Le “Regole di Condotta” di Sri Sathya Sai Baba

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Le “Regole di Condotta” di Sri Sathya Sai Baba

Tratto da:

SATHYA SAI BABA

< Dialoghi con Sai Baba >

Fondazione Sathya Sai Seva
6535 – Roveredo GR -CH

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L’Autore di queste parole è ormai conosciuto in tutto il mondo per Sua
fama, che ha varcato i confini del Suo piccolo Villaggio natale, nel Sud
dell’India, ora divenuto
un centro mondiale di pellegrinaggio. Per toccare i cuori di molti uomini in
ogni angolo della
terra. I Suoi miracoli e i Suoi prodigi, raccontati da tutti coloro che sono
stati a
vederLo, ormai fanno parte di una folta letteratura che affascina e
sbalordisce.

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– DELLE REGOLE DI CONDOTTA –

Sai Baba: Allora ascolta con attenzione quello che sto per dirti:

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1) Prema, l’Amore, deve essere considerato come il respiro stesso della
Vita.

2) Credimi, l’Amore che si manifesta ugualmente in ogni cosa, è il
Paramatma (Dio).

3) Il Paramatma Uno si trova in tutti e in ognuno, sotto forma di Amore.

4) Più di ogni altro tipo di Amore, il primo sforzo dell’uomo deve
essere di convergerlo sul Signore.

5) Questo Amore diretto a Dio è Bhakthi; l’acquisizione di Bhakthi è la
prima cosa sulla via spirituale.

6) Chi cerca la Gioia dell’Atma non deve rincorrere le gioie dei sensi.

7) Sathya, la Verità, deve essere ritenuta altrettanto vitale quanto il
respiro.

8) Un corpo senza respiro è inutile e in pochi minuti muore, così una
vita senza Verità è inutile e diviene fetida dimora di conflitti e pene.

9) Convinciti che non c’è nulla di più grande della Verità, nulla di più
prezioso, di più dolce e di più duraturo.

10) La Verità è Dio che protegge. Non c’è guardiano più potente della
Verità.

11) Dio, che è Sathyaswarupa (Incarnazione della Verità) concede il Suo
Darshan (visione) a chi dice la Verità e a chi è capace di amare.

12) Abbi ugual gentilezza e spirito di sacrificio per tutti gli esseri.

13) Devi avere il controllo dei sensi e un carattere sempre dolce e,
allo stesso tempo, distaccato.

14) Sta sempre in guardia contro i quattro peccati che la lingua è
incline a commettere: la
menzogna, la maldicenza, il rimbeccare, il parlar troppo. É bene dominare
queste tendenze.

15) Previeni i cinque peccati che commette il corpo: l’omicidio,
l’adulterio, il furto, l’ubriachezza e il mangiar carne. É di grande aiuto
per una vita elevata controllare queste tendenze.

16) Previeni, senza un attimo di distrazione, gli otto peccati che la
mente è incline a commettere: (Kamam), desiderio; (Krodham), ira; (Lobham),
avidità; (Moham),
attaccamento e Odio, Egoismo, Superbia e Impazienza. Il primo dovere
dell’uomo è di stare
ben lontano da loro.

17) La mente dell’uomo è veloce nelle cattive azioni. Per non lasciarla
correre ricordati del Nome del Signore in quei momenti, oppure cerca di fare
del bene. Chi
agisce così diverrà degno della Grazia del Signore.

18) Elimina la tendenza maligna di dolerti della fortuna degli altri e di
desiderare il loro male. Gioisci dell’altrui gioia e simpatizza con chi è in
difficoltà
augurandogli il bene. In questo modo si coltiva l’amore di Dio.

19) Tutta la forza che occorre all’uomo è la pazienza.

20) Chi vuol vivere in gioia deve sempre fare il bene.

21) É facile vincere l’ira con l’amore, l’attaccamento con la ragione, la
menzogna con la verità, il male con il bene e l’avidità con la carità.

22) Non rispondere alle parole dei malvagi e per il tuo bene tieniti a
debita distanza e tronca ogni rapporto con loro.

23) Cerca la compagnia dei giusti, dovesse costarti la vita o l’onore ,
ma prega Iddio che ti dia la capacità di discernere tra i buoni e i malvagi.
Ti devi sforzare
di farlo con l’intelligenza che ti è stata data.

24) Coloro che conquistano regni e si guadagnano gloria vengono
considerati eroi, ma chi conquista i propri sensi è l’eroe che ha
conquistato l’intero Universo e
come tale deve essere considerato.

25) Qualunque azione buona, o cattiva, faccia l’uomo, i suoi frutti lo
perseguiteranno senza tregua.

26) L’avidità porta solo dolore; accontentarsi è la cosa migliore.

27) Sradica totalmente la tendenza a creare guai; essa può perfino minare
la tua vita.

28) Sopporta con ugual fortezza la buona e la cattiva sorte e cerca il
modo di ottenere la felicità completa.

29) Chiuditi nel silenzio se ti invade l’ira e ricorda il Nome del
Signore. Cerca di non riportare alla memoria cose che aumentino la tua ira.
Ciò potrebbe generare
danno incalcolabili.

30) Non indugiare, abbandona fin d’ora ogni cattiva abitudine che non ti
darebbe nessuna gioia.

31) Cerca con tutti i tuoi mezzi di soddisfare i bisogni dei poveri, che
sono davvero Daridranarayena (i poveri di Dio). Dividi con loro il tuo cibo
e falli
contenti almeno una volta.

32) Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.

33) Pentiti sinceramente degli errori e dei peccati commessi per
ignoranza; prega Dio che ti conceda la forza e il coraggio necessari per non
ripeterli e per restare
sulla retta via.

34) Non permettere che nulla e nessuno possa ledere il tuo amore e il tuo
entusiasmo verso Dio. La sua mancanza diminuisce la forza dell’uomo.

35) Non cedere alla codardia e non abbandonare la Ananda (gioia piena).

36) Non insuperbirti se ti lodano e non avvilirti se ti biasimano.

37) Se vedi sorgere un litigio, non cercare di attizzarlo e di aumentare
l’odio; ma, con amore e simpatia, cerca di ristabilire l’amicizia.

38) Invece di cercare i difetti altrui, cerca i tuoi, trovali e
sradicali. É meglio che tu trovi un solo tuo difetto che cento altrui.

39) Se non vuoi o non puoi fare qualche Punya, o buona azione, non
pensare e tanto meno fare qualche Papa, o cattiva azione.

40) Se rilevano i difetti che hai, o che non hai, non avertene a male.
Cerca invece di correggerli, prima che te li indichino. Non serbar rancore a
chi lo fa e non
ritorcere le sue osservazioni facendo notare i suoi difetti, ma siigli
invece grato. Se
cerchi di vedere i difetti altrui commetti un grave errore. Molto meglio
conoscere i propri
difetti, non quelli altrui!

41) Ogni volta che hai un pò di tempo, non passarlo a chiaccherare, ma
impiegalo a meditare su Dio o nel fare servizio agli altri.

42) Solo il Bhaktha (devoto) capisce il Signore e solo il Signore capisce
il Bhaktha.
Nessun altro li può comprendere. Perciò, non discutere su argomenti
riguardanti il Signore con chi non ha Bhakthi, perché essa potrebbe
diminuire.

43) Se ti parlano di qualcosa che non hanno mai compreso, non pensare ad
altri argomenti errati che potrebbero sostenere la loro posizione, ma in ciò
che dicono cerca
solo quello che c’è di buono e di gradevole. Devi ritenere utile un
significato veritiero,
mentre uno falso o molti significati che equivalgono a nessuno non fanno che
danneggiare la
tua gioia.

44) Se vuoi coltivare la concentrazione quando sei in mezzo alla folla, o
in un bazar, non guardare dovunque e su tutto, ma solo la strada che hai
davanti per non
inciampare o finire sotto a qualche veicolo. In tal modo la concentrazione
diverrà più ferma e
si eviteranno i pericoli.

45) Abbandona tutti i dubbi sul Guru, o sul Signore. Se non sono
soddisfatti i tuoi desideri materiali, non darne colpa alla tua devozione
per Dio: tra essi e
quest’ultima non c’è alcuna relazione.

46) Se la tua Dhyanam (meditazione) o la tua Giapam (ripetizione del Nome
Sacro) non progrediscono e se i tuoi desideri non sono giunti a fruizione,
non
disperare perché, così facendo, perderesti quel pò di pace che ti eri
guadagnato. Dai Dhyanam e
Giapam senza scoraggiarti. Quei sentimenti provengono solo dai difetti della
tua Sadhana,
che devi cercare di correggere.

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