L’eccesso di informazioni ci sta portando all’apatia

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L’eccesso di informazioni ci sta portando all’apatia

La Rivoluzione che non avverrà

di Marcello Pamio

Nessuno è più schiavo
di colui che è prigioniero
senza saperlo
Johann Wolfgang von Goethe

Il secolo appena iniziato passerà alla storia per l’evoluzione informatica e tecnologica.
Il mondo intero oggi si aggiorna e si informa su internet, una rete nata negli anni Settanta dalle
ricerche dell’ARPA (Advanced Research Project Agency, oggi DARPA) del Ministero della Difesa
statunitense, quindi in ambito prettamente militare…
Gentilmente poi ci hanno messo a disposizione i vari Social Network (SixDegrees, Friendster,
MySpace, LinkedIN e l’ultimo The Facebook…) con l’obiettivo di creare relazioni tra le persone.
La realtà è decisamente un’altra: sia internet che i social rientrano nel controllo globale…
Grazie a queste tecnologie il Sistema sa praticamente tutto di noi: le cose che amiamo, quelle che
odiamo, i libri che leggiamo, la musica che ascoltiamo, dove andiamo a mangiare, i piatti preferiti,
le preferenze politiche e anche le inclinazioni sessuali, ecc. ecc.
Dai dati che NOI gentilmente e gratuitamente stiamo cedendo al Sistema, esso è in grado di costruire
il profilo perfetto di ogni abitante interconnesso alla Rete…

Pluralismo di informazione = libertà e democrazia?

La quantità di informazioni che riceviamo quotidianamente (tramite tv, radio, computer, tablet,
smarthphone, iphone…) non ha paragoni rispetto al passato.
La logica ed errata conseguenza è che pensiamo di sapere…
Purtroppo non è così: accedere ad un maggior numero di informazioni non provoca nessun cambiamento
nella società, anzi induce apatia!
Follia? Esagerazioni? No, oramai nessuno più si ribella al Sistema: lo schiavo rinchiuso dentro un
carcere le cui pareti sono virtuali non si muove e non reagisce più.

Apatia e inerzia mentale…

Come detto conoscere la verità e accedere a un’infinità di notizie non significa nulla.
Anzi, il tutto aumenta il degrado psicologico rafforzando ancora di più l’incapacità di risposta e
l’inerzia mentale.
Il Sistema conosce benissimo i vari meccanismi mentali, emotivi, sociali e psicologici dell’essere
umano e proprio per questo ci ha messo a disposizione degli strumenti magistrali.
Il controllo mentale si basa anche sull’eccesso d’informazione!
Sembra un paradosso ma non lo è: bombardare di stimoli il cervello umano provoca una catena di
avvenimenti che finiscono con la totale mancanza di risposta: l’apatia.

Eccesso di stimoli

L’uomo odierno è sottoposto ogni giorno a centinaia di migliaia di stimoli (linguistici, visivi,
uditi) che devono essere elaborati dal nostro cervello. Si tratta di una vera e propria esondazione
di dati, istante dopo istante.
Il punto cruciale non è sapere se il nostro cervello ha la capacità o meno di percepire ed elaborare
tali immensi volumi di byte, ma come esso valuta, giudica e analizza le implicazioni che le
informazioni possono comportare per se stesso e per la società.
Il marasma di informazioni non ci lascia il tempo materiale per fare una valutazione seria, e questo
è funzionale!
Prima che la nostra mente sia in grado di giudicare l’informazione ricevuta veniamo bombardati da
una nuova ondata di stimoli che ci distraggono e inondano la mente con altri dati.
Questo impedisce una corretta valutazione delle notizie che riceviamo, indipendentemente da quanto
importanti siano le implicazioni che queste comportano.
Tutto quello che percepiamo con i sensi viene rapidamente digerito e dimenticato, trascinato via da
un torrente incessante di altre informazioni che entrano e slavano il nostro cervello.

Il bombardamento continuo e incessante ci impedisce di giudicare adeguatamente il valore dei fatti,
rendendoci in pratica schiavi non più in grado di agire e/o reagire alle circostanze.
L’apatia è sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere la realtà!

Frammentazione emozionale

Riducendo il tempo di risposta mentale viene ridotta anche la carica emotiva associata.
Ci indigniamo leggendo una notizia (i privilegi di una casta politica vergognosamente degradata e
priva di dignità; i salvataggi delle banche con i nostri soldi; gli attentati che vengono compiuti
dal Sistema per terrorizzare la massa; la vergognosa tassa illegittima del canone rai inserito
delinquenzialmente nella bolletta dell’enel, ecc.) ma dopo pochissimi istanti veniamo bombardati da
un fiume di altre notizie che deviano la nostra attenzione verso altre emozioni sempre superficiali
e completamente diverse che ci fanno dimenticare tutto.
L’indignazione viene così spostata ed edulcorata in una vera e propria diluizione omeopatica delle
nostre capacità mentali, emotive e soprattutto reattive.
Per il Sistema questo è grasso che cola: è meglio un popolo gregge addormentato, apatico, incapace
di reagire, piuttosto che un insieme di persone sveglie, attive e consapevoli.

La Rivoluzione che non avverrà

L’impotenza è divenuta frustrazione e apatia. Ecco perché non avviene una Rivoluzione che sarebbe
già dovuta scoppiare, vista la situazione odierna.
Il Sistema è così certo della nostra sottomessa condizione mentale che non si preoccupa di mostrarsi
per quello che è, svelare i propri segreti e altarini per quanto sporchi e oscuri essi siano.
Anche perché rivelare verità occulte (libri, film, video, documentari, trasmissioni tivù, ecc.) in
realtà contribuisce all’aumento del volume di informazioni e anche questo fa parte del gioco.
Ogni segreto portato dalla luce produce di conseguenza nuove ondate di informazioni che possono
essere manipolate e rese tossiche con l’aggiunta di dati falsi, contribuendo alla confusione e al
caos dell’informazione e da qui arrivano nuove ondate secondarie di articoli e servizi che ci
stordiscono ancora di più facendoci sprofondare ulteriormente in uno stato mentale di apatia.
Poi c’è tutto il discorso dell’impunità di cui sembrano godere (e di fatto godono) i delinquenti
patentati. I responsabili di crimini veri non vengono mai puniti seriamente e questo serve a
generare nella popolazione frustrazione (nei confronti della giustizia, delle leggi, della politica,
ecc.) che porta alla resa definitiva e alla totale sottomissione.
I discorsi classici da bar ne sono la prova : “non si può fare nulla”; “il sistema non cambierà
mai”, “la politica è marcia”, ecc. Questi sono i vocaboli del perfetto suddito che si lamenta senza
fare nulla per cambiare la situazione. Il lamento è la valvola di sfogo del morto che cammina
(zombie), esattamente come vomitare su FB le proprie paturnie.

I Social sono funzionali

Facebook è l’esempio magistrale di tutto questo Sistema appena abbozzato.
Centinaia di migliaia di post inondano il social ogni istante. Quasi nessuno legge fino in fondo
quello che pubblica ma tutti sono più veloci della luce nella condivisione con gli amici.
Su FB l’apatia generalizzata è stata genialmente camuffata da finta libertà di informazione, dove
tutti possono dire la loro (sfogatoio pubblico); dove tutti possono leggere quello che vogliono.
Ma questa è vera e propria illusione di libertà.
Se pensiamo che dieci, cento, mille, diecimila persone condividendo un post (spesso senza neppure
averlo letto) possano realmente cambiare il mondo siamo dei poveri illusi.
Facebook è uno strumento attivissimo nell’estensione dell’apatia globale!

Il mondo si cambia cambiando noi stessi, nella vita reale e non in quella inesistente dei Social.
Ogni acquisto che facciamo, ogni giornale che comperiamo, ogni canale televisivo che guardiamo (o
meglio non guardiamo), ogni banca che boicottiamo, ogni supermercato che evitiamo, ecc. sono
indicazioni chiare al Sistema.
A che serve condividere un post sui vari rimedi per la cura naturale del cancro se poi oltre a
mangiare male ogni giorno continuiamo a fare inutili screening e alla prima diagnosi di tumore (e
facendo tali esami arriverà matematicamente) si corre tremando dall’oncologo?
A che serve denunciare gli abusi delle banche se poi continuiamo a lasciare i nostri risparmi nei
loro forzieri, partecipando al finanziamento di armi e guerre?
E’ da dissociati mentali allarmare il mondo che i farmaci uccidono più delle guerre se poi al primo
banale acciacco ci imbottiamo di droghe!
L’elenco delle incoerenze purtroppo è lunghissimo…

Forse pubblicando migliaia di post ci sentiamo meglio a livello di coscienza? Pensiamo di aver fatto
la nostra parte? Così possiamo girarci dall’altra parte continuando sereni nella nostra normalissima
e apatica esistenza…
Ma il mondo in questa maniera non cambierà mai.
E il Sistema applaude e ci ringrazia fornendoci altri Social, altre Verità e altre informazioni…

da disinformazione.it

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