Libera la mente
Tratto da: Insegnamenti di Tenzin Palmo
– Monaca Buddhista
Una mente che è ossessionata dal sé,
che è controllata dallIo relativo è una mente rigida,
critica e prevenuta
una mente realmente illuminata non discriminerebbe.
Sua Santità il Dalai Lama incontra gente tutti i giorni – nuovi esuli giunti
dal Tibet con storie disumane sulla loro sofferenza e quella delle proprie
famiglie e delle loro comunità. Deve ascoltare continuamente questi
racconti. Eil Leader del Tibet, tuttavia non può fare nulla, provate ad
immaginarne la sofferenza. Inoltre, essendo considerato uomo simbolo di
pace, è contattato da altre associazioni e comunità umanitarie in tutto il
mondo. Ogni giorno ascolta storie strazianti da ogni parte del mondo. Sua
Santità è continuamente circondato non solo da persone che arrivano dal
Tibet ma anche dallIndia e da tutto il mondo, molti dei quali scaricano la
propria sofferenza nel suo grembo, così lui si preoccupa sempre dei problemi
degli altri. Ma è infelice? Se gli racconteremo qualcosa di triste, piangerà
perchè se ne preoccupa sinceramente. Ma un minuto dopo, riderà nuovamente!
Guardate i suoi occhi – sono raggianti. Nella maggior parte delle sue foto,
il Dalai Lama sorride.
Una mente che è ossessionata dal sé, che è controllata dallIo relativo –
cosa gradisce e cosa no, opinioni, pregiudizi e idee di come le cose e le
persone dovrebbero o non dovrebbero essere – è una mente rigida, critica e
prevenuta. La possediamo tutti. Assorbiamo i pregiudizi dal latte materno.
Anche le persone che si sono ritirate dalla società hanno i loro forti
pregiudizi. Sono spesso i più rigidi di tutti. Anche le persone che
appartengono a società alternative, hanno le proprie opinioni, giudizi e
standard! Non sono libere.
La nostra mente è molto condizionata. In un certo senso, finché non saremo
totalmente illuminati, è impossibile avere una mente incondizionata perché
questo è il modo in cui pensiamo. Dovremmo però essere coscienti del fatto
che siamo molto critici e abbiamo preconcetti su ogni cosa. Tutti hanno le
proprie opinioni. Pensiamo: Questa è la mia opinione, ma di solito non lo
è. E l opinione generale dei media o di quel programma che abbiamo visto
la sera prima alla tv che è stato molto abilmente manovrato in modo tale da
indurci a pensare nello stesso modo, oppure è il punto di vista del gruppo
specifico con cui usciamo. Comunque sia, la consideriamo come unopinione
esclusivamente nostra. Ce la incolliamo addosso e pensiamo che sia la verità
e qualunque altro punto di vista sia errato. Dopo qualche anno, lopinione
comune cambia e tutti la seguono. E piuttosto interessante! Se siamo
sufficientemente avanti con gli anni possiamo osservare questo cambiamento
in essere.
Quando siamo giovani immaginiamo che ciò che pensiamo sia lunico modo di
vedere le cose e chiunque la pensi in altro modo sia matto. La tendenza in
voga è la verità assoluta, è laffermazione ultima, e tutto ciò che si
sosteneva prima è antiquato e stupido. Dopo un breve periodo, tutto cambia
nuovamente e il nostro stile attuale è diventato fuori moda! Tutti voi
giovani – voi dovete solamente aspettare! Il modo in cui vi vestite oggi, vi
farà ridere fra dieci anni. Quando guarderete le vostre foto, penserete:
Ero veramente così a quella età? – per lamor del cielo! Ma a quel tempo
era il massimo della bellezza.
Siamo tutti prevenuti, influenzabili e inclini alle opinioni ed ai giudizi,
la maggior parte dei quali sono insensati, la maggior parte dei quali
abbiamo ereditato dalla nostra famiglia o dai nostri contatti sociali o dai
libri che leggiamo o dai programmi televisivi che guardiamo.
Pochi sono stati attentamente esaminati alla luce della ragione e della
comprensione, ma quando sosteniamo un opinione, saremmo disposti a morirne.
La gente muore a causa delle proprie idee ogni giorno, non che siano idee
brillanti, anzi, molto spesso sono idee stupide. Queste credenze, opinioni e
giudizi colorano tutto ciò che vediamo. Non sono semplicemente innocue ed
inoffensive..
Alcune opinioni sono piuttosto innocue – come prendere il tè con o senza
zucchero, come decidere se dover mangiare solo cereali o frutta. Queste
potrebbero avere degli effetti sul nostro corpo ma sono fondamentalmente
innocue. Esistono però dei pregiudizi che sono molto dannosi per la nostra
mente e per la società. Ne fanno parte ovviamente i pregiudizi di natura
religiosa e razzista. Hanno causato tali danni nel nostro mondo. Milioni di
persone perdono la vita perchè non credono in ciò in cui noi crediamo o
perché appartengono ad unaltra razza o per una qualunque altra ragione. Non
sono persone cattive ma credono che se non credi in ciò in cui io credo, ti
meriti di morire.
Per cui, la domanda sulle nostre opinioni e credenze non è una domanda da
poco. La maggior parte di esse sono infatti totalmente prive di fondamento.
Da dove provengono? Le abbiamo esaminate bene? Ne abbiamo parlato
razionalmente con persone che hanno punti di vista diversi? Abbiamo letto
libri che trattano altri modi di pensare? Di solito quando crediamo in
qualcosa, tendiamo a leggere solo libri che rafforzino il nostro credo. Non
leggiamo libri nè guardiamo programmi che ci mostrino un punto di vista
diverso. Se osserviamo qualcuno che ci dice una qualunque cosa che non
condividiamo, lo osserveremo con una mente prevenuta. E molto interessante
osservare quella mente, perchè filtriamo continuamente ogni esperienza e
anche questo ci aliena da ciò che accade attorno a noi.
*
**Dobbiamo realizzare un modo di vita
che ci mostri la strada che ci riporti verso casa,
verso la nostra vera natura.*
Dunque, cosa dobbiamo fare? Non possiamo vivere senza opinioni e idee mentre
siamo ancora in uno stato di coscienza non illuminata. Per il semplice fatto
di essere una monaca buddista dimostro di avere mie opinioni e credenze!
Dobbiamo capire che queste sono solo credenze – sono semplici opinioni. Di
per sé non hanno valore di verità assolute. Sono solamente idee e giudizi
che possono cambiare. Persistono alcune idee in cui ci rispecchiamo tutti da
millenni ma che dovrebbero decisamente essere ri-esaminate. Certe qualità
che ammiriamo da sempre (che potrebbero essere o non essere ammirevoli)
dovrebbero essere esaminate con nuovi occhi, anche se sono condivise da
tempo.
La cosa importante è di non identificarsi con i propri pensieri e
sentimenti, ma capire che pensieri ed opinioni sono solamente fattori
mentali. Anche un sistema di credenze in sé stesso è una creazione mentale.
Il Buddha, parlando del Dharma, ha detto: Questa è una zattera, una barca.
Ti porta da questa sponda della realtà relativa a quella della realtà
assoluta. Ora mentre siamo nel bel mezzo della corrente, saremmo degli
sciocchi ad abbandonare la zattera, ma quando avremmo raggiunto laltra
sponda, sarebbe ugualmente stupido caricarci la zattera sulle spalle e
portarcela a spasso per rispetto. Quando avremo raggiunto laltra sponda,
non avremo più necessita della zattera. Il Dharma è solo un mezzo; una via,
ma non è la meta.
Tutti i sistemi di credenze e le religioni sono relative. In se stesse, non
sono la verità ma possono aiutarci a realizzare la verità. Senza queste
sarebbe molto difficile realizzarsi spiritualmente. Riusciremmo ad averne un
flash, ma rendere stabile quella esperienza sarebbe piuttosto difficile
senza un qualche tipo di disciplina spirituale. Anche le più nobili ed
elevate opinioni, idee e giudizi devono avere una fine. Nel frattempo
dovremmo capire che tutti i nostri pregiudizi, preconcetti ed opinioni
dovrebbero essere considerati come semplici fenomeni passeggeri. Non
posseggono un valore universale intrinseco, sono solo stati mentali e non
sono né io né mio.
Noi tutti crediamo che una mente veramente illuminata non discriminerebbe.
Sappiamo che un maestro che ha acquisito saggezza e compassione genuina
avrebbe un cuore totalmente aperto e accetterebbe tutti quanti. Che senso
avrebbe un maestro illuminato se dicesse: si accetto questa persona ,ma non
quellaltra? E inconcepibile il solo immaginarlo! Perciò, più chiudiamo il
nostro cuore ad alcuni strati della società, ad alcune religioni o razze e
più ci allontaniamo dal realizzare la nostra vera natura di esseri
illuminati. Più ci sentiamo rigidi e prevenuti e più saremo imprigionati nei
nostri piaceri e dispiaceri, allontanandoci sempre più da uno stato
illuminato, perché uno stato illuminato non è discriminante.
Ritorniamo alla domanda sullIo. LIo ci porta fuori strada. In una società
come la nostra che si basa fortemente sulla gratificazione personale, ci
allontaniamo dal sentiero della verità. Ecco perchè le persone si sentono
così frequentemente vuote dentro e perse. Dobbiamo realizzare un modo di
vita che ci mostri la strada che ci riporti verso casa, verso la nostra vera
natura, cosicché da vivere assecondando la nostra vera natura e non il
nostro falso Io.
Secondo il Dharma ci sono due modi per farlo: un primo modo è quello
dellintrospezione profonda, dellapprendere un modo per calmare la mente,
di focalizzarla su un punto. Poi osservando al vera natura della mente,
saremo in grado di distinguere tra ciò che è falso e ciò che è vero. In
questo modo possiamo iniziare ad abbandonare tutto ciò in cui falsamente ci
identifichiamo, soprattutto il nostro identificarci fortemente con lIo. In
contemporanea potremo incominciare ad aprirci verso gli altri per mezzo
della generosità. Non solo generosità nel dare beni materiali, ma anche
dedicando del tempo, offrendo comprensione, dando spazio agli altri, esserci
quando ci hanno bisogno. Quando le cose non vanno come sogniamo e le
persone non ci comportano come vorremmo, se non reagiamo con rabbia, allora
noi coltiviamo il non-giudizio, lapertura mentale e la pazienza, la
comprensione e tolleranza. Impariamo gradualmente ad accettare le cose e
sopportare le difficoltà della vita che si presentano sul nostro cammino,
quando le usiamo abilmente invece di reagire negativamente, infuriandoci.
Sviluppiamo la gentilezza – ciò che il Dalai Lama definisce un cuore buono
– un cuore che non si prende cura solo di se stesso ma degli altri.
Ci sono persone che si prendono a cuore la sorte degli animali selvatici,
degli alberi del nostro ambiente. E meraviglioso! Ma a volte queste stesse
persone sono maleducate verso i propri genitori e causano loro sofferenza e
preoccupazione. Dobbiamo iniziare da dove siamo e con chi siamo. Iniziare
dai nostri genitori, dai nostri compagni, dai nostri figli e colleghi.
Rendiamoli felici! Praticate la gentilezza, la generosità, lamore, la
tolleranza con chi vi sta vicino, con chi lavorate, con le persone che
incontrate. Cercate semplicemente di essere presente per loro, essere
gentili nei loro confronti, pensate che anche loro vogliono essere felici.
Cercate di non essere cause di infelicità per nessuno. Cercate di rendere le
persone un po più felici; un sorriso, una parola gentile possono essere di
grande aiuto. Smettila di essere così assorbiti da voi stessi. Pensate agli
altri. Ciò che noi vogliamo non ha veramente tutta quella grande importanza.
Di solito cerchiamo così disperatamente di trovare la nostra felicità
soddisfacendo ciò che vogliamo per noi stessi, che smettiamo di pensare a
ciò che gli altri desiderano e a come renderli felici. Lironia sta nel
fatto che se pensassimo maggiormente agli altri invece che a noi stessi, noi
stessi diventeremmo felici. Ci sveglieremmo un giorno e ci renderemmo conto
di star bene senza nemmeno saperne il motivo. E uno dei paradossi: meno
pensiamo a noi stessi, più pensiamo ad altri e più saremo felice. Più saremo
ossessionati dalla nostra felicità senza preoccuparci minimamente degli
altri e più infelici renderemo noi stessi e tutti quello che ci circondano.
Ci sono così tante cose che possiamo fare. Prima di tutto iniziamo con il
cercare di rendere felice chi ci sta vicino. Questa è la nostra sfida! E
molto più facile sedersi e pensare Possano tutti gli esseri in ogni luogo
stare bene ed essere felici!. Comè possibile che quando pensiamo a quei
cari canguri, opossum e wallaby che saltellano, gli occhi ci si riempiono di
lacrime ma quando nostra madre ci chiede di lavare i piatti quando noi
avevamo programmato di uscire, noi ci arrabbiamo? Anche nostra madre è un
essere senziente, il nostro compagno è un essere senziente, i nostri figli
sono esseri senzienti e lo sono davanti ai nostri occhi. È a loro che
dobbiamo augurare di stare bene e di essere felici.
Secondo la tradizione tibetana, quando si medita su tutti gli esseri
senzienti, nostro padre siede alla nostra destra, nostra madre alla nostra
sinistra e i nostri nemici si trovano di fronte a noi. Poniamo tutte queste
persone che non amiamo proprio di fronte a noi, seguiti poi dai nostri
famigliari e amici. Questo è molto utile perchè ci ricorda che non ci sono
solo esseri senzienti qualunque al mondo – quelle piccole macchie
allorizzonte – quelli che contano veramente sono le persone con cui abbiamo
a che fare in questo momento. Sono le persone con cui stiamo parlando –
persone che frequentiamo o con le quali abbiamo un legame karmico. Che
queste persone ci piacciano o no, sono essere senzienti che desiderano
essere felici ed è nostra responsabilità renderli felici.
Ritorniamo al primo argomento che abbiamo trattato e cioè il senso di
connessione profonda con la famiglia, la società e poi con la nostra
cultura. Questo è molto importante. Dobbiamo trovare un equilibrio fra
lessere totalmente soggetti alle restrizioni parentali e sociali e lessere
talmente liberi da non essere più legati a niente. Per fare ciò è
necessario trovare un centro allinterno del nostro essere. Solo allora
potremo iniziare ad irradiare gli esseri che ci sono vicini. Non ci
sentiremo più soli perchè sapremo che ad un livello più profondo cè una
connessione tra noi e questi esseri. Non ci preoccuperemo più di cosa la
gente possa dire sul nostro conto; saremo unicamente concentrati su come
essere di beneficio agli altri esseri.
La società è diventata talmente distorta. Non ci dà ciò che ci aveva
promesso. Non ci dà la felicità eterna o la semplice gioia. Ci causa invece
un senso di disperazione, separazione, frustrazione, un desiderio
insaziabile ed una grande vuoto dentro che non può essere mai colmato. Molti
hanno la sensazione che niente abbia più un senso e si abbandona
completamente alla disperazione. Ce così tanta depressione – guardate
quante persone sono in cura con il Prozac. I tibetani non ne hanno nemmeno
mai sentito parlare di cose come il Prozac.
***Ci sono così tante cose che possiamo fare.
Prima di tutto iniziamo con il cercare
di rendere felice chi ci sta vicino.
Questa è la nostra sfida.*
Dunque spetta a noi. Nessuno può farlo per noi. Siamo tutti responsabili
delle nostre vite, di trovare il centro delle nostre vite e di orientarle
verso la giusta strada. Ci sono i metodi per farlo ma solo noi possiamo
applicarli. Quando cè chiarezza nella nostra mente, quando vediamo
veramente le cose con chiarezza, allora ogni cosa quadra. Allora diventa
ovvio ciò di cui abbiamo bisogno. Ma nessuno può farlo al posto nostro. E
come nuotare contro corrente. La società segue la corrente verso le paludi,
scorre verso le terre deserte della disperazione. Se seguiamo quella
direzione, quello sarà il luogo dove naufragheremo. Per cui dobbiamo nuotare
contro corrente anche se è molto faticoso. Andremo nella direzione opposta a
quella seguita da tutti ma stranamente questo non ci alienerà.
In qualche modo, una volta che abbiamo trovato un centro allinterno di noi
stessi, ci sentiremo connessi a tutti gli esseri che ci circondano,
intimamente legati nel profondo. Quando siamo in grado di indirizzare la
nostra vita verso la giusta direzione, allora potremo essere daiuto per
essere di guida anche agli altri. Attrarremo persone con una mente simile
alla nostra che stanno iniziando a porsi domande sullethos (insieme delle
aspirazioni, principi e valori della società). Presto potremo gioire della
collaborazione e dellamicizia di molti simili.
Il Buddha lodava molto lamicizia. Cè un dialogo curioso nei Sutra dove
Ananda, il servitore del Buddha, gli dice: Penso che le buone amicizie
siano metà del cammino spirituale e il Buddha risponde: Non dirlo, Ananda.
Le buone amicizie sono lintero cammino spirituale. Lamicizia con esseri
senzienti che ci sono di sostegno, comprensivi ed utili è molto importante.
Nella nostra vita mentre seguiamo questo nuovo cammino spirituale, queste
persone ci verranno incontro. Saranno attirate come magneti.
Domande:
**
*D: Ho una domanda sulluso della parola mezzi di comunicazione. Hai usato
lespediente della generalizzazione con riferimento ai mezzi di
comunicazione come forze tendenzialmente negativa. Mi domando comunque se il
termine mezzi di comunicazione pubblicitaria potrebbe essere una buona
aggiunta a quello poiché il fine dei media di per sé non è esclusivamente di
guidare le persone lontano dal seguire il flusso contro corrente: ci sono
per esempio molte esperienze mediatiche che ti conducono ad una
realizzazione.*
**
R:* *Naturalmente, questo è vero. Per esempio nel giornalismo ed in
televisione, ho visto parecchie cose molto belle, fonte dispirazione e
utili. Ma la tendenza generale – un buon 90%, 95% dei mezzi di comunicazione
– si basa sul promulgare questa coscienza consumistica. Sicuramente al loro
interno ci sono persone buone, responsabili e dedicate che scrivono e
producono cose splendide ma questi tendono ad essere travolti dalla valanga
di tutte le altre cose che la gente vende per la maggiore. Ecco il problema!
Accendi la tele e la maggior parte dei suoi programmi è incredibile
spazzatura! Penso che una persona lo possa comprende meglio se viene dal di
fuori. Non abbiamo una televisione in monastero in India e non vado al
cinema, non ascolto la radio e di solito non leggo nemmeno i giornali. Per
questo non siamo inondati ogni giorno dai mass media. Il provenire da un
luogo del genere, ci permette di vedere chiaramente. Siamo allora in grado
di capire quanto sia spaventoso lo standard e le menzogne che sono propinate
al pubblico in generale.
*D: Una delle cose più difficili nel mio lavoro è di cercare di staccarsi
dal pensiero rivolto verso a come le persone si comportano nei confronti del
resto del mondo e ritornare alle origini. Ma questo processo sembra non
avere mai fine. Poi improvvisamente, trovi una qualche causa e ti sale una
rabbia incredibile: le persone oppongono resistenza. Percepiscono che i loro
problemi, le loro idee sono così vere e così reali.*
**
R: Sono sicura ci siano tante persone di quel genere. Dobbiamo solo
stabilire un contatto. Ci aggrappiamo ai nostri pregiudizi, alle nostre idee
e opinioni, pensiamo che siano me e il mio, sostengono lIo. Tuttavia,
se eliminiamo le opinioni ed i giudizi dellIo, dovè lIo? Perchè quello è
ciò che sono – sono una persona che crede in questo e quello e quando
demoliamo questo e quello, non abbiamo nessun altro luogo dove stare. Per
questo la gente le difende a spada tratta. Perciò, è molto importante, come
dicevo prima, ritornare alle origini, ricominciare dal punto dinizio e
cercare di aiutare le persone a seguire unaltra direzione.
(Insegnamento di Tenzin Palmo)
*Tenzin Palmo*
E una donna inglese che ha vissuto per dodici anni in una grotta in
solitudine e si e dedicata alla pratica spirituale e alla meditazione
.e
diventata monaca buddhista ed h aaperto un monastero per donne in
India
.
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