L’immenso potere della gioia

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L’immenso potere della gioia

del Maestro di gioia Torkom Saraydarian

Tratto da:
Gioia e’ guarigione
di Torkom Saraydarian
Traduzione di Clara Erede
Edizioni Amrita

1. La gioia è uno stato dell’essere in cui la propria coscienza non è condizionata dall’ambiente, o
da pensieri, emozioni ed attività che si svolgono intorno. Senti il frastuono della vita, ma questo
non influenza la tua coscienza. Un momento di gioia è uno stato di coscienza senza condizioni. Tu la
senti non perché le cose e le condizioni siano giuste, o sbagliate, ma perché la gioia fluisce dal tuo Centro nei tuoi veicoli.
2. La gioia è uno stato dell’essere in cui nessuno e nulla può limitare il tuo amore e il tuo senso
di unità. Questo è un momento di astrazione. Il Nucleo dell’uomo è la beatitudine: nel fare ogni
sforzo per riuscire ad essere il tuo Vero Sé, tu liberi sempre maggior beatitudine, ed è tutto ciò che cerchiamo in questo mondo.

Nel distaccarci dai problemi dei veicoli della nostra triplice personalità e nel ritirarci in stati
di coscienza piu’ elevati, sentiamo più gioia e più beatitudine. La differenza fra esse si riconosce
facilmente: la prima è beatitudine percepita e sperimentata nei piani superiori dell’emotività e del
mentale; della seconda si fa esperienza soltanto nella Triade Spirituale [nota] e su piani più alti.

Tu provi gioia ogniqualvolta il raggio della beatitudine è catturato, o sperimentato, nei veicoli
della personalità, o nella tua anima. La vita esteriore, le cose, le persone, le situazioni non ti
danno gioia; possono forse evocarla, o richiamarla dal tuo Nucleo. Ad esempio, la bellezza, la bontà, la rettitudine e la libertà possono evocare la gioia.

[nota] N.d.A.: Il campo della consapevolezza dell’anima umana. Questo campo comincia ad esistere
quando i campi magnetici dell’Atomo Mentale Permanente, dell’Atomo Buddhico Permanente e dell’Atomo Atmico Permanente si fondono tra loro, mescolandosi.

La beatitudine è come un raggio che fa parte del tuo Vero Sé, e sgorga da Esso se si creano le
condizioni giuste, o capaci di evocarla. Ma una volta che il flusso della gioia comincia a scorrere, assolutamente nessuna condizione può fermare il suo irradiare.

Il deposito della gioia consiste nel nostro Guardiano Interiore, l’anima umana, e nella Triade
Spirituale. Se contattiamo con la nostra coscienza questi centri, il flusso della gioia inizia a
scorrere ed aumenta. Quando una persona comunica con la propria anima, sente la gioia che esiste nel
cuore umano; quando entra in contatto con il proprio Guardiano Interiore, sente la gioia dei Grandi
Esseri; quando è in contatto con la Triade Spirituale, si riversa nel suo cuore la gioia della Guida
di questo pianeta. Si dice che più ampie aree di gioia esistano nello Spazio… ma al momento presente sono lontane dalla nostra portata.

Quanto più sei il tuo Vero Sé, tanto più gioia possiederai. Quanto più sei controllato dai veicoli
della tua triplice personalità e identificato con i loro problemi, tanto meno gioia e tanto più sofferenza avrai.

La beatitudine si raggiunge attraverso la contemplazione, il samadhi, l’estasi e con il ritirarsi
entro più alti livelli di consapevolezza. Coloro che imparano la meditazione e alla fine raggiungono
la contemplazione possono gradualmente toccare le sfere della beatitudine e caricare la loro vita di profonda gioia.

C’era una volta un Maestro che entrò in samadhi, o contemplazione profonda, mentre i suoi discepoli
erano seduti intorno a lui. Improvvisamente volò una freccia e si conficcò nella sua spalla; i
discepoli non sapevano che fare, ma pensarono che, se non era stato disturbato, non toccava a loro
riportarlo alla coscienza, ma dovevano lasciare che il Maestro lo facesse spontaneamente. Quando
questo avvenne, egli si stupì alla vista della freccia e chiese che cosa fosse successo. I discepoli gli dissero:

“Maestro, uno dei tuoi nemici ti ha lanciato una freccia. Togliamola.”

Quindi, con un particolare intervento chirurgico, estrassero la freccia dal braccio.

Quanto più ti allontani dal tuo corpo fisico, tanto meno lo percepisci. Quanto più profondamente ti
immergi nel tuo Sé, tanto maggiore è la tua gioia, tanto più inclusivo è il tuo amore, e la tua
mente funziona con la visione di unità e di sintesi. Quanto più ti allontani dal tuo Vero Sé, tanto più i tuoi pensieri, le tue emozioni e le tue azioni saranno separative.

La gioia solitamente tocca la tua personalità come una gradevole scossa e scompare, ma se ti concedi
il tempo di sperimentarla e di lasciarla fluire il più a lungo possibile, puoi avere l’opportunità di osservare che cosa essa faccia per te, per il tuo corpo e il tuo ambiente.

Le persone bevono una coppa di vino, o fanno altre cose piacevoli, con tale fretta che, né le
osservano, né le gustano. Inoltre ci sono molti fattori in te e nel tuo ambiente che sono pronti a
spegnere la fiamma, o a buttare acqua fredda sulla tua gioia e ad incapsularla nella tua aura. Vi
sono centinaia di capsule che vagano nella tua aura, contenenti una grande quantità di energia di
gioia che potrebbe essere usata per l’edificazione, la guarigione, la laboriosità, e il Servizio Sacrificale [nota] .

[nota] N.d.A.: È essenziale definire qui cosa s’intende per “Sacrificale” ed usare il termine per
ciò che esso è veramente. Il “Sacrificio” non è qualcosa che ti uccide. Deriva da “sacro”, e
significa fare qualcosa di santo e di puro. Questo “Servizio” non è un semplice servire: è dunque sacro, santo, puro e senza alcuna aspettativa.

Vedi un fiore, provi gioia e dici: “Com’è bello!”

E poi ti giri dall’altra parte per fare qualcos’altro, ma se ti soffermi a guardare e osservi la
forma dei petali e il colore del fiore, se senti la sua fragranza… puoi aver la possibilità, allo stesso tempo, di sperimentare l’effetto della gioia su di te.

Ci sono due tipi di osservazione: una che si identifica con la personalità e l’altra con il flusso
della gioia. Ce n’è tanta nella nostra natura, ma non la godiamo perché abbiamo premura.

Qualsiasi gioia che non sia assimilata e goduta, qualsiasi gioia colpita da certi pensieri o
attaccata dall’ambiente, o da certe persone, si cristallizza e diventa un blocco nella nostra aura.
L’aumentare di questi blocchi fa sì che evitiamo di richiamarla dal nostro Nucleo.

La gioia dev’essere un flusso attivo, o un’onda circolatoria nella tua aura, in quanto tale onda
crea salute, felicità, energia, ottimismo ed entusiasmo. Ma se essa è bloccata e cristallizzata può
causare diversi disturbi: ad esempio tristezza, dolore e depressione sono spesso il risultato di gioia bloccata o imprigionata nell’organismo.

Conosco una ragazza che rimase in uno stato di profonda depressione e apatia per molti anni, in
seguito all’improvvisa morte del fidanzato, ucciso in Vietnam. Gli psicologi hanno molti modi per
analizzare avvenimenti del genere, ma in realtà quando la gioia è congelata, spesso si congelano
anche il cuore e la coscienza. Naturalmente si può trovare il modo di lottare contro quei momenti in cui la gioia ci “è sottratta”.

Quando la provi, non lasciartela sfuggire: assaporala, inalala e cerca di farla fluire nella tua
aura e nei tuoi nervi con la forza della tua coscienza, come se guidassi il flusso dell’acqua nei solchi di un orto.

Ho visto un uomo contemplare il tramonto: era pieno di gioia, era in preghiera, era lui stesso i
raggi del sole, la sinfonia dei colori… Lo vidi immobile per mezz’ora dopo che il sole era scomparso.

Ho visto le lacrime negli occhi di uno dei miei Maestri mentre guardava un enorme albero in fiore.
Ho visto un mio amico in estasi durante la recitazione di una poesia. Una volta mia madre non riprese coscienza per un’ora dopo aver ascoltato musica per flauto.

Quando provi gioia, cerca di mantenere quel sentimento almeno per alcune ore, restando nella sua
onda. Un minuto di gioia può accendere in te tutte le luci e farti diventare una persona piena di successo, bella ed attraente, perfino per molti mesi.

Ci sono persone che mangiano come i cani: non masticano affatto il cibo, ma lo inghiottiscono molto
rapidamente. Se lo masticassero, avrebbero la gioia di sentirne il gusto, potrebbero assimilarlo e usarlo per il loro benessere.

Questo vale anche per tutto ciò di cui vogliamo godere: prenditi il tempo che ci vuole, non aver fretta… Il momento della gioia è un momento sacro per la trasformazione.

3. La gioia è uno stato dell’essere in cui si dà energia a tutto ciò che è bello, buono e retto nel
proprio ambiente. Essa accresce tutto ciò che vi è di bello nella vita: incoraggia le persone che si
adoperano per la trasformazione dell’umanità, o che cercano di alleviare il dolore e la sofferenza nel mondo.

Ogni volta che ti trovi in presenza di una persona gioiosa senti accendersi il tuo potenziale
creativo; senti il rafforzarsi del potere nella tua aspirazione alla perfezione; senti entusiasmo
nel lavoro e vedi uno scopo nella vita: tutti questi doni vengono dall’alto, dalla sorgente della
gioia, attraverso di essa. Ma, se sei senza gioia, pieno di amarezza, odio e collera, tu dai
nutrimento alla cattiveria, alla malvagità e all’odio negli altri. È molto interessante notare che le spine della vita non possono resistere ad un’atmosfera di vera gioia.

Quanto più tu ne dai, tanto maggiormente fai crescere la bontà, la creatività e la nobiltà nel
mondo. La maggior parte dei criminali, dei carcerati e dei malati di mente provengono da famiglie
piene di afflizione, irritazione, collera, odio, cupidigia e vanità. Sii gioioso quando sei con tua
moglie e i tuoi figli, e farai aumentare il potenziale del loro successo e della loro vita.

La tua gioia attrae a te l’amore degli altri, poiché nutre le loro anime. Se insegni con gioia, chi
ti ascolta comprenderà il tuo insegnamento, lo ricorderà e cercherà di vivere in conformità.

Quando imponi la tua volontà con odio, irritazione e collera, le persone potranno obbedirti per un
po’, ma appena saranno libere dalla tua pressione diventeranno i tuoi peggiori nemici. Perfino i
tuoi figli si ribelleranno contro di te e ti abbandoneranno quando meno te lo aspetterai.

La vera gioia fertilizza e nutre il giardino del tuo cuore e il campo della tua laboriosità.

4. La gioia è uno stato dell’essere in cui si attraggono a sé le forze dell’ispirazione,
dell’abbondanza, dell’armonia e della vitalità. Essa crea un particolare stato chimico nella tua
aura e nei tuoi corpi (mentale, astrale ed eterico), che esercita un’attrazione magnetica sulle
correnti dell’ispirazione superiore che viene dalla tua Anima, dai tuoi Maestri, e dalle sorgenti
superiori o centri di saggezza. Inoltre quest’atmosfera magnetica ti rende capace di trasformare le correnti d’ispirazione in modo corretto e creativo.

Le forze dell’abbondanza sono quelle che fanno scorrere le cose nella tua direzione. Una persona
gioiosa vedrà venire nella sua direzione denaro, libri e molto altri oggetti di cui ha bisogno,
perché le forze dell’abbondanza sanno che verranno usati per il Bene Comune, al servizio dell’umanità. L’abbondanza e la gioia sono in stretto rapporto fra di loro.

La persona gioiosa gode delle cose che ha, ma per la persona senza gioia tutto ciò che possiede è
come una prigione e diventa una sorgente d’infelicità, o, peggio ancora, la causa della sua distruzione spirituale e morale.

La gente collabora spontaneamente con chi è gioioso, poiché la gioia attrae le forze dell’armonia
che danno non soltanto un corpo sano, ma anche emozioni, pensieri, progetti e mete armoniose; creano
condizioni in cui la vita di una persona è in armonia con il ritmo della sua Anima, del suo paese e
dell’umanità. Infatti la persona gioiosa non pensa, non sente, non parla e non si comporta mai in un modo che non sia in armonia con le massime aspirazioni dell’uomo.

La gioia risveglia in te un senso nascosto, la cui eco è la capacità delle tue orecchie di
riconoscere l’armonia nel suono. Il risveglio di questo senso ti include nella sinfonia della vita e ti fa vivere una vita armoniosa.

La gioia porta vitalità non soltanto al tuo corpo, ma anche ai tuoi pensieri, alle tue emozioni,
azioni ed espressioni: ti riempi di vitalità e ne diventi fonte per il tuo ambiente, trasmettendo
energie che nutrono, edificano, guariscono e rinforzano le persone che ti circondano. Persino gli
alberi, i cespugli, i fiori e gli animali risentono e godono della tua vitalità. La gioia è la
sorgente della vitalità e la maggior fonte di forza per il tuo sistema immunitario.

5. La gioia è uno stato dell’essere in cui la coscienza si espande sia verso i regni più alti , sia
verso quelli più bassi e si stabilisce con loro una comunicazione costruttiva e creativa.

La tua coscienza non può espandersi se sei in uno stato d’animo malinconico. Per una persona è
possibile acquisire informazioni, imparare formule, o fare progetti mentre la sua coscienza rimane la stessa.

Tra coscienza e mente esiste una grande differenza: la seconda può crescere a spese della prima, ma
può usare tutti i suoi strumenti contro la sua stessa sopravvivenza. Quando invece si espande la
coscienza, si può pensare dalla causa all’effetto e dall’effetto alla causa: si pensa in modo
inclusivo, da tutti i possibili punti di vista, tenendo presente il bene di tutti.

La mente può diventare uno strumento separativo, che opera a favore di un gruppo, ma contro un altro
gruppo, mentre la coscienza non opera a favore di interessi separativi; una coscienza in espansione
non permette alla mente di lavorare per un regno e trascurare il resto, in quanto sa che tutti i
vari regni sono parte di un grande tutto, e non mobilita un gruppo contro un altro.

La persona che possiede una coscienza espansa ha un campo d’azione che comprende l’alto e il basso
come parti di un’unica realtà: il suo rapporto con i regni superiori è altrettanto creativo di
quello con i regni inferiori. La sua creatività è messa al servizio della costruzione di rapporti
più armoniosi fra tali regni e serve a rendere possibile alle vite dei regni inferiori il salire verso i regni superiori.

6. La gioia è uno stato dell’essere in cui non esiste alcun sentimento di separazione, nessun
pensiero che possa creare spaccature, e nessuna consapevolezza della solitudine. La vera gioia
annulla tutte le separazioni, le scissioni e la solitudine. La separazione è il risultato di
un’anima infelice: infatti, la persona infelice e triste vive lontana dal proprio Nucleo, che è il
punto focale di unità e sintesi; lontana dalla sua Casa, si aggira nelle valli della solitudine,
della sfasatura e della separazione, vivendo, pensando e lavorando in funzione dei suoi interessi
separativi. Per mantenere vivi questi ultimi, crea sfasature in chi va contro i suoi interessi. Alla
fine, quanti le stanno intorno scoprono i suoi motivi, vedono i suoi inganni e i suoi complotti, e
si allontanano, abbandonandola alla sua adorazione di se stessa a spese degli altri.

La persona solitaria e priva di gioia alla fine perde tutto ciò che ha accumulato e vive una vita di
tristezza. Chi è gioioso emana energia coesiva e non si sente mai solo; non commette mai il delitto
di creare spaccature e separazione fra le persone. Ha molti amici che sono pronti a dare la loro
vita per lui perché sentono che la gioia è il vero messaggio di unità e di sintesi. Tutto ciò lo
provi in un momento di gioia quando la tua essenza è esaltata, ma un attimo dopo le nubi del dubbio,
dell’egoismo, dell’avidità e della gelosia offuscano i raggi della tua gioia e ricadi nuovamente nell’oscurità dei tuoi pregiudizi, delle tue abitudini, superstizioni e vanità.

7. La gioia è uno stato dell’essere in cui ci si sente uno con il Sé, che si manifesta in tutte le
varie forme di vita nell’Universo. Tu senti che i tuoi poteri creativi non sono limitati in alcun modo, sono bensì capaci di farti raggiungere le stelle.

La gioia ti fa sentire parte dell’Universo, parte del Potere Creatore Onnipotente, e capisci di non
essere limitato nel tuo stadio attuale di sviluppo, ma senti di poterti schiudere, espandere e di poter raggiungere la perfezione “come quella del Padre tuo che è nei cieli.”

Il sentiero che conduce l’uomo a Dio è il sentiero della gioia. È a causa della presenza di
un’infinita gioia nei loro cuori che tutti i martiri, consciamente e volontariamente, hanno
sacrificato le loro vite per aiutare l’umanità, mentre i parassiti dell’umanità si sono dati da fare per intaccarne l’albero alle radici.

8. La gioia è uno stato dell’essere in cui si sviluppano pazienza, perseveranza, sopportazione e
immutabilità di spirito. Dove c’è vera gioia non vi sono oscillazioni. Senza di essa la pazienza non
può resistere, poiché in tale situazione brucia tutti i tuoi centri e crea irritazione, ma la gioia è paziente.

La perseveranza è la conseguenza della gioia, in quanto quest’ultima mantiene vitale il tuo spirito
e chiaro il tuo cammino. La perseveranza unita alla gioia è come un falò in una fredda giornata nel
deserto, è una freccia che vola verso il bersaglio, è un processo di trasformazione di te stesso in quell’immagine che ti sei posto davanti.

La sopportazione è dolore e sofferenza se non è sostenuta dalla gioia, la quale ti permette di
reggere le difficoltà e le prove della vita, ti dimostra che tu puoi fare e puoi essere, e
galvanizza i tuoi veicoli a un punto tale che essi possono respingere qualsiasi attacco e sopportare fatica e pressione finché non hai raggiunto la tua meta.

La gioia ti dà un assaggio di ciò che non cambia: l’Immutabile è la beatitudine dentro di te. Nei
momenti di gioia, tu provi un senso di assenza di tempo, spazio e cambiamento: può durare soltanto
un attimo, ma quale splendore è contenuto in quel momento, se i tuoi occhi e le tue orecchie sono
abbastanza pronti a far tesoro della immensa intensità di bellezza che quell’attimo contiene!

Le oscillazioni sono i segni dell’infelicità che è propria di chi non è ancora stato toccato dal
fuoco della gioia. La persona infelice non ha una direzione precisa, e ogni volta che cambia
direzione pensa che sia quella che vuol seguire; e non soltanto cambia direzioni e mete, ma peggio ancora, vi oscilla in mezzo.

D’altra parte, per la persona gioiosa, qualsiasi direzione che conduca verso bellezza, bontà,
rettitudine, gioia e libertà è parte di una sola stessa direzione, poiché la gioia fa sì che tutte le varie strade conducano alla sua Fonte prima.

9. La gioia è uno stato dell’essere in cui si sviluppa un crescente senso di responsabilità, di rettitudine e di impegno pratico nella vita in generale.

Il senso di responsabilità si trasforma in un pesante fardello sulle tue spalle e diviene fonte di
risentimento, se non è il risultato di una vera gioia. Quest’ultima genera il senso di responsabilità, lo sviluppa e lo rende uno strumento di grande servizio.

Il senso di rettitudine è frutto della gioia, ma senza di essa diventa paura, e poi genera un
tiranno, qualcuno che si sente moralmente superiore e usa impropriamente il suo senso di rettitudine
per distruggere le persone e impedire la loro crescita e la loro realizzazione. Il senso di
rettitudine è un senso molto avanzato che rende la persona capace di percepire che il seme è in
procinto di crescere e sbocciare: è la capacità di mantenere nella mente l’immagine del fiore ed
incoraggiare il seme a raggiungere la perfezione. Soltanto nella gioia si può comprendere il senso della rettitudine.

La gioia non ti conduce nel deserto, ma ti fa lavorare e vivere in un mondo irto di problemi,
difficoltà e pericoli; fa sì che tu ti coinvolga nel travaglio che conduce alla redenzione
dell’umanità. Essa ti attrae verso il tuo dovere e ti fa lavorare ovunque sia possibile distribuire
la gioia, allo stesso modo in cui distribuiresti cibo agli affamati ed acqua agli assetati.

10. La gioia è uno stato dell’essere in cui i nostri Tesori aprono le loro porte, e talenti
nascosti, ricordi preziosi, saggezza e realizzazioni del passato fluiscono nella mente conscia.

La gioia viene liberata gradualmente, e lentamente apre le porte del tuo Tesoro, del tuo Calice. Da
esso, i talenti che hai sviluppato e custodito sgorgano in modo da far fruttare altri talenti;
sgorgano ricordi preziosi che adesso puoi usare per creare i tuoi palazzi di luce; sgorga la
saggezza del passato che ora ti è utile nella fatica in cui sei impegnato. Così ti trovi circondato
dai tesori del tuo passato, e con essi puoi servire in campi più vasti e più alti, con lo stesso spirito di benevolenza.

Se puoi permanere nella tua gioia, sarai in grado di vedere come molti gioielli, perduti nelle vite
passate, cadono ai tuoi piedi nei momenti di grande bisogno. La vita accumula tutti i tuoi diamanti
per renderteli quando puoi usarli costruttivamente, senza egoismo, ma per il bene di tutti gli esseri viventi. La gioia è la chiave di molti tesori più grandi.

11. La gioia è uno stato dell’essere in cui la nostra natura, fisica, emotiva e mentale, passa
attraverso un processo d’integrazione e di allineamento. La gioia è il “fluido di comunicazione” fra
le diverse parti della “macchina”: per mezzo della gioia la tua natura, fisica, emotiva e mentale
funziona come un’unità, che a sua volta si allinea con l’unità della consapevolezza, l’anima umana.
In tal modo, mentre integrazione ed allineamento continuano, viene raccolta ed usata una grande quantità di gioia.

Gli esseri umani integrati e allineati non cercano mai di causare dolore e sofferenza ad altri
esseri umani: chi fa del male agli altri non ha bisogno di lezioni, o di psicoanalisi, ma di integrazione e di allineamento.

In questo momento la gioia non è considerata come fattore di guarigione nelle cure psicologiche e
psichiatriche, ma ben presto verrà accettata, e il potenziale della gioia sarà usato per spazzar via
i mali dell’umanità. Questa non è una profezia di rovina, ma una profezia di gioia.

12. La gioia è uno stato dell’essere in cui si fermano tutte le correnti malvagie, si ricacciano
tutti gli attacchi delle forze del male, si erge intorno a noi una protezione, il nostro Guardiano è
vigile. Lascio questa definizione al lettore per interpretarla come meglio è capace.

Tutti noi abbiamo momenti di gioia nella nostra vita, ma essi sono stati sepolti sotto il dolore e
la sofferenza, e sta a noi raggiungerli, trovarli e portarli alla superficie. Non ci sono grandi e
piccole gioie: tutte fanno parte della stessa gioia, ma sono diverse l’intensità del sentimento e la profondità con cui esso si imprime in noi.

OSSERVAZIONI GENERALI: VARIE MANIFESTAZIONI DELLA GIOIA

1. Radiosità degli occhi e del viso 2. Pensiero penetrante 3. Vigilanza e sensibilità 4. Vitalità 5.
Puntualità 6. Salute 7. Amorevolezza 8. Diligenza 9. Apertura e libertà 10. Cooperazione L’energia della gioia

¨ rigenera ¨ purifica ¨ irradia ¨ espande ¨ collega ¨ dispiega ¨ armonizza.

La gioia è energia di trasmutazione, trasformazione e trasfigurazione.

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