Le nostre azioni, passate e presenti, forgiano la catena del destino

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Le nostre azioni, passate e presenti, forgiano la catena del destino

Tratto da: “Il Divino Romanzo”
di Paramahansa Yogananda”

Le nostre azioni, passate e presenti, forgiano la catena del destino (Karma)

Pensate al nuovo anno come a un giardino che vi è stato affidato.
Seminate nel suo terreno i semi delle buone abitudini e strappate le
erbe infestanti delle preoccupazioni e delle azioni sbagliate commesse
nel passato. Se non sarete dei bravi giardinieri dovrete tornare sulla
terra per essere nuovamente messi alla prova.

Non troverete mai la felicità finché vi lascerete dominare dal
destino. Per ‘destino’ non intendo ‘il fato’. Il fato non esiste. Per
destino intendo quelle cause ormai dimenticate che avete creato nel
passato e che hanno provocato gli effetti visibili nel presente.
Potete dire: “Ero destinato a diventare un ingordo”. Ma no, non siete
ingordi. Quando avete cominciato a mangiare la prima volta, non
eravate ingordi. Siete stati voi a creare quest’abitudine.
L’alcolizzato non era tale quando ha assaggiato l’alcol per la prima
volta. Se continuate a ripetere un’azione avventatamente, scoprirete
che nel tempo comincia a impadronirsi dei vostri pensieri e della
vostra volontà, costringendo il corpo a ubbidire ai suoi ordini.

Naturalmente allora direte che eravate destinati a essere deboli o
falliti. Siete stati voi a forgiare, un anello dopo l’altro, la catena
che ora vi imprigiona. Non siete destinati a essere qualcosa di
preciso, a eccezione di ciò che voi avete fatto di voi stessi.
Soltanto voi avete stabilito che sareste stati buoni o cattivi quando,
nel passato, avete ripetuto specifiche azioni utili o dannose.

Ciascuna anima, dunque, è dominata sia dal destino che essa stessa ha
prestabilito, sia dalle azioni che ha liberamente compiuto nel
presente. È bene sapere in che misura la vostra vita è dominata dal
destino e in che misura siete voi a dominarla secondo i vostri
intendimenti. Quasi tutte le mattine, quando vi svegliate, decidete di
fare alcune cose, ma poi non fate ciò che avevate progettato. La vita
moderna non è equilibrata. Tutti si affannano per raggiungere qualcosa
che, una volta ottenuta, non interessa più veramente. Prima di crearvi
dei desideri impellenti, fate delle scelte giudiziose. Se, ad esempio,
guidate un cavallo che vi ha preso la mano e sta scappando con la
vostra carrozza, la prima cosa da fare è riprendere il controllo del
cavallo.

Analizzate le vostre azioni e cercate di capire se i cavalli selvaggi
dei sensi stanno trascinando la vostra vita, priva di controllo, alla
sicura distruzione. Se avete qualche abitudine negativa che non siete
ancora riusciti a domare, imparate a tenerla sotto controllo. Essere
schiavi delle abitudini, ad esempio l’alcol o il sesso, vi
distruggerà. Cominciate ora a controllarle. Inciampare e ricadere nei
comportamenti sbagliati è soltanto una debolezza momentanea; non
pensate di essere completamente perduti. Se trarrete un insegnamento
dalle vostre esperienze, il terreno su cui cadete si trasformerà in un
sostegno che vi aiuterà a rialzarvi di nuovo. Non risollevarsi dopo
essere caduti è, invece, un segno di grave debolezza. La vostra anima
deve, comunque, essere liberata e l’unico vero peccato è smettere di
perseguire questa meta.

Le scritture induiste affermano che ogni anima è unica e libera. Non è
soggetta all’ereditarietà; attira, al contrario, una famiglia e alcune
precise caratteristiche genetiche, a causa delle correlazioni
esistenti con il proprio ego o pseudo natura o di altre affinità
create da abitudini e desideri del passato. Il vostro carattere può
essere dolce o scontroso, ma Dio non vi ha resi tali. Se
arbitrariamente vi avesse creato così come siete, non sareste
responsabili delle vostre azioni. Il sistema giuridico corrente è
imperfetto perché non riesce a penetrare l’interiorità dell’uomo. La
pena può corrispondere al reato, tuttavia – a meno che non corrisponda
anche alla configurazione karmica dell’anima – il criminale potrebbe
non pentirsi del male commesso né desiderare di correggersi.

Quale che sia il suo stato, l’essere umano può migliorare grazie
all’autocontrollo, alla disciplina, a una dieta corretta e alle leggi
della salute. Perché pensate di non poter cambiare? La pigrizia
mentale è la causa segreta di ogni debolezza. L’essere umano
mentalmente pigro è senza speranza: non vuole fare nemmeno uno sforzo
per raggiungere il successo. Deve trasformare il suo temperamento
incline alla pigrizia e smettere di pensare che il suo stato attuale
sia predestinato. Anche la consapevolezza di appartenere al sesso
maschile o femminile può essere completamente dimenticata. Nel sonno
scompare e vi trasformate in esseri liberi. Quando ogni mattina Dio vi
sveglia, vi sentite liberi, ma non appena ha inizio la giornata,
diventate nuovamente preda di tutte le vincolanti abitudini della
coscienza materiale.

Non vivete, un giorno dopo l’altro, immersi nella stessa sofferenza.
Se pregate e credete in ciò che domandate, riceverete le benedizioni e
l’aiuto di Dio. Se avete una cattiva abitudine, create un antidoto
mentale e servitevene continuamente finché non l’avrete neutralizzata.
Dite risolutamente a voi stessi che volete essere diversi, che ora
potete anche essere deboli, ma che in futuro diverrete forti. Nel
momento stesso in cui decidete di correggervi, cambierete, sarete
diversi. Immaginate ad esempio di essere ingordi. Se siete mentalmente
decisi, appena pensate all’autocontrollo, diverrete automaticamente
padroni di voi. Finché siete convinti di essere forti, potete
resistere mentalmente alla tentazione. Se, ad esempio, andate in
collera facilmente, decidete che oggi non vi arrabbierete. Anche se
inizialmente riuscirete a controllare l’ira soltanto per qualche
minuto, continuando a persistere non vi arrabbierete mai più.

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