L’ERA DEL RISVEGLIO INTERIORE 6

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L’ERA DEL RISVEGLIO INTERIORE 6

da “Enciclopedia olistica”

di Nitamo Federico Montecucco ed Enrico Cheli

I SETTE TIPI DI EGO

Le sette identificazioni della mente

Nel modello Cyber7 ogni centro psicoenergetico è connesso a una precisa struttura mentale che
possiamo definire ego. L’ego, o più comunemente l’io, è il centro della mente e della nostra
personalità sociale. Personalità deriva da persona: la maschera che i greci usavano nelle tragedie.
La personalità, l’ego, è quindi una maschera sociale in cui ci caliamo per essere accettati e
riconosciuti dagli altri.

Ogni persona nella nostra società desidera di possedere un ego forte, ammirato e stimato. Di fatto
il livello di evoluzione estremamente basso della nostra “società dello spettacolo” basata sulla
divisione e il potere impone che le persone si selezionino per la loro personalità. E’ un processo
narcisistico collettivo che si attua forzando ogni essere umano a rappresentare un personaggio.
Essendo identificata con la realtà esteriore la nostra società crea esseri umani identificati con il
lato esteriore del loro essere. Questo capitolo intende fornire una rapida panoramica dei sette
livelli o tipi di personalità tipici della nostra società attuale. Queste sette tipologie nascono
semplicemente dall’identificazione della mente con l’attività più bassa ed esteriore di uno dei
sette chakra. Esistono di fatto anche sette tipi di sé che tuttavia non tratteremo in questa sede
data la maggiore complessità.

L’ego fisico

Nasce dall’identificazione della mente con il primo chakra.

L’ego di primo chakra è tipico quindi di chi si identifica con il proprio corpo fisico, nel bene e
nel male. Atleti, culturisti, sportivi, miss, attrici, modelle spesso sono esempi chiari di questo
tipo di ego, identificato in positivo con gli aspetti fisici della forza o della bellezza.

L’ego, ossia la personalità identificata, può anche essere negativa: abbiamo così le persone
ossessionate dalla propria magrezza o grassezza, dalla pancia, dalla cellulite o dalle rughe.

L’ego affettivo

Nasce dall’identificazione con il secondo centro.

L’ego di secondo chakra è tipico di tutti coloro che vivono per un altra persona, per cui le
relazioni affettive rappresentano il nodo principale della vita. La grande maggioranza delle
canzoni, dei film, dei programmi televisivi sono orientati a questo tipo di ego. Una persona che
vive la fine di una relazione può entrare in uno stato di estrema depressione e perdita di senso del
vivere se il suo ego era fortemente orientato sul secondo. Il senso di abbandono e le ferite
infantili da carenza di contatto fisico con la madre e il padre sono responsabili della creazione di
un enorme “buco” sul secondo centro che porterà l’individuo a restare ossessivamente orientato su
questo livello e quindi schiavo delle relazioni.

L’ego sociale

Nasce dall’identificazione con il terzo chakra che gestisce il potere e la paura. Ogni persona nella
società esprime un suo proprio ego, ossia la sua identificazione con il proprio lavoro, posizione,
valore, grado, livello o stato. L’ego si identifica con il denaro guadagnato o posseduto dalla
famiglia, con le amicizie influenti, con il prestigio e i riconoscimenti ricevuti, con la nobiltà
del casato o con qualsiasi altra condizione ritenuta buona a livello di massa. Più la posizione è
elevata più l’ego deve essere forte e maggiore sarà la pressione. L’ego di terzo chakra negativo si
identifica con la sua debolezza o impotenza di agire o di essere “qualcuno” nella società.

L’ego esteso

Nasce dall’identificazione con il centro del cuore, viene chiamato “self-extension”, estensione del
self. In questo tipo di ego si ritrovano tutti coloro che si identificano in una squadra, in un
club, in un partito, in una religione, in uno stato o razza. C’è un profondo senso di compiacimento
in questa identificazione che a volte può portare al fanatismo, ancora comune nelle discussioni
politiche e religiose come negli scontri tra tifoserie avversarie.

L’ego creatore

Nasce dall’identificazione con l’attività del quinto centro. E’ caratterizzata dall’identificazione
con l’attività creatrice o con l’oggetto creato. Artisti, “creativi”, poeti, scienziati, ma anche
semplici pittori, artigiani, agricoltori o casalinghe possono avere questo tipo di ego. Normalmente
chi riesce a creare, dal compositore, al grande scienziato o all’eccelso pittore, e a vivere di ciò,
sarà ovviamente identificato con la sua scienza o arte. Ma, per quanto riguarda l’ego, non ha la
minima importanza che l’oggetto creato sia una crosta o una poesia dozzinale: l’ego non vede e non
sente, chi non apprezza la sua creazione non comprende.

L’ego mentale o di comando

Questo tipo di ego nasce dall’identificazione con l’attività del sesto centro.

La caratteristica essenzialmente generale e universale di questo centro, che nella sua reale
espressione porta alla coscienza planetaria, nei suoi risvolti inferiori crea una visione mentale
allargata e onnicomprensiva, un sistema di pensiero. Sono le doti dei veri statisti, dei grandi
filosofi, scienziati, ecologi, umanisti, letterati, psicologi che hanno allargato gli orizzonti del
loro lavoro alla massima estensione possibile o ad un livello internazionale. Questa visione spesso
contraddistingue i grandi personaggi, così che la loro attività si ripercuote universalmente. Al suo
livello inferiore troviamo gli intellettuali, i pensatori, i sognatori, gli idealisti, i teorici,
ecc….

L’ego superiore

Nasce dall’identificazione con l’attività del settimo centro. E’ caratterizzato dal desiderio di
passare alla storia o comunque di essere ricordati anche dopo la propria morte per le proprie azioni
o qualità. E’ quindi un tipo di personalità che confonde l’esperienza di immortalità o sopravvivenza
della propria coscienza dopo la morte con la fittizia sopravvivenza del proprio ego nella società
futura.

I giochi dell’ego

Alcune considerazioni per terminare questo capitolo: un essere umano completo dovrebbe avere tutti e
sette i tipi di ego e, nel suo processo di evoluzione e disidentificazione, potrebbe via abbandonare
queste identificazioni e questi atteggiamenti esteriori giungendo ad un suo “centro di gravità
permanente”, come Gurdjieff chiamava il sé stabilizzato.

Tuttavia osserviamo che spesso le persone si cristallizzano su un particolare tipo di ego e
polarizzano lì tutte le loro energie. Si creano così automi che “pensano solo al lavoro”, “che non
possono stare senza un uomo”, “che sono tutti per la parrocchia”, “che vivono per lo sport”, “che
hanno in mente solo…” Questi sono ego cristallizzati e per questo più difficili da distogliere
dalla loro eccessiva polarizzazione e da riorientare verso aspetti più profondi ed evoluti del loro
essere.

I giochi dell’ego

Alcune considerazioni per terminare questo capitolo: un essere umano completo dovrebbe avere tutti e
sette i tipi di ego e, nel suo processo di evoluzione e disidentificazione, potrebbe via abbandonare
queste identificazioni e questi atteggiamenti esteriori giungendo ad un suo “centro di gravità
permanente”, come Gurdjieff chiamava il sé stabilizzato.

Tuttavia osserviamo che spesso le persone si cristallizzano su un particolare tipo di ego e
polarizzano lì tutte le loro energie. Si creano così automi che “pensano solo al lavoro”, “che non
possono stare senza un uomo”, “che sono tutti per la parrocchia”, “che vivono per lo sport”, “che
hanno in mente solo…” Questi sono ego cristallizzati e per questo più difficili da distogliere
dalla loro eccessiva polarizzazione e da riorientare verso aspetti più profondi ed evoluti del loro
essere.

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