Le quattro stagioni
Meglio i prodotti di stagione, più buoni,
meno costosi e meno trattati chimicamente
(da Movimento Iskcon di Marzo)
Sul mercato italiano sono disponibili decine di varietà di frutta e di verdura oltre a svariati tipi
di legumi e cereali. Viene da sorridere quando chi mangia la carne esclama tra il divertito e lo
sbigottito “ma cosa mangiate?!!” Tra le grandissime varietà disponibili meglio comunque scegliere i
prodotti di stagione, possibilmente che crescono vicino a noi. Meglio ancora se sono biologici, che
non costano poi così tanto rispetto ai prodotti trattati chimicamente e ci farebbero risparmiare
molti soldi spesi per la salute. I prodotti importati o fuori stagione subiscono vari trattamenti
chimici per poterli conservare- o imbalsamare- più a lungo, hanno poco gusto e minore valore
nutritivo. Inoltre in alcuni paesi è addirittura consentito utilizzare delle sostanze nocive che in
Italia sono ormai vietate. Quindi sono più ‘pericolosi’. Da evitate le verdure già tagliate (per
esempio per minestroni) perchè spesso vengono trattate contro l’ossidazione e la frutta ricoperta di
cera che trattiene i residui dei trattamenti chimici.
La frutta e le verdure appena colte e prive di sostanze chimiche sono piene di prana, di energia
vitale, inoltre le Scritture vaisnava dicono che quando ne abbiamo la possibilità dovremmo offrire a
Krishna dei prodotti di stagione. Perchè? perchè sono i migliori.
Primavera
Asparagi da marzo-aprile, maggio. Carciofi da marzo a giugno e da ottobre fino ai primi geli.
Ciliegie da maggio a luglio. Coste da maggio a luglio, in regioni più calde anche fino a dicembre.
Fave fresche da aprile a luglio. Fragole da maggio a giugno. (agosto produzione di montagna).
Insalata pasqualina, lattughino, cicorino, da marzo-aprile a maggio. Lattughe (brasiliana o iceberg,
romana, riccia, cappuccio) tutto l’anno. Nespole da aprile a giugno. Patate novelle da aprile a
maggio. Piselli freschi da marzo a giugno. Radici amare da aprile a ottobre. Rapanelli da aprile a
settembre-ottobre. Spinaci da ottobre a giugno e oltre. Taccola, mangetout, varietà verde primavera,
varietà bianca: estate.
Estate
Albicocche da fine maggio a luglio. Amarene da fne maggio a luglio. Angurie da luglio a settembre.
Barbabietole tutto l’anno. Basilico tutto l’anno. Carote tutto l’anno. Cetrioli da giugno a
settembre. Fagiolini da giugno a settembre. Fagioli freschi da giugno a settembre. Fichi da giugno a
settembre. Fiori di zucca da giugno a settembre. Fragoline di bosco da luglio ad agosto. Giuggiole
da luglio a settembre. Mais dolce da luglio a settembre. Insalata indivia da luglio a settembre.
Lamponi da giugno ad agosto. Maggiorana da giugno ad agosto. Mandorle tutto l’anno. Melanzane da
giugno ad ottobre. Menta da maggio a luglio. Meloni da giugno a settembre. Mirtilli da giugno a
settembre. More da luglio a settembre. Nocciole tutto l’anno. Origano da luglio a settembre. Patate
tutto l’anno. Peperoncini da agosto a ottobre. Peperoni da luglio a ottobre. Pere da giugno a
dicembre. Pesche da giugno a settembre. Pomodori da giugno a ottobre, in serra tutto l’anno. Prugne
e susine da giugno-luglio a settembre. Ribes da luglio ad agosto. Sedano tutto l’anno. Timo da
maggio a luglio. Uva da agosto a settembre-ottobre. Zucche da luglio a ottobre; si trovano comunque
tutto l’anno per la loro conservabilità. Zucchine da giugno a settembre.
Autunno
Arance da fine ottobre a febbraio, spesso più a lungo. Avocado da novembre a dicembre. Cachi da
ottobre a dicembre. Cardi da novembre a gennaio-febbraio. Carruba da settembre a dicembre. Castagne
da ottobre a dicembre. Catalogna vi sono diversi raccolti durante l’anno; da ottobre a marzo e da
agosto a settembre. Cedri da novembre dicembre. Finocchi da settembre a maggio-giugno. Kiwi da
novembre ad aprile. Limoni tutto l’anno. Mele tutto l’anno. Mela o pera cotogna da settembre a
novembre. Melograni da settembre a ottobre. Noci tutto l’anno. Olive tutto l’anno. Pinoli tutto
l’anno. Pistacchi da settembre a dicembre. Rape da settembre a marzo; anche in estate. Sedano rapa o
sedano di Verona da settembre a marzo. Scorzonera da ottobre a gennaio. Tarassaco da ottobre ad
aprile. Topinambur da ottobre a dicembre. Verza da settembre a gennaio-febbraio.
