Le malattie esantematiche

pubblicato in: AltroBlog 0
Le malattie esantematiche

Tratto dal libro “Ereditarietà ed individualità” di Giovanni Peccarisio

Gli argomenti di cui si è parlato finora esprimono la lotta che viene compiuta tra le forze
dell’ereditarietà e quelle dell’individualità.
Ci sono momenti in cui la lotta è molto forte come ad esempio nel caso delle malattie infantili
esantematiche.
Le cosiddette malattie esantematiche indicano lo sforzo che fa il bambino per riassestare il suo
corpo fisico secondo le sue personali esigenze.
Sono lotte drammatiche perché a seconda della malattia, il corpo del bambino si ricopre di chiazze,
di puntini, di croste. Esso diventa esteriormente quasi un mostro: infatti espelle verso l’esterno,
sulla superficie corporea, tutto ciò che non riesce più ad armonizzarsi con le forze
dell’individualità.

Di solito tra l’inizio della malattia ed il definitivo riassestamento decorrono circa ventotto
giorni. Concluso questo periodo la pelle si rigenera, il bambino (se la malattia è stata condotta in
modo corretto) torna sano, anzi si è maturato e addirittura allungato di statura: il bimbo ha
compiuto un salto nel suo sviluppo corporeo e anche psichico.
Per questo motivo le malattie esantematiche non possono essere considerate vere e proprie malattie
bensì riassestamenti, crisi di crescita che fanno parte di una normale evoluzione.

Con più attenzione ora verranno osservate le caratteristiche di ciò che comunemente è designato con
il termine di malattia.
La genesi dell’insorgenza di una normale malattia avviene quando l’equilibrio tra le varie funzioni
organiche si rompe dall’interno o viene rotto dall’esterno.
Il corpo fisico è un organismo unitario, perciò quando, ad esempio, la funzione del cuore si
deteriora anche le reni ne risentono nella loro funzionalità; similmente avviene anche nel caso del
fegato in rapporto al cuore. Il difettoso funzionamento di un organo prima o poi coinvolgerà la
salute di un altro organo.

La causa della malattia quindi, può provenire dall’esterno per uno stile di vita errato, disordini
alimentari, ritmi stressanti e via dicendo, o dall’interno quando cioè le disposizioni ereditarie a
determinate malattie non vengono dominate dalla forza dell’individualità che invece soccombe ad esse
o, per necessità karmiche, da una terza direzione, dall’alto.
Tutto quello che ha a che fare con la vita di ciascun individuo dipende comunque e sempre dalle
leggi del karma in generale. Queste leggi si manifestano in rapporto alle diverse caratteristiche e
ai diversi eventi che accadono nel corso della vita.
Per maggior chiarezza si possono riassumere le cause principali di malattia con il seguente schema:

Dall’esterno >
Ritmi, alimentazione errata, incidenti ecc.

Dall’interno >
Forza individuale più debole delle predisposizioni ereditarie

Dall’alto >
Necessità karmiche individuali

Nelle malattie esantematiche i motivi sono altri ancora: esse risiedono nelle disposizioni karmiche
universalmente umane.
Queste ultime, aldilà delle tendenze ereditarie o delle energie individuali, fanno parte integrante
della formazione del corpo fisico nel primo periodo di vita.
Le malattie esantematiche sono da considerarsi vere e proprie possibilità per dare una impronta
individuale al corpo ricevuto dai genitori.
E’ proprio per questo scopo, cioè individualizzare, far proprio il corpo fisico preso a prestito dai
genitori, che i bimbi hanno la possibilità di vivere le malattie esantematiche.
In un certo senso ciascuno si sceglie le malattie esantematiche che gli occorrono per ritrovare un
equilibrio fisico diverso da quello donato dai genitori.

Quando però un bambino, nonostante la vicinanza, ad esempio, di un fratellino già interessato ad una
qualsiasi malattia esantematica, non ne rimane contagiato, pur essendo queste malattie di natura
contagiosa, ciò significa che il primo bambino, a differenza del fratellino, non ne ha bisogno.
Significa che non gli interessa quella certa malattia, non è adatta alla sua evoluzione, perciò non
ne viene contagiato.

Sotto questo aspetto dunque le malattie esantematiche non possono essere considerate vere e proprie
malattie poiché diventano, in un particolare momento della vita del bambino, la possibilità di far
valere, di esercitare la forza della propria individualità. Il bambino può, tramite esse, esercitare
finalmente la forza della sua individualità.
In questo grande lavoro di cambiamento il bambino, esercitando la forza della sua individualità,
modifica tutto ciò che del proprio corpo fisico ancora non gli appartiene. Egli trasforma quanto di
ereditario è rimasto per diventare, il più possibile, libero e padrone di quello strumento che dovrà
servirgli per tutta la vita: il suo corpo fisico.

Le malattie infantili perciò sono da considerarsi un vero e proprio aiuto all’evoluzione
individuale.
Intrinsecamente quindi la loro origine non fa parte della genesi della malattia normale anche se
comunque, proprio come le altre, le malattie esantematiche possono degenerare in una vera e propria
patologia.
Quando non vengono trattate in modo terapeuticamente corretto, quando cioè non sono seguite nel modo
più giusto nelle loro diverse fasi e nelle loro specificità, possono portare a diverse
complicazioni, per cui debbono essere trattate sempre con molta attenzione sia da parte dei genitori
che, ovviamente, dal medico curante.

Un’altra caratteristica delle “malattie” esantematiche (volendo continuare a chiamarle comunque con
questo termine), è quella di essere, ciascuna di esse, in rapporto con determinati elementi
costituenti la corporeità umana, componenti che già anticamente erano conosciuti come: aria, acqua,
elemento terroso e calorico.
Ogni malattia esantematica agisce cioè in modo prevalente su una delle quattro componenti fisiche
che stanno alla base della costituzione corporea e cioè: sui liquidi, sulla respirazione,
sull’elemento calorico, sulle parti più addensate del corpo fisico.

Come conseguenza si ha che non solo il corpo fisico viene interessato con tutte le sue eruzioni,
desquamazioni, arrossamenti ed altri sintomi ancora, ma anche le componenti non fisiche dell’essere
umano sono cointeressate in questa lotta che compie il bambino per affermare la propria
individualità.
Si osservino per maggiore chiarezza i seguenti rapporti:

ELEMENTO
STATO FISICO
PARTE COSTITUTIVA

terra
solido
corpo materiale fisico

acqua
liquido
corpo eterico

aria
gassoso
corpo astrale

fuoco
calorico
organizzazione dell’ IO

Si prenda ad esempio ed a conferma di questo modo di considerare le malattie esantematiche la
scarlattina.
La scarlattina è una malattia che si manifesta soprattutto nei processi di calore, ed interessa l’Io
del bambino.
Il calore sale dal ricambio verso l’alto, su fino alla lingua trasformandola nel classico color
rosso lampone.
Anche la gola è rosso fiamma e piccole macchie colorano, soprattutto il busto, di un rosso
scarlatto; si può vedere nell’azione del calore una forza che da dentro spinge verso la periferia.
Il bambino allora si avvale di uno strumento quale è la febbre, spesso temuta e quasi demonizzata,
giacché la maggior parte delle volte viene stroncata sul nascere.

La febbre invece è un naturale processo calorico, per cui il bambino per suo mezzo può eliminare
quanto in eccesso si trova ad avere di non suo: tramite essa brucia, eliminandoli, quelli che si
possono definire residui.
Questi ultimi si possono considerare un inutile deposito di forze ereditate dai genitori che,
nonostante i precedenti tentativi di cambiamento del corpo fisico, non sono state sufficientemente
elaborate dalle proprie forze. Il bambino sente la necessità letteralmente di buttare fuori questo
deposito, queste scorie: le butta verso l’esterno, le butta via dagli organi interni verso la
periferia, verso la pelle.

La natura di fuoco della scarlattina si può osservare anche quando essa compare in modo inaspettato
in alcuni casi quando, ad esempio, il bambino si procura una forte scottatura che lo porta ad avere
come conseguenza una grave ustione.
Il rapporto tra malattie esantematiche ed i quattro elementi potrebbe naturalmente continuare con
vari e minuziosi dettagli.
Nei bambini affetti da pertosse (tosse asinina) si vede come sia soprattutto coinvolta la
respirazione, e quindi l’elemento aria, con terribili spasmi respiratori e respiro a strascico.

Nel caso del morbillo invece viene interessato soprattutto l’organismo liquido: lo si può osservare
dai sintomi più evidenti: occhi che lacrimano, naso che cola copiosamente e una fastidiosa tosse
grassa.
In questo contesto sono state riportate solo alcune indicazione riguardanti altre malattie
esantematiche, perché si rimanda l’argomento ai libri preposti che con dovizia di particolari
espongono, anche da parte di medici, queste relazioni.

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *