Le tecniche di rilassamento hindu

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Le tecniche di rilassamento hindu

Correggiamo le cattive abitudini con le tecniche di rilassamento indiane

di Amadio Bianchi

Capire che la mente umana si organizza per schemi è stata
un’intuizione importante per coloro che, attraverso una semplice
tecnica di rilassamento, hanno potuto offrire all’uomo la possibilità
di estirpare i sui “vizi” comportamentali. La scoperta ha fornito ai
maestri indiani la possibilità di costruire ordinate tecniche
attraverso le quali chi le applica può mettere in atto con successo
dei cambiamenti anche quando l’insuccesso sembra scontato.

Sto parlando delle antiche tecniche di rilassamento indiane,
ribattezzate da un noto maestro con il nome di Yoga Nidra. A tali
tecniche si ispira anche il Training Autogeno, ma oserei dire che le
tecniche orientali sono più efficaci ed affrontano anche altri
aspetti, non solo il rilassamento fine a se stesso. Esse mettono in
atto esperienze di risveglio dello stato di attenzione prima e di
consapevolezza poi, stimolando infine un’indagine conoscitiva
profonda, paragonabile a quella della meditazione, nella quale il
soggetto arriva a conoscere stati di coscienza inusuali e si ritrova a
stretto contatto con la sua natura essenziale.

RAFFORZARE I PROPOSITI PER CAMBIARE

Uno di questi importanti aspetti è rappresentato dal “Sankalpa”
(proposito), da esprimere al momento giusto, in relazione ad un
cambiamento che si desidera mettere in atto. La nostra vita è
disseminata di tentativi di cambiamento il più delle volte umiliati
dall’insuccesso. Bisogna innanzitutto comprendere cosa succede e, in
particolare, come funziona la nostra mente. Affrontare nemici forti
come le cattive abitudini con ignoranza porta sicuramente al disastro,
e un disastro psicologico rischia di indebolire la personalità,
rendendola sempre più vulnerabile.

Ad esempio, ogni tentativo di smettere di fumare “andato in fumo” fa
di noi esseri caratterialmente deboli e fragili, e tale debolezza
sicuramente si ripercuote anche su altri aspetti della nostra
esistenza. Vi raccomando, dunque, di compiere dei tentativi solo
quando siete abbastanza determinati e sicuri di poter uscire
vittoriosi. Diversamente, pagherete un caro prezzo .

Sforziamoci allora di comprendere alcune cose : come ho detto
all’inizio, la mente umana si organizza per schemi. Ciò significa che
la mente prende per buone tutte le abitudini acquisite e tende a
difenderle. Anzi, considera le “abitudini diverse” come nemiche. E’
per questa ragione che talvolta tendiamo a disprezzare chi fa le cose
diverse da noi.

In altri termini intendo dire che dello schema fanno parte anche le
sue difese. Per questa ragione, quando vogliamo cambiare, ci risulta
difficile. Pensate ai bambini e, ad esempio, alle loro abitudini
alimentari. Vogliono mangiare sempre le stesse cose: la pastasciutta
col pomodoro, le patate fritte, ecc. nonostante proponiate loro le
pietanze più appetitose. Sì, perché la mente del bambino ha acquisito
quei pochi cibi come “buoni” e li difende.

E pensate anche ad un altro fatto ancora più evidente: se vi
ricordate, quando avete voluto iniziare a fumare, avete avuto grosse
difficoltà. Forse anche voi avete voluto imparare a fumare per essere
“grandi”. Lo schema mentale di quel momento, tuttavia, vi ha avvertito
che stavate facendo qualcosa di non corretto. Avete impiegato la
volontà necessaria, andando addirittura contro natura per modificare
quello schema. È stata dura, avete pagato con disturbi fisici, vomito,
mal di testa, ma alla fine ce l’avete fatta.Oggi pretendereste di
smettere di fumare senza l’impiego di altrettanta energia.

OLTREPASSARE LE DIFESE DELLA MENTE

Ma, a parte il fumo, ciò vale anche per gli altri aspetti del problema
denominato “cambiamento”. Il mercato offre tanti metodi per
affrontarlo…dalla psicanalisi allo yoga, dalle terapie americane a
quelle cinesi, dal risveglio del senso di colpa a… chi più ne ha più
ne metta!

Personalmente consiglio metodi naturali e dolci. Ecco perché vi
propongo le tecniche indiane. Esse partono da una scoperta: la mente,
quando è rilassata, è meno reattiva e facilmente si lascia sorprendere
da un proposito che può insinuarsi oltre le sue linee di difesa. Ciò
significa che se un soggetto è messo in condizione di operare una
decisa scelta (proposito) in profondo stato di rilassamento,
esprimendola con forza interiore, essa può divenire “passante” come
una freccia scagliata oltre le mura del castello mentale.

Questo pensiero “intruso”, una volta che si trova al di là delle
“difese”, non può che essere preso in considerazione dalla mente e
“lavorato”. Ne consegue un aggiustamento che qualche volta, almeno
all’inizio, risulta disorientante per la mente stessa. Essa è
obbligata a produrre un nuovo schema del quale va a far parte il
proposito di cambiamento che, se continuamente rinforzato, porta a
sicura realizzazione.

La situazione, tuttavia, non deve essere presa con leggerezza. Bisogna
tenere conto che, durante il periodo di assestamento, il soggetto
trattato o che si autotratta, può stare un po’ male, o per lo meno non
essere in perfetta forma. Non è difficile capire il perché.

Mi sento tuttavia di sostenere che, se una persona è fortemente
turbata da quelle che potremmo definire “cattive abitudini” e non ha
trovato altre risorse per combatterle, può sicuramente ricorrere alle
tecniche di Yoga Nidra. Esse consistono di pratiche che si possono
trovare anche incise su audiocassetta: sdraiati sul pavimento, in
posizione comoda, ci si lascia guidare dalla voce di un esperto nella
presa di coscienza prima del piano fisico, poi di quello emozionale ed
infine del mentale.

Tuttavia, queste pratiche procurano certamente più benefici se
eseguite in un ambiente idoneo, come una scuola di Yoga, sotto gli
occhi di un buon maestro.

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