Inverno
Broccoli da dicembre a marzo. Cavolfiori in inverno, meno disponibili nei mesi caldi. Cavolini di
Bruxelles da novembre a febbraio marzo. Cavolo cappuccio quasi tutto l’anno. Datteri da dicembre a
gennaio. Erbette da dicembre ad aprile. Mandarini dicembre. Mandaranci da novembre a
gennaio-febbraio. Patate dolci da novembre a dicembre. Pompelmi da novembre a maggio. Prezzemolo
tutto l’anno. Radicchio o cicoria a foglia rossa chioggia, Verona, trevisana da ottobre a marzo.
Rafano da novembre a febbraio. Rucola tutto l’anno.
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Insalata di ceci e spinaci
Per 6 persone
290 gr. di ceci lasciati a bagno almeno 8 ore
1 cucchiaio di semi di mostarda nera
1/2 cucchiaino di semi di sedano (se disponibili)
4 cucchiai di succo di limone
6 cucchiai di olio di oliva
1/2 cucchiaino scarso di pepe di cayenna o di paprika
1/2 di cucchiaino scarso di asafetida in polvere
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
2 cucchiai di miele o di succo d’acero
1/2 cucchiaino di sale
1/4 di cucchiaino di pepe nero appena macinato
1 pomodoro maturo tagliaito a cubetti
1/2 peperone giallo tagliati a quadretti
un piccolo cetriolo sbucciato tagliato a metà,
privato dei semi e tagliato a dadini
230 gr. di spinaci lavati, tagliati ed asciugati
1. Fate cuocere i ceci in un litro di acqua per 1 ora e mezzo- 2 ore o fino quando sono teneri ma
non troppo cotti.
Scolateli e lasciateli raffreddare.
2. Tritate i semi di mostarda e i semi di sedano. Metteteli in una insalatiera con il succo di
limone, l’olio, il pepe di cayenna, l’asafetida, il concentrato di pomodoro, il dolcificante, il
sale e il pepe e miscelate bene con un frustino. Aggiungete i ceci, il pomodoro, il cetriolo e il
peperone. Mischiate con delicatezza, coprite e fate raffreddare per 2-4 ore. Mezz’ora prima di
servire, togliete l’insalata dal frigo e aggiungete gli spinaci.
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Chutney di ananas e uvetta
Nelle regioni dell’India, ogni città e villaggio possiede la sua propria cucina caratteristica.
Mayapur nel Bengala Occidentale viene associata a quei cibi che amava Sri Caitanya Mahaprabhu, il
fondatore del Vaisnavismo Gaudiya, e nel giorno della sua nascita chiamata Gaura Purnima, vengono
cucinati migliaia di piatti in Suo onore. Nel primo Gaura Purnima in America, Srila Prabhupada aveva
insegnato ai suoi studenti alcuni piatti preferiti dal Signore Caitanya e che includevano laphra,
charchari, payasa, bhaji e questo chutney. Anche se nel corso degli anni ho notato molte imitazioni
di questo chutney, nessuna di loro si avvicina all’originale che possiede delle caratteristiche
speciali. Questo chutney può trasformare anche un pasto frugale in una festa.
3 cucchiai di ghee
un peperoncino secco
1/2 cucchiaino di semi di cumino
1/2 cucchiaino di semi di coriandolo
un ananas (di circa 1.5 kg.)
sbucciato, e tagliato a cubetti (utilizzate anche il succo)
1/2 cucchiaino di semi di cardamomo pestati leggermente
1/2 cucchiaino di garam masala o 1/4 cucchiaino di chiodi di garofano tritati e di cannella
100 gr. di zucchero integrale
50 gr. di uvetta
1. scaldate il ghee in una pentola a fuoco medio. Aggiungete il peperoncino, i semi di cumino e i
semi di coriandolo (tritati) e soffriggete finchè si sono scuriti leggermente. Aggiungete con
delicateza l’ananas, i semi di cardamomo e il garam masala. Girate ogni tanto e cuocete a fuoco
medio-basso finchè la frutta è tenera e il succo è evaporato. Verso la fine, mescolate costantemente
per evitare che l’ananas si attacchi sul fondo.
2. aggiungete lo zucchero e l’uvetta, riducete leggermente la fiamma e cuocete mescolando di
frequente fino che il chutney è denso e gelatinoso.
(da The art of indian vegetarian cooking di Yamuna devi- by Leopard books-England)
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