Le nuove teorie della mente – parte 1

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Le nuove teorie della mente – parte 1

Le nuove teorie della mente e le Nuove Tecnologie: una promessa per migliorare i processi di
insegnamento-apprendimento “Learning is the process that produces memory the driving force in the
cultural evolution of mankind”

INFORSCUOLA 2002 – UDINE- 3/5 Dic.2002

Paolo Manzelli LRE@UNIFI.IT

Premessa:

L’ invito di A. Hugony alla tavola rotonda sul tema le NUOVE TEORIE DELLA MENTE in relazione alla
Nuove Tecnologie , mi permette proporre alcune considerazioni che ritengo importanti e che svolgero’
a partire dalla considerazione che il cervello e’ un sistema di apprendimento e che modifica le sue
capacita di integrazione delle aree deputate ad elaborare memoria e pensiero in funzione delle
possibilita di comunicazione e di interazione con l’ ambiente.

Infatti dato che l’ apprendimento produce memorie, non bisogna ritenere che esista un cervello
predisposto fin dalla nascita ad esercitare una univoca modalita’ di eleborazione della
informazione, proprio in quanto la formazione cerebrale e’ flessibile e si struttura costrunendo
sistemi di memorizzazione integranti le varie zone di attivita’ cerebrali, al fine di dare una
risposta proattiva in modo plastico che, in relazione alle possibilita’ genetiche della specie
umana, si differenzia a seconda della dinamica della comunicazione, che gli permette di
INTERCONNETTERSI, INTERAGIRE CON L’AMBIENTE esterno da cui riceve informazione. Cio’ fa comprendere
come la qualita’ dell’intelligenza di un individuo vengono a dipendere prevalentemente da una
relazione con l’ambiente comunicativo storicamente determinato , e che quindi lo sviluppo della
plasticita’ cerebrale risulta essere indispensabile per la “evoluzione umana”.

In sostanza l’ uomo non nasce intelligente , ma lo puo diventare se viene educato in modo adeguato
ad esercitare la comunicazione della proprio pensiero ed attitudini, nel contesto epocale di
sviluppo dei sistemi di comunicazione .

A partire da tale assunto, e’ importante analizzare quali siano oggi le strategie di formazione ed
utilizzazione del sistema mnemonico cerebrale che risultano necessarie per attuare il confronto del
flusso dei dati informativi, selezionandoli opportunamente, per esercitare una modifica
significativa dell’ apprendimento pregresso, tale che favorisca la plasticita’ delle potenziali
caratteristiche intellettuali di un individuo e della societa’ in divenire.. .

A tale scopo e’ utile ricordare che le tipologie della memoria individuale possono essere riassunte
in :

Memoria Episodica : “a breve termine” in quanto essa non va’ ad attivare ampie zone di integrazione
cerebrale , ma rende attive preferenzialmente soltanto le aree prefrontali predisposte per orientare
l’ attenzione immediata degli eventi ; pertanto non incide sul recupero cosciente dei ricordi ,
cosi’ che l’ informazione ricevuta, rimane solo come traccia non elaborata da estesi processi di
integrazione cerebale, che ne faciliterebbero il rintracciamento; quindi l’ informazione permane a
livello di “memoria implicita” difficilmente evocabile.

Memoria Procedurale : E’ una memoria di lavoro a “medio termine” che permette di mantenere
informazioni per una data attivita’ delle relazioni “corpo//mente” , come ad es: il saper l’ andare
in bicicletta, cio’ in quanto essa attiva preferenzialmente una particolare strategia di
integrazione che include i lobi prefrontali , passando il coinvolgimento di alcune aree del “sistema
limbico” e infine si focalizza nella attivazione del cervelletto, in quanto quest’ ultimo e’
deputato a presiedere all’ esercizio di alcune forme attitudinali di comportamento.

Memoria Semantica : Memoria “a lungo termine”, proprio in quanto implica la attivazione di ampie
aree corrispondenti all’ insieme degli “emisferi cerebrali superiori”; essa viene rafforzata dalle
“emozioni” e pertanto implica nella sua evocazione il coinvolgimento di una vasta area cerebrale
complensiva di ampie zone dell’area prefrontale e della corteccia cerebrale ed infine del “sistema
limbico”.

La capacita’ di risposta proattiva del cervello viene quindi a dipendere dal confronto del flusso
dei dati informativi con la articolazione delle memorie individuali , di conseguenza cio’ va a
connettersi con le modalita’ con cui viene codificato nell’ apprendimento al fine di poter fornire
nuove significazioni del pensiero e del comportamento, relative alla informazione rivevuta ,
attuando una rinnovata elaborazione del ricordo.

