LE PIETRE MAGICHE E LA CRISTALLOTERAPIA PER L’ANIMA
– Incontro con Fufi Sonnino –
(di Giampiero Ciappina)
Capito quasi per caso nel Laboratorio in Via Ricasoli, in una zona che
talvolta di notte i romani non amano frequentare, ma che di giorno brulica
di una bella luce, di vita, di colori, di odori forti e acri, di gente di
ogni razza e religione.
Mi accoglie una ragazza bionda, che con gentile discrezione mi guida
nell’acquisto dell’anello che stavo cercando, e che a Roma – mi avevano
detto – avrei trovato solo nel Laboratorio di Sonnino.
Sullo sfondo, quasi nella penombra, una figura esile e minuta,
apparentemente timida, dai ricci sale e pepe, due occhialini tondi e un
sorriso sereno ed aperto: mi invita ad entrare nel cuore del negozio. Solo
in quel momento mi sembra di accorgermi che le vetrine del Laboratorio sono
tempestate di cristalli di ogni forma e colore, di dimensioni minute e altre
gigantesche. Pietre tondeggianti, poi piramidi, e sfere, geodi, grappoli di
cristalli variopinti, pietre piatte e pietre acuminate, sassolini colorati e
ciottoli luminescenti: un arcobaleno di colori e di forme che mi investe
come in un lampo improvviso.
Mi presento come il Direttore di Solaris, un Network telematico che promuove
l’amore per le Medicine non Convenzionali, per la bellezza e il benessere.
Parlo di Internet, di computer e mi accorgo di essere ascoltato come se
parlassi di andare a passeggiare su Marte. La donna minuta dietro al tavolo
si presenta come Fufi Sonnino, e mi dice che da oltre trent’anni si occupa
di pietre e di cristalli, promuovendo una Cristalloterapia “ante-litteram”,
già molti anni prima che un certo tipo di “New Age” diventasse una moda e un
business.
Provo nuovamente la sensazione di essere improvvisamente investito da
un’onda che mi prende allo stomaco e alla pancia: eppure Fufi appare come
una piccola e simpatica donnina dall’aspetto candido.
Man mano che parliamo, mi sento contemporaneamente inquieto e rasserenato.
Dopo un po’, pian piano, comincio a rilassarmi e capisco che Fufi, dietro
l’aspetto tranquillo e mansueto, trasmette un’energia di indescrivibile
potenza, una carica quasi ipnotica di forza e vitalità, un temperamento
vivace che mi disarma.
In pochi minuti mi viene spontaneo darle del “tu”, e dopo 10 minuti, senza
aver mai visto pietre e cristalli nella mia vita, esco dal Laboratorio –
abbracciandola e baciandola – con il mio anello, un quarzo jalino e una
drusa di quarzo fumè.
Inforcando lo scooter, mi chiedo ancora quale forza mi abbia ipnotizzato al
punto da farmi acquistare quei strani sassi.
Qualche giorno dopo, ritorno al Laboratorio per ottenere una Foto dell’Aura
e, in quell’occasione, Fufi mi invita al Seminario di I° livello di
Cristalloterapia, che si svolge nell’arco di 3 weekend. Dentro di me penso
che non avrò mai il tempo di impegnare addirittura 3 interi week-end, e
malgrado ciò, vado via nuovamente con un senso di forte serenità e di
soddisfazione.
Non so com’è, ma il giorno del Seminario, sono seduto in prima fila, con un
atteggiamento tra l’assonnato e lo scettico, sorpreso di vedere la sala
strapiena e brulicante. Sono un pò diffidente, e mi chiedo ancora, con un
pizzico di incredulità, come mai tanta gente – di diverse regioni d’Italia –
si ritrovasse a questo corso.
Il seminario comincia al suono tintinnante di un campanellino di ottone:
Fufi accende una candela rossa e schiude le braccia come per voler
abbracciare tutti i partecipanti.
In quel momento, la donnina minuta lascia il posto a quell’abbraccio
generoso e sincero, quasi fastidioso e disarmante per la sua autenticità e
purezza, per la sua profondità e genuinità.
Comincia così una specie di avventura dello spirito che è davvero difficile
da descrivere: Fufi propone la meditazione ad occhi chiusi, descrive i
cristalli e le loro proprietà, indica i Chakra e le loro funzioni; ma poi
parla di sé, della sua vita, delle sue avventure, del fulmine che l’ha
colpita, di quella notte in cui una Monaca misteriosa gli consegnò
l’autentico manoscritto trecentesco di Santa Ildegarda, per poi scomparire
inspiegabilmente nel nulla; o di quella volta che quell’uomo addolorato per
la perdita della moglie, frantumò un cristallo dalla durezza inimmaginabile
solo poggiandolo sul cuore..
Per 3 weekend, Fufi parla della magia della vita e delle pietre, del cuore
del mondo e della gente – per ore, instancabilmente, con generosità –
costruisce orditi e intrecci che sanno di cose straordinarie, di prodigio e
di meraviglia; racconta e incanta un pubblico sempre più trascinato ed
appassionato. Le persone, da timide e ritrose, cominciano ad aprirsi, a
scambiarsi esperienze, a commuoversi di fronte all’ordinario che diventa
straordinario, di fronte all’umano che diventa divino, di fronte al
quotidiano che diventa eterno. Pian piano sento che anch’io sto abbandonando
la mia timida diffidenza e mi commuovo sinceramente.
Sonnino miscela sapientemente elementi sacri ed elementi profani, scienza,
esoterismo ed alchimia, coglie temi della fisica e dell’ingegneria,
attraversa la cultura giudaico-cristiana con un movimento verticale e
trasversale che punteggia fino a tracciare un disegno complessivo che solo
verso la fine del corso si comincia ad intravedere.
La sento argomentare su temi già ascoltati nella Sophia-Analisi, nella
Psicoanalisi, nello Zen, nello Yoga, nell’Astrologia karmica, dai tanti
Maestri e Saggi che ho avuto la fortuna di incontrare.
Mi rendo conto – ancora una volta – che la saggezza e la conoscenza
convergono straordinariamente verso un unico punto, ma che le strade per
giungervi possono essere davvero moltissime.
E’ come se la saggezza bussasse continuamente alla nostra porta, e poi
alcuni di noi riescono a sintonizzarsi magari osservando la piantina del
cielo astrale, chi meditando seduto, chi leggendo nel proprio inconscio, chi
ancora percependo le vibrazioni sottili di un cristallo.
Ma, tutti, studiando e approfondendo, tendono misteriosamente verso un’unico
punto, e le parole, le frasi, gli argomenti, l’atteggiamento del corpo,
l’apertura del cuore, tendono straordinariamente a divenire simili.
L’ultimo giorno del Seminario, le persone piangono di commozione e gioia: il
corso termina 3 ore dopo il previsto e ancora nessuno vuole abbandonare la
sala. Si percepisce un’energia fortissima che unisce e accomuna tutti i
partecipanti in un abbraccio simbolico di condivisione e comunione
autentica.
Neppure una standing-ovation e un applauso interminabile di quasi 20 minuti
permette di uscire dalla sala: l’emozione è fortissima, il coinvolgimento è
pieno. Si percepisce un forte senso di gratitudine e di dispiacere per
un’esperienza magica che per il momento si è conclusa.
Ma la candela rossa si spegne e ci salutiamo come amici di vecchia data,
dandoci tutti appuntamento al seminario di II° livello, a cui naturalmente
mi sono già iscritto.
Ma sono davvero entrato per caso, quel giorno, nel Laboratorio di Via
Ricasoli?
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