Legami di sangue e vincoli d’Amore
In una società come quella attuale sempre meno imperniata su valori etico-morali e spirituali,
spesso i più a rischio sono purtroppo i bambini.
Affinché possano essere salvaguardati rapporti familiari delicati ed essenziali come quelli tra
genitori e figli, e che dire tra genitori e figli adottivi, risulta oggi più che mai fondamentale
fare appello ai princìpi più alti della responsabilità individuale e sociale, affinché non si
smarriscano la qualità, il valore e il senso più profondo di tali fondamentali relazioni umane,
rendendole propedeutiche alla propria ed altrui crescita psicologica, morale, etica e spirituale.
Nelle opere pedagogiche della cultura tradizionale indiana (si vedano i Dharma Shastra di Apastambha
sull’educazione dei giovani) viene spesso evidenziato come il genitore non sia tanto colui che
procrea ma soprattutto colui che educa, che protegge, che insegna non solo a parole ma prima di
tutto con il proprio comportamento personale, che ama e che ispira a vivere il viaggio della vita
nella sua più ampia e profonda prospettiva evolutiva, per l’autentico Bene proprio ed altrui.
Di per sé i legami di sangue sono molto meno potenti e rilevanti di quelli che si costruiscono con
l’autentica cura reciproca: se c’è questa cura, questa sincera volontà di mettersi a disposizione
dell’altro, di aiutarlo e orientarlo nel proprio percorso evolutivo, si può sperimentare
gradualmente un amore che si radica in profondità, che è autentico e che diviene sorgente di
soddisfazione e felicità. Un amore che non ha pretese, che è offerta di se stessi agli altri, senza
la sottile volontà di imporsi sull’altro o di usare l’altro per colmare i propri vuoti o soddisfare
i propri fini egoici. Amare per la gioia di amare, amare per il desiderio di dare.
di Marco Ferrini – Matsyavatara das
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