Le origini della psichiatria

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Le origini della psichiatria

Tratto dalla pubblicazione PSICHIATRIA a cura del CCDU

Fino alla metà dell’800, la pratica che è divenuta nota come “psichiatria” fu responsabile solo di
rinchiudere le persone mentalmente malate. I pazienti venivano trattati come animali e ci si
occupava di essi con la forza bruta. Nei manicomi dominavano le punizioni fisiche crudeli.
I ricoverati venivano rinchiusi in gabbie, armadi e stalle per animali, incatenati e frustati. Lo
psichiatra Lee Coleman, autore di Regno dell’Errore, afferma che le radici della psichiatria si
basano sul controllo e sul potere: “Qualunque cosa fosse stata fatta per rendere più gestibile
questa persona sarebbe stato chiamato semplicemente un trattamento. E la triste realtà è che molti
di questi cosiddetti trattamenti erano sostanzialmente torture”.

Tra il 1600 ed il 1700, i ricoverati nell’infame manicomio londinese chiamato “Bedlam” venivano
incatenati, picchiati, avvelenati con cibo avariato e sottoposti con regolarità a salassi. Gli unici
beneficiari di questo trattamento furono i custodi del manicomio che intascarono delle fortune
esibendo le vittime come animali da circo a chiunque pagasse per entrare.
Nel 1684, in Inghilterra, il dottor Thomas Willis scrisse un testo sulla malattia mentale sostenendo
che: “Sono necessari disciplina, minacce, catene e percosse… Nulla è veramente più necessario e
più efficace per la guarigione di queste persone che costringerle al rispetto e ad aver timore
dell’intimidazione”.

Nel 1700 ed il 1800 i pazienti venivano incatenati nudi ai muri, picchiati con verghe e frustati per
ottenere obbedienza. Il direttore del manicomio francese Philippe Pinel abolì l’uso delle catene
nell’Istituto Salpêtrière di Parigi nel 1793. Tuttavia al loro posto creò le camicie di forza ed
usava minacciare con la punizione di ’10 forti frustate” per i pazienti che si comportavano male.
Nel 1808 il tedesco Johann Christian Reil coniò il termine “psichiatria”. La parola letteralmente
significa “guarire l’anima”, dal greco “psyche”. Eppure Reil già nel 1803 giunse alla conclusione
che la causa dei disturbi mentali era nel cervello e non nell’anima, causa mai provata. Fu un
fautore della punizione, dell’intimidazione, dei rumori forti, delle frustate e dell’oppio come
trattamento, descrivendo i suoi sistemi una “tortura non dannosa”. Per chi soffriva di “fissazione
sulla purezza del sesso femminile”, Reil raccomandava come cura per la sua fissazione “una
prostituta”.

Benjamin Rush, il “padre della psichiatria americana”, pubblicò il primo manuale sulla psichiatria
nel 1812. La masturbazione e il troppo sangue nel cervello furono considerate la causa della pazzia.
La cura consisteva nella cauterizzazione del midollo spinale, dei genitali o nell’ immobilizzare le
parti intime del paziente nel gesso per prevenire la masturbazione.

Benjamin Rush (padre della psichiatria americana) progettò la sedia tranquillante (foto 1) per
immobilizzare la vittima e tenerla in uno stato di disagio e di dolore. La sua invenzione derivava
dalla “sedia della strega”, usata per estorcere confessioni da persone accusate di stregoneria
Oltre alla sedia tranquillante vi furono le sedie girevoli che causavano capogiri, nausea, vomito e
a volte emorragia. Lo psichiatra francese Jean-Martin Charcot usò il compressore ovarico (2) per
comprimere la zona ovarica per calmare le donne isteriche e la camicia forza è sempre stata un
prodotto dei manicomi.

I trattamenti raccomandati da Rush includevano:

– Lasciar cadere le vittime chiuse in una cassa in una vasca d’acqua basandosi sulla teoria che “se
il paziente fosse quasi affogato e poi riportato in vita, avrebbe lasciato la malattia alle spalle”.

– Produrre vesciche alle caviglie per far allontanare il sangue dalla “testa surriscaldata”.

– Far dissanguare il paziente fino a fargli perdere “quattro quinti del sangue” per diminuire così
il “flusso eccessivo” di sangue al cervello.

Verso il 1890 gli psichiatri, cercando di emulare i progressi medici del tempo, condussero
esperimenti sempre più strani nella ricerca di nuove cure, per esempio iniettavano ai pazienti
estratti di organi sessuali e ghiandole animali. L’estratto della tiroide di pecora (la ghiandola
che influenza la crescita e l’energia) era un trattamento comune che provocò febbre, perdita di peso
ed una riduzione di globuli rossi.
Negli anni ’20, il professore austriaco di psichiatria Julius Wagner-Jauregg iniettò il virus della
malaria nei suoi pazienti, asserendo che la febbre risultante li avrebbe aiutati a recuperare la
loro sanità mentale. A Wagner-Jauregg nel 1927 fu conferito il Premio Nobel per la medicina per
questa scoperta.
Queste sono le inquietanti parole di Rush: “Il terrore agisce in maniera forte sul corpo attraverso
la mente e dovrebbe essere impiegato nella cura della pazzia”.

Qual è il vero piano della psichiatria
Jan Eastgate – PSICHIATRIA

Che cos’ha fatto la psichiatria per venire etichettata “Un’industria di morte”?
Troverai la risposta in queste pagine e nel documentario: “Psichiatria: un’industria di morte”. E
una risposta che racchiude duecento anni di storia della psichiatria ed il grave impatto che ha
avuto sulla società odierna. Poco è cambiato dall’inizio, quando gli psichiatri incatenavano,
frustavano, facevano patire la fame e torturavano i loro pazienti. Allora, come ora, la meta era
rendere docile l’individuo, non la cura della pazzia. I trattamenti brutali che la psichiatria ha
creato e che tuttora usa (elettroshock, psicochirurgia e psicofarmaci) ne sono la prova. Quando la
psichiatria è uscita dagli ospedali psichiatrici per diffondersi nella società, i risultati sono
stati davvero disastrosi. La moderna psichiatria è motivata dalla missione di “andare dietro ai
soldi”, per citare le parole dell’attuale presidente dell’Associazione Psichiatrica Americana; sei
così testimone di un’industria corrotta, motivata dal profitto, che lascia dietro di sé morte e
distruzione.

Parole dure, ma basate su fatti nudi e crudi. Fatti che devi conoscere. Considera che:

– La psichiatria monopolizza la salute mentale internazionale ed ogni anno richiede migliaia di
miliardi di dollari dai governi per i suoi servizi.

– Le assicurazioni, solo negli Stati Uniti, pagano 69 miliardi di dollari all’anno per la salute
mentale.

– I costi per i servizi psichiatrici superano quelli della medicina di quasi il 200%.

– Il totale delle vendite di psicofarmaci nel mondo è nell’ordine di 76 miliardi di dollari l’anno.
E cosa stanno ottenendo i governi e le società in cambio?

– Gli psichiatri hanno ammesso che non hanno la cura per un singolo disturbo mentale.

– Non sanno l’effetto dei trattamenti sui pazient7

– In base ad uno studio fatto sui pazienti ricoverati, i trattamenti psichiatrici hanno un tasso di
fallimento pari al 99%.

– Negli ultimi 40 anni il numero dei morti per trattamenti psichiatrici è stato quasi il doppio
degli americani uccisi durante tutte le guerre combattute dal 1776 ad oggi dagli Stati Uniti.

– Più di 20 milioni di bambini in tutto il mondo fanno uso di psicofarmaci che causano violenza,
psicosi, allucinazioni, omicidi, colpi apoplettici, diabete, attacchi cardiaci e morte per presunti
disordini la cui esistenza non è mai stata provata scientificamente.

– Gli antidepressivi, “medicine miracolose”, sono così largamente prescritti che più di 150 milioni
di persone in tutto il mondo hanno assunto farmaci SSRI (Inibitori selettivi della ricaptazione
della serotonina).

– Questi farmaci sono sotto osservazione dalle agenzie del farmaco in tutto il mondo perché possono
generare violenza e impulsi suicidi in chi li assume.

– In America il numero di persone di 65 anni sottoposte ad elettroshock è superiore di tre volte

– mezzo a quelli di 64 anni. Perché? Perché l’assicurazione statale sulla salute è disponibile
all’età di 65 anni.

– Nel 2005, la Food and Drug Administration (FDA) ha reso noti i gravi danni dell’elettroshock
(pazienti con gravi bruciature, donne che hanno abortito e addirittura morte).

– Mentre quasi metà degli anziani che ha ricevuto ECT è morta nell’arco di due anni, l’ECT sta
continuando a venir praticato in tutto il mondo, uccidendo qualcosa come 10.000 persone. Più di due
terzi delle vittime sono donne.

Se la psichiatria è così distruttiva come ha fatto ad integrarsi in questo modo nella società?
Nel 1940 lo psichiatra inglese John Rawling Rees, il cofondatore della World Federation for Mental
Health (WFMH), durante una riunione del Consiglio Nazionale dell’Igiene Mentale del Regno Unito
disse: “La vita pubblica, la politica e l’industria dovrebbero essere sotto la sfera d’influenza
[della psichiatria]… abbiamo sferrato un attacco ad alcune professioni. Le due più facili più
facili, naturalmente, sono l’insegnamento e la Chiesa ; le due più difficili sono la legge e la
medicina….”

Nel 1945, un momento di grande scompiglio, incertezza e sgomento, lo psichiatra canadese e
cofondatore del WFMH, G. Brock Chisholm, dichiarò: “Per arrivare a governare il mondo bisogna
rimuovere dalle menti l’individualismo, il rispetto delle tradizioni familiari, il patriottismo
nazionale e i suoi dogmi religiosi”.
Queste parole, i progetti distruttivi di Chisholm, Rees e della WFMH, sono state le solide
fondamenta della moderna psichiatria.
A dispetto di migliaia di miliardi di dollari investiti nelle sue ricerche per la cura della
malattia mentale, la psichiatria non cura né migliora niente. Al contrario, gli psichiatri rovinano
la vita e minano la società con grandi costi. Qualcosa può e deve essere fatto in merito a questa
professione. Solo passando all’azione possiamo sperare di creare un futuro più luminoso per la
società ed i nostri bambini.

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