Le percezioni del cervello
di: Anna Ermanni
Un gruppo di ricercatori dellUniversità della California di Berkeley, dellUniversità della
Pennsylvania, della New York University e del Max-Planck-Institut di cibernetica biologica, hanno
scoperto che quando il cervello e bombardato da una miriade di informazioni, magari tra loro
conflittuali e provenienti da diverse fonti sensorie, esso deve individuare il metodo più opportuno
per gestire al meglio la situazione. In pratica, il cervello separa le informazioni al fine di
generare una singola percezione.
I ricercatori descrivono con il nome di media pesante il fenomeno che governa le elaborazioni
delle informazioni del cervello. In questo contesto, l’influenza dei sensi non è uguale perché
alcuni sensi convogliano al cervello messaggi più potenti, e quindi più influenti di altri.
Tuttavia, quando si palesa un eccesso nella discrepanza il cervello giudica la realtà basandosi solo
su una immagine sensoriale come, per esempio, quella provenienti dall’apparato visivo.
Nell”osservazione della realtà che ci circonda dice Jamie M. Hillis, il promotore dello studio, –
ci basiamo sui nostri sensi, per esempio per valutare le dimensioni di un oggetto. Ma queste
misurazioni sensoriali risultano approssimative perché soggette a sbagli e, certe volte,
differiscono addirittura tra loro. Durante una sperimentazione a delle persone sono stati proposti,
usando dispositivi per la realtà virtuale, segnali visivi e tattili in contrasto fra loro. I
risultati sono stati eloquenti: il cervello ha percepito con approsimazione un oggetto la cui
altezza poteva sembrare maggiore al tatto che alla vista. Però nel momento in cui la discrepanza fra
le due misure aumenta il cervello si è affidato solo ai segnali provenienti dalle mani oppure dagli
occhi, sciegliendo la fonte che gli ha fornito la misura più precisa.
La ricerca è stata divulgata dalla rivista Science.
Approfondimento sul sito www.sublimen.com
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