due razze
intangibili ed umanoidi) e che possedevano, per la prima volta, sul nostro
Pianeta, il corredo di un corpo animale (argomento che verra’ trattato
prossimamente).

Narra la tradizione esoterica che una lingua di fuoco, proveniente dal
livello Mentale Cosmico, unendosi, in un automatico dualismo di riflessi,
con la luce direttiva della Sublimale Coscienza che vibra dalla lontana
Stella Sirio, venne inserita nel nostro pianeta e si fisso’ in Shamballa,
determinando tutto il corollario di successivi dualismi, i quali,
provocarono anche dell’Anima nell’uomo.

E, sebbene, a rigor di termini e per quanto riguarda la nostra coscienza
planetaria, la Monade sia quella latente e totalitaria armonia che sgorga
dalle piu’ intime fibre d’ogni forma che costituisce l’organismo del nostro
Pianeta (cioe’, il nostro Logos Planetario), il frantumarsi del Suo
sacrificio, con la Volonta’ che Egli aveva di veder risplendere la Sua
Natura in nuove esistenze simili a Lui, creo’ degli altri che non
e’ inesatto chiamare: (riverbero del Molteplice).

L’uomo-animale dimentico’ la propria origine divina, separato come si
trovava dal Seme che lo origino’.

Sette gruppi di umanita’ nacquero, nei remoti tempi che vanno da venti
milioni a quindici milioni di anni fa; sette gruppi di innumerevoli gocce di
sangue fremente, sprizzate dal costato dei Sette Dei Planetari, riunite in
sette ordini compatti, dalla volonta’ super-umana dei Sette Kumara,
collocati nel materno giaciglio dell’amore del nostro Logos Planetario, e
riscaldati dall’alito dei Pitri lunari, provenienti dalla precedente Catena
vitale (argomento di prossimi interventi).

Fu necessario che l’uomo dimenticasse tale origine, per poter raggiungere,
con il proprio sforzo, raffinato dal dolore reincarnativo, l’identita’ di
potere, amore, sapere del suo Genitore Divino.

Unione, ma, anche, giusta separazione da Esso, vennero fatte dal Re del
Mondo (il Sanat Kumara), con l’aiuto dei Suoi sei discepoli, e di un gruppo
di Alti Iniziati che collaborarono – e, in un buon numero, ancora,
collaborano – con Lui.

L’uomo si trovo’ orbato d’ogni potere. Imprigionato in una forma animale e
in attesa di ricongiungere la propria coscienza alla Primordiale. Lo avrebbe
fatto molti milioni di anni dopo. Prima, inconsciamente; tutelato, guidato
dalle sottili Impressioni che, durante tutto il tempo in cui si manifesto’
come lemuriano, atlantideo, ariano gli provennero e gli provengono dalla
Gerarchia Bianca che, man mano, venne ad accrescersi del numero di coloro i
quali, divenuti recettivi ad esse, fecero tesoro delle vibrazioni che
contenevano, vennero iniziati, e si staccarono dal gruppo umano.

Racchiusa nei tre inferiori, dei sette piani che costituiscono la nota di
ogni forma manifesta, la Monade inizio’ ad inerpicarsi verso l’alto.

Durante l’epoca Lemurica, veramente cieca, gattino appena nato, si dette a
conoscere il primo grado dell’esperienza animica: il materiale.

Sviluppo’ il corpo fisico, fece esperienze d’ogni sorta, strettamente
appigliata alla natura circostante, quasi un tutt’uno con essa.

Alcuni rudimenti della razza li possiamo rintracciare nei selvaggi
boscimani, nei pigmei, nei cacciatori di teste, ecc..

E, per la nota legge dell’energizzazione, quale abbiamo appena studiata in
precedenza, simile a frutto maturo che venga spremuto, la materia fisica
esalo’ i suoi effluvi eterici, lasciandoli gravitare e rimanere, purulenti,
nell’atmosfera del globo.

Questa, e’ la ragione del primo tipo di accecamento occulto (il Maya
eterico) in cui si trova immersa, ora, l’umanità .

Troppo sottile e’ lo spiegarne l’espressione, nel quotidiano ritmo che ci
circonda.

Da una parte, l’amore accentuato per ogni attivita’ prettamente biologica,
il profondo fascino (spiccata rivelazione di un tipo speciale di energia che
rimane, ancora ansimante, a chiamare l’uomo bambino) che egli prova verso la
crosta materiale delle cose, lo psicopatico munirsi di medicine, per
l’inesistere della certezza che la carne e lo spirito sono un tutt’uno di
divino; la ignorante mancanza di amore per la forma, che viene sottoposta a
sforzi incruenti; dall’altra parte, in una assoluta mancanza di sensibilita’
psichica, tutto cio’ è l’accento di .