Le varie forme di intelligenza, relative alla capacita di pensare, vengono pertanto a dipendere
essenzialmente dalle modalita’ di elaborazione della informazione in significati che si esercita nel
dare sviluppo alla memoria semantica; infatti la “condivisione di conoscenza”, avviene
prevalentemente nell’ incrocio interpersonale dei domini semantici della memoria.

Dunque per costruire reti neurologiche associative di significati , che non si limitino a renderci
prigionieri della memoria, l’evoluzione biologica tende ad espandere flessibilmente i campi
d’interazione neuronali favorendo quelle capacità di apprendimento che corrispondono ad una
riorganizzazione delle aree di integrazione delle attivita mnemoniche in modo da favorire le
potenzialita’ di comunicazione sociale di pensiero ed azioni in una determinata epoca.

Quanto sopra appartiene ad una strategia di sviluppo cerebrale sostanzialmente valida per ogni epoca
, ma certamente, dato che oggigiorno i flussi di informazione crescono costantemente, il compito
delle innovazione educativa consiste in gran misura nell’ ottimizzare i processi di eleborazione
cerebrale al fine di renderne piu’ dinamica e flessibile la organizzazione neuronale delle funzioni
cerebrali predisposte alla memorizzazione ed elaborazione significativa del pensiero. .

Infine e’ importante considerare come la trasformazione in atto delle funzioni della memoria, abbia
oggigiorno un forte impatto il nuovo scenario che si concentra nella necessita di cambiamento del
sistema educativo, ottenibile mediante l’ utilizzazione appropriata delle moderne tecnologie di
comunicazione per attuare un rinnovamento delle conoscenze finalizzato allo sviluppo della futura
societa’ della “Economia della Conoscenza” .

Tappe di sviluppo della ” INTELLIGENZA CONNETTIVA”

Indubitabilmente e’ necessario constatare il netto contrasto tra le esigenza di favorire una piu’
flessibile plasticita cerebrale e gli ormai antiquati metodi di istruzione ripetitiva, che sono
stati sistematicamente organizzati per il trasferimento di conoscenze preconfezionate , allo scopo
principale di trasformare la memoria individuale episodica ( a breve termine ) in memoria semantica
(a lungo termine) perseguendo una sostanziale modalita’ classica del “Repetita Iuvant”

Il tradizionale sistema di istruzione e’ stato impostato sostanzialmente per far prevalere la
dominanza di una memoria fondata sul consenso acritico a strutture logiche gerachizzanti proprie del
passato; pertanto ha teso a favorire la memoria dell’ essere anziche’quella del divenire, sulla base
del rafforzamento ripetitivo di una identita’ culturale mistificante in quanto statica , anziche’
favorire la conoscenza di una continua re-identificazione della formazione dinamica della memoria
con il variare dell’ ambiente comunicativo.

Oggigiorno tale antiquata metodologia di apprendimento e’ in crisi, proprio in quanto viviamo nell’
evolversi di una trasformazione dell’ informazione e del sapere che e’ propria del passaggio tra la
societa’ industriale e quella post industriale della “Economia della Conoscenza”.

In questa transizione molte conoscenze pregresse divengono rapidamente obsolete , per cui le
modalita’ di apprendimento ripetitivo tendono a divenire in gran parte non piu’ utilizzabili; cio’
comporta la necessita’ di una riflessione coscientemente attenta alle nuove potenzialita’ di
utilizzazione plastica dei percorsi di integrazione cerebrale delle memorie semantiche, quelle cioe’
che permettono di dare significato innovativo anche all’ evolversi delle metodologie di
comunicazione interattiva, generando modelli mentali della realta’ appropriati ed ottimizzati nei
confronti dell’ ambiente reticolare in cui flusce la comunicazione di informazione nel “World Wide
Web” tramite la utilizzazione di “internet”.

Invero troppo spesso in questa complessa situazione di traformazione culturale ci troviamo come una
crisalide che continui a ragionare come il bruco invece di cercar di comprendere il proprio futuro
di farfalla.

Pertanto ancora riesce difficile far comprendere quale sia e quale portanza abbia il fattore che
agisce da focus della complessa trasformazione epocale; e’ opportuno quindi analizzare l’ effetto
catalitico del processo che risiede essenzialmente nella “esternalizzazione della memoria
ripetitiva” nel sistema di rete dei computer in internet. A diretta conseguenza di cio’ , gli
obiettivi ed i modelli educativi dell’ apprendimento contemporaneo debbono trovare strategie
creative adeguate a superare la vecchia logica del “Repetita Iuvant” , tradizionalmente impostata
per attuare ed orientare la trasformazione delle memorie a breve termine in memorie semantiche a
lungo termine. .

