L’elaborazione del linguaggio impegna tutti e due gli emisferi

pubblicato in: AltroBlog 0
L’elaborazione del linguaggio impegna tutti e due gli emisferi

17 gennaio 2014

La trasformazione sensomotoria, il processo di conversione degli stimoli sonori in produzione del
linguaggio avviene in entrambi i lati del cervello. Lo ha stabilito un nuovo studio che smentirebbe
il tradizionale modello che attribuisce l’elaborazione del linguaggio solo all’emisfero sinistro
(red)

lescienze.it

Il processo neurale di collegamento tra linguaggio percepito e linguaggio prodotto avviene in
entrambi gli emisferi cerebrali. È questo il risultato di un nuovo studio pubblicato su “Nature” a
firma di un gruppo di ricercatori della New York University guidati da Gregory B. Cogan.

Il linguaggio è la facoltà forse più complessa dell’essere umano: si stima che in media un adulto
conosca circa 50.000 parole e sia in grado di riconoscere e produrre circa tre parole al secondo
senza difficoltà. Il quadro che emerge dagli studi di psicolinguistica è che, per arrivare a un
simile grado di complessità, la mente debba in qualche modo integrare diverse facoltà più
specifiche, come riconoscere i suoni di una data lingua, sapere in che modo le parole di quella
lingua sono strutturate e organizzate, conoscerne il significato e infine riuscire a riprodurre le
parole, organizzate in frasi anche di elevata complessità, mediante gli organi della fonazione.

Ma in quali regioni cerebrali ha sede il sistema sensomotorio del linguaggio, cioè l’interfaccia che
collega le rappresentazioni linguistiche percepite e quelle prodotte? Tradizionalmente, sono
prevalsi modelli che prevedono una decisa lateralizzazione di questo sistema, collocandoli
nell’emisfero sinistro del cervello. I risultati su cui si basano questi modelli però sono stati
ottenuti per via indiretta, nella maggior parte dei casi su pazienti colpiti da ictus che hanno
difficoltà di linguaggio.

Cogan e colleghi hanno invece affrontato la questione con misurazioni dirette, su pazienti affetti
da una forma grave di epilessia che vengono trattati con speciali elettrodi impiantati in profondità
e sulla superficie del cervello. Nel corso dello studio, gli elettrodi hanno permesso di registrare,
mediante a una nuova metodica denominata corticografia, l’attività cerebrale dei soggetti mentre
erano impegnati in una serie di compiti sensoriali e cognitivi.

Per isolare le aree specificamente attivate durante il riconoscimento del linguaggio parlato, senza
cioè coinvolgere la comprensione dei significati delle parole e delle frasi, gli autori hanno fatto
ascoltare e ripetere ai soggetti due pseudoparole senza significato come “kig” e “pob”. Durante
questi compiti, sia durante la percezione uditiva sia durante la produzione del linguaggio, le
analisi mostrano un’attivazione in diverse regioni in entrambi gli emisferi e precisamente nella
corteccia frontale inferiore bilaterale e di quelle parietale inferiore, temporale superiore,
premotoria e somatosensoriale.

Questi risultati documentano che la trasformazione sensomotoria, cioè il processo grazie al quale
gli stimoli sensoriali sono convertiti in comandi motori di produzione del linguaggio, coinvolge il
cervello bilateralmente, e supportano un’ipotesi più complessa dell’interfaccia che collega la
percezione e la produzione di parole, in grado di superare il modello di un sistema linguistico
lateralizzato.

dx.doi.org/10.1038/nature12068

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *