Liberarsi dalla paura

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Liberarsi dalla paura

Per essere liberi dalla paura è necessario elevarsi al disopra del livello materiale collegandosi
con il Controllore Supremo.

di Sua Divina Grazia
A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

tasmad bharata sarvatma
bhagavan isvaro harih
srotavyah kirtitavyas ca
smartavyas cecchatabhayam

“O discendente del re Bharata, colui che desidera liberarsi da ogni sofferenza deve ascoltare ciò
che riguarda Dio, glorificarLo e ricordarsi di Lui, che è l’Anima Suprema, Colui che tutto controlla
e che libera da ogni sofferenza.”
Srimad-Bhagavatam 2.1.5

Chi non vorrebbe abhayam? Abhayam significa non aver paura. Tutti lo vorrebbero. Coperti dalla
natura materiale, possiamo trovarci in quattro situazioni diverse. La prima è quella di avere sempre
paura. “Ora che cosa mi accadrà?” Perfino un uomo importante come il Presidente Nixon ha paura: “Ora
che cosa accadrà?” Sono molte le accuse mosse contro di lui. Nonostante che egli sia in una
posizione molto elevata come Presidente degli Stati Uniti ha sempre paura. Questo è il risultato di
essere controllati dalla natura materiale. C’è qualcuno che può dire di non aver paura? È possibile?
Cosa dire di noi.

La seconda situazione è quella caratterizzata dal bisogno di mangiare, a cui fa seguito il riposo,
il sonno ed infine l’attività sessuale.
Nel verso di oggi è implicito che colui che desidera liberarsi dalla paura, ma non mette in atto
nessuna iniziativa per uscirne, non è un essere umano. Gli esseri umani prendono sempre delle
precauzioni per proteggersi. Sebbene sia naturale aver paura, gli esseri umani tuttavia cercano di
liberarsi dalle cause che provocano la paura. Perciò è detto icchata abhayam. Abhayam significa non
aver paura. Questo verso insegna cosa deve fare a chiunque non voglia aver più paura.

Qui Maharaja Parlksit viene chiamato Bharata, che significa “discendente di Maharaja Bharata”.
Maharaja Parlksit apparteneva alla dinastia del re Bharata, da cui proviene la parola Bharatavarsa.
Questo pianeta si chiama Bharatavarsa, perché era governato dal re Bharata. A quel tempo il mondo
era guidato in accordo alla cultura ariana. A poco a poco l’originale cultura ariana o vedica è
andata perduta. Anche voi Francesi provenite dalla famiglia ariana, ma questa cultura ora si è
persa.

Questo movimento per la coscienza di Krishna sta facendo rivivere l’originale cultura ariana. Tutti
noi siamo abitanti di Bharatavarsa e perciò dovremmo seguire la cultura ariana. Col tempo però la
cultura ariana è andata perduta e Bharatavarsa è stata divisa. Ora è suddivisa in moltissimi paesi:
“Questa è l’India, “Questa è la Francia”, “Questa è la Germania”, “Questa è questa”, “Questa è
quella”, ma prima l’intero pianeta era conosciuto come Bharatavarsa. Un’unica cultura: la cultura
vedica. Un’unica bandiera. Ora ci sono centinaia e migliaia di bandiere. Se volete le Nazioni Unite,
l’unità, allora dovete seguire questa cultura, la coscienza di Krishna e diventare di nuovo Bharata,
seguaci della cultura vedica. Questo salverà la situazione. “Una sola cultura” politicamente
significa una sola bandiera; da un punto di vista religioso un solo Dio, Krishna; per comprendere
Krishna, una sola scrittura, la Bhagavad-gita e un solo dovere, soddisfare Krishna. Questa è unicità
e se volete almeno liberarvi da tutte le situazioni di paura, dovete sempre ricordare – chi?
Sarvatma.

Sarvatma è la forza vivente di ognuno. Viene detta sarvatma. C’è una forza vivente. Dentro di me c’è
una forza vivente e così dentro di voi —- in ognuno. Ma da dove proviene la forza vivente? Da
Krishna. Bjio ‘ham sarva-bhutanam [Bhagavad-gita 7.10]. Krishna è l’origine della forza vivente.
Egli è la suprema forza vivente. Mamaivamso… jiva-bhutah [Bhagavad-gita 15.7] Tutto questo è
affermato nella Bhagavad-gita: “Tutti questi esseri viventi sono mie parti integranti.” Come un uomo
che ha figli può dire: “Sono tutti figli miei”, così Krishna può affermare: “Tutti gli esseri
viventi sono figli miei.”
Ciò è affermato nella Bhagavad-gita (14.4)

sarva-yonisu kaunteya
murtayah sambhavanti yah
tasam brahma mahad yonir
aham bija-pradah pita

Krishna dice: “Sono il padre che dà il seme per tutti gli esseri viventi.” Sarva-yonisu significa
per tutte le forme e specie di vita.

I VEDA PER UNA CONOSCENZA COMPLETA

Il vestito esterno, il corpo, è diverso dal sé. Qualcuno è diventato formica e qualcuno è diventato
elefante e, anche più grande, un pesce. C’è un tipo di pesce chiamato timingila, che forse non
abbiamo mai visto. Alcuni hanno visto la balena, che è grande come una grande casa. Il timingila può
inghiottire una balena come voi potete inghiottire una nocciolina.
Vi sono molti tipi di vita, ma noi non li conosciamo tutti. Possiamo però avere informazioni su di
essi dagli sastra, le Scritture. Per avere quindi una conoscenza completa, dobbiamo consultare la
letteratura vedica. In essa viene detto, jalaja nava- laksani: “Nell’acqua ci sono 900.000 specie di
vita.” Chi può negarlo? Se qualcuno di voi lo nega, gli dirò: “Vai a contarle.” [Risate] In realtà
dagli sastra possiamo ricevere una conoscenza completa. Questa è la caratteristica della conoscenza
vedica: essere completa in tutto.

Imparate dalla letteratura vedica che contiene tutte le informazioni. E tutta la letteratura vedica
è sintetizzata in questo Srimad-Bhagavatam. Nigama-kalpa-taror galitam phalam [Srimad-Bhagavatam
1.1.3]. La letteratura vedica viene paragonata ad un albero dei desideri. Ogni parola usata nella
letteratura vedica può essere compresa dall’uomo comune. L’uomo comune non conosce l’albero de
desideri, ma esiste un albero chiamato albero dei desideri, kalpataru. A che serve l’albero dei
desideri? Da questo albero si può ottenere qualsiasi cosa si desideri. L’albero dei desideri si
trova nel loka di Krishna, la dimora di Krishna. Nel mondo spirituale vi sono alberi, ma ognuno di
essi è un albero dei desideri. Da questi alberi si può ottenere qualsiasi cosa. I Veda sono
considerati un albero dei desideri. Questo significa che qualunque sia la conoscenza che cerchiamo,
sia spirituale sia materiale, la possiamo trovare completa e perfetta nei Veda.

C’è il Dhanur-veda, l’Ayur-veda, il Jyotir-veda. Veda significa conoscenza. Per esempio per l’arte
militare, se si consulta la letteratura vedica, ne traiamo informazioni complete e perfette. Allo
stesso modo per il Jyotir-veda. Jyotir significa i corpi luminosi che si trovano nel cielo, le
stelle. Si possono trarre informazioni al riguardo dal Jyotir-veda. Stiamo cercando di andare sulla
luna e perdiamo tempo ed energia, ma se consultate i Veda avrete informazioni complete sulla luna,
il sole o qualsiasi altro pianeta. Ci sono milioni e trilioni di pianeti. Potete avere informazioni
su tutti i pianeti fino a quello di Brahmaloka, il più alto di tutti. E poi Ayur-veda. Ayuh
significa durata della vita. Nessuno vuole ammalarsi. Pertanto nell’Ayur-veda si trova tutta la
scienza medica.

IL PADRE DI TUTTI

Poiché nella vita materiale siamo tutti pieni di paura, nel verso di oggi lo Srimad-Bhagavatam dà le
indicazioni per liberarsi dalla paura: “Ascolta ciò che riguarda Dio, glorificaLo e ricordati di Lui
che è l’Anima Suprema…” Krishna è sarvatma, il padre supremo di tutti, di tutti gli esseri
viventi, in tutte le forme. Nella Bhagavad-gita Egli dice: “lo sono il padre che dà il seme per
tutti gli esseri viventi.” Con il suo seme il padre feconda la madre. Allo stesso modo questa enorme
manifestazione cosmica è considerata la madre ed il padre è Dio, o Krishna, che la feconda con il
seme di tutti gli esseri viventi. Al momento della creazione, essi si manifestano come figli di
questo mondo materiale. Come da una donna fecondata nasce un bambino, questo mondo materiale,
fecondato dal padre che dà il seme, genera gli esseri viventi.

Le donne non possono generare i figli automaticamente, senza essere fecondate. Così, per generare
tutti gli esseri viventi nelle diverse forme di vita, è necessario il padre che dà il seme e questo
è Dio, Krishna. Non c’è una logica in questo? La conferma si trova negli sastra. Krishna dice, aham
bija-pradah pita: “lo sono il padre che dà il seme.” [Bhagavad-gita 14.4] E possibjle generare una
vita senza il padre? E possibile? Allora perchè questi scienziati mascalzoni dicono: “Ora produrremo
la vita?” Come possono farlo? E impossibile. Questa è furfanteria.
Nel mondo cristiano, Dio, il Signore supremo, è accettato come il padre supremo. “O padre, dacci il
nostro pane quotidiano.” Accettare il Signore Supremo, il padre supremo, va molto bene. Tutti devono
accettarLo. Questa è la vita umana. Questa è conoscenza umana. Questa è la conoscenza del buon
senso: “Se io sono stato generato da mio padre, da dove provengono tutti questi esseri viventi?
Provengono dal padre supremo.” Egli è detto sarvatma.

LOTTA PER L’ESISTENZA

Il verso di oggi tratta della libertà dalla paura o dall’esistenza materiale. Esistenza materiale
significa lotta per l’esistenza. Tutti devono lottare: “lo voglio rimanere.” Nel vostro paese ci
sono state molte lotte, come la Rivoluzione francese e molte lotte tra Protestanti e Cattolici. E
anche il vostro Napoleone Bonaparte ha combattuto. Combattere significa lottare per l’esistenza.
Tutti vogliono esistere e perciò devono lottare. E se non c’è lotta, dobbiamo almeno vedercela con
le stagioni dell’inverno e dell’estate. Non si può stare in questo mondo senza lottare. Questo viene
chiamato lotta per l’esistenza e sopravvivenza del più forte. Devi essere all’altezza. Questa è la
natura della vita nel mondo materiale. Nel mondo spirituale invece non c’è lotta — ma solo amicizia
e nient’altro. Questo è il mondo spirituale che viene chiamato Vaikuntha. Kuntha significa “ansietà”
e Vaikuntha significa “senza ansietà”.

Siamo stati posti in questo luogo di ansietà a causa della nostra ribellione a Dio. Questa è la
causa di tutta l’esistenza materiale. Dovremmo saperlo. Perché siamo stati posti in questa
situazione di paura, di ansietà e di continua lotta per l’esistenza? Non è questo che vogliamo.
Quando ti poni questa domanda, allora sei un essere umano. Finché non ti chiedi questo “Perché?”,
sei un animale. L’animale non si chiede: “Perché mi hanno messo nel mattatoio? Perché sono stato
mandato qui per essere ucciso?” Allo stesso modo, un essere umano è come un animale se non capisce:
“Sono stato messo nel mondo materiale per essere ucciso dalle leggi della natura materiale. Non
importa se sono Napoleone o un uomo’ comune, sarò ucciso.”

Questo pianeta viene chiamato martya-loka: “L’universo dove si viene uccisi.” Nessuno vuole essere
ucciso. L’animale non vuole essere ucciso, ma viene ucciso con la forza. Ugualmente nessuno vuole la
morte, ma dobbiamo subirla. Anche un uomo importante come Napoleone — voleva completare questo arco,
ma fu ucciso prima che il suo desiderio venisse realizzato. Questa è la natura materiale. Sarai
ucciso prima che il tuo desiderio venga soddisfatto. Questa è la natura del mondo materiale. Appena
è il momento verrai ucciso.
Perciò viene detto, icchata abhayam: “Colui che desidera vincere la paura, che vuole essere salvato
dalla morte, deve fare questo.” Che cosa? Deve ascoltare ciò che riguarda Dio, glorificarLo e
ricordare sarvatma bhagavan isvarah: “Il Signore Supremo, l’origine di tutti gli esseri viventi,
Bhagavan.”

BHAGAVAN E ISVARA

Bhagavan significa “onnipotente” e “proprietario di tutte le opulenze”. Bhagavan può fare qualsiasi
cosa. Egli non è come quei mascalzoni imitatori che affermano: “lo sono Dio” ma non hanno alcun
potere. Egli non è questo tipo di Bhagavan. Bhagavan significa onnipotente. Egli può fare qualunque
cosa voglia. Sad-aisvarya-purna: completo delle sei opulenze. Questo è Bhagavan.

aisvaryasya samagrasya
viryasya yasasah sriyah
jnana-vairagyayos caiva
sannam bhaga itingana
[Visnu Purana 6.5.47]

Questa è la definizione di Bhagavan. Ogni cosa ha una definizione. Niente deve essere accettato
ciecamente. La prima ad essere citata è aisvaryasya, la ricchezza. Bhagavan indica la persona che ha
la ricchezza totale. Ora, io ho del denaro, voi avete del denaro, egli ha del denaro ma nessuno
puòproclamare: “lo posseggo tutto il denaro.” No, non è possibile. Colui che possiede tutto il
denaro è Bhagavan. Ed Egli possiede tutta la forza, tutta la bellezza, tutta l’intelligenza, tutta
la fama e tutta la rinuncia.
In questo mondo materiale potete trovare un uomo molto ricco, ma non potete affermare che egli sia
il più ricco di tutti. Questo non è possibile. Troverete un altro uomo più ricco di lui. E ancora
potete trovare qualcuno più ricco di quest’ultimo. In questo modo, continuando la ricerca, quando
incontrerete davvero la persona più ricca, Questi è Bhagavan, Egli è Dio.

Se avete abbastanza energia potete cercare una persona così ed Egli è Bhagavan. Non è difficile.
Negli sastra c’è la definizione di Dio. Qui, nel mondo materiale invece, c’è competizione per la Sua
posizione. Dio è conosciuto non solo come Bhagavan, ma anche come isvara, “il controllore”. Ognuno è
isvara. lo controllo questa organizzazione. Una persona controlla il suo ufficio, la sua fabbrica,
il suo regno. Il Presidente Nixon controlla gli Stati Uniti. Quindi tutti noi, più o meno, siamo
isvara, controllori. La madre controlla il figlioletto. Anch’essa è perciò isvara, perché esercita
un’azione di controllo.
Dio ha dato a ciascuno un piccolo potere di controllo. In questo senso ciascuno di noi è isvara. Qui
però viene detto, bhagavan isvarah: “Il controllore supremo.” Noi siamo controllori, ma siamo
controllati da qualcun’altro. Bhagavan isvara, invece, non è controllato da nessuno. Questi è
Krishna. Isvarah paramah krisnah: “Krishna è il controllore supremo.” [Brahma-samhita 5.1].

Noi siamo controllati. Stupidamente pensiamo: “Sono libero.” Come possiamo essere liberi? Il
personaggio più importante di questa nazione, Napoleone Bonaparte, non era libero. Come potete
esserlo voi? Questo è un concetto sbagliato. Nessuno è libero. Tutti sono controllati.
Noi però ci ribelliamo: “No, non voglio. Non voglio essere controllato.” Invece sarai controllato.
Per esempio, se non accetti di essere controllato dalle leggi dello Stato, lo Stato ti controllerà
mandandoti in prigione. Questa è la nostra condizione. Non possiamo essere liberi. Quindi la libertà
non è adatta a noi. Se si lascia libero un bambino, provocherà uno scompiglio. Quindi non si può
lasciarlo libero; deve essere controllato. Allo stesso modo, tutti gli esseri viventi, essendo figli
di Dio, devono sottoporsi volontariamente al controllo di Dio. Questa è la perfezione della vita.
Non vi illudete di essere liberi. Non è possibile. La madre non lascerà mai libero il bambino,
perché non è il suo bene. Chi è debole non deve essere lasciato libero.

Allo stesso modo, noi siamo deboli, Dio è grande. Dio è onnipotente. Noi siamo molto piccoli. Non
abbiamo alcun potere. Perciò il nostro corretto modo di vivere è di accettare volontariamente il
controllo di Dio. Questa è la vita umana. E Dio viene e ci chiede gentilmente: “Mio caro figlio,
perché stai qui a lottare? non sarai mai felice.” Sarva-dharman parityajya mam ekam saranam vraja.
[Bhagavad-gita 18.66] “Voi avete elaborato tanti piani per essere felici, ma non lo sarete mai;
Perciò il vostro unico compito è di accettare il Mio controllo e allora sarete felici.” Aham tvam
sarva-papebhyo moksayisyami ma sucah. [Bhagavad-gita 18.66] “lo vi darò la vera felicità.”
Questa è l’essenza della Bhagavad-gita. E quando una persona accetta di essere controllata, da quel
momento la sua vita comincia ad essere un successo. Purtroppo, al giorno d’oggi l’intera popolazione
mondiale è stata educata in modo tale da non voler essere controllata. Perciò c’è sempre una
situazione di caos.

LEGGETE QUESTI LIBRI

Ecco la soluzione: Se volete salvarvi dalla caotica situazione della vita, se volete essere liberi
da ogni ansietà, allora il vostro compito è srotavyah: “Ascoltare ciò che riguarda Krishna, il
controllore supremo.” E per ascoltare ciò che riguarda il controllore supremo, abbiamo ottanta
libri. Non uno, due, tre quattro — ottanta libri. Se siete davvero intelligenti, se siete veri
scienziati o veri filosofi, leggete questi libri. Questo è detto srotavyah: ascoltare ciò che
riguarda il controllore supremo. Non solo: “Dio c’è.” Ma cercate di comprendere in che modo c’è.
Questo lo troverete in questa letteratura. Non c’è altra letteratura come questa in tutto il mondo.
E dopo aver ascoltato questa letteratura, diffondete questa conoscenza. Kirtitavyah: “Mio caro
Signore, Dio c’è, Dio è così. L’ho appreso da una fonte autorevole.” Questo viene detto kirtitavyas
ca: predicare. Prima di tutto l’ascolto. Senza l’ascolto come si può predicare? E smartavyah. Non
appena diverrete esperti nell’ascolto e nel canto, ricorderete sempre Krishna. E non appena che
ricorderete sempre Krishna, allora non ci sarà più paura. Finito. Questa è vita.
Vi ringrazio moltissimo.

(da Ritorno a Krishna di Maggio-Giugno 2004)

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