Diciamo, fuggevolmente, che e’ appunto da tale tenaglia possessiva che
l’aspirante cerca di sfuggire, definitivamente, quando devitalizza le sue
troppo potenti funzioni biologiche, adattandosi a ritmi di rieducazione
fisica, come il celibato, il vegetarianismo, il distacco da abitudini
alcooliche, dal fumo, ecc..

E’ cosa risaputa dagli esperti in esoterismo che le malattie veneree furono
un ammonimento dato dal Logos Planetario all’umanita’ Lemurica, affinche’ la
medesima cessasse di galvanizzare il suo chakra sacrale, che e’
l’allineamento diretto dell’uomo con il piano eterico, ed in cui, tra
l’altro, si rinfocola l’agglomerato erotico dell’Io.

Lentamente nacque l’Atlantide.

Il baricentro delle attivita’ interiori dell’uomo si sposto’, dal piano
puramente eterico-denso, a quello emotivo. L’immaturita’ sua, la mancanza di
esperienza e, quindi, il desiderio di essere esclusivo, in ogni forma delle
medesime, determino’ la manifestazione di una razza che – e molti lo sanno –
fu la piu’ grassamente nutrita di lussi, la piu’ egoista, la piu’ delittuosa
che apparve sul globo.

Ciò nondimeno, il secondo dei corpi di manifestazione dell’uomo si
consolido’, si strutturò, prese possesso dell’ambiente esterno; ora,
allineato al secondo, a partire dal basso, dei piani di manifestazione. Al
secondo dei tre regni della forma.

Il mondo astrale e’ ben esistente; altri trattati ne hanno parlato, il piu’
delle volte errando nelle loro conclusioni.

Un mondo che, salvo nella sua limitata natura, squisitamente divina, per il
novanta su cento e’ costituito dalle pesanti emanazioni emotive ed
energetiche che colano, resina dall’albero, dal sentimento estroverso
dell’uomo.

Ogni esperto chiaroveggente, nel guardare, dalla giusta posizione occulta,
il nostro stupendo globo, lo vede foscamente ammantato, nei suoi aspetti
astrali e che non toccano affatto la Grande Natura del nostro Logos
Planetario, di una oscura nube energetica, che ancora sfugge alle analisi
degli strumenti scientifici.

In essa l’uomo vive, di costante.

Tale piano di esistenza e’ il primo che emerge davanti allo sguardo
attonito dell’Anima, allorquando lascia il corpo fisico. Ma, la circonda,
tuttavia, in ogni suo attimo di vita incarnata.

Il “fumo” e’ talmente denso che gli Adepti si stupiscono, non gia’ che
l’uomo ne venga soltanto inibito nelle doti spirituali, ma che, addirittura,
possa sopravvivere ad esso.

Tale costituisce .

La paura dell’ignoto, l’eccessivo materialismo, l’attaccamento cieco ed
ossessivo ad affetti per cose e persone, il dualismo, che costringe l’uomo a
mordersi continuamente la coda, la cecità, che si sovrappone a colui che
inizia a calcare il Sentiero, sono tutte forme di questo annebbiamento.

E’ in tale annebbiamento che si dibatte il discepolo atlantideo Arjuna,
nella Baghavad Gita, prima di iniziare il grande combattimento nel campo
Kurukshetra.

Inorridita dalla malattia venerea, la Lemuria, confluendo nella razza
atlantidea, vi si ribello’ troppo violentemente, in vaste zone sociali, e
sposto’ il perno delle sue linee di attivita’ nel campo puramente emotivo,
tralasciando, a mezzo di precise inibizioni, gli eccessi materialistici.

Tale strappo violento, come era naturale, creo’ una distonia nei corpi
dell’uomo; mise in eccessiva attivita’ il sopito corpo astrale, le cui
cellule, riflettendosi nella loro controparte lenta (il corpo fisico), la
sovraeccitarono, acutizzando all’eccesso il ritmo di alcuni agglomerati
organici, e facendo nascere la .

D’altra parte, gia’ si profilava al mondo un nuovo monito del Logos
Planetario.

Allo scopo di arginare la tendenza, del tutto emozionale ed egocentrica,
alla ricerca delittuosa delle sensazioni che il lusso sproporzionato poteva
dare, il nostro Logos pronuncio’ la fatale frase, che nei trattati esoterici
e’riportata, sotto parole umane, così: L’anima che pecca, morrà”
(riferimento alla monumentale opera di A.A.Bailey).

Apparve la tubercolosi.

E’notorio che, di solito, i tubercolotici si sentono, ancora adesso, per
sottili questioni karmiche, orbati quasi di un diritto alla vita ed il ramo,
ancora ricco di linfe vitali, illanguidisce, fino a morire.

Immaginiamo, ora, milioni di anni, in cui milioni di esseri emanavano, di
continuo, per la nota legge dell’energizzazione, dei determinati tipi di
irradiamenti pesanti, psichici, colloginosi, e non rimarremo stupiti della
nube occulta che tanto acceca l’attuale umanità.

Inoltre, aggiungiamo a cio’ il fatto che, da quelle lontane epoche, una
innumerevole quantità di cadaveri, affetti da sifilide, cancro, tubercolosi
e’ stata sepolta nella terra, tanto da infettarla, essa stessa, di germi
nocivi, che, tutt’ora, le brulicano in seno, e comprenderemo come la razza
umana dovra’, per forza di cose, risolvere il problema, accettando la
cremazione, per unico metodo naturale a salvaguardarsi nel futuro.

La razza Ariana sta, quasi, terminando di sviluppare le sue facoltà mentali
e, quindi, rende attivo il terzo dei suoi corpi, in manifestazione:< il
mentale>.

Nel dire: , riferendoci agli organismi che possediamo, invisibili
fino a quando l’uomo non abbia acquistato la chiaroveggenza, non desideriamo
che il lettore cada nell’errore di credere che essi siano minimamente da
confondersi con la natura e il modo di apparire del corpo fisico. Nel nostro
caso, si tratta di congiungimenti energetici del tutto fuori la portata di
una visualizzazione fisica.

La possibilita’ di giungere a creare ben determinate forme geometriche,
qualita’ dei pensatori, per lo piu’ non rigonfie della pesante sostanza del
mondo emozionale, con celerita’ incredibile ha riempito l’atmosfera
quadridimensionale del nostro globo di un fitto intreccio di un altro tipo
di energie addomesticate: le cosiddette .

Pietre miliari, che un tempo furono utili, continuano a fare incespicare il
passo dei pensatori che addentrino le loro linee telepatiche in tali alte
zone magnetiche rutilanti.

Ed appare il fenomeno della , in tutte le sue molteplici
forme e stature. Con gli errori di direzione intellettuale, errori di
originalità pensativa, errori di adattamento alle circostanze, errori di
valutazione, ecc.

Risultera’ chiara, piu’ avanti, la ragione per la quale noi abbiamo
intrapreso la trattazione della presente, specifica problematica, anche se a
taluni può sembrare che non entri affatto nell’argomento della telepatia.

Le malattie nervose, le malattie del cuore, ed e’ facile presumerlo, sono il
parto della nostra attuale razza.

Essa, bene o male, ha integrato, in un triangolo abbastanza coordinato, i
suoi tre corpi inferiori di manifestazione:
l’astrale, il mentale concreto>.

Ed ha creato la personalita’.

E’ stato, altrove, ben giustamente, affermato che la personalita’, non e’ la
somma matematica delle qualità derivanti dai tre corpi, con le loro naturali
attivita’, possedute dall’uomo; ma, e’ qualcosa di piu’.

E’ il ponte, vivo e dinamico, che unisce l’uomo all’anima.

Agli inizi del suo manifestarsi, e’ la personalità che, in modo autorevole,
prepotente, secco e istintivo ha il dominio sull’entita’ spirituale. L’anima
luminosa e’ da tale tinta fuligginosa ed autarchica.

Se noi ci guardiamo in giro, quante anime doloranti troviamo, uncinate
dall’impossibilità di mostrar la propria natura dolce e divina, da una rete
di orpelli, di acerbe immaturita’ d’esperienza, di concetti non allineati
all’universale?

La personalità e’ il , dunque. L’ultimo ostacolo che
il discepolo deve superare, prima di riconoscersi pura e semplice anima
immortale, perfetta, unificata alla Monade, o Vita Universale, latente in
se’ e nell’universo.

Non si tratta, ora, da parte sua, di ribellarsi ad un maya, ad un
annebbiamento, ad un’illusione. Si tratta di porsi in condizioni tali da
fare in modo che la Luce del Se’ Superiore lo raggiunga, prima, tramite
sporadiche intermittenze, poi, sino ad inondarlo.

Questi impulsi, come dice un Maestro, giungeranno a dargli una
indefettibilita’ di pensiero e di azione, del tutto divina. Ed egli
comprendera’, al termine della fatica, che essi gli giungevano
telepaticamente, prima dal suo gruppo di comunita’ di discepoli, poi dal suo
Maestro, poi dal Signore del suo Raggio specifico, poi da Shamballa, ed
oltre (argomento che verra’ sviluppato in seguito).

Perche’ abbiamo voluto parlare di una serie di campi magnetici negativi, in
cui si trova circondato l’uomo?

Il lettore intuitivo lo potra’ comprendere.

La telepatia e’ il , fluente nello straordinario
organo che e’ la mente umana.

E, ogni volta che l’individuo allunga la sua antenna psichica, in qualunque
direzione, mette in movimento un determinato fluidismo che si unisce,
automaticamente – ed in prima istanza – al maya eterico, all’annebbiamento,
all’illusione mondiali.

Inoltre, una vera e propria telepatia, per delle ragioni del tutto tecniche
e occulte, non puo’ essere praticata, sino a quando, come dice uno degli
Adepti, la forma-pensiero della personalità non viene dissolta: fino a
quando il non si riadatta in grembo alla sua madre
naturale, l’Anima.

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