E’ attualmente possibile infatti realizzare un passaggio diverso di trasformazione della memoria
episodica individuale in memoria memoria semantica comunicativa, in modo da utilizzare
appropriatamente il processo di “esternalizzazione della memoria” in rete telematica interattiva,
ponendo in sinergia una ampia condivisione di conoscenze, non piu’ centrata sull’ apprendimento
individuale (learner centered training) , ma su network collaborativi finalizzati alla costruzione
di una “intelligenza connettiva distribuita in rete” . (learning teams centered “e-education”)

Quanto sopra favorisce lo sviluppo di una rinnovata tipologia di “Intelligenza Connettiva” che in
pratica viene ad essere la risultante dalla composizone della ” Intelligenza Sociale Collettiva” e
della “Intelligenza Creativa Individuale” che un sono state tenute separate dalla interposizione di
attivita’ di organizzazione del conoscere e dell’ apprendere, svolta sistematicamente in due tempi
distinti che hanno corrisposto alla seguente sequenza : – A) preorganizzazione del sapere a
determinati scopi – B) successivo trasferimento di conoscenze preconfezionate .

Questa tradizionale duplicita’ temporale, e’ stata propria dell’ organizzazione del sapere
disciplinare, ma oggigiorno , in rete telematica interattiva estesa al “World Wide Web”, la
conoscenza viene dinamizzata in una azione proattiva e trans-disciplinare , agente sempre piu’ da
vicino ad tempo reale , mediante la organizzazione di sistemi di “NET-Learning on demand”,basati
sull’ utilizzazione pro-attiva delle nuove tecnologie della comunicazione interattiva a supporto
digitale, finalizzata alla realizzazione di “e.learning objects “

In antitesi alle moderne strategie di innovazione della gestione delle conoscenze in rete telematica
interattiva, ricordiamo come ogni precedente sistema di comunicazione mediatica, ottenuto tramite la
composizione di libri, ed altre forme di carta stampata, o piu’ di recente tramite programmi della
radio e della la televisione, siano stati fondati su un flusso di informazione “unidirezionale”,
pre-organizzato centralmente . Quanto sopra comporta l’ esistenza di un centro di emisione che
organizza ed orienta la conoscenza collettiva trasmettendola ad un elevato numero di ascoltatori,
che loro malgrado si comportano come ricettori passivi isolati, dato che in ogni sistema
“unidirezionale” di informazione viene sostanzialmente limitata ogni possibile reciprocità nella
comunicazione. .

In tal modo si manipola la “intelligenza collettiva”, in maniera che tutti partecipino alle stesse
rappresentazioni, emesse e ripetute dal centro di organizzazione, raggiungendo in al modo il fine di
rafforzare ed orientare selettivamente la memoria episodica in memoria semantica a lungo termine,
allo scopo precipuo di pre-organizzare e mantenere un ordine costituito secondo le volonta del
potere centrale.

Il limite di tale sistema “unidirezionale” di informazione, consiste proprio nel fatto che limitando
la proattivita’ nelle costruzione del sapere, non e stato storicamente possibile dare sviluppo ad
una “intelligenza connettiva ” che sara’ la reale premessa di una effettiva “democrazia culturale”
la quale potra svilupparsi nel prossimo futuro, sulla base di una costruzione coscientemente
interattiva e quindi non piu’ gerarchizzata della condivisione del sapere.

Dobbamo oggi constatare pero’ che la realizzazione di una ‘ necessita di cambiamento propria di una
epoca di trasformazione sociale ed economica nel quale stiamo vivendo, per quanto gia’ abbia a
disposizione lo strumento tecnologico di comunicazione interattiva, si sviluppa in un contesto
formativo nel quale sono ancora carenti le competenze ed abilita’ necessarie per generare una ampia
integrazione tra reti tecnologiche e reti sociali. Pertanto lo strumento “internet”, va considerato
ancora come una condizione necessaria, ma non sufficiente per attuare un rapido cambiamento
cognitivo ed acquisire quelle raffinate capacita’ e professionalita’innovative, proprie nella
gestione creativa delle conoscenze nel WWW, che rappesentano la effettiva esigenza primaria per
organizzare lo sviluppo della futura societa’ della “Economia della Conoscenza”.

In ogni caso il processo di trasformazione volto alla formazione di una nuova ” intelligenza
connettiva” mediante processi di NET-LEARNING per la costruzione di conoscenza condivisa e’ ormai
irreversibile ; gia’ assistiamo infatti all’ inizio di una “metamorfosi della memoria semantica da
un focus “individuale –fenotipico” ad una “predominanza genotipica distribuita”, quale frutto
composito dell’intero genere umao interagente nel “WWW”..

segue